La guerra di Gaza, giorno 55

Israele: Hamas ha violato la tregua, riprendono i combattimenti nella Striscia di Gaza

Accuse reciproche sulle responsabilità. Massicci lanci di razzi verso Israele. Raid aerei sulla Striscia, in corso l'evacuazione di un'area a sud-est. Negoziati ancora in corso. New York Times: "Israele sapeva del blitz di Hamas più di un anno fa"

Lanci di razzi da Gaza, bagliori arancioni, esplosioni e sirene nel Sud di Israele

Msf: ospedale Al Adwa danneggiato da un'esplosione

L'ospedale di Al Awda, dove lavora ancora un team di Medici senza frontiere, è stato danneggiato da un'esplosione poche ore dopo la fine della tregua. È tra i pochi ospedali funzionanti nel nord di Gaza dopo i bombardamenti indiscriminati che hanno decimato l'area.
L'ospedale di Al Awda - si spiega in una nota - non ha mai smesso di curare i pazienti dal 7 ottobre, nonostante sia stato danneggiato più volte da attacchi aerei ed esplosioni. Oggi l'ospedale ha ricevuto più di 50 pazienti feriti, la maggior parte dei quali necessitava di interventi chirurgici ortopedici.
A causa del continuo assedio e degli attacchi ad altre strutture mediche, Al Awda è pericolosamente a corto di forniture mediche e ha un disperato bisogno di medicinali e attrezzature.
Le strutture sanitarie devono essere protette. Medici senza frontiere chiede un cessate il fuoco immediato e duraturo, con la fornitura illimitata di aiuti da distruibire in tutta la Striscia di Gaza.

 

Donna, avvolta in bandiera palestinese, si dà fuoco davanti al consolato israeliano ad Atlanta

Si dà fuoco davanti a consolato Israele ad Atlanta, donna in condizioni critiche

Una manifestante è in condizioni critiche dopo essersi apparentemente dato fuoco in una "protesta politica" fuori dal consolato israeliano di Atlanta, Georgia. Lo riporta Abc.
La guardia di sicurezza ha cercato di fermare il manifestante ma senza successo. Le autorità precisano che non c'è alcun legame con il terrorismo e che "probabilmente l'incidente è un atto estremo di protesta politica". Una bandiera palestinese è stata rinvenuta vicino al ferito.

 

Massicci lanci di razzi sul nord e il sud di Israele

Le sirene d'allarme antiaereo sono risuonate a tarda sera nel nord di Israele, vicino al confine con il Libano, e nel sud, nelle comunità a ridosso della Striscia di Gaza. Lo riportano i media israeliani.
Per tutto il giorno, il primo dopo l'interruzione della tregua, decine di località israeliane sono state prese di mira dai razzi di Hamas lanciati da Gaza. Nel pomeriggio le sirene hanno risuonato anche nei pressi di Gerusalemme e negli insediamenti israeliani di Tekoa e Eliav, in Cisgiordania.

 

Consigliere Netanyahu: Hamas ha ancora 20 donne ostaggio

Hamas ha ancora 20 donne ostaggio che sarebbero state idonee al rilascio secondo i termini dell'accordo di tregua, ma ha scelto di non liberarle. Lo ha detto Mark Regev, consigliere senior del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, parlando alla Bbc. Alla domanda se quelle donne fossero civili o soldatesse, Regev ha detto che alcune di loro avevano circa vent'anni e avevano terminato il servizio militare.
Da parte sua, Hamas ha affermato di aver fatto diverse offerte a Israele riguardo a ulteriori rilasci di ostaggi, che sono state però  tutte respinte.

 

Nel sud del Libano il bilancio sale a 3 morti e 3 feriti

Il bilancio delle vittime nel sud del Libano sale a 3 morti e 3 feriti. Fonti militari libanesi, che hanno parlato a condizione di anonimato, hanno detto all'agenzia di stampa cinese 'Xinhua' che un membro dell'organizzazione sciita libanese Hezbollah e sua madre sono stati uccisi dopo che un bombardamento dell'artiglieria israeliana ha colpito la loro casa nel villaggio meridionale di Houla, al confine con Israele. Le fonti hanno aggiunto che un altro civile libanese è stato ucciso e altri tre sono rimasti feriti a Jibbain, un comune situato nel distretto di Tiro.
Le fonti hanno detto che Israele ha esteso i suoi attacchi a diversi villaggi nel sud del Libano utilizzando proiettili di artiglieria pesante, un missile terra-superficie e altri tre missili. Nel frattempo, Hezbollah ha detto che i suoi combattenti hanno attaccato la caserma israeliana Ramim e un gruppo di soldati israeliani.
Sempre venerdì, il primo ministro libanese Najib Mikati ha incontrato il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres a margine della Cop28, la conferenza delle Nazioni Unite sul clima del 2023, negli Emirati Arabi Uniti, e ha invitato l'Onu a fermare l'attacco israeliano.

 

Kirby: Israele permetterà ingresso tir a Gaza su richiesta Usa

Israele permetterà ai tir che trasportano aiuti umanitari di rientrare a Gaza su richiesta degli Stati Uniti, ma il loro numero sarà significativamente ridotto. Lo ha dichiarato il portavoce del Consiglio di Sicurezza della Casa Bianca, John Kirby.
"Sembra che un portavoce degli israeliani abbia detto che i camion saranno autorizzati a entrare a Gaza su nostra richiesta e certamente con l'approvazione del loro governo, e ha sottolineato che tutti i camion che entreranno, ovviamente, dovranno essere sottoposti a questo regime di ispezione in Israele", ha detto Kirby durante una conferenza stampa.

 

Morta anche Ofra Keidar, oggi tra gli ostaggi resi noti sei decessi

Anche l'ostaggio Ofra Keidar, 70 anni, è morta. Lo ha annunciato il Kibbutz Be'eri secondo quanto riferisce 'Haaretz'. Ofra Keidar era stata ferita e rapita in occasione dell'attacco di Hamas ad Israele lo scorso 7 ottobre ed è morta in prigionia. Anche il marito di Ofra, Sami era stato ucciso durante l'attacco. La loro figlia, Yaele, invece è riuscita a sopravvivere all'attacco chiudendosi nel rifugio. Gli annunci degli ostaggi rapiti e morti in cattività arrivano grazie alle informazioni raccolte la scorsa settimana parlando con gli ostaggi liberati dai funzionari dell'intelligence israeliana. Altri cinque nomi di ostaggi morti sono stati resi noti oggi. Si tratta del 75 enne Eliyahu Margalit, di Aryeh Zalmanovitch, di Ronen Engel, di Maya Goren e del 26 enne Guy Iluz.
Ci sarebbero ancora 136 ostaggi nella Striscia di Gaza, 17 dei quali sono donne e bambini, ha affermato oggi il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari.
 

 

Casa Bianca: no a zone cuscinetto, “Gaza deve rimanere terra palestinese”

Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, afferma che gli Stati Uniti si oppongono a qualsiasi riduzione del territorio di Gaza dopo che un rapporto dell'emittente pubblica Kan ha rivelato che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha detto ieri al segretario di Stato americano Antony Blinken che Israele creera' una zona cuscinetto di sicurezza all'interno di Gaza.
"Non supportiamo alcuna riduzione dei limiti geografici di Gaza. Gaza deve rimanere terra palestinese e non puo' essere ridotta", afferma Kirby durante una conferenza stampa.

 

Attacco Jihad palestinese su Gerusalemme, suonano le sirene

La Jihad islamica palestinese in un comunicato afferma di aver lanciato razzi su Gerusalemme e altre città di Israele. I residenti di Gerusalemme riferiscono di aver sentito dei boati, probabilmente causati dal sistema di difesa Iron Dome che sta intercettando i missili. L'allarme aereo è stato attivato anche nella comunità di Eliav nella regione di Lachish e nell'insediamento di Tekoa in Cisgiordania. Lo riporta il Times of Israel.

 

Casa Bianca: chiesto a Israele di fare rientrare aiuti a Gaza

Gli Stati Uniti hanno chiesto a Israele di fare riprendere l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza, sospeso dopo la ripresa dei combattimenti. Lo ha riferito il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale, John Kirby, durante un briefing con un gruppo ristretto di giornalisti.

 

Egitto: “Massimo impegno per arrivare a una nuova tregua”

"L'Egitto si rammarica profondamente della rottura della tregua umanitaria temporanea nella Striscia di Gaza e attualmente sta facendo il massimo sforzo con i suoi partner per ripristinare la tregua il più rapidamente possibile per ripristinarla, al fine di far fronte alle pericolose condizioni umanitarie dei fratelli della Striscia di Gaza, che hanno raggiunto il livello della catastrofe, sia attraverso la cessazione della guerra, sia attraverso la tempestività dell'arrivo degli aiuti umanitari".;
Lo ha detto il capo dell'Ufficio stampa statale egiziano Diaa Rashwan.
Rashwan ha inoltre precisato che il lato egiziano del valico di Rafah non è stato colpito dai raid israeliani di oggi, replicando a notizie diffuse da Hamas e riprese da alcuni media e social. 

 

Idf: “Ancora 136 ostaggi, dei quali 17 donne e bambini”

Ci sarebbero ancora 136 ostaggi nella Striscia di Gaza, 17 dei quali sono donne e bambini. Ad affermarlo è il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari, che oggi ha confermato la morte di cinque persone rapite tra cui Eliyahu Margalit di 75 anni, di Aryeh Zalmanovitch, di Ronen Engel, di Maya Goren e di Guy Iluz.
Hagari, inoltre, ha sottolineato che oggi i combattimenti contro Hamas si sono svolti in tutta la Striscia di Gaza e che l'Idf sta operando "in conformità con il diritto internazionale".
Il portavoce dell'IDF ha fatto riferimento al duro video diffuso ieri da Hamas che mostra Yarden Bibas che parla in un video: "Questo è un segno di vita ma è anche l'uso di terrorismo psicologico", sottolinea Hagari.

 

Confermata la morte di altri 2 ostaggi israeliani

È stata confermata la morte di altri due ostaggi israeliani che erano stati rapiti da Hamas nell'attacco del 7 ottobre. Sono Eliyahu Margalit, 75 anni, padre dell'infermiera Nili Margalit, ostaggio rilasciata ieri; e Guy Iluz, 26 anni, tecnico del suono e bassista in una band israeliana che è stato rapito al festival musicale di Re'im. Lo riporta la Bbc.

 

Paura per gli ostaggi israeliani ancora nelle mani di Hamas, dopo la ripresa dei combattimenti

Casa Bianca: non possiamo confermare scoop Nyt su attacco Hamas

La Casa Bianca prende le distanze dallo scoop del New York Times secondo il quale il piano d'attacco di Hamas per il 7 ottobre era noto a Israele da più di un anno ma è stato ignorato. "Non possiamo verificarlo", ha risposto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby. 

 

 

Idf: Hamas doveva rilasciare Kfir, suo fratello e la madre

Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari, ha affermato che Hamas avrebbe dovuto rilasciare i membri della famiglia Bibas dalla Striscia di Gaza, tra cui il piccolo Kfir di 10 mesi, come parte dell'accordo temporaneo di cessate il fuoco. "In questo contesto, la famiglia Bibas, la madre e i bambini, avrebbero dovuto essere restituiti a Israele. Hamas ha deciso di non farlo", ha detto, come riporta il Times of Israel. "Ieri è stato pubblicato un video difficile che mostra Yarden Bibas", il padre di Kfir, ha aggiunto Hagari, "da un lato è un segno di vita, dall'altro è il crudele terrore manipolativo portato avanti da Hamas".

 

Qatar: i negoziati per il rinnovo della tregua proseguono. Ma altre fonti parlano di colloqui falliti

Il ministro degli Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed Bin Abdulrahman al-Thani, ha ribadito che l'emirato è impegnato a proseguire gli sforzi, insieme ai suoi partner, per ripristinare una tregua nella Striscia di Gaza. "Il continuo bombardamento complica gli sforzi di mediazione ed esacerba la catastrofe umanitaria", ha detto al-Thani.
Ma secondo altre informazioni, i colloqui a Doha sarebbero già falliti, come riferito da una fonte vicina al negoziato alla Bbc. 

 

Onu informata del rifiuto di Israele sulla proroga al visto della coordinatrice speciale

Le Nazioni Unite sono state informate della decisione del governo israeliano di non rinnovare il visto a Lynn Hastings, vice coordinatrice speciale per il processo di pace in Medio Oriente e coordinatrice residente e umanitaria delle Nazioni Unite per i Territori Palestinesi Occupati. Lo ha dichiarato il portavoce delle Nazioni Unite, Stephane Dujarric.
"Sì, siamo stati informati dalle autorità israeliane che non avrebbero rinnovato il visto della signora Hastings oltre la data di scadenza, prevista per la fine del mese", ha dichiarato Dujarric durante un briefing.
Il 7 ottobre, Hamas ha lanciato un attacco missilistico su larga scala contro Israele dalla Striscia di Gaza e ha violato il confine, uccidendo circa 1.200 persone e sequestrandone altre 240. Israele ha lanciato attacchi di rappresaglia, ha ordinato il blocco totale di Gaza e ha avviato un'incursione di terra su larga scala nell'enclave palestinese con l'obiettivo dichiarato di sconfiggere Hamas e liberare gli ostaggi. Il conflitto ha finora causato la morte di oltre 16mila persone nella Striscia di Gaza.

 

Usa: “La tregua è finita per colpa di Hamas”

"La tregua umanitaria" a Gaza, "è finita a causa di Hamas che non ha fornito una lista degli ostaggi". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale John Kirby sottolineando che "chi soffre di più sono i palestinesi nella Striscia".

 

"Molti si aspettavano che l'accordo non sarebbe durato a lungo", parla Gideon Levy

Hamas: uccisi anche 3 giornalisti nei raid di Israele su Gaza oggi. In tutto sono 73 dal 7 ottobre.

Le autorità della Striscia di Gaza, governata da Hamas, hanno fatto sapere che tre giornalisti sono rimasti uccisi nei raid israeliani di oggi dopo la fine della tregua.
L'ufficio stampa del governo ha identificato i tre nel cameraman Muntassir al-Sawwaf, che lavorava per l'agenzia di stampa statale turca Anadolou, suo fratello Marwan, che lavorava come fonico, e il cameraman Abdullah Darwish. La loro morte porta a 73 il numero dei giornalisti uccisi dall'inizio della guerra, il 7 ottobre.

 

Autorità Gaza: 178 palestinesi morti da fine tregua

Sono almeno 178 i palestinesi morti nei raid dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza, dopo la fine della tregua tra Israele e Hamas avvenuta oggi. È quanto afferma il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas. I feriti sono 589. Le vittime sono in gran parte donne e bamabini. Lo riporta Al Jazeera.

 

Riprendono i bombardamenti aerei israeliani su Gaza, colpiti "oltre 200 obiettivi"

Sanchez sente Gantz: “Israele partner e amico della Spagna ma rispetti il diritto internazionale”

Colloquio tra il premier della Spagna, Pedro Sanchez e il ministro del gabinetto di guerra israeliano, Benny Gantz. Nel corso della conversazione il primo ministro spagnolo ha "ribadito che Israele è un partner e un amico della Spagna. Ancora una volta ho condannato gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre", scrive Sanchez sottolineando che "la Spagna vuole il rilascio immediato di tutti gli ostaggi".
"Israele - sottolinea Sanchez - ha il diritto di difendersi da questo attacco terroristico, ma ho riaffermato che la Spagna considera insopportabile la morte dei civili a Gaza e che Israele deve rispettare il diritto internazionale umanitario".
Questo colloquio tra Sanchez e Gantz arriva in un clima di tensione tra Spagna e Israele. Ieri il Governo guidato da Benjamin Netanyahu infatti aveva deciso di richiamare in Israele la propria ambasciatrice in Spagna dopo che Sanchez aveva ribadito la sua condanna agli intensi bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza. Le tensioni erano iniziate comunque una settimana fa quando Sanchez dopo essersi recato in Israele e in Cisgiordania aveva affermato che Israele aveva il diritto a difendersi "ma all'interno dei parametri e dei limiti definiti dal diritto internazionale, cosa che non è avvenuta".

 

Guy Illuz, il 26enne israeliano morto durante la prigionia a Gaza

Ostaggio 26enne morto durante prigionia: informata la famiglia

Guy Iluz, 26 anni, residente a Tel Aviv, che partecipava al rave a Re'im e che era stato rapito in occasione dell'attacco di Hamas ad Israele dello scorso 7 ottobre, è morto durante la sua prigionia. Lo riferiscono i media israeliani spiegando che la famiglia del 26enne è stata informata della sua morte. Iluz, originario di Ra'anana, lavorava come fonico e direttore di scena per una band e ha lavorato con il cantante e compositore israeliano Shalom Hanoch e per il cantante Matti Caspi. Iluz, presumibilmente, sarebbe morto in un ospedale di Gaza.

 

Israele: recuperato a Gaza il corpo di un ostaggio

Le forze armate israeliane e lo Shin Bet hanno annunciato di aver recuperato il corpo dell'ostaggio Ofir Tzarfati dalla Striscia di Gaza e di averlo riportato in Israele. Tzarfati era stato rapito mentre partecipava insieme alla fidanzata e ad amici al festival musicale Supernova il 7 ottobre quando i terroristi di Hamas hanno attaccato in forze lo Stato ebraico, uccidendo 1.200 persone e sequestrandone oltre 240.

 

Ripresi intensi gli scambi di fuoco tra Hezbollah e Israele

Sono ripresi intensi nel pomeriggio gli scambi di fuoco tra Hezbollah e Israele lungo quasi tutta la linea del fronte di guerra cominciata lo scorso 8 ottobre e che ha visto una tregua durare dal 24 novembre fino alla mattinata di oggi. Hezbollah ha rivendicato una serie di attacchi contro postazioni militari israeliane lungo la linea di demarcazione tra i due paesi. Media libanesi hanno riferito dal canto loro di diversi attacchi aerei e di artiglieria israeliani nelle aree del sud del Libano più vicine al fronte di guerra. In tutto, per ora, si conta l'uccisione di due miliziani di Hezbollah e di un civile, una donna, madre di uno dei due combattenti.

 

Media: “Israele vuole zona cuscinetto al confine di Gaza”

Israele ha informato diversi stati arabi che vuole creare una zona cuscinetto sul lato palestinese del confine di Gaza per prevenire futuri attacchi, come parte delle proposte per l'enclave dopo la fine della guerra. Lo riporta il sito della Reuters citando fonti egiziane e regionali. 

 

Der Spiegel: Stato Islamico chiede “attentati in Europa”

Sulla scia del conflitto in Medioriente, l’organizzazione terroristica dello Stato islamico (Is), è tornata a lanciare minacce di attentati in Europa. Secondo quanto riporta Der Spiegel, il media affiliato all'Is, 'Talai al-Ansar', ha pubblicato a fine ottobre un video accompagnato da un messaggio audio di un portavoce del gruppo jihadista, ucciso anni fa. Nel messaggio il portavoce dello Stato Islamico invita i musulmani in "Europa, nell'Occidente infedele e ovunque" ad attaccare i "crociati" con bombe, pistole, coltelli, automobili, pietre o pugni e calci. Il video si conclude con la didascalia “Oh, voi abitanti di Gerusalemme, terrorizzate gli ebrei” e la recitazione di un versetto del Corano che invita alla guerra contro gli “infedeli”. Inoltre, riporta sempre Der Spiegel, anche il giornale di propaganda 'Voice of Khorasan', attribuito al ramo afghano dell’Is, ha invocato omicidi antisemiti. "Le scimmie e i maiali ebrei meritavano davvero il colpo mortale e improvviso della lama", il messaggio legato agli attacchi di Hamas su Israele dello scorso 7 ottobre.

 

Per Israele ancora possibile un altro giorno di tregua se 10 ostaggi liberati

Israele accetterà di prorogare il cessate-il-fuoco per un altro giorno se il movimento palestinese Hamas rilascerà dieci ostaggi. Lo ha riferito l'emittente israeliana Canale 12, citando una fonte governativa dello stato ebraico.
Israele e Hamas hanno avviato una tregua di quattro giorni mediata dal Qatar per lo scambio di ostaggi e prigionieri. Il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, ha dichiarato che ad Hamas è stato offerto un accordo in cui Israele accetterebbe di estendere il cessate-il-fuoco per ogni giorno in cui il movimento integralista palestinese accetta di rilasciare 10 ostaggi.
"Stiamo riprendendo l'attività militare e si prevedono alcuni giorni di combattimenti... Hamas conosce la chiave: se riesce a liberare 10 ostaggi in un giorno, ottiene un giorno di tregua", ha dichiarato la fonte al canale televisivo.

 

Morto l'ostaggio più anziano nelle mani di Hamas, aveva 85 anni

E' morto Arye Zalmanovich, 85 anni, il più anziano degli ostaggi catturati dai miliziani di Hamas nel sud di Israele lo scorso 7 ottobre. Lo rende noto il kibbutz che aveva contribuito a fondare, quello di Ni Oz, uno dei più presi d'assalto da Hamas. ''Aveva due figli, era nonno di cinque nipoti e lavorava nell'agricoltura. Ha passato la sua vita imparando, capendo e amando la storia e la terra di Israele'', si legge nel comunicato diffuso dal kibbutz e rilanciato da Haaretz.
Il 7 ottobre, prima di essere rapito, aveva parlato al telefono con il figlio per denunciare la presenza di Hamas nel kibbutz. Due settimane fa dalla Striscia di Gaza era stato condiviso un video di Zalmanovich sofferente e la sua famiglia aveva iniziato a temere per la sua vita.
Il suo cadavere è nella Striscia di Gaza.

 

Ministero Sanità di Gaza, “”Salgono le vittime, oltre 100 morti da ripresa guerra"

Sono oltre 100 le persone uccise negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza a partire da questa mattina, dalla ripresa dei combattimenti tra Israele e Hamas. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas. Lo riporta Al Jazeera.

 

Oms: sistema sanitario di Gaza paralizzato dalle ostilità

"Il sistema sanitario di Gaza è stato paralizzato dalle ostilità in corso e voglio sottolineare che non può permettersi di perdere altri ospedali o posti letto. Siamo estremamente preoccupati per la ripresa della violenza". È quanto ha affermato il dottor Rik Peeperkorn, rappresentante dell'Organizzazione mondiale della Sanità per i territori palestinesi. In un briefing delle Nazioni Unite ha detto che 18 dei 36 ospedali di Gaza sono "parzialmente funzionanti", alcuni a malapena e ha aggiunto che la capacità totale di posti letto è passata da 3.500 prima della guerra a 1.500, mentre gli ospedali che funzionano sono "estremamente sovraccarichi".

 

Casa Bianca: “Rottura tregua colpa di Hamas, ma lavoriamo per farla ripartire”

La Casa Bianca ritiene che Hamas sia responsabile della rottura della tregua, ma gli Stati Uniti continuano a lavorare con Israele, Egitto e Qatar per cercare di farla ripartire. "Hamas ha finora mancato di fornire la lista degli ostaggi da liberare che avrebbe permesso una estensione della tregua", ha detto un portavoce del Consiglio nazionale di Sicurezza, citato dalla Cnn. il presidente americano Joe Biden e il suo team della sicurezza nazionale, ha aggiunto, "continueranno ad essere profondamente impegnati per cercare di liberare gli ostaggi rimanenti oltre a sostenere ed espandere la risposta umanitaria internazionale".

 

Wsj: “Israele pianifica campagna contro i leader di Hamas nel mondo”

Su ordine del premier Benjamin Netanyahu, i servizi d'intelligence di Israele lavorerebbero a piani per dare la caccia a leader di Hamas che vivono in Libano, Turchia e Qatar. E' quanto scrive il Wall Street Journal che cita funzionari israeliani. Secondo il giornale, che ricorda la "lunga storia di omicidi mirati" israeliani, i servizi israeliani si preparerebbero a "uccidere" i leader di Hamas "nel mondo" quando si "calmerà" il conflitto nella Striscia di Gaza, creando le condizioni per una lunga campagna per dare la caccia ai responsabili del terribile attacco del 7 ottobre in Israele.

 

Cop28: Iran lascia il summit per la presenza dei delegati di Israele

I delegati iraniani hanno abbandonato la Cop28 di Dubai per protestare contro la presenza di rappresentanti israeliani. Teheran considera la presenza di Israele alla COP28 "contraria agli obiettivi e alle linee guida della conferenza e, per protesta, ha lasciato la sede della conferenza", ha detto il ministro dell'Energia Ali Akbar Mehrabian, a capo della delegazione iraniana. Lo riporta l'agenzia di stampa Irna.

 

Cnn: “Niente camion di aiuti a Gaza da fine pausa delle ostilità”

Nella Striscia di Gaza non è entrato un solo camion di aiuti da quando stamani è finita la pausa nelle ostilità tra Israele e Hamas. Lo ha confermato alla Cnn un testimone al valico di Rafah, transito fra l'enclave palestinese e l'Egitto.
Secondo la rete americana, decine di camion che erano stati sottoposti ai controlli di sicurezza disposti dagli israeliani al valico di Nitzana, in Israele, sono stati visti fermi in attesa al valico di Rafah. Secondo la testimonianza non è entrata a Gaza neanche l'autocisterna passata dal lato egiziano del transito alle prime ore di oggi.
Ieri la Mezzaluna Rossa riferiva di almeno 1.132 camion carichi di aiuti umanitari per la Striscia di Gaza entrati nell'enclave palestinese dal valico di Rafah da quando venerdì scorso era entrata in vigore la pausa nelle ostilità.

 

Portavoce Abbas: Usa responsabili ripresa combattimenti a Gaza

Nabil Abu Rudeineh, portavoce del presidente palestinese Mahmoud Abbas, ha detto che l'amministrazione degli Stati Uniti "è responsabile della ripresa dell'aggressione israeliana contro Gaza" in quanto "non è riuscita a costringere Israele a fermare la sua aggressione". Lo riporta l'agenzia Wafa. Secondo il portavoce di Abbas "tutti questi crimini non porteranno sicurezza né pace a nessuno nella regione e devono cessare immediatamente". Abu Rudeineh ha infine sottolineato che "la maggior parte dei Paesi in tutto il mondo sono solidali con il popolo palestinese".

 

Brigate al Quds: bombe su città Israele in risposta a crimini

Le Brigate al Quds, braccio militare di Hamas, annunciano il bombardamento di città israeliane "in risposta ai crimini del nemico contro il nostro popolo" a Gaza. Lo riferiscono i media regionali.

 

Baerbock: fare il possibile per far proseguire la tregua

"In questi minuti dobbiamo fare tutto il possibile per garantire che il cessate il fuoco umanitario continui. Sia per i restanti ostaggi che, nei tunnel bui, aspettano da settimane il rilascio, sia per le persone sofferenti di Gaza che hanno urgentemente bisogno di maggiori aiuti umanitari". Lo ha detto la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock. "La sofferenza per il popolo d’Israele è insopportabile. La sofferenza per la popolazione di Gaza è insopportabile. Questa sofferenza deve finalmente finire per tutti. Israele non sarà mai in grado di vivere in sicurezza se il terrorismo non verrà combattuto. E allo stesso tempo, ci può essere sicurezza per Israele solo se anche i palestinesi hanno prospettive per il futuro", ha detto ancora Baerbock.
Secondo la ministra tedesca "l'attacco mortale di ieri a Gerusalemme Est e i nuovi razzi su Israele" dimostrano che "questo potrà avere successo solo se il terrore di distruzione da parte di Hamas non avrà più la possibilità di riorganizzarsi. Quando Hamas non avrà più la possibilità di portare ancora e ancora il terrore del 7 ottobre in Israele. Quando Israele non dovrà più difendersi da questo terrore e dovrà prendere la decisione incredibilmente difficile su come combattere contro Hamas – e nel frattempo proteggere la popolazione civile con tutte le sue forze".

 

Media: “Israele ha bombardato depositi di armi in Yemen”

Israele avrebbe ''bombardato ieri depositi di missili di precisione e droni nella capitale yemenita Sana'a''. Lo riferisce l'emittente al-Arabiya citando sue fonti.
Il Pentagono aveva confermato ieri di essere a conoscenza di esplosioni di natura sconosciuta avvenute nella capitale yemenita, ma ha negato si sia trattato di una sua operazione. Secondo l'emittente panaraba di proprietà saudita, almeno un'esplosione è avvenuta ieri in una "zona militare chiusa'' appartenete alle milizie sciite filoiraniane al-Houthi che controllano Sana'a.

 

Ministero Sanità Gaza: almeno 29 morti con gli ultimi raid di Israele

Dalla ripresa dei combattimenti stamane, i raid israeliani sulla Striscia di Gaza hanno causato la morte di almeno 29 palestinesi, tra cui bambini, ha dichiarato il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas. Sette morti sono stati segnalati a Jabalia nel Nord e nella città di Gaza, due a Khan Yunis e Rafah, nel Sud, e dieci a  al Maghazi, nella zona centrale della Striscia.

 

Tajani: “Speravamo in proroga della tregua ma Hamas non vuole il dialogo”

''Purtroppo c'è un peggioramento della situazione a Gaza. Dopo il cessate il fuoco si è insistito che potesse essere prolungato anche per favorire l'arrivo degli aiuti umanitari.
L'Italia ha una nave al largo delle coste e siamo pronti a costruire un ospedale da campo per la popolazione di Gaza. Abbiamo tutti insistito perchè ci fosse qualche giorno in più per far arrivare gli aiuti alla popolazione civile di Gaza'' ma "Hamas con l'attentato di ieri e il lancio di razzi stamane ha voluto far capire chiaramente che non c'è disponibilità al dialogo con Israele che ha reagito con grande durezza bombardando gli obiettivi'' nella Striscia di gaza. Lo ha detto il segretario nazionale di Fi, Antonio Tajani, parlando a 'Radio 24.

 

Razzi da Gaza, suonano le sirene di allarme ad Ashkelon

Sono tornate a suonare le sirene di allarme antimissile nella zona della città di Ashkelon, nel sud di Israele. Lo riferisce il Times of Israel. Il sito di notizie Ynet riporta di decine di attacchi con razzi lanciati questa mattina contro Israele, contro Ashkelon e altre aree a ridosso della Striscia di Gaza.

 

Israele: "137 ostaggi sono ancora trattenuti nella Striscia"

Tra le persone ancora prigioniere dopo la fine della tregua ci sono 115 uomini, 20 donne e due bambini. Lo ha detto il portavoce del governo israeliano Eylon Levy, citato dal Times of Israel. Dieci degli ostaggi hanno 75 anni o più. La maggioranza, ovvero 126, sono israeliani e 11 sono cittadini stranieri, di cui otto thailandesi. Levy elenca ancora il piccolo Kfir Bibas di 10 mesi, il più giovane dei rapiti, suo fratello Ariel di 4 anni e la loro madre Shiri tra gli ostaggi. L'esercito ha detto infatti che sta indagando sulle affermazioni di Hamas secondo cui i bambini e la loro madre sarebbero stati uccisi.

 

Fonti libanesi: due civili uccisi nei raid israeliani

I media ufficiali libanesi affermano che un bombardamento israeliano ha ucciso due civili nel sud del Paese, poche ore dopo la scadenza della tregua tra Israele e Hamas che aveva in gran parte fermato il fuoco transfrontaliero lungo la frontiera tra i due Stati. L'agenzia nazionale Ani ha affermato che "due civili" sono stati uccisi nella città di Hula "dopo che la loro casa è stata presa di mira dai bombardamenti nemici", identificandoli come Nasifa Mazraani e suo figlio Mohammed. Anche un funzionario locale e i soccorritori hanno confermato la loro morte all'Afp.

Hamas e Jihad islamica confermano: ripresi i lanci di razzi verso Israele (Video)

Stamattina, scaduta la tregua, diversi razzi hanno ricominciato a essere lanciati dalla Striscia di Gaza in direzione del territorio Israeliano. Le Brigate Qassam, braccio armato di Hamas, hanno dichiarato di aver attaccato con razzi le città di Ashkelon, Sderot e Beersheba, nel sud dello Stato ebraico, "in risposta ai bombardamenti sui civili". Anche l'altra fazione islamista attiva a Gaza, la Jihad islamica palestinese, ha dichiarato di aver preso di mira località vicine al confine.  A sua volta, Israele ha effettuato una serie di attacchi aerei su tutto il territorio dopo aver detto di aver intercettato un razzo sparato da Gaza. Video: Jorge NOVOMINSKY / AFPTV / AFP

Tajani: aiutare i civili che non hanno a che fare con Hamas

"Israele ha diritto a difendersi, ma dobbiamo sempre tutelare la popolazione civile e fare in modo che ci possano essere altre interruzioni nel conflitto" anche "per aiutare i palestinesi che non hanno nulla a che fare con Hamas". Lo ha detto nel pomeriggio a Vicenza il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Hamas ieri ha violato la tregua - ha aggiunto Tajani - mentre questa mattina ha iniziato a lanciare missili contro Israele. Ieri c'è stato anche l'attentato che ha provocato la morte di più persone. La popolazione è vittima di una guerra che non ha voluto ed è vittima della follia di Hamas. Noi abbiamo già inviato una nave militare ospedale che presto, anche grazie alla collaborazione con l'Egitto, potrà trasferire feriti palestinesi. Abbiamo inviato medici negli Emirati per curare bambini palestinesi, che siamo pronti ad accogliere anche nei nostri ospedali", ha concluso.

L'evacuazione dalla zona a est di Khan Younis, nella Striscia di Gaza (Video)

Hezbollah rivendica un attacco a militari israeliani

Il gruppo libanese di Hezbollah ha rivendicato un attacco col quale ha preso di mira soldati israeliani "con armi adeguate" vicino a una posizione militare lungo la frontiera con Israele. Lo riporta Al Jazeera. L'annuncio segna il primo attacco rivendicato dal gruppo dalla scadenza della tregua questa mattina. Hezbollah e Israele avevano ampiamente rispettato una pausa non dichiarata lungo il confine durante la scorsa settimana, nel corso della tregua concordata con Hamas. Il gruppo libanese ha affermato che il confine con Israele rimarrà una linea attiva del fronte finché continuerà l'aggressione di Israele contro Gaza.

Médecins Sans Frontières: Israele revochi l'ordine di evacuazione, ci sono 2 cliniche

L'esercito israeliano ha chiesto alla popolazione di alcuni quartieri dell'Area di Mezzo e di Khan Younis di spostarsi ancora più a sud, verso Rafah. Due cliniche supportate da Médecins Sans Frontières (MSF), quella dei Martiri e di Beni Suhaila, si trovano nella zona sottoposta all'ordine di evacuazione. La clinica di Beni Suhaila riceve ogni giorno circa 700 pazienti per visite ambulatoriali, la maggior parte dei quali sono sfollati interni. I team di MSF registrano soprattutto infezioni respiratorie, diarrea e malattie della pelle. Quasi un milione di sfollati ha cercato rifugio nel sud di Gaza, dove attualmente vivono in condizioni drammatiche. Molti civili sono già stati sfollati più volte dal 7 ottobre. Ai cittadini è stato ordinato di spostarsi verso sud, ma nessun luogo di Gaza è sicuro a causa dei bombardamenti indiscriminati e dei continui combattimenti. MSF chiede alle forze israeliane di revocare immediatamente gli ordini di evacuazione ed esorta tutte le parti a proteggere i civili e le infrastrutture vitali. C'è bisogno di un cessate il fuoco duraturo, adesso

Al varco di Rafah aiuti bloccati, le ambulanze attendono i feriti

Al varco di Rafah tra l'Egitto e la Striscia di Gaza è stato bloccato il transito dei camion di aiuti, ormai oltre 800 quelli in coda, mentre 30 ambulanze attendono, come ogni mattina durante la tregua, l'eventuale arrivo di malati e feriti. Ma questa mattina, riferisce il portavoce ufficiale del governatorato del Nord Sinai, Mohamed Selim, non è arrivato nessuno. Le autorità egiziane hanno deciso di fermare il movimento dei camion con gli aiuti umanitari dalla città di Al-Arish a Rafah finché la situazione non sarà chiarita, con Egitto e Qatar ancora al lavoro nella speranza di una tregua, soprattutto dopo che il numero di mezzi in attesa di entrare nella Striscia è salito a 809. Secondo Khaled Zayed, capo della Mezzaluna Rossa egiziana nel Nord Sinai, nessun camion umanitario, compresi i 200 giornalieri che anche oggi l'Egitto ha fatto passare dalla sua parte del varco secondo il meccanismo concordato, è entrato a Gaza e sono in corso dei tentativi per far distribuire gli aiuti ammassati a sud della Striscia. Tra Al-Awja, nel Sinai centrale, e Nitzana, riferiscono altre autorevoli fonti egiziane, ce ne sono altri 572 fermi perché la parte israeliana impedisce loro di entrare nella Striscia di Gaza. 

Ucciso a Gaza un giornalista dell'agenzia turca Anadolu

Un giornalista dell'agenzia di stampa turca Anadolu è rimasto ucciso in un attacco aereo israeliano a Gaza. Il suo nome è Montaser al-Sawaf, cameraman , ha riferito la stessa Anadolu, mentre l'ufficio stampa del governo di Gaza, citato da Al Jazeera online ha affermato che la sua uccisione ha portato ad almeno 72 il numero totale di giornalisti uccisi dagli attacchi israeliani da ottobre. Il Comitato per la Protezione dei Giornalisti ha dal canto suo fissato invece a 57 il numero dei giornalisti e operatori dei media morti finora.

Meloni a colloquio con il primo ministro del Libano, scambio di vedute su Gaza

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi a margine della Cop28, un breve incontro con il primo ministro del Libano, Najib Miqati. È stata un'occasione, spiega Palazzo Chigi in una nota, per avere uno scambio di vedute sulla crisi a Gaza e sulla situazione al confine sud del Libano. I due leader hanno convenuto di incontrarsi di nuovo prossimamente

Netanyahu: avanti fino alla distruzione di Hamas

 "Le nostre forze sono lanciate in avanti all'attacco. Continuiamo a combattere con tutta la nostra forza fino al raggiungimento dei nostri obiettivi: il recupero dei nostri ostaggi, la distruzione di Hamas e la garanzia che Gaza non rappresenterà mai più una minaccia per Israele": lo ha scritto il premier Benyamin Netanyahu su X. Poi ha concluso: ''Shabbat shalom''. 

Le forze di difesa israeliane: oggi colpiti 200 obiettivi terroristici a Gaza

"In seguito alla violazione della pausa da parte di Hamas, i combattimenti sono ripresi nella Striscia di Gaza. Dalle 7.00 l'Idf ha colpito oltre 200 obiettivi terroristici". Lo hanno riferito le Forze di difesa israeliane su Telegram. "A seguito della violazione della pausa operativa da parte di Hamas, nelle ultime ore forze di terra, aeree e navali hanno colpito obiettivi terroristici nel nord e nel sud della Striscia di Gaza, comprese Khan Yunis e Rafah. L'Idf ha colpito aree piene di esplosivi, tunnel terroristici, postazioni di lancio e centri di comando operativo designati da Hamas per l'uso nei rinnovati combattimenti", ha aggiunto l'esercito.

Meloni a Herzog: l'Italia a fianco del popolo israeliano

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto oggi un breve incontro con il presidente di Israele, Isaak Herzog, a margine della Cop28. Lo comunica Palazzo Chigi. Meloni ha espresso la piena solidarietà del governo italiano a seguito del nuovo grave attentato rivendicato da Hamas che ha portato ieri all'uccisione di tre cittadini israeliani  a Gerusalemme e alla fine della pausa umanitaria a Gaza. "L'Italia  è al fianco del popolo israeliano in questo difficile momento e continua a lavorare per una pace duratura".

Wall Street Journal: dopo la guerra a Gaza, Israele darà la caccia ai leader di Hamas "in Libano, Turchia e Qatar"

I servizi d'intelligence di Israele si stanno preparando a uccidere i leader di Hamas sparsi nel mondo dopo la guerra a Gaza. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti israeliane, secondo le quali "su ordine del premier Benyamin Netanyahu, le maggiori agenzie di spionaggio israeliane stanno lavorando a piani per dare la caccia ai leader di Hamas che vivono in Libano, Turchia e Qatar". Israele sta lavorando per uccidere o catturare i leader di Hamas a Gaza e la domanda ora non è se cercare di uccidere i leader di Hamas altrove nel mondo ma dove e come farlo, mette in evidenza il Wall Street Journal

Il ministro delle Finanze israeliano, leader di un partito di estrema destra, ha chiesto a Netanyahu di annunciare ufficialmente la fine della tregua

Ho chiesto al premier di annunciare in maniera esplicita la fine delle intese sulla pausa delle ostilità e la ripresa a pieno ritmo dei combattimenti fino alla distruzione di Hamas e al ritorno di tutti gli ostaggi": lo scrive su X il ministro delle Finanze Bazalel Smotrich, leader del partito di estrema destra Sionismo religioso. "Non possiamo accettare una situazione di 'mezza guerra' in cui le nostre forze devono preoccuparsi di continuo di essere bloccate dagli espedienti di Hamas. Ci felicitiamo degli ostaggi rientrati a casa ma ora la pausa si è esaurita". Anche il ministro Itamar Ben Gvir ha espresso identico parere.

Morto un altro ostaggio rapito al kibbutz Nir Oz, aveva 55 anni

Quattro giorni dopo che sua moglie e le sue due figlie sono state liberate dalla prigionia di Hamas, il kibbutz Nir Oz ha annunciato la morte di Ronen Engel, 55 anni, rapito il 7 ottobre dai miliziani palestinesi. Lo riporta Haaretz. "Era sposato con Karina e padre di Tom, Mika e Yuval. Fotografo, volontario della Mda (il servizio medico d'emergenza israeliano) e appassionato di motociclette", scrive Ynet.

Hamas: oltre 100 morti da fine tregua

Almeno 109 palestinesi sono stati uccisi nei bombardamenti israeliani nella Striscia di Gaza dalla fine della tregua tra Israele e Hamas, ha dichiarato Ashraf al-Qidreh, portavoce del ministero della Sanità di Hamas. Il dottor Qidreh ha anche contato "centinaia di feriti". Secondo i giornalisti dell'Afp, i feriti si stanno riversando negli ospedali già sovraffollati della Striscia di Gaza, dove i residenti stanno anche correndo a donare il sangue. 

Il governo israeliano: 137 ostaggi sono ancora trattenuti nella Striscia

Tra le persone ancora prigioniere dopo la fine della tregua ci sono 115 uomini, 20 donne e due bambini. Lo ha detto il portavoce del governo israeliano Eylon Levy, citato dal Times of Israel. Dieci degli ostaggi hanno 75 anni o più. La maggioranza, ovvero 126, sono israeliani e 11 sono cittadini stranieri, di cui otto thailandesi. Levy elenca ancora il piccolo Kfir Bibas di 10 mesi, il più giovane dei rapiti, suo fratello Ariel di 4 anni e la loro madre Shiri tra gli ostaggi. L'esercito ha detto infatti che sta indagando sulle affermazioni di Hamas secondo cui i bambini e la loro madre sarebbero stati uccisi

Financial Times: Israele prevede che la guerra duri almeno un anno

La campagna di Israele contro Hamas andrà avanti per un anno o più, con la fase più intensa dell'offensiva di terra che continuerà negli inizi del 2024. Lo riporta il Financial Times citando alcune fonti, secondo le quali la guerra sarà "lunga" e, fra gli obiettivi, ha l'uccisione dei tre top leader di Hamas, Yahya Sinwar, Mohammed Deif e Marwan Issa. "Questa sarà una guerra molto lunga. Non siamo neanche vicino alla metà dei nostri obiettivi", afferma con il Financial Times una fonte a conoscenza dei piani di Israele.

Forze di difesa israeliane: intercettato "obiettivo aereo sospetto" entrato nello spazio aereo dal Libano

In seguito il portavoce militare ha aggiornato che la difesa aerea israeliana ha intercettato con successo un ''obiettivo aereo sospetto'' proveniente dal Libano sud e penetrato nello spazio aereo di Israele. E' stato questo episodio - ha precisato il portavoce - ad attivare le sirene di allarme. 

Usa: continuiamo a lavorare per una tregua umanitaria a Gaza

Gli Stati Uniti "continuano a lavorare" per una tregua umanitaria a Gaza. Lo riferisce la Casa Bianca

Sirene di allarme in Galilea e sul Golan

Con la ripresa dei combattimenti a Gaza è tornata la tensione al confine nord di Israele. Sirene di allarme risuonano in alta Galilea al confine con il Libano e nella alture del Golan, vicino al monte Hermon. Fonti locali riferiscono di echi di esplosioni, probabilmente per il lancio di razzi dal Libano sud.

Morta a Gaza la maestra di Nir Oz, aveva 56 anni

Il kibbutz Nir Oz ha annunciato la morte di Mia Goren (56 anni) durante la prigionia a Gaza. "Mia, madre di Asif, Bar, Gal e Dekal, è stata una maestra d'asilo e badante diligente e devota e si è presa amorevolmente cura dei bambini del kibbutz per molti anni. Suo marito, Avner Goren, è stato assassinato il 7 ottobre, anche lui aveva 56 anni", ha scritto la comunità.

Erdogan a Meloni: essenziale fermare Israele

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che "è essenziale prendere misure efficaci per fermare Israele in modo tale da porre fine alle uccisioni" a Gaza durante un colloquio con la premier italiana Giorgia Meloni, a margine della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, Cop28, in corso a Dubai negli Emirati Arabi Uniti. Come riporta la presidenza della Repubblica di Ankara, Erdogan ha sottolineato l'importanza di una "stretta cooperazione con l'Italia" per arrivare alla fondazione di uno Stato sovrano palestinese, basato sui confini del 1967. 

La polizia militare indagherà due soldati israeliani che hanno aperto il fuoco su un civile connazionale in Cisgiordania

La polizia militare indagherà due soldati della riserva che ieri a Gerusalemme hanno aperto il fuoco per sventare un'attentato di Hamas e che hanno colpito ripetutamente un civile che, prima di loro, aveva già neutralizzato con la sua pistola i due attentatori. Lo ha reso noto la radio militare. Secondo immagini diffuse sul web il civile, Yuval Doron Kastelman (38 anni), aveva segnalato loro di essere israeliano, aveva gettato la pistola, si era tolto una giacca per mostrare di non avere un corpetto esplosivo ed aveva alzato le mani. Ma è stato egualmente colpito dal fuoco dei soldati, persuasi che fosse uno degli attentatori.

Bbc: detenuti palestinesi liberati raccontano "botte e abusi" dopo il 7 ottobre

 I detenuti palestinesi rilasciati dalle prigioni israeliane hanno dichiarato di aver subito abusi e punizioni collettive dalle guardie carcerarie nelle settimane successive agli attacchi di Hamas contro Israele del 7 ottobre. Lo riporta la Bbc, secondo cui i palestinesi hanno affermato di essere stati colpiti con dei bastoni, minacciati coi cani e privati di vestiti, cibo e coperte. Una detenuta ha affermato inoltre di essere stata minacciata di stupro e che per due volte i secondini hanno lanciato gas lacrimogeni all'interno delle celle. La Bbc ha parlato con sei persone in totale, le quali hanno tutte affermato di essere state picchiate prima di lasciare il carcere. E secondo quanto sostenuto dalla Società dei Prigionieri Palestinesi, alcune guardie avrebbero anche urinato su prigionieri ammanettati, e sei detenuti sarebbero morti sotto custodia israeliana nelle ultime sette settimane. Israele ha negato le accuse, sottolineando che tutti i suoi prigionieri sono detenuti secondo la legge. Tra i detenuti liberati c'è anche il diciottenne Mohammed Nazzal, recluso nella prigione di Nafha senza accuse da agosto. Il ragazzo afferma di non sapere il motivo del suo arresto. Entrambe le mani di Nazzal oggi sono pesantemente fasciate: secondo quanto raccontato, dieci giorni fa le guardie carcerarie israeliane sono entrate nella sua cella e lo hanno picchiato. Il servizio carcerario israeliano ha contestato la storia del diciottenne, affermando che è stato visitato da un medico prima di lasciare la prigione senza che gli fosse diagnosticato alcun problema. Il servizio penitenziario ha inoltre diffuso un video dell'adolescente che lascia il carcere e sale su un autobus della Croce Rossa, in cui le sue mani non sono fasciate e sembrano pendere lungo i fianchi - anche mentre sale sul veicolo - ma sono fuori campo per la maggior parte del video. Nazzal sostiene che le prime cure mediche che ha ricevuto sono state su quell'autobus della Croce Rossa. 

L'agenzia Wafa: "I coloni hanno saccheggiato un negozio palestinese in Cisgiordania"

Secondo l'agenzia Wafa, coloni israeliani hanno attaccato e saccheggiato un negozio nella città di As-Sawiyah, a sud di Nablus, nella Cisgiordania. Tamer Abdullah, un residente locale, ha detto che un gruppo di coloni dell'insediamento illegale di Rechalim ha fatto irruzione nel suo negozio situato sulla strada principale. I coloni hanno vandalizzato la vetrina del negozio, rompendo le porte e rubando oggetti prima di andarsene, ha aggiunto.

Morto il più anziano degli ostaggi di Hamas, era un 85enne fondatore di un kibbutz

Il kibbutz di Nir Oz ha annunciato oggi che uno dei suoi membri fondatori, Arieh Zalmanovich, 85 anni, è morto mentre dal 7 ottobre era tenuto in ostaggio da Hamas a Gaza. Il kibbutz sostiene di aver appreso che è stato ucciso. ''Padre di due figli, nonno di cinque nipoti Arieh è sempre stato legato alla terra'' si legge nel comunicato del Kibbutz. ''Si e' sempre occupato di agricoltura e di coltivazioni. Era un uomo di lettere e persona colta nella storia del nostro Paese''. Zalmanovich era il piu' anziano dei 240 israeliani e stranieri catturati da Hamas.

Iran: Israele ha rotto la tregua in base al sostegno Usa

"Dopo avere ucciso oltre 15mila palestinesi, i criminali sionisti hanno avviato una nuova ondata di uccisioni e distruzione in base al continuo sostegno del governo americano". Lo ha affermato su X il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani. "La violazione del cessate il fuoco e la ripresa dell'aggressione militare contro Gaza da parte del regime sionista è avvenuta a pochi minuti dalla partenza dai territori occupati del Segretario di Stato degli Usa (Antony) Blinken. Ancora una volta civili, donne e bambini sono le principali vittime degli attacchi criminali lanciati dall'esercito sionista", ha aggiunto Kanani. "Ovviamente, la responsabilità legale e politica del prolungamento dell'aggressione e della brutale uccisione del popolo palestinese è, oltre che del criminale regime sionista, del governo degli Usa e dei pochi governi che hanno sostenuto il regime dell'apartheid", ha affermato il funzionario della Repubblica islamica, sottolineando che "la maggior parte dei governi nel mondo stanno chiedendo a gran voce che il cessate il fuoco continui". 

Hamas: oltre 60 morti dalla ripresa delle ostilità a Gaza

Il numero delle persone uccise negli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza a partire da questa mattina è salito ad oltre 60, secondo il ministero della Sanità di Hamas.

Jerusalem Post: gli Stati Uniti bloccheranno i visti ai coloni coinvolti in violenze

L'amministrazione statunitense ha informato Israele che Washington imporrà nelle prossime settimane il divieto di visto ai coloni estremisti israeliani coinvolti nelle violenze contro civili palestinesi in Cisgiordania. Lo ha detto un alto funzionario del Dipartimento di Stato, citato dal Jerusalem post. 

Iniziata l'evacuazione di una zona agricola a sud-est di Gaza

Migliaia di abitanti di una zona agricola situata a sud di Gaza stanno raggiungendo la vicina città di Khan Yunis dopo aver ricevuto oggi l'ordine di sgombero immediato da parte dell'esercito israeliano. Si tratta degli abitanti dei villaggi di Karara, Khuzaa, Bani Suheila ed Abasan, situati a breve distanza dalla linea di demarcazione con Israele. Fonti locali riferiscono di lunghe code di persone che intasano la arteria Sallah-a-din diretti verso Khan Yunis con automobili, carretti o anche a dorso di asini. 

Il governo israeliano: vogliamo la libertà di tutti gli ostaggi, con i colloquio o "con altri mezzi"

Israele potrebbe garantire la libertà degli ostaggi ancora detenuti da Hamas nella Striscia di Gaza attraverso negoziati o con "altri mezzi", ha detto all'agenzia britannica Reuters il vicedirettore generale del ministero degli Esteri israeliano Oded Joseph, parlando a Dubai, dove si trova per la Cop28. "Ovviamente, vorremmo trovare un modo per assicurarci che tutti i nostri rapiti vengano rilasciati", ha detto Joseph. "In parte potrebbe derivare da discussioni, ma in parte potrebbe avvenire con altri mezzi", ha detto, senza fornire ulteriori dettagli. Joseph ha affermato che la distruzione di Hamas significherebbe che il gruppo militante palestinese "non rappresenterebbe più una minaccia militare" per Israele o la regione e che non avrebbe alcun "influenza politica" a Gaza. Descrivendo la guerra come una "missione complicata", Joseph ha detto che Israele sta rispettando il diritto internazionale e cercando di evitare "il più possibile" danni collaterali: “Stiamo combattendo Hamas. Non stiamo combattendo il popolo palestinese. Ridurre al minimo le perdite di vite umane tra i civili, sia israeliani che palestinesi è anche il nostro obiettivo”.

Protesta a Parigi per denunciare il silenzio sugli stupri di Hamas

Una cinquantina di donne hanno protestato oggi dinanzi alla sede dell'Unesco a Parigi per "denunciare il silenzio delle organizzazioni internazionali e femministe", circa le testimonianze di stupri perpetrati da uomini di Hamas contro le donne israeliane durante l'attacco del 7 ottobre. "Accuso UN Woman di rifiutare di denunciare chiaramente gli stupri e le sevizie del 7 ottobre. Accuso l'associazione 'Nous toutes' di aver impiegato più di un mese" per denunciarle, ha deplorato Mélanie Pauli-Geysse, dell'associazione "Rape is Rape", riprendendo il celebre ''J'accuse' di Emile Zola durante il caso Dreyfus. "Chiediamo che vengano riconosciuti come crimini di guerra e come crimini contro l'umanità, in conformità al diritto internazionale, e che vengano aperte inchieste da parte delle organizzazioni internazionali", ha proseguito Pauli-Geysse citata dalla stampa francese. Il raduno dinanzi alla sede dell'Unesco - l'organismo Onu per Educazione, Scienza e Cultura con sede a Parigi - segue le dure critiche mosse in Francia contro diverse associazioni femministe, accusate di un atteggiamento a geometria variabile rispetto alla denuncia dei crimini sessuali. Durante la manifestazione parigina, le donne hanno brandito cartelloni con slogan del tipo: "Immaginate che chiamino il vostro stupratore combattente per la libertà", "No al femminismo selettivo''. Le donne indossavano tutte grigie macchiate di vernice rossa sull'inguine, a simboleggiare le vittime degli stupri. Hanno inoltre osservato un minuto di silenzio in omaggio alle donne stuprate e violentate, prima di intonare la Marsigliese. In una nota diffusa il 27 novembre, il collettivo 'Nous toutes', assieme ad altre associazioni femministe, ha condannato "senza ambiguità i crimini sessuali e sessisti, stupri e femminicidi perpetrati da Hamas, che hanno particolarmente preso di mira le donne, le persone Lgbtqia+ e i bambini".

Protesta a Parigi per denunciare il silenzio sugli stupri di Hamas Dimitar DILKOFF / AFP
Protesta a Parigi per denunciare il silenzio sugli stupri di Hamas

Fonti israeliane: la ripresa dei combattimenti non ferma i negoziati sugli ostaggi

Israele ritiene che dopo alcuni giorni di combattimento Hamas sarà di nuovo disponibile alla liberazione di altri ostaggi. Lo ha detto una fonte politica israeliana ai media nazionali. "Le trattative si svolgeranno in parallelo al fuoco", ha aggiunto. "Hamas può sempre presentarci una lista di dieci donne da liberare ed allora prenderemo in esame una tregua di un giorno''. Stasera intanto sarà nuovamente riunito il gabinetto di guerra israeliano.

Hezbollah: gli sviluppi a Gaza possono ancora avere un impatto in Libano

Il deputato Hezbollah Hassan Fadlallah ha affermato venerdì che gli sviluppi nella Striscia di Gaza, dove Israele ha ripreso i bombardamenti dopo la scadenza della tregua con Hamas, potrebbero ancora avere un impatto sul Libano. "Nessuno pensa che il Libano sia stato risparmiato da questo attacco sionista o che ciò che sta accadendo a Gaza non possa influenzare la situazione in Libano", ha detto ai giornalisti. La tregua di sette giorni a Gaza, scaduta venerdì mattina, non includeva formalmente il Libano, ma metteva fine a settimane di bombardamenti quotidiani transfrontalieri tra Israele e Hezbollah, alleato di Hamas.

Il governo israeliano: stiamo per dare a Hamas "la madre di tutte le lezioni"

Il governo di Israele sta per dare ad Hamas "la madre di tutte le lezioni". Lo ha detto un portavoce dell'esecutivo guidato da Benjamin Netanyahu, dopo la ripresa delle ostilità a Gaza al termine di alcuni giorni di tregua.

Volker Turk (Onu); la ripresa delle ostilità è "catastrofica"

La ripresa delle ostilità a Gaza è "catastrofica". Lo ha detto l'alto commissario Onu per i diritti umani Volker Turk. I "recenti commenti di leader politici e militari israeliani che indicano che stanno progettando di estendere e intensificare l'offensiva militare sono molto preoccupanti", ha aggiunto. L'Alto commissario ha quindi esortato "tutte le parti e gli Stati che esercitano influenza su di esse a raddoppiare immediatamente gli sforzi per garantire un cessate il fuoco, per motivi umanitari e relativi ai diritti umani". 

Hamas: attaccate le città di Ashkelon, Sderot e Beersheba

Le Brigate Qassam, braccio armato di Hamas, hanno dichiarato su Telegram di aver attaccato con razzi le città di Ashkelon, Sderot e Beersheba, nel sud di Israele. Lo riferisce Al Jazeera. Il gruppo terroristico ha dichiarato che l'attacco è stato "in risposta al bersaglio dei civili". Il ramo militare di un altro gruppo armato con sede a Gaza, la Jihad islamica palestinese, ha dichiarato di aver preso di mira città e paesi vicini al confine con Gaza all'inizio della giornata, quando è terminata la tregua tra le parti in guerra.

Leader di Hamas alla Cbs: "Non so quanti siano gli ostaggi vivi"

In una intervista all'emittente Usa Cbs, un leader di spicco di Hamas, Ghazi Hamad, rispondendo su quanti ostaggi tenuti a Gaza sono ancora vivi ha risposto: "Non lo so. Il numero non è importante". 

Hamad ha inoltre detto che Hamas ha rapito Kfir Bibas di 10 mesi e suo fratello Ariel di quattro anni per costringerli a "fare pressione sul loro governo, per dire loro: ci avete mandato all'inferno". Quando gli è stato chiesto come un bambino di 10 mesi e un bambino di 4 anni potrebbero agire per fare pressione sul governo israeliano, Hamad ha ripetuto che "devono esercitare pressioni su Israele, il loro governo, per dire loro che stanno andando nella direzione sbagliata". Il leader di Hamas ha aggiunto che la famiglia Bibas "ha pagato il prezzo a causa dell'occupazione".

Guterres: "Profondo rammarico per la ripresa delle azioni militari"

"Mi rammarico profondamente che le operazioni militari siano riprese a Gaza. Spero ancora che sia possibile rinnovare la tregua. Il ritorno alle ostilità dimostra solo quanto sia importante avere un vero cessate il fuoco umanitario". Lo scrive il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres su X.

Ben Gvir: "Ora martellare Gaza con tutta la potenza"

"Per i bambini che ancora non sono tornati. Per gli uccisi che non torneranno più. Perché gli orrori del 7 ottobre non si ripetano mai più. Dobbiamo tornare a martellare Gaza con tutta la forza, distruggere Hamas e ritornare stabilmente a Gaza. Senza compromessi. Senza 'intese'. Con tutta la nostra potenza possibile": così si espresso oggi su X, alla ripresa dei lanci di razzi da Gaza, il ministro della sicurezza nazionale israeliano Itamar ben Gvir, leader del partito di estrema destra "Potere ebraico".

Cremlino: "Preferiremmo un'estensione della tregua a Gaza"

Il Cremlino ha condannato la ripresa delle ostilità fra Hamas e Israele a Gaza, sottolineando che avrebbe preferito un'estensione della tregua fino alla liberazione di tutti gli ostaggi detenuti a Gaza. "Avremmo senz'altro preferito ottenere la notizia del prolungamento della pausa umanitaria. Questo sarebbe stato più opportuno visto che il processo di liberazione degli ostaggi non si è concluso", secondo il portavoce della presidenza russa Dmitri Peskov.

Israele: un razzo cade nel kibbutz di Miflasim, danni

Il Consiglio di Shaar HaNegev ha dichiarato che un razzo è caduto nel kibbutz Miflasim, nel sud di Israele, causando danni. Secondo il comune di Sderot, una una donna è rimasta ferita nella cittadina mentre correva verso il rifugio in seguito agli allarmi.

Fine tregua, Hamas accusa Israele: "Ha rifiutato per tutta la notte offerte di rilascio ostaggi"

Hamas addossa a Israele la responsabilità per la rottura della tregua, durata sette giorni e nella quale sono stati scambiati 105 ostaggi che erano prigionieri a Gaza con 240 palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Israele, si legge in una nota, "è responsabile della ripresa della guerra e dell'aggressione nazista contro la Striscia di Gaza" visto che ha "rifiutato per tutta la notte di accettare tutte le offerte di rilascio di altri ostaggi". La nota risponde a Israele che stamane ha sostenuto il gruppo islamista "non ha adempiuto al suo dovere di rilasciare tutte le donne rapite oggi".

Qatar: subito un'azione internazionale per fermare le violenze a Gaza

Il Qatar ha sollecitato una rapida azione internazionale per fermare le violenze nella Striscia di Gaza dopo i nuovi bombardamenti israeliani sul territorio al termine della tregua di cui l'emirato del Golfo è stato mediatore. Il ministero degli Esteri del Qatar, in un comunicato, ha affermato che il proseguimento dei bombardamenti al termine della pausa "complica gli sforzi di mediazione e aggrava la catastrofe umanitaria nella Striscia" e ha invitato "la comunità internazionale a muoversi rapidamente per fermare la violenza".

Calma tesa al confine con il Libano nonostante la fine della tregua

Una calma tesa regna al momento nel sud del Libano, lungo il fronte di guerra tra Hezbollah e Israele, nonostante la tregua tra Hamas e lo Stato ebraico sia terminata stamani senza esser stata prorogata. Lo riferiscono media libanesi e testimoni oculari contattati telefonicamente. Proseguono incessanti invece le violazioni dello spazio aereo libanese da parte di droni e jet da combattimento israeliani. Una circostanza che si verificava ogni giorno da anni anche prima dello scoppio del conflitto il 7 ottobre scorso.

"Storico incontro" tra Herzog ed emiro del Qatar

In un incontro definito “storico” dai media israeliani e “primo nel suo genere”, il presidente Yitzhak Herzog ha incontrato questa mattina l'emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani, a margine della conferenza sul clima negli Emirati Arabi Uniti. I due hanno avuto una lunga conversazione e sono stati anche fotografati mentre si stringevano la mano, mentre si è appreso che i negoziati con Hamas - in cui il Qatar sta mediando - continuano nonostante la ripresa dei combattimenti.

Hamas: dalla fine della tregua già 29 morti a Gaza

La ripresa dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza al termine della tregua ha già provocato la morte di 29 palestinesi, fra i quali anche dei bambini. Lo ha fatto sapere il ministero della Salute di Hamas, al governo dell'enclave. Sette vittime si trovavano nel Nord a Jabaliya e nella città di Gaza, dodici a Sud a Khan Younes e altri dieci nel centro, ad al-Maghazi, ha detto. La pressione è aumentata sugli ospedali della Striscia.

Bombe su Khan Younis, l'esercito israeliano ai residenti: "Spostatevi a Rafah" (Video)

L'esercito israeliano ordina lo sgombero della zona agricola a sud di Gaza

Con la ripresa delle ostilità l'esercito ha intimato oggi alla popolazione che - nel settore sud della striscia di Gaza - si trova a ridosso del confine con Israele di lasciare immediatamente le proprie abitazioni e di spostarsi all'interno in quanto sono imminenti operazioni militari di terra. L'ordine di evacuazione, riferiscono fonti locali, riguarda le aree prevalentemente agricole di Karara, Khuzaa, Bani Suheila ed Abassan. Gli abitanti devono raggiungere al più presto la vicina città di Rafah, al confine con l'Egitto. 

Volantini dell'esercito israeliano: "Area pericolosa, spostatevi da Khan Younis a Rafah"

Secondo fonti palestinesi, l'esercito israeliano ha lanciato dei volantini a Khan Younis (nel meridione della Striscia) invitando i residenti a spostarsi a sud, verso Rafah e avvertendo che l'area è pericolosa. Lo riporta Times of Israel. Fonti israeliane hanno più volte affermato che i leader di Hamas si trovano proprio a Khan Younis.

Hamas denuncia che Israele ha violato la tregua bloccando i rifornimenti di carburante

Hamas denuncia che Israele ha violato la tregua bloccando i rifornimenti di combustibili al nord della Striscia di Gaza, ha reso noto una fonte vicina ai negoziatori, citata dalla Bbc. Un altro elemento di frizione fra le due parti sarebbe stato il rifiuto di Hamas di rilasciare gli uomini in ostaggio sulla base degli stessi termini di donne e bambini.

Ministero della Sanità di Gaza: 14 palestinesi uccisi nei raid israeliani

Il ministero della Sanità di Gaza, che fa capo ad Hamas, ha affermato che 14 palestinesi sono stati uccisi dagli attacchi aerei israeliani dopo la ripresa dei combattimenti. Lo riporta la Reuters. Sette persone sono state uccise anche nella zona di Maghazi. Il precedente bilancio parlava di almeno sei morti tra Rafah Khan Yunis e due bambini uccisi a Gaza.

Sirene allarme ad Ashkelon, chiuse le strade vicino a Gaza

Sirene di allarme risuonano nella città israeliana di Ashkelon, a nord di Gaza, e in diverse località vicine alla striscia di Gaza. Lo ha riferito la radio militare. Alcune strade israeliane che costeggiano la Striscia sono state chiuse al traffico, nel timore di lanci di razzi anticarro. Misure analoghe sono state adottate anche lungo i confini con il Libano e con la Siria, in quanto la ripresa delle ostilità a Gaza potrebbe essere fonte di nuovi incidenti di frontiera. Nel centro di Israele il comando delle retrovie ha autorizzato lo svolgimento di lezioni oggi solo negli istituti scolastici dotati di rifugi adeguati.

Media: Blinken partito da Israele poco dopo la ripresa della guerra

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, avrebbe lasciato Israele pochi minuti dopo la fine della tregua fra Hamas e Tel Aviv e la conseguente ripresa dei combattimenti. Lo riporta la tv israeliana Kan, secondo cui Blinken sarebbe diretto negli Emirati Arabi Uniti. Il segretario di Stato americano ieri è tornato in Israele per la terza volta dall'inizio della crisi, incontrando i vertici politici e militari dello Stato ebraico. È stato poi a Ramallah, in Cisgiordania, dove ha visto il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahamoud Abbas.

Cnn: "Continuano i negoziati sugli ostaggi"

Sono ancora in corso le trattative per il rilascio degli ostaggi trattenuti da Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riporta la Cnn, che cita una fonte vicina ai colloqui, dopo che i militari israeliani hanno annunciato la ripresa delle operazioni di combattimento nell'enclave palestinese. Scaduti i termini della pausa nelle ostilità, rileva la rete americana, nessuna delle parti influenti coinvolte - Hamas, Qatar, Israele, Usa ed Egitto - ha annunciato pubblicamente una rottura nei colloqui.

Fonti di Hamas: raid israeliani hanno colpito il sud di Gaza

Secondo fonti di Hamas, attacchi aerei israeliani hanno colpito il sud di Gaza, compresa la comunità di Abassan, a est della città di Khan Younis. 

Il ministero della Sanità gestito da Hamas afferma che tre persone sono state uccise in raid aerei israeliani a Rafah, nel sud della Striscia, come riportano i media israeliani. 

Altri attacchi aerei avrebbero colpito la città di Al-Karara, a nord di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. L'ufficio governativo per le comunicazioni di Gaza, un ente gestito da Hamas, ha accusato “la comunità internazionale di essere responsabile della continuazione della guerra a Gaza”.

Israele: Hamas non ha rilasciato tutte le donne in ostaggio violando il patto

L'ufficio del Primo Ministro israeliano rende noto in un comunicato che Hamas "ha violato il quadro di riferimento (dell'accordo), non ha rispettato l'obbligo di rilasciare tutte le donne in ostaggio e ha sparato razzi contro Israele". "In mezzo al ritorno ai combattimenti, sottolineiamo che il governo di Israele è impegnato a raggiungere gli obiettivi della guerra - liberare i nostri ostaggi, eliminare Hamas e assicurare che Gaza non possa mai più minacciare il popolo di Israele".

Sirene di allarme nei kibbutz al confine con la Striscia

L'esercito israeliano riferisce che sirene di allarme stanno risuonando nei kibbutz Holit, Sufa e Nir Yitzhak, comunità vicine alla Striscia di Gaza.

Tregua violata, riprendono i combattimenti nella Striscia di Gaza (Video)

Esercito Idf: da Gaza razzi verso Israele. Raid aerei colpiscono obiettivi di Hamas

L'esercito israeliano riferisce di aver rilevato lanci di missili dalla Striscia di Gaza verso Israele: “I lanci non sono stati intercettati secondo il protocollo”. Ha poi riferito che aerei da combattimento stanno "colpendo obiettivi terroristici di Hamas all'interno della Striscia”.

Al Jazeera: pesanti combattimenti a Gaza City e nel nord della Striscia

Testimoni a Gaza City e nel nord della Striscia di Gaza affermano che sono in corso pesanti scontri tra gruppi combattenti palestinesi e truppe israeliane. Lo riferisce Al Jazeera. Nella parte centrale della Striscia carri armati israeliani stanno bombardando zone limitrofe ai campi profughi di Nuseirat e Bureij.

Israele: Hamas ha violato la tregua, riprendono i combattimenti

Nessun annuncio ufficiale è arrivato né da Hamas né da Israele e, dunque, alle 7 locali, le 6 in Italia, la tregua del conflitto in Medio Oriente è scaduta. L'esercito israeliano ha dichiarato di aver ripreso i combattimenti nella Striscia di Gaza, spiegando che Hamas ha violato la tregua sparando in territorio israeliano.

Wall Street Journal: Israele pianifica di colpire leader Hamas nel mondo

Israele sta pianificando di dare la caccia ai leader di Hamas in tutto il mondo una volta che saranno finiti i combattimenti a Gaza. Lo scrive il Wall Street Journal. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, secondo il giornale americano, avrebbe ordinato alle agenzie di spionaggio di elaborare piani per colpire i principali leader del gruppo al di fuori della Striscia, soprattutto in Turchia, Qatar e in altri Paesi.

Negli anni '70, Israele aveva già intrapreso una campagna di questo tipo per individuare i terroristi palestinesi coinvolti nel massacro delle Olimpiadi di Monaco. Il Wsj riferisce anche come Israele stia valutando la possibilità di espellere i combattenti di Hamas, di minore importanza, da Gaza per abbreviare la durata della guerra.

Agenzia vicina ad Hamas: scontri ed esplosioni nel nord di Gaza

Rumori di spari e diverse esplosioni si sono sentiti venerdì all'alba nel nord di Gaza, scrive su Telegram l'agenzia di stampa Shehab, considerata vicina ad Hamas.
L'agenzia non ha fornito dettagli. Non vi sono al momento conferme della notizia, che potrebbe minare gli sforzi per un'ulteriore estensione della tregua che scade alle 6 italiane.

Lanciato un razzo da Gaza, sirene antiaeree nelle zone israeliane vicine

Le sirene dell'allarme antiaereo hanno suonato all'alba di venerdì nelle aree israeliane vicino al confine con Gaza, ha riferito l'emittente pubblica israeliana Kan, descrivendolo come il primo evento del genere da quando è iniziata la tregua tra Israele e Hamas il 24 novembre. 

L'esercito israeliano poco dopo ha confermato il lancio di un razzo dal territorio di Gaza, intercettato dai sistemi di difesa aerea.

Wall Street Journal: "C'è accordo per un altro giorno di tregua e altri 10 ostaggi rilasciati"

Israele e Hamas avrebbero trovato un accordo per estendere la tregua per un altro giorno, secondo quanto anticipa il Wall Street Journal citando fonti egiziane. 
La notizia non ancora confermata parla di un accordo per il rilascio di altri 10 ostaggi, molti dei quali donne e bambini.

I sopravvissuti di Gaza e le loro case distrutte, il video

Israele: ieri a Gaza 200 camion di aiuti

L'esercito israeliano sul suo account su X riferisce che ieri sono stati trasferiti a Gaza dall'Egitto aiuti umanitari come parte dell'accordo di tregua raggiunto con Hamas. 
Gli aiuti trasferiti - spiega - comprendevano 200 camion che trasportavano cibo, acqua, ripari e forniture mediche, 4 cisterne di gasolio, 4 cisterne di gas da cucina. 
 

Le immagini della liberazione del settimo gruppo di ostaggi nel video diffuso da Hamas

Il New York Times: ci sono prove, Israele sapeva dell'attacco di Hamas più di un anno fa

Israele ottenne il piano di battaglia di Hamas per l’attacco terroristico del 7 ottobre più di un anno prima che accadesse, come dimostrano documenti, e-mail e interviste visionate dal New York Times. Ma i funzionari dell’esercito e dell’intelligence israeliani respinsero il piano come troppo difficile da realizzare per Hamas.

Il documento di circa 40 pagine, che le autorità israeliane hanno chiamato in codice “Muro di Gerico”, delineava, punto per punto, esattamente il tipo di devastante invasione che portò alla morte di circa 1.200 persone secondo i conteggi israeliani. Tradotto ed esaminato dal quotidiano americano, non fissava una data per l’attacco, ma descriveva un piano metodico progettato per sopraffare le fortificazioni attorno alla Striscia di Gaza, prendere il controllo delle città israeliane e assaltare le principali basi militari.

Il documento circolò ampiamente tra i leader militari e dell’intelligence israeliani, ma gli esperti stabilirono che un attacco di quella portata e ambizione andava oltre le capacità di Hamas. Non è chiaro se il documento sia stato visto anche dal primo ministro Benjamin Netanyahu o da altri importanti leader politici.

Tutti minorenni e donne i 30 prigionieri palestinesi liberati da Israele

Sono tutti minorenni e donne i trenta detenuti palestinesi liberati da Israele in cambio dell'ultimo gruppo di ostaggi rilasciati da Hamas. 

I 30 detenuti sono stati rilasciati nella notte tra giovedì e venerdì in conformità con l'accordo di tregua tra Israele e Hamas, poche ore prima della scadenza prevista della tregua, dopo il rilascio da parte di Hamas di otto ostaggi israeliani detenuti nella Striscia di Gaza, ai quali si sono aggiunti due ostaggi franco-israeliani liberati mercoledì. 
Il Qatar, principale mediatore della tregua, aveva annunciato in precedenza che i prigionieri palestinesi da liberare erano 23 minorenni e sette donne.

Israele rilascia 30 detenuti palestinesi

Il Servizio penitenziario israeliano ha rilasciato 30 palestinesi dalle carceri israeliane dopo la liberazione di dieci ostaggi da parte di Hamas, nell'ambito dell'accordo di tregua. Giovedì sera sono stati liberati 6 ostaggi israeliani, due erano stati liberati in giornata. Il servizio carcerario ha affermato che i palestinesi sono stati rilasciati dalle prigioni in Israele, nella Cisgiordania e a Gerusalemme nell'ambito del settimo scambio

Attentato a Gerusalemme, gli agenti uccidono un civile

Un civile israeliano è stato ucciso ieri dalle forze di sicurezza a Gerusalemme che cercavano di neutralizzare i due uomini armati che avevano aperto il fuoco sui passanti. L'uomo è morto in seguito alle gravi ferite riportate. Le riprese video dell'attacco pubblicate sui social media mostrano il civile che alza le mani e implora i soldati di non sparare, dopodiché viene colpito e cade a terra.

Gli ostaggi liberati nella notte sono 5 donne e un 18enne, nel pomeriggio altre 2 donne

I media israeliani hanno diffuso i nomi dei sei ostaggi israeliani rilasciati in serata da Hamas. 
Sono Aisha Ziyadne, 17 anni, e suo fratello Bilal Ziyadne (18), i cui genitori sono ancora in ostaggio; Shani Goren (29), operatrice educativa in un kibbutz; Sapir Cohen (29), il cui compagno Sasha Trupanov è ancora prigioniero; Ilana Gritzewsky (30), mentre il suo compagno Matan Tsngauker è ancora in ostaggio; Nili Margalit (40), infermiera pediatrica. Tra gli otto ostaggi rilasciati, incluse cioè le due donne del pomeriggio, ce ne sono con doppia nazionalità di Uruguay, Messico e Russia.

Hamas è "disponibile a prolungare la tregua” per un altro giorno o più

Hamas è "disponibile a prolungare la tregua" in vigore dal 24 novembre e che dovrebbe concludersi alle 7 (le 6 in Italia). Lo ha riferito una fonte vicina al movimento palestinese che governa la Striscia di Gaza. "I mediatori stanno conducendo sforzi intensi, che continuano attualmente, per (ottenere) un ulteriore giorno di tregua e poi lavorare per una proroga di diversi altri giorni", ha detto la fonte.

Blinken: prolungare la tregua per l'ottavo giorno e anche oltre

Prolungare la tregua a Gaza per "l'ottavo giorno e oltre". Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken ai giornalisti a Tel Aviv dopo una visita in Israele e in Cisgiordania. "Chiaramente, vogliamo vedere questo processo continuare ad andare avanti", ha aggiunto.

Forze armate israeliane: pronti a riprendere i combattimenti "anche stasera"

Il portavoce delle Forze armate israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha affermato che l'esercito è pronto a riprendere i combattimenti nella Striscia di Gaza se l'accordo di cessate il fuoco con Hamas non verrà rinnovato per un altro giorno. "Anche i mediatori, Qatar ed Egitto, sono obbligati a portare avanti l'accordo, affinché il cessate il fuoco possa continuare", dice Hagari. "L'IDF è pronto a riprendere i combattimenti. Siamo pronti ad attaccare a qualsiasi ora, anche stasera", dice Hagari. Hagari aggiunge che l'affermazione di Hamas secondo cui la moglie di Yarden Bibas, Shiri, e i due bambini Ariel e Kfir sarebbero stati uccisi, non è ancora verificata.

Il padre di Kfir a Netanyahu: "Hai ucciso la mia famiglia"

"Bibi, hai bombardato la mia famiglia. Era tutto quello che avevo nella mia vita", portali "verso casa perché siano sepolti in Israele, ti scongiuro".

In un video diffuso da Hamas, Yarden Bibas, marito e padre di Shiri, Kfir (10 mesi) e Ariel (4 anni) ostaggi a Gaza e che i miliziani danno per morti in un raid di Israele, si rivolge direttamente al premier Benyamin Netanyahu. Il filmato è preceduto da una dichiarazione di Hamas secondo cui "il detenuto Yarden Bibas ha appreso che gli aerei del nemico hanno ucciso la moglie e i due figli. Hamas ha offerto di trasferire i loro corpi a Israele che per ora si rifiuta di riceverli".

ONU: A Gaza distrutte circa 46mila abitazioni, più di 234mila con danni gravi

Dal 7 ottobre, giorno dell'attacco di Hamas ad Israele e dalla successiva reazione israeliane, circa 46.000 unità abitative a Gaza sono state completamente distrutte e più di 234.000 sono state parzialmente danneggiate. E' quanto emerge da un rapporto dell'Ocha delle Nazioni Unite del 29 novembre citato dalla Cnn.
L'analisi satellitare dei ricercatori del Cuny Graduate Center e dell'Oregon State University stima che tra il 26% e il 34% di tutte le strutture della striscia siano state danneggiate al 29 novembre. Nei distretti di Gaza e di Gaza Nord, dove si è verificata la più alta concentrazione di attacchi aerei, si stima che dal 52% al 65% delle strutture siano state danneggiate.

La Casa Bianca: “No a operazioni di Israele a Gaza Sud senza proteggere i civili”

"Siamo stati molto chiari e coerenti con la nostra controparte israeliana sul fatto che non sosteniamo una mossa verso il sud di Gaza fino a quando non prenderanno adeguatamente in conto la protezione delle vite dei civili". E' quanto ha detto John Kirby, portavoce del consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, ricordando che al momento ci sono "molti più innocenti civili palestinesi nel sud di Gaza di una settimana o due fa perché gli israeliani hanno aperto i corridoi per farli spostare a sud". "Quello che vogliamo vedere e quello che chiediamo agli israeliani di fare è di assicurare che siano messe in atto misure di sicurezza appropriate", ha concluso.

Diplomazie al lavoro, si tratta per estendere la tregua

Proseguono le consultazioni diplomatiche per estendere la pausa nei combattimenti, ma sta per scadere l'ultima tregua di 24 ore. 

Nel settimo giorno consecutivo, il governo di Gaza fa sapere che gli aiuti entrati finora per la popolazione stremata da attacchi e blocco totale a forniture di luce, acqua, cibo e medicine, sono "insufficienti e frammentati", e che servirebbero almeno mille camion al giorno, a fronte delle poche decine che invece si registrano.
Wael Abu Mohsen, un responsabile palestinese al valico di Rafah citato dall'emittente Al Jazeera, sostiene che oggi le autobotti di carburante sono state "solo sette". Senza forniture elettriche da Israele, ospedali, case e scuole-rifugio possono ottenere energia solo tramite i generatori a gasolio.