La guerra di Gaza, giorno 64

Israele: terroristi si arrendono, Hamas sta perdendo controllo su Gaza: "Dobbiamo colpire più forte"

Scontri intensi a Nord e a Sud di Gaza, Israele: Hamas fa fuoco dalla zona umanitaria, ha armi nelle scuole. All'Onu gli Stati Uniti hanno posto veto alla risoluzione sul cessate il fuoco umanitario perché non condannava gli attacchi islamisti

Netanyahu a Biden: operazione a Khan Younis andrà avanti per 3-4 settimane

Il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe detto al presidente degli Stati Uniti Joe Biden in una telefonata durante il fine settimana che l'attuale operazione dell'Idf a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, andrà avanti per altre 3-4 settimane. Lo riferisce 'Channel 13' citando funzionari israeliani che hanno negato che Biden avrebbe fissato una scadenza per mettere fine ai combattimenti entro la fine dell'anno.

 

"A casa, adesso": le famiglie degli ostaggi manifestano a Tel Aviv

Diverse centinaia di persone si sono riunite in serata a Tel Aviv per chiedere il rilascio degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas a Gaza. Familiari di ostaggi ma anche semplici cittadini si sono radunate nella "Piazza degli ostaggi", portando cartelli con messaggi del tipo "Confidano in noi per tirarli fuori dall'inferno" o "Portali a casa adesso".
Il 7 ottobre, durante il sanguinoso attacco di Hamas a Israele, furono portate a Gaza circa 240 persone. A fine novembre 105 ostaggi, tra i quali 80 israeliani, sono stati rilasciati grazie all'accordo di tregua durato sette giorni tra Hamas e Israele, in cambio di 240 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane.
A Tel Aviv, sul palco, tra preghiere, canti e discorsi, il padre di un ostaggio ha criticato l'azione del governo.
"Perche' non fanno il loro lavoro? Chiediamo al gabinetto israeliano, il gabinetto di guerra, di spiegare esattamente cosa c'e' sul tavolo dei negoziati", ha detto Ruby Chen, padre del 19enne Itay Chen. "Chiediamo di partecipare al processo di negoziato. Fateli uscire adesso, immediatamente, qualunque sia il prezzo". 

 

Media: il leader di Hamas Sinwar fuggito da Nord Gaza "in convoglio umanitario"

Il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, sarebbe fuggito dal Nord di Gaza nascondendosi in un convoglio umanitario: lo ha riferito una fonte del governo israeliano all'emittente Kan.
Fuggito da Gaza City, Sinwar si sarebbe diretto verso Khan Younis, dove si troverebbe tuttora, probabilmente in uno dei cunicoli che corrono sotto quella che è la località più grande del Sud di Gaza.

 

Completamente in fumo un edificio a Khan Younis, dopo l'attacco di Israele

Israele: colpiti obiettivi Hezbollah in Libano

L'Idf, le forze di difesa israeliane, annunciano che l'aviazione ha attaccato obiettivi di Hezbollah in Libano. Tra questi, come riferiscono i media locali, posizioni militari da cui sono stati effettuati lanci in territorio israeliano.

 

Usa approvano d'urgenza vendita di munizioni per tank a Israele

Il governo americano ha approvato "con urgenza", senza passare dal Congresso, la vendita a Israele di quasi 14.000 munizioni da 120 mm per carri armati Merkava utilizzati nella guerra contro Hamas a Gaza, per un valore di 106,5 milioni di dollari. Lo hanno reso noto il Dipartimento di Stato e il Pentagono, confermando cosi' le anticipazioni di stampa. 

 

Anp: il bilancio delle vittime a Gaza e in Cisgiordania sale a 17.674, con oltre 49mila feriti

Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania è salito a 17.674 morti e oltre 49.300 feriti. Lo sostiene, secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa palestinese 'Wafa', il ministro della Salute della Cisgiordania, controllato dall'Anp. Il ministero ha spiegato che il numero dei morti nella Striscia di Gaza si attesta a 17.400 mentre nella Cisgiordania a 274: 46.000 palestinesi sarebbero stati feriti a Gaza e quasi 3.300 in Cisgiordania. Venerdì, sostiene il ministero, almeno 300 civili sarebbero stati uccisi.
Il ministero della Salute ha riferito inoltre che oltre il 60% delle case di Gaza sono state distrutte. Gli attacchi dei coloni continuano, sottolinea il ministero, "con 308 incidenti registrati" dal 7 ottobre, giorno dell'attacco di Hamas ad Israele.

 

Scholz sente Netanyahu: più aiuti umanitari per Gaza

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto maggiori aiuti umanitari per la popolazione di Gaza in una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo ha riferito il portavoce del governo tedesco Steffen Hebestreit. I due leader hanno anche discusso "degli sforzi necessari per massimizzare la protezione dei civili e migliorare sostanzialmente la situazione umanitaria della popolazione nella Striscia di Gaza", ha detto il portavoce di Scholz. Si è discusso anche della situazione nella Cisgiordania occupata e degli atti di violenza da parte dei coloni.

 

Media: leader di Hamas a Gaza Sinwar è ancora a Khan Younis

Il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar sarebbe ancora a Khan Younis e probabilmente in uno dei tunnel che si trovano sotto la città situata nel sud della Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani. Sinwar, rileva la tv pubblica israeliana 'Kan' che cita una fonte israeliana, all'inizio della guerra scoppiata dopo l'attacco di Hamas a Israele lo scorso 7 ottobre, sarebbe fuggito da Gaza City, nel nord della Striscia di Gaza, per recarsi a Khan Yunis.
Sinwar sarebbe fuggito dentro a un veicolo che avrebbe fornito "aiuti umanitari". Secondo Israele Sinwar sarebbe ancora a Khan Younis.

 

Esercito Israele: su morte ostaggio Baruch stiamo investigando

Il portavoce delle forze di difesa israeliane, il contrammiraglio Daniel Hagari, ha detto che in merito alla morte dell'ostaggio 25enne Sahar Baruch, rapito lo scorso 7 ottobre,  "stiamo ancora verificando e investigando i dettagli su dove è stato assassinato". Lo riporta Haaretz.

 

Sanchez e 3 premier chiedono a Ue dibattito su 'due Stati'

Il premier del governo, Pedro Sanchez, ha inviato una lettera al presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, insieme ad altri tre omologhi europei, per chiedere che nel vertice dei capi di Stato e di governo dell'Unione della prossima settimana si svolga un dibattito per stabilire una posizione chiara sulla situazione a Gaza e sulla soluzione dei due Stati. La lettera è firmata insieme a tre primi ministri appartenenti a diverse famiglie politiche: il liberale belga Alexander de Croo, il conservatore irlandese Leo Varadkar e il socialdemocratico maltese Robert Abela. Fonti governative hanno spiegato che i quattro firmatari della lettera hanno preso l'iniziativa dopo che il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha chiesto al Consiglio di Sicurezza di affrontare con urgenza la catastrofe umanitaria a Gaza, che considera allarmante; e ritengono imperativo che la comunita' internazionale adotti misure urgenti e che si svolga un dibattito serio sulla situazione in occasione del vertice europeo del 14 e 15 dicembre a Bruxelles. I quattro ribadiscono la loro condanna degli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre e il riconoscimento che Israele puo' difendersi in conformita' con il diritto internazionale, ed esprimono la loro soddisfazione per la pausa umanitaria che ha permesso il rilascio parziale degli ostaggi israeliani e l'aumento degli aiuti umanitari; ma concordano sul fatto che l'Ue debba andare oltre e chiedere un cessate il fuoco umanitario duraturo che possa portare alla fine delle ostilità, esigere la protezione dei civili a Gaza e che gli aiuti umanitari raggiungano la Striscia senza ostacoli, avvertendo che impedirli deliberatamente potrebbe andare contro il diritto internazionale umanitario. In questo senso, sostengono sia necessario facilitare il lavoro delle agenzie delle Nazioni Unite e aprire il valico di frontiera di Kerem Shalom per consentire l'accesso diretto agli aiuti umanitari. Oltre a cio', ritengono che sia urgentemente necessario avviare un processo politico sulla soluzione dei due Stati; e insistono sull'opportunita' di convocare una conferenza internazionale di pace (proposta adottata dai Ventisette dopo essere stata sollevata da Sanchez al Consiglio europeo di ottobre).

 

Israele: impossibile dire quanto durerà la guerra

Il consigliere per la sicurezza nazionale israeliano, Tzachi Hanegbi, ha detto in un'intervista televisiva a Channel 12 che è impossibile dire quanto durerà ancora la guerra contro Hamas a Gaza. Hanegbi ha sottolineato che "gli americani non hanno fissato alcuna scadenza" e che la durata delle operazioni non può essere quantificata in "settimane e "non sono sicuro che possa essere misurata in mesi". Hanegbi ha aggiunto che - a suo dire - il leader di Hamas, Yahya Sinwar, è deciso a far combattere i suoi miliziani fino alla fine. "Ma se lo uccidiamo, e questo è il piano, è possibile che la leadership che gli succederà capisca che per evitare il suo destino, avrà bisogno di lasciare Gaza da sconfitta", ha aggiunto. Quindi, l’uccisione di Sinwar potrebbe essere "un passo fondamentale" verso entrambi gli obiettivi della guerra: "distruggere Hamas a Gaza e restituire gli ostaggi".

 

Proseguono i pesanti scontri tra forze Israele e Hamas in diverse zone della Striscia

Proseguono i pesanti scontri fra Hamas e Israele in diverse zone della Striscia di Gaza. Le Brigate di Al-Qassam, fazione militare di Hamas, ha reso noto di "scontri corpo a corpo con le forze di occupazione a ovest del campo profughi di Jabalia", dove si combatte da giorni, nel nord. E anche a Zaytoun, sempre nel nord della Striscia. Secondo l'Idf, militanti di Hamas hanno occupato edifici nel campo. Uomini di Hamas hanno predisposto imboscate sempre nella stessa zona. Ma i militari israeliani, si rivendica, sono riusciti ad affiancare il nemico, sorpendendolo.
Sempre secondo l'Idf prosegue la battaglia a Khan Yunis, nel sud, sostenuta dalle forze aeree. Un ordigno è esploso accanto a una moschea attaccata dai militari. Diverse altre operazioni israeliane sono in corso nel sud, inclusa una contro una postazione di comando e un tunnel di Hamas.

 

Al Fatah indice sciopero generale a Ramallah per lunedì

Al Fatah, l'organizzazione politica palestinese che fa parte dell'Olp, indice uno sciopero generale a Ramallah, in Cisgiordania, per protestare contro gli attacchi di Israele nella Striscia di Gaza e per il veto degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza dell'Onu che ha impedito l'approvazione della risoluzione che prevedeva un cessate il fuoco nella Striscia. E' quanto riferisce 'Al Jazeera'. Lo sciopero dovrebbe colpire imprese, banche, scuole e università e potrebbe estendersi al resto della Cisgiordania.

 

L'esercito israeliano pubblica video dei combattimenti a Jabalya, a nord di Gaza

Netanyahu: continueremo guerra e raggiungeremo obiettivi

“Israele continuerà la sua guerra giustificata volta ad eliminare Hamas e a raggiungere il resto degli obiettivi che ci siamo prefissati”. Lo ha affermato in una dichiarazione il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.

 

Netanyahu in conferenza stampa Rai
Netanyahu in conferenza stampa

Israele: oltre 7.000 miliziani di Hamas uccisi

Oltre 7.000 miliziani di Hamas sono stati uccisi finora nelle operazioni dell'esercito israeliano a Gaza. Lo ha detto il Consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi citato da Haaretz in un'intervista a Channel 12 precisando che si tratta di stime prudenti.
L'Idf, secondo Hanegbi, "stiamo portando avanti un'azione vigorosa. Sono sicuro che Sinwar (il capo di Hamas a Gaza, ndr) non pensava a uno scenario del genere". 

 

Guterres: “Lancio razzi e uso civili come scudi umani da Hamas viola leggi ma ciò non assolve Israele”

"Il lancio indiscriminato di razzi da parte di Hamas su Israele e l'uso di civili come scudi umani sono contrari alle leggi di guerra ma non assolvono Israele dalle sue stesse violazioni. Il diritto internazionale umanitario non può essere applicato in modo selettivo. È sempre equamente vincolante e non dipende dalla reciprocità". Ad affermarlo è il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres in un post su 'X'.

 

Netanyahu elogia gli Usa per il veto alla richiesta di cessate il fuoco al Consiglio di Sicurezza Onu

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha elogiato gli Stati Uniti per aver posto il veto alla richiesta di cessate il fuoco del Consiglio di Sicurezza dell'Onu e ha esortato gli altri paesi a sostenere la guerra di Israele contro Hamas. Salutando la posizione degli Stati Uniti come "corretta", Netanyahu in una dichiarazione afferma che "anche gli altri paesi devono capire che è impossibile sostenere l'eliminazione di Hamas da un lato, e dall'altro chiedere la fine della guerra, che impedirebbe l'eliminazione di Hamas".
Pertanto, dice il premier, "Israele continuerà la sua guerra giustificata volta a eliminare Hamas e a raggiungere il resto degli obiettivi di guerra che ci siamo prefissati".

 

Esercito Israele: controllo Hamas su Gaza inizia a disintegrarsi

Intervenendo all'accensione delle candele di Hanukkah nel sud di Israele con le truppe della Brigata Nahal, il capo di stato maggiore delle forze di Difesa israeliane, il generale Herzi Halevi, ha affermato che l'esercito sta cominciando a vedere il collasso del sistema di governo di Hamas nella Striscia di Gaza. "Vediamo i terroristi arrendersi, un segno della disintegrazione del sistema, un segno che dobbiamo spingere di più", le sue parole ai soldati riportate dal Times of Israel.

 

Idf: “Hamas lancia razzi contro Israele da zone umanitarie”

Hamas ha lanciato razzi verso Israele da zone della Striscia di Gaza designate come umanitarie, denunciano le forze israeliane. I lanci sono avvenuti ieri in due diverse riprese. La prima raffica di razzi, quattro, non è riuscita a raggiungere Israele. Lo riferisce l'Idf, le Forze di difesa israeliane.

 

Figlio Netanyahu: la Giordania è lo stato palestinese

Yair Netanyahu, figlio del primo ministro israeliano, ha condiviso un post sul suo account Instagram che nega l'esistenza di uno Stato palestinese indipendente e sostiene invece che è la Giordania la nazione del popolo palestinese.

 

Attacchi Hezbollah al confine, 3 soldati israeliani feriti

Tre soldati dell'Idf, le Forze di difesa israeliane, sono stati feriti negli attacchi di Hezbollah al confine settentrionale di ieri. L'ospedale Rambam di Haifa, riferisce 'The Times of Israel, ha affermato che un soldato è stato portato al centro medico venerdì mattina dopo essere stato ferito da schegge. Più tardi nel corso della giornata, due soldati sono arrivati all'ospedale dopo essere stati feriti in un altro attacco. L'ospedale dice che le famiglie dei soldati sono state informate.

 

Dopo il figlio il ministro israeliano Eisenkot perde a Gaza anche il nipote

E' stato ucciso nei combattimenti nel Sud della Striscia di Gaza Maor Cohen Eisenkot, nipote 19enne dell'ex capo di stato maggiore dell'esercito e ministro del governo israeliano Gadi Eisenkot, membro del gabinetto di guerra. Pochi giorni fa il ministro aveva perso sempre a Gaza anche il figlio minore del ministro, che era impegnato in un'operazione di rastrellamento con i suoi compagni alla periferia di Jabaliya, quando è esploso un ordigno che lo ha investito.
Gadi Eisenkot è tra i cinque soldati israeliani la cui morte è stata appena annunciata dall'esercito di Tsahal, che ha perso in tutto 97 uomini dall'inizio dell'offensiva contro Hamas. 

 

Israele annuncia la morte di 4 soldati a Gaza, il totale sale a 97

L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri 5 soldati: 4 uccisi in combattimento a Gaza e uno deceduto per le ferite riportate il 7 ottobre scorso. Uno dei militari uccisi a Gaza - secondo Haaretz - è Maor Cohen Eisenkot (19 anni) nipote del ministro del governo di emergenza nazionale ed ex capo di stato maggiore Gadi Eisenkot che ha perso il figlio Gal Meir (25 anni) l'altro ieri. Il totale dei soldati caduti dall'inizio delle operazioni terra nella Striscia - secondo stime dei media - è ora di 97.

 

Israele: "Combattimenti a Khan Yunis e a Jabalya"

L'esercito israeliano sta continuando a combattere le forze di Hamas sia nella roccaforte di Khan Yunis, nel sud della Striscia sia a Jabalya nel nord. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui a Khan Yunis truppe della Brigata Golani hanno fatto una irruzione in una moschea della città dove "c'erano operativi di Hamas". I combattimenti - ha aggiunto - sono avvenuti con questi e con altri "usciti da un tunnel". Sia la moschea sia il tunnel - ha spiegato - "sono stati distrutti da un elicottero". Unità della forza di elite Duvdevan hanno poi "individuato un punto di comando di Hamas usato dagli operativi per imboscate ai soldati". A Jabalya la Brigata Nahal ha individuato la presenza "di terroristi di Hamas e di armi in alcune strutture" che sono state colpite da "attacchi mirati". 

 

Appello di oltre 700 scienziati per immediato cessate il fuoco

Un gruppo internazionale di scienziati chiede l'immediato cessate il fuoco a Gaza, la fine del genocidio in corso e lo stop dell'occupazione illegale, dell'assedio e delle politiche di apartheid di Israele. Sono più di 700, provenienti da 34 Paesi, tra cui fisici, matematici, biologi, chimici, medici, ingegneri e scienziati sociali, che lavorano in ambito accademico e nell'industria, costretti dagli eventi di Gaza a prendere posizione contro la guerra e l'uso distruttivo della scienza.
Oggi, 9 dicembre, la "Convenzioneion Internazionale contro la Guerra e l'uso Distruttivo della Scienza: Scienziati contro l'Apartheid Israeliana e il Genocidio a Gaza" ha adottato una dichiarazione che chiede la fine dell'occupazione israeliana a scopo di apartheid e la cessazione del genocidio. Gli scienziati hanno dato il loro contributo alla dichiarazione, che è stata poi adottata a maggioranza dalla Convention.
Quest'ultima è stata approvata anche da Breakthrough Science Society, Science for the People, Gift of the Givers Foundation e Scientists for Palestine. Si è riunita "per esprimere la propria opposizione al genocidio, ai bombardamenti di massa e all'uccisione di civili.
L'intento è che questa dichiarazione venga adottata dagli scienziati di tutto il mondo, per fare pressione sulle istituzioni e sui governi, affinché agiscano per fermare il genocidio".

 

Hamas: 17.700 morti a Gaza

Sarebbero i 17.700 i morti a Gaza e 48.780 i feriti. Lo ha comunicato il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas. Questo bilancio non distingue tra vittime civili e militari e non ne è possibile una verifica indipendente.

Ansar Allah minaccia di attaccare nel Mar Rosso tutte le navi dirette in Israele

 Un portavoce militare di Ansar Allah, formazione sciita nota anche come “movimento Houthi”,  ha messo in guardia tutte le compagnie di navigazione dal collaborare con Israele, dicendo che saranno bersaglio di attacchi nel Mar Rosso. "Se Gaza non riceverà il cibo e le medicine di cui ha bisogno, tutte le navi nel Mar Rosso dirette ai porti israeliani, indipendentemente dalla loro nazionalità, diventeranno un bersaglio per le nostre forze armate", ha dichiarato Yahya Saree, annunciando il divieto di passaggio di tutte le navi in rotta verso Israele. 

Media palestinesi: un altro giovane morto in Cisgiordania

Due giovani palestinesi di 25 anni sono rimasti uccisi a causa di raid israeliani sulla Cisgiordania. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Si tratta di Sari Yousef Amr e  Rami Jamal al-Jundub, quest'ultimo è deceduto in seguito alle ferite riportate in uno scontro verificatosi ieri.

Hareetz: a Gaza la percentuale di civili uccisi più alta di sempre

 La campagna di bombardamenti aerei israeliani sulla Striscia di Gaza ha causato, in termini percentuali, "il più alto numero di vittime civili di tutte le guerre del XX secolo". Lo stima uno studio del quotidiano israeliano Haaretz. I dati, si legge, mostrano che "nelle tre precedenti campagne a Gaza, tra il 2012 e lo scorso anno, il rapporto tra le morti civili e il totale degli uccisi negli attacchi aerei si aggirava intorno al 40%, sceso poi al 33% all'inizio di quest'anno". Nelle prime tre settimane dell'attuale operazione "la percentuale di civili rispetto al totale delle morti è salita al 61%", afferma Haaretz che parla di dati "senza precedenti". Già il New York Times aveva sottolineato che la percentuale di civili uccisi è più alta di quella dei conflitti combattuti dalle forze militari Usa in Afghanistan, Iraq e Siria. "La conclusione è che le estese uccisioni di civili non solo non contribuiscono in alcun modo alla sicurezza di Israele, ma contengono anche le basi per indebolirla ulteriormente", scrive Haaretz. "Gli abitanti di Gaza che emergeranno dalle rovine delle proprie case e dalla perdita delle proprie famiglie cercheranno una vendetta che nessun sistema di sicurezza sarà in grado di sopportare".

Cnn: Biden bypassa il Congresso per l'invio munizioni a Israele

L'amministrazione Biden ha bypassato il periodo di valutazione a disposizione del Congresso degli Stati Uniti per inviare a Israele migliaia di munizioni. Lo riferisce la Cnn citando una fonte a conoscenza del dossier. Venerdì sera il dipartimento di stato americano ha trasmesso ai parlamentari una dichiarazione di emergenza per la vendita di migliaia di munizioni a Israele, aggirando il periodo standard di 20 giorni normalmente concesso alle commissioni del Congresso per esaminare tali vendite. La dichiarazione ha fatto seguito ad una richiesta avanzata dallo stesso dipartimento all'inizio della settimana affinché il Congresso approvasse la vendita di 45.000 proiettili a Israele per i suoi carri armati Merkava. La fonte ha aggiunto che la commissione Affari esteri della Camera e del Senato, che hanno il controllo sulle vendite militari, sono state sotto "pressione" da parte del Dipartimento di Stato affinché dessero disco verde rapidamente alla richiesta, nel mezzo della guerra di Israele contro Hamas a Gaza. 

Il leader ceceno in esilio: dietro l'attacco di Hamas c'è Putin

"Dietro a quanto successo in Medioriente c'è la mano di Putin. Il suo obiettivo è quello di distogliere l'attenzione del mondo dall'Ucraina". Lo ha affermato a LaPresse Akhmed Zakaev, capo dell'opposizione cecena in esilio e primo ministro della Repubblica Cecena di Ichkeria. "Putin ha un ruolo diretto in questo conflitto - ha aggiunto Zakaev, che in questi giorni si trova a Roma -, lo ha spinto lui tramite i collaboratori di Kadyrov (l'attuale leader della Cecenia, ndr), che hanno legami con i Paesi musulmani. I leader di Hamas, come abbiamo visto nella loro recente visita a Mosca, sono in continuo contatto con il regime di Putin. È riuscito a eliminare la guerra in Ucraina dalle prime pagine dei giornali di tutto il mondo nonostante continui a uccidere civili tutti i giorni con i suoi bombardamenti", ha aggiunto Zakaev.

Blinken: alla Croce rossa deve essere garantito l'accesso agli ostaggi dentro la Striscia

Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato al Comitato internazionale della Croce Rossa (Icrc) che all'organizzazione umanitaria deve essere consentito l'accesso agli ostaggi a Gaza. Lo rende noto il Dipartimento di Stato americano in un comunicato. Secondo la dichiarazione, Blinken "ha sottolineato l'importanza della risposta umanitaria dell'Icrc al conflitto a Gaza" in una conversazione avuta ieri con la presidente dell'Icr Mirjana Spoljaric Egger. Blinken ha ribadito l'appello per il rilascio immediato di tutti gli ostaggi e ha sottolineato la necessità che all'Icrc sia concesso l'accesso agli ostaggi rimanenti, ha affermato il Dipartimento di Stato Usa. L'Icrc ha dovuto affrontare aspre critiche in Israele e all'estero per non aver fatto di più per spingere per l'accesso agli ostaggi prigionieri di Hamas a Gaza per garantire il loro benessere, fornire farmaci e facilitare la comunicazione con le famiglie, secondo il suo mandato.

Israele ha ordinato nuovamente ai civili di evacuare Khan Yunis

L'esercito israeliano (Idf) ha ordinato di nuovo l'evacuazione dei civili da Khan Yunis, nel Sud della Striscia di Gaza. In un post su X in arabo, i militari dello Stato ebraico hanno invitato i civili a lasciare dai quartieri di Al-Katiba e Al-Mahatta, nonché dal centro della citta' di Khan Yunis. L'Idf ha detto ai residenti di spostarsi a ovest verso "rifugi noti". Le operazioni israeliane hanno sfollato centinaia di migliaia di residenti dell'enclave palestinese dove, secondo le Nazioni Unite, non esiste una zona sicura.

Israele accusa Hamas di sottrarre aiuti ai civili a Gaza, il video

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno pubblicato questo video che mostrerebbe miliziani di Hamas nell'atto di saccheggiare a Gaza rifornimenti destinati ai civili. A diffondere il filmato sul suo account X è stato il portavoce dell'Idf in lingua araba, Avichay Adraee. "Le nuove immagini che riveliamo oggi provano la distanza fra gli uomini di Hamas e i residenti della Striscia di Gaza, con membri di Hamas che picchiano cittadini di Gaza nel quartiere di Shujaiya e saccheggiano borse di forniture umanitarie portate nella Striscia di Gaza", scrive Adraee, precisando che i video sono stati girati dall'Idf ma senza riferire a quando risalgano le immagini. "L'organizzazione terroristica Hamas priva i residenti di Gaza di cibo e attrezzature e li consegna ai suoi membri e ai bisogni dei terroristi. I leader di Hamas non si preoccupano della popolazione di Gaza e delle sue sofferenze. Hamas è il nemico del popolo di Gaza", scrive ancora il portavoce.

Hezbollah rivendica lancio di razzi contro le forze israeliane

Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato il lancio di razzi verso Al Samaqa, nel settore delle fattorie di Shebaa, un'area di confine contesa dove sono di stanza unità israeliane. "Con missili appropriati, i Mujahideen hanno inferto colpi diretti", ha scritto su Telegram. L'esercito israeliano aveva precedentemente segnalato scontri a fuoco al confine libanese. Non sono state segnalate vittime.

Il video dei soldati israeliani che trovano un fucile da cecchino nascosto in un orso di peluche (Video)

In questo video, diffuso dalle forze di difesa israeliane (Idf), i soldati aprono un grosso orso di peluche e vi trovano un grosso fucile da cecchino e una scatola di munizioni. Hamas “utilizza i giochi dei piccoli per nascondere armi, mettendo deliberatamente a rischio i bambini palestinesi”, afferma il portavoce dell'esercito. La scena sarebbe stata ripresa dentro una scuola all'interno della Striscia. Non è possibile una verifica indipendente delle immagini e delle accuse riportate.

Media palestinesi: un'altra vittima delle forze israeliane in Cisgiordania

Un palestinese è stato ucciso oggi in un raid dell'esercito israeliano a Doura, in Cisgiordania, secondo l'agenzia ufficiale palestinese Wafa. Il giorno prima, secondo l'Autorità nazionale palestinese (Anp), sette palestinesi erano stati uccisi dal fuoco dei soldati israeliani. Dal 7 ottobre, secondo un rapporto dell'Anp, più di 260 palestinesi sono stati uccisi in Cisgiordania dalle forze o dai coloni israeliani.

Putin telefona ad al-Sisi: lavoriamo per il cessate il fuoco a Gaza

La situazione a Gaza e gli equilibri geopolitici dell'intero Medio Oriente sono stati al centro di una telefonata del presidente russo Vladimir Putin al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi. Sisi - riferisce il portavoce Ahmed Fahmy - ha informato il presidente russo degli sforzi ancora in atto da parte egiziana per spingere ad un cessate il fuoco duraturo e per fare quanto in suo potere per fornire alla Striscia di Gaza la maggior quantità possibile di aiuti. I due presidenti  - ha concluso il portavoce - "hanno concordato di continuare a lavorare seriamente per un cessate il fuoco e affinché la comunità internazionale si assuma le proprie responsabilità al riguardo, considerando l'importanza di sforzi internazionali concertati per raggiungere una soluzione giusta e globale della questione palestinese". Una soluzione, dicono, basata sul riconoscimento di due Stati, "in conformità con le pertinenti decisioni di legittimità internazionale"

Médecins Sans Frontières: "Rafah non può accogliere nuove persone"

 Nicholas Papachrysostomou, coordinatore dell'emergenza a Gaza per Médecins Sans Frontières (Msf), ha avvertito oggi in in video dell'impossibilità di accogliere nuove persone a Rafah e dei rischi di una densità demografica senza precedenti.

Erdogan: "Il Consiglio di sicurezza dell'Onu è un consiglio di protezione di Israele"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha criticato il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite definendolo il "Consiglio di protezione israeliano", dopo il veto americano alla risoluzione che chiedeva il cessate il fuoco a Gaza. "Dal 7 ottobre il Consiglio di sicurezza è diventato un consiglio per la protezione e la difesa di Israele", ha denunciato il capo di Stato in occasione del 75esimo anniversario della dichiarazione dei diritti umani.

Hamas: due ospedali di Gaza hanno ricevuto i corpi di 133 morti in 24 ore

Due ospedali della Striscia di Gaza, quello dei martiri di Al-Aqsa che si trova nella città centrale di Deir al-Balah e l'ospedale Nasser di Khan Younis nel sud, hanno ricevuto i corpi di 133 persone morte in bombardamenti israeliani nelle ultime 24 ore. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas. Nell'ospedale di Deir al-Balah sono stati portati i corpi di 71 persone e anche 160 feriti; decine di persone hanno tenuto le preghiere funebri sabato mattina nel cortile dell'ospedale, prima di portare i corpi alla sepoltura, una scena che è diventata routine negli ultimi due mesi di guerra. Inoltre nella città meridionale di Khan Younis, che è stata al centro delle operazioni militari israeliane nell'ultima settimana, l'ospedale Nasser ha ricevuto i corpi di 62 persone, ha fatto sapere ancora il ministero della Sanità della Striscia; si tratta di una delle principali strutture mediche ancora operative nel sud di Gaza e ha ricevuto anche 99 persone ferite.

Il kibbutz Be'eri ha confermato la morte di un ostaggio nelle mani di Hamas

Il Kibbutz Be'eri ha confermato che il suo residente Sahar Baruch, rapito e preso in ostaggio a Gaza il 7 ottobre, è morto mentre era prigioniero. La dichiarazione - riporta il Times of Israel - non specifica come e quando è morto il 25enne, ma conferma solamente che il giovane è stato assassinato nella Striscia. Ieri Hamas aveva diffuso un video di propaganda in cui si vedeva Baruch morto.

Atterrato a Fiumicino il 27enne italo-palestinese liberato il primo ottobre da Israele

 Khaled El Qaisi, lo studente italo-palestinese della Sapienza liberato il primo ottobre dalle carceri Israeliane, è arrivato questa notte all'aeroporto di Fiumicino. Lo dice all'AGI l'avvocato Flavio Rossi Albertini, legale della famiglia del 27enne. Il giovane ha ottenuto i documenti che gli erano stati trattenuti per l'espatrio e ieri ha attraversato il valico ed è arrivato in Giordania. Questa notte l'arrivo in Italia. Il giovane, residente a Centocelle, è stato detenuto in Israele dallo scorso 31 agosto al primo ottobre.

Forze di difesa israeliane: Hamas lancia razzi dalla "zona umanitaria" nel Sud della Striscia

Lanci di razzi verso Israele sono partiti ieri dalla "zona umanitaria" approntata nell'estremità sud della Striscia di Gaza per le masse di palestinesi sfollati da altre aree. Lo afferma il portavoce militare. Nel pomeriggio dall'area di Muwasi, presso Rafah, sono stati lanciati verso Israele quattro razzi che sono risultati difettosi e sono poi caduti ed esplosi nella Striscia. Due ore dopo dalla stessa zona sono sono stati lanciati altri razzi verso il territorio israeliano. ''Tutto ciò dimostra - conclude il portavoce militare - che Hamas utilizza la 'zona umanitaria' messa a punto da Israele per attività terroristica''. 

Le forze di difesa israeliane dicono di avere trovato armi dentro peluche e borse dell'Unrwa, nelle scuole

Un grande orsacchiotto di peluche in una scuola contenente "fucili di precisione e munizioni" e "armi nascoste nelle aule delle scuole, alcune in borse dell'Unrwa", l'Agenzia dell'Onu per i rifugiati palestinesi. Le ha trovate l'esercito israeliano secondo il portavoce militare che ha fornito anche dei video. Hamas - ha aggiunto - "utilizza i giochi dei piccoli per nascondere armi, mettendo deliberatamente a rischio i bambini di Gaza".

"Siete rimasti solo voi al fianco di Israele", ha detto Hakan Fidan, ministro degli Esteri della Turchia, all'omologo statunitense Antony Blinken

Il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, a margine di un incontro con il segretario di Stato americano Anthony Blinken, ha dichiarato che gli Usa sono ormai rimasti soli nel sostenere l'offensiva israeliana su Gaza. "Ormai gli Usa sono soli al fianco di Israele. Il verto utilizzato all'Onu ne è stata l'ennesima conferma. La politica americana verso lo Stato ebraico si trova in una posizione che non porta a nulla. L'offensiva israeliana continua, ma non ha futuro e la violenza va avanti", ha detto Fidan. Parole che arrivano dopo il faccia a faccia con Blinken, ma soprattutto dopo il veto utilizzato dagli Stati Uniti contro la risoluzione presentata per porre fine alla violenza nella Striscia di Gaza. "Abbiamo comunicato con forza la nostra posizione agli americani. La situazione è così seria che la tolleranza è finita. Durante l'incontro sono stati sottolineati tutti i passi necessari da compiere, senza perdere altro tempo", ha dichiarato il ministro turco. Quello andato in scena a Washington è il terzo faccia a faccia tra i capi delle diplomazie di Turchia e Usa dal 7 ottobre, giorno dell'attacco sferrato da Hamas nei confronti di Israele. Ankara spinge per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e rilancia una soluzione politica che passi attraverso la costituzione di uno Stato palestinese secondo i confini stabiliti nel 1967; è tuttavia innegabile che il conflitto tra Israele e Hamas abbia complicato le relazioni tra la Turchia e gli Usa. Relazioni su cui pesa la lentezza con cui il parlamento turco sta ratificando il protocollo di ingresso della Svezia nella Nato, ma anche la altrettanto lenta approvazione da parte del Congresso Usa della cessione di aerei da guerra F16 alla Turchia. L'incontro tra Fidan e Blinken ha avuto luogo nell'ambito della missione di una delegazione scelta a margine del vertice dello scorso 11 novembre dell'Organizzazione per la cooperazione dei Paesi Islamici, congiuntamente con la Lega Araba. La Turchia punta ad assumere la leadership dei Paesi islamici, ha lavorato a una posizione comune da parte del mondo musulmano e ora continua a fare pressione su Washington per rilanciare l'urgenza di un cessate il fuoco.

Forze di difesa israeliane: Hamas continua a ricorrere al terrorismo psicologico

"I nostri cuori sono con la famiglia di Sahar Baruch, brutalmente rapito dai terroristi di Hamas che continua a usare terrorismo psicologico e si comporta senza umanità". Lo ha detto il portavoce militare che oggi si è recato dai familiari dell'ostaggio ucciso - secondo le Brigate Qassam di Hamas che ieri hanno diffuso un video -  in un tentativo di liberazione nella Striscia. "Riteniamo i terroristi di Hamas - ha aggiunto - responsabili della sicurezza dei rapiti e prevediamo che continuerà a tentare di usare il terrore psicologico contro i cittadini di Israele e del mondo attraverso la distribuzione di tali documenti, per i suoi scopi omicidi".
Il video non è stato diffuso dai media israeliani.

Mahmud Abbas: "Stati Uniti responsabili del bagno di sangue a Gaza"

Gli Stati Uniti sono "responsabili del bagno di sangue" nella Striscia di Gaza. Lo ha denunciato, in una nota, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmud Abbas, noto anche come Abu Mazen, dopo il veto americano alla risoluzione per un cessate il fuoco immediato, votata ieri al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa. "La decisione costituirà una vergogna che perseguiterà gli Stati Uniti per molti anni", ha aggiunto Abbas. Descrivendo la posizione americana come "immorale", il presidente dell'Anp  ha affermato di ritenere Washington "responsabile dello spargimento di sangue di bambini, donne e anziani palestinesi nella Striscia di Gaza per mano delle forze di occupazione israeliane". 

Media palestinesi: decine di vittime in un bombardamento israeliano a Gaza

Il bombardamento di un'area abitata nel centro di Gaza City, vicino al complesso medico di Al Sahaba, ha provocato diverse decine di vittime. Lo ha annunciato l'agenzia di stampa palestinese Wafa, senza fornire ulteriori dettagli. Cinque persone sono state uccise inoltre in un bombardamento israeliano a ovest del valico di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, ha aggiunto l'agenzia citando fonti locali.

Ancora scambi di fuoco al confine con il Libano

 Dopo vari tiri dal Libano nella zona del kibbutz Misgav Am nel nord di Israele, l'esercito ha risposto con l'artiglieria verso l'origine dei lanci oltre confine. Lo ha fatto sapere il portavoce militare.

Cisgiordania, media palestinesi: un 25enne ucciso dai militari israeliani a Hebron

Un palestinese di 25 anni, Sari Amr, è stato ucciso la scorsa notte a Dura (presso Hebron, in Cisgiordania) quando militari israeliani hanno fatto irruzione nella sua abitazione per arrestarlo. Lo riferisce la agenzia di stampa palestinese Wafa. L'esercito israeliano non ha ancora fornito una propria versione dell'accaduto. Wafa precisa che con questa morte è salito a 273 il numero dei palestinesi uccisi in Cisgiordania in scontri con l'esercito a partire dall'inizio della guerra a Gaza. 

Hezbollah: un drone israeliano ha ucciso il figlio del capo operativo in Siria

 Hezbollah ha reso noto su X che uno dei suoi tre membri uccisi ieri in un presunto attacco con un drone israeliano in Siria era Hassan Ali Dakdouk, il figlio di Ali Mussa Dakdouk, a capo delle operazioni del gruppo terroristico nel sud della Siria. Lo riportano i media israeliani. L'Idf ha rifiutato di commentare l'attacco a Quneitra, nota anche come Baath City, vicino al confine con le alture del Golan. Hassan Ali, secondo fonti militari israeliane citate dal Jerusalem Post, gestiva una rete terroristica di Hezbollah chiamata 'Rete del Golan', che opera lungo il confine siriano con le Alture del Golan. L'emittente Kan ha sottolineato che il padre di Hassan era responsabile  dell'addestramento di milizie filo-iraniane in Iraq con l'obiettivo di attaccare le forze americane. Fu arrestato dalle forze statunitensi in Iraq nel 2007, ma poi rilasciato.
Per anni Israele ha effettuato attacchi contro quelli che ha definito obiettivi legati all'Iran in Siria, dove l'influenza di Teheran è cresciuta da quando ha iniziato a sostenere il presidente Bashar Assad nella guerra civile iniziata nel 2011.

Nella notte ancora scontri tra forze di difesa israeliane e Hamas nel nord della Striscia

Scontri a fuoco tra l'esercito israeliano e Hamas sono continuati nella notte nel nord della Striscia dove l'Idf ha effettuato anche attacchi aerei. L'Idf ha affermato che le truppe hanno trovato una cellula di Hamas in una scuola nel quartiere Shejaiya di Gaza City. I soldati hanno neutralizzato i combattenti nemici prima di scoprire armi ed equipaggiamento militare nelle aule. Altri soldati hanno trovato un tunnel che avevano distrutto a Shejaiya - un pozzo ritenuto parte di "una grande rete sotterranea", ha osservato l'esercito. Nella stessa zona è stato scoperto un secondo ingresso di un tunnel, dotato di ascensore. L'Idf ha aggiunto che i soldati della Brigata Golani hanno identificato un certo numero di uomini di Hamas che avevano missili anticarro a Shejaiya. Gli uomini armati si stavano avvicinando. Hanno chiamato l'aeronautica per rinforzi e un elicottero ha proceduto ad un attacco, uccidendo i militanti. A Beit Hanun, l'esercito ha spiegato che una brigata di riserva, è finita sotto il fuoco di Hamas. Gli uomini si erano rifugiati in una moschea e in una scuola dell'Unrwa. Un filmato pubblicato dall'Idf mostra gli uomini di Hamas che aprono il fuoco contro le truppe di una scuola dell'Unrwa a Beit Hanun, nel nord di Gaza, e un raid in risposta. Anche la marina ha effettuato attacchi nella Striscia nella notte. In particolare, ha preso di mira un edificio dove si rifugiavano dei combattenti identificati dalle forze di terra. Ha colpito anche altri siti e navi appartenenti ad Hamas, ha affermato l'esercito.

Il governo egiziano: l'Autorità nazionale palestinese sia capace di governare a Gaza e in Cisgiordania

"L'Autorità nazionale Palestinese dovrebbe avere la capacità di governare sia Gaza che la Cisgiordania, ma è ancora troppo presto per discutere i dettagli": lo ha detto i ministro degli Esteri egiziano Sameh Shoukri a un simposio organizzato dal Wilson Research Center a Washington, secondo il sito giordano Saraha News. "Hamas è un discendente dei Fratelli Musulmani e ha un orientamento ideologico, e la simpatia per esso è dovuta all'assenza di un orizzonte politico" per la popolazione palestinese. 

Sirene di allarme al sud e al nord di Israele

 Le sirene di allarme stanno risuonando nel sud e del nord di Israele. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che ad essere interessato, a sud, è il kibbutz Kfar Aza (uno dei più colpiti dall'attacco di Hamas il 7 ottobre) a ridosso della Striscia. A nord, le sirene sono scattate - secondo la stessa fonte - nel kibbutz Misgav Am, al confine con il Libano.

Unicef: a Gaza sfollati quasi un milione di bambini

 Quasi un milione di bambini sono stati "sfollati con la forza dalle loro case" nella Striscia di Gaza, dove sono "ora spinti" in aree sovraffollate e prive di servizi nella parte meridionale dell'enclave, di fronte alla feroce offensiva di Israele, lo ha dichiarato oggi l'Unicef. "Quasi un milione di bambini sono stati sfollati con la forza dalle loro case. Ora vengono spinti sempre più a sud in aree minuscole e sovraffollate, senza acqua, cibo o protezione", afferma il direttore dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, Adele Khodr, in un comunicato. Secondo la direttrice, queste condizioni mettono i bambini "a maggior rischio" di infezioni respiratorie e malattie trasmesse dall'acqua, mentre "le loro vite sono ulteriormente minacciate" da disidratazione, malnutrizione e malattie. "La Striscia di Gaza è il luogo più pericoloso al mondo per essere un bambino", ha dichiarato Khodr, aggiungendo che "decine di bambini vengono uccisi o feriti ogni giorno". Ha detto che l'Unicef e altre organizzazioni umanitarie "hanno lanciato l'allarme" per settimane sulle terribili condizioni dell'enclave palestinese, dove le squadre dell'agenzia ONU hanno visto bambini con arti mancanti e ustioni di terzo grado causate dagli incessanti bombardamenti israeliani. Ha inoltre condannato "le restrizioni e le sfide imposte alla consegna di aiuti salvavita" e ha denunciato che le quantità di assistenza umanitaria che entrano nell'enclave "non sono affatto adeguate rispetto al livello di necessità". "Il sistema umanitario sta collassando, in particolare sotto l'estremo stress causato dalle misure imposte dopo la fine del cessate il fuoco, mentre la popolazione sprofonda ulteriormente nella disperazione".

Casa bianca: c'è l'Iran dietro gli attacchi nel Mar Rosso

Gli Stati Uniti ritengono che l'Iran sia coinvolto nella pianificazione ed esecuzione di attacchi con droni e missili da parte degli yemeniti di Ansar Allah, formazione sciita nota anche come “movimento Houthi”, contro Israele e navi nel Mar Rosso, secondo quanto ha riferito il vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jon Finer a una conferenza dell'Aspen Security Forum a Washington. Gli Huothi "non avrebbero le armi, non avrebbero l'intelligence, non avrebbero la motivazione per farlo, se non fosse per il ruolo della Guardia rivoluzionaria", ha detto Finer, "sono coinvolti nella conduzione di questi attacchi, nella loro pianificazione, nella loro esecuzione, nella loro autorizzazione e, infine, li sostengono"

Edifici distrutti dopo un raid israeliano a Beit Lahia, Gaza Getty
Edifici distrutti dopo un raid israeliano a Beit Lahia, Gaza

Berlino, nei raid uccisa famiglia tedesco-palestinese

Nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza è rimasta uccisa anche un'intera famiglia tedesco-palestinese. Lo ha detto un portavoce del ministero degli Esteri di Berlino alla Dpa: "Purtroppo in questa fase dobbiamo presumere che una famiglia tedesca sia tra le vittime della guerra a Gaza". Secondo la Sueddeutsche Zeitung, la famiglia di sei persone è stata uccisa da una bomba sganciata dai caccia israeliani sulla loro casa il 25 ottobre scorso. 

 

Israele: “Pesanti combattimenti a Gaza, soprattutto al nord”

L'esercito israeliano continua premere, con le truppe di terra e i raid aerei, contro obiettivi di Hamas in tutta la Striscia e soprattutto nel nord. Lo ha fatto sapere il portavoce militare sottolineando in particolare l'episodio avvenuto nell'area di Beit Hanun, nel nord dell'enclave, dove nella notte "i soldati hanno colpito terroristi che avevano sparato da una scuola dell'Unrwa (agenzia dell'Onu, ndr) e da una moschea". La stessa fonte ha segnalato combattimenti a Shuyaia nel centro di Gaza, anche in questo caso "nell'area di una scuola".  

 

Papa: davanti a presepe pensiamo a dramma bambini di Gaza

"Mentre contempliamo Gesu', Dio fatto uomo, piccolo, povero, inerme, non possiamo non pensare al dramma che stanno vivendo gli abitanti della Terra Santa, manifestando a questi nostri fratelli e sorelle, specialmente ai bambini e ai loro genitori, la nostra vicinanza e il nostro sostegno spirituale". Lo ha affermato Papa Francesco ricevendo oggi le comunita' che hanno donato il presepe e l'albero di Natale al Vaticano.  

 

Ministero sanità Hamas, 133 morti in 24 ore

E' di 133 morti il bilancio degli attacchi israeliani nelle ultime 24 ore su Gaza: lo ha riferito il ministero della Sanità gestito da Hamas. La maggior parte delle vittime sono state registrate nella parte centrale e meridionale della Striscia. Ieri, nell'ultimo aggiornamento, il ministero aveva parlato di 17.490 morti dal 7 ottobre.
 

 

Paesi arabi insistono, Usa premano su Israele per tregua

Il comitato arabo-islamico chiede agli Stati Uniti di fare pressione su Israele per il cessate il fuoco. La richiesta e' arrivata durante l'incontro a Washington tra il comitato ministeriale del vertice arabo-islamico e il segretario di Stato americano Antony Blinken. Lo ha riferito il ministero degli Affari esteri del Qatar, rappresentato dal primo ministro e titolare della diplomazia, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al-Thani.
"Durante la riunione, i membri del comitato ministeriale hanno sottolineato la loro richiesta affinche' gli Stati Uniti svolgano un ruolo piu' ampio nel fare pressione sugli occupanti israeliani per un cessate il fuoco immediato", ha affermato il ministero qatarino in un comunicato su X.
I rappresentanti dei Paesi arabi e musulmani hanno anche espresso "il loro disappunto per il fallimento del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per la seconda volta, nel votare una risoluzione per un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza per ragioni umanitarie, dopo che gli Stati Uniti hanno usato il loro diritto di veto", si legge nella dichiarazione. 

 

Sette israeliani su 10 favorevoli alle dimissioni di Netanyahu

A due mesi dall'inizio della guerra a Gaza sette israeliani su dieci ritengono che il premier Benyamin Netanyahu dovrebbe rassegnare le dimissioni, secondo un sondaggio di opinione condotto dalla televisione commerciale Canale 13 su un campione rappresentativo della popolazione. Il 31 per cento vorrebbero che si facesse subito da parte, mentre il 41 per cento pensa che dovrebbe dimettersi alla fine dei combattimenti sul terreno.  Tuttavia Netanyahu puo' ancora trovare conforto nelle risposte di quanti si sono dichiarati sostenitori del Likud, il 70 per cento dei quali ritiene che debba restare in carica. Il 20 per cento pensa che dovrebbe dimettersi alla fine dei combattimenti e nessuno di loro ritiene che debba andarsene subito.
Sulla conduzione della guerra il capo di stato maggiore Herzi Halevi ha ricevuto il voto piu' elevato (6,6), seguito dal ministro della difesa Yoav Gallant (5,9) mentre Netanyahu ha ricevuto solo un 4,7. Per Halevi si tratta di un successo cospicuo perche' conseguito malgrado il trauma del 7 ottobre in cui l'esercito si e' fatto cogliere totalmente di sorpresa dall'attacco di Hamas e ha molto tardato a reagire 

 

Per l' Idf ancora 3-4 settimane per terminare l'operazione a Khan Yunis

Israele vuole porre fine all'operazione dell'Idf a Khan Yunis entro 3-4 settimane, e ha bisogno di un altro periodo di tempo simile per terminare la prima fase della guerra, conosciuta in gergo militare come "operazione intensiva". Lo scrive il portale Walla citando un alto funzionario israeliano.

Forze di difesa israeliane: nel Sud della Striscia combattiamo "casa per casa"

L'offensiva dell'esercito israeliano contro Hamas a Gaza continua a pieno ritmo, in particolare nel Sud della Striscia: Khan Younis, da dove proviene Yahya Sinwar, il leader di Hamas a Gaza, rimane un obiettivo chiave. Le autorità israeliane sostengono che i leader del gruppo si nascondono lì, forse nella rete sotterranea di tunnel. I combattimenti avvengono casa per casa e "pozzo per pozzo", ha dichiarato il generale di brigata Dan Goldfuss all'agenzia di stampa Reuters, facendo riferimento appunto ai tunnel.

Ministro Eli Cohen Ansa
Ministro Eli Cohen

Israele ringrazia Usa per voto Onu e attacca Guterres, Cohen: “Sua posizione è marchio di Caino per Nazioni Unite”

Il ministro degli Esteri israeliano, Eli Cohen, ha ringraziato gli Usa per il veto al Cds Onu sul cessate il fuoco a Gaza. Al tempo stesso ha attaccato il segretario generale Antonio Guterres accusandolo di stare dalla parte di Hamas. Cohen ha espresso "la gratitudine di Israele all'alleato americano per il suo sostegno nel continuare la lotta per riportare a casa gli ostaggi e eliminare Hamas". Per Cohen la posizione di Guterres è "una vergogna e un marchio di Caino per l'Onu. La richiesta dell'Articolo 99, che non avanzata per la guerra in Ucraina o in Siria, è un altro esempio della posizione parziale e unilaterale di Guterres". 

 

Iran, su veto Usa a Onu rischio "esplosione regionale"

Le conseguenze del veto Usa alla risoluzione dell'Onu su Gaza potrebbero essere quelle di "un'esplosione incontrollabile" in Medio Oriente. L'avvertimento e' arrivato oggi dall'Iran. "Finche' l'America sostiene i crimini del regime sionista e la continuazione della guerra c'e' la possibilita' di un'esplosione incontrollabile della situazione nella regione", ha detto il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian in una conversazione telefonica con l'Onu di cui ha riferito il ministero degli esteri iraniano. Il testo dell'Onu, che ha ricevuto 13 voti a favore, uno contrario e un'astensione (Regno Unito), e' stato preparato dagli Emirati Arabi Uniti dopo l'appello senza precedenti da parte di Antonio Guterres all'articolo 99 della Carta delle Nazioni Unite. "L'uso dell'Articolo 99 e' un'azione coraggiosa da parte vostra per preservare la pace, ed e' sostenuta dall'opinione mondiale", ha detto Amir-Abdollahian a Guterres.  Per il ministro iraniano, l'"affermazione" di Israele seconco cui e' stato Hamas a violare la tregua "e' completamente falsa".  

 

Cina, profonda delusione per veto Usa a risoluzione Onu

"Profonda delusione" è stata espressa dalla Cina per il veto posto dagli Stati Uniti alla risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza, presentata dagli Emirati Arabi Uniti.
La risoluzione "riflette l'appello universale della comunità internazionale e rappresenta la direzione giusta per il ripristino della pace", ha affermato l'ambasciatore cinese presso l'Onu, Zhang Jun, citato dalla televisione di stato Cgtn. "La Cina sostiene pienamente ciò e si è unita alla spinta per questo progetto di risoluzione", ha aggiunto Zhang, accusando Washington di utilizzare "doppi standard" parlando di protezione delle donne, dei bambini e dei diritti umani e, in realtà, "consentendo" la continuazione del conflitto. Il diplomatico cinese ha quindi invitato Israele a porre fine alla "punizione collettiva del popolo di Gaza". 

 

ONU, gli Usa votano no alla risoluzione per il cessate il fuoco nella striscia di Gaza X
ONU, gli Usa votano no alla risoluzione per il cessate il fuoco nella striscia di Gaza

L'IDF colpisce obiettivi di Hezbollah, una cellula terroristica in Libano

Ieri l'esercito israeliano (l'IDF) "ha colpito una cellula terroristica in Libano dopo aver identificato i terroristi che gestivano una postazione di lancio di missili anticarro", ha detto l'IDF. Così riporta il Jerusalem Post: "Secondo l'esercito israeliano, la postazione di lancio era stata utilizzata nelle ore precedenti per lanciare razzi su Israele. Stamattina gli aerei dell'IDF hanno colpito diversi obiettivi di Hezbollah che includevano infrastrutture terroristiche".

"Sono stati rilevati diversi lanci dal territorio libanese verso Israele e l'IDF ha risposto alle fonti di fuoco con l'artiglieria", conclude il quotidiano israeliano.

Blinken riceve delegazione ministri degli esteri arabo-islamici

 Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha ricevuto a Washington la delegazione ministeriale nominata dal Vertice congiunto arabo-islamico e guidata dal ministro degli Esteri saudita Faisal bin Farhan, mentre proseguono le polemiche per il veto posto dagli Usa alla risoluzione Onu sul cessate il fuoco immediato a Gaza.
Secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri di Riad sul social X, la delegazione era formata anche dal primo ministro e ministro degli Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim al Thani, dal capo della diplomazia giordana, Ayman Safadi, dal suo collega egiziano, Sameh Shoukri, dal ministro degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Riyad al-Maliki e da quello turco, Hakan Fidan.


Stando a una nota del ministero degli Esteri saudita, la delegazione ha espresso la sua posizione di "rifiuto totale" di tutte le operazioni di "sfollamento forzato" dei palestinesi da Gaza, sottolineando l'importanza di rispettare il diritto internazionale ed il diritto umanitario internazionale. I ministri hanno anche sottolineato la necessità di creare "un clima politico che conduca ad una soluzione a due Stati e alla creazione di uno Stato di Palestina". 

 

Antony Blinken rainews
Antony Blinken

Egitto: domani al voto, al-Sisi grande favorito

Domani cruciale giornata elettorale in Egitto per rinnovare la carica presidenziale nel mezzo di una crisi economica senza precedenti e in un clima di insicurezza regionale per la guerra Israele-Hamas, che pero' non intaccano la popolarita' del capo di stato uscente, Abdel Fattah al-Sisi, grande favorito alla riconferma ad un terzo mandato. In tutto circa 67 milioni di egiziani di piu' di 18 anni hanno il diritto di voto sia in patria che all'estero - dove le urne sono aperte dal 1 dicembre - mentre in Egitto le operazioni dureranno tre giorni, dal 10 al 12 dicembre, in 10.085 seggi elettorali.
I risultati definitivi sono attesi per il 18 dicembre. Oltre ad al-Sisi altri tre candidati sono in lizza, che pero' non godono di grande sostegno popolare: Farid Zahran, leader del Partito Socialdemocratico egiziano (Pse), Abdel-Sanad Yamama, dirigente del Partito Wafd e Hazem Omar, a capo del Partito popolare repubblicano. Il capofila dell'opposizione liberale, Hisham Kassem, e' invece fuori gioco a causa della sua condanna lo scorso ottobre a sei mesi di carcere. Stessa sorte per l'ex parlamentare Ahmed al-Tantawi, che per mesi ha concentrato tutte le speranze dell'opposizione, salvo poi rinunciare alla candidatura lo scorso 13 ottobre. Il suo direttore di campagna elettorale aveva dichiarato di aver ottenuto solo 14 mila firme di cittadine sulle 25 mila necessarie per potersi presentare alla votazione, ma in realta' diversi sostenitori di al-Tantawi hanno denunciato di essere stati aggrediti, minacciati o impediti di registrare la propria candidatura da parte di funzionari vicini al potere. Il presidente uscente al-Sisi gode invece di 424 firme di deputati, su 596 seggi, e 1,135 milione di firme di cittadini.
L'economia e' il tema principale della campagna elettorale e sfida di governo del prossimo mandato presidenziali: due terzi dei 105 milioni di egiziani vivono al di sotto o appena sopra la soglia di poverta'. L'inflazione e' a quota 40% e la sterlina egiziana e' stata svalutata di quasi il 50% per soddisfare i criteri del Fondo monetario internazionale.
Di conseguenza i prezzi di tutti i beni - quasi tutti importati in Egitto - sono balzati in alto mentre i recenti aumenti e bonus annunciati dal presidente destinati ai pubblici dipendenti e ai pensionati hanno avuto pochi effetti.  

 

Gran Bretagna si astiene su voto risoluzione Onu: “un cessate il fuoco ignora il fatto che Hamas ha commesso atti di terrorismo”

La rappresentante del Regno Unito presso le Nazioni Unite, Barbara Woodward, ha fatto sapere che la Gran Bretagna si e' astenuta dal voto del Consiglio di Sicurezza che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza. "Chiedere un cessate il fuoco ignora il fatto che Hamas ha commesso atti di terrorismo e tiene ancora in ostaggio civili", ha detto in un commento citato da Sky News. "Non possiamo votare a favore di una risoluzione che non condanni le atrocita' commesse da Hamas contro civili israeliani innocenti" il 7 ottobre, ha aggiunto. Woodward ha affermato che il Regno Unito e' "fortemente preoccupato" per la situazione umanitaria a Gaza e ha chiesto "ulteriori e piu' lunghe" pause umanitarie nei combattimenti per fornire aiuti e liberare altri ostaggi. 

 

MSF, veto Stati Uniti è un atto contro l'umanità

“Mentre le bombe continuano a cadere sui civili palestinesi e a causare una distruzione diffusa, gli Stati Uniti hanno usato ancora una volta il loro potere per bloccare il tentativo del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di chiedere un cessate il fuoco a Gaza. Ponendo il veto a questa risoluzione, gli Stati Uniti sono gli unici a votare contro l'umanità, diventando inoltre complici della carneficina a Gaza". A dirlo è Avril Benoît, direttore generale di Medici Senza Frontiere (MSF) negli Stati Uniti, a seguito della decisione di Washington di porre il veto su una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un cessate il fuoco umanitario, immediato e permanente, nella Striscia di Gaza. "Il veto degli Stati Uniti è in netto contrasto con i valori che professano di sostenere. Continuando a fornire copertura diplomatica alle atrocità in corso a Gaza, gli Stati Uniti lanciano due segnali chiari: il diritto umanitario internazionale può essere applicato in modo selettivo e le vite di alcune persone contano meno di altre - prosegue -. Israele sta continuando ad attaccare indiscriminatamente persone e strutture civili e a imporre un assedio che equivale a una punizione collettiva per l'intera popolazione di Gaza, costretta a sfollamenti di massa. Israele nega inoltre l'accesso a cure mediche e assistenza umanitaria, oggi più che mai vitali a Gaza. Gli Stati Uniti continuano a fornire sostegno politico e finanziario a Israele che porta avanti le sue operazioni militari senza curarsi del terribile costo per i civili. Affinché gli operatori umanitari siano in grado di rispondere agli immensi bisogni, MSF chiede un cessate il fuoco adesso”.

 

Un'esplosione sopra Gaza, vista da Israele confine meridionale GettyImages
Un'esplosione sopra Gaza, vista da Israele confine meridionale

Hamas condanna veto Usa all'Onu “Decisione non etica”

Hamas ha condannato con fermezza il veto degli Stati Uniti che ha bloccato la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per un cessate il fuoco umanitario immediato a Gaza. La formazione palestinese, ha dichiarato in una nota Izzat al-Risheq - membro dell'ufficio politico - considera la mossa di Washington "non etica e disumana".
"L'ostruzione degli Stati Uniti all'approvazione di una risoluzione per il cessate il fuoco è una partecipazione diretta con l'occupazione all'uccisione del nostro popolo e nel commettere ulteriori massacri e pulizia etnica", ha affermato al-Risheq. 

 

Gb: "La richiesta di cessate il fuoco ignora le azioni terroristiche di Hamas"

La rappresentante britannica presso le Nazioni Unite, Barbara Woodward, ha affermato che la Gran Bretagna si è astenuta dal votare sul cessate il fuoco umanitario a Gaza perché l'appello "ignora il fatto che Hamas ha compiuto atti terroristici e tiene ancora in ostaggio civili".

Woodward ha anche aggiunto che la Gran Bretagna è "molto preoccupata" per il numero di civili morti a Gaza e sostiene un cessate il fuoco.

Israele ringrazia Usa per il veto sul cessate il fuoco a Gaza

"Ringrazio gli Stati Uniti e il presidente Biden per essere stati fermamente al nostro fianco, oggi, e per aver dimostrato la loro leadership e i loro valori.
In questa festa di Hanukkah, un po' di luce ha dissipato gran parte dell'oscurità". Lo scrive su X l'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan dopo il veto statunitense alla risoluzione Onu che chiedeva un cessate il fuoco immediato a Gaza.
"È scioccante che mentre Hamas lancia razzi contro Israele dai centri abitati nel sud di Gaza, l'Onu sia impegnata a discutere una risoluzione distorta che consente ai terroristi di Hamas di rimanere al potere a Gaza e non condanna Hamas né chiede il rilascio immediato degli ostaggi. Un cessate il fuoco sarà possibile solo con il ritorno di tutti gli ostaggi e la distruzione di Hamas", ha concluso il diplomatico. 

 

L'intervento del segretario Onu Guterres al Consiglio di sicurezza, prima del veto americano

Ambasciatore palestinese all'Onu: "Il veto Usa è disastroso, giustifica il massacro di un popolo"

"Più che deplorevole, è disastroso, che al Consiglio di Sicurezza sia stato ancora una volta impedito di sollevarsi fino a questo momento per sostenere le sue chiare responsabilità di fronte a questa grave crisi che minaccia vite umane e minaccia la pace e la sicurezza regionale e internazionale". Lo dice Riyad Mansour, osservatore permanente dello Stato di Palestina presso l'Onu, dopo il veto degli Stati Uniti su una risoluzione per chiedere un cessate il fuoco umanitario a Gaza. 

La scelta americana è definita dal diplomatico "un punto di svolta nella storia", in un discorso dalle parole forti al Consiglio di Sicurezza: "Invece di consentire a questo Consiglio di mantenere il proprio mandato lanciando finalmente, dopo due mesi di massacri, un chiaro appello affinché le atrocità debbano finire, ai criminali di guerra viene concesso più tempo per perpetuare i loro crimini. Come può essere giustificato? come si può giustificare il massacro di un intero popolo?"

Gli USA mettono il veto alla risoluzione per il cessate il fuoco: "Non condanna Hamas"

"Nonostante la mancanza di tempo per i negoziati, gli Usa si sono impegnati in colloqui seri facendo proposte proattive, come la ripresa delle pause umanitarie. Ma la fretta di votare ha fatto sì che il testo sia sbilanciato e ci ha costretto a votare contro. Ad esempio, non capiamo perché il Consiglio di Sicurezza non vuole condannare gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre. E inoltre non menziona il diritto di Israele a difendersi". Lo ha detto il vice ambasciatore americano all'Onu Robert Wood dopo il veto alla bozza di risoluzione che chiedeva il cessate il fuoco a Gaza.

Veto americano, bocciato all'ONU il cessate il fuoco umanitario

Gli Stati Uniti hanno bloccato l'approvazione da parte del Consiglio di sicurezza dell'Onu di una risoluzione che chiedeva "un cessate il fuoco umanitario immediato" nella Striscia di Gaza. Al Palazzo di vetro di New York in favore del testo si sono espressi 13 Stati membri su 15 dell'organismo. Washington ha bloccato la proposta, avanzata dagli Emirati Arabi Uniti, esercitando il proprio diritto di veto. La Gran Bretagna, un altro Paese membro permanente del Consiglio che può impedire l'approvazione delle risoluzioni, si è astenuta. In oltre due mesi di raid e incursioni dell'esercito di Israele, seguiti agli assalti dei commando di Hamas del 7 ottobre, a Gaza sono state uccise oltre 16mila persone.

L'esercito israeliano: "A Gaza sempre più terroristi si consegnano a noi"

"Un numero crescente di terroristi si arrende durante i combattimenti e si consegna a noi'': lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari aggiornando sulla situazione in corso a Gaza. ''Nelle ultime 48 ore - ha aggiunto - abbiamo arrestato oltre 200 persone sospette. Decine di loro sono stati consegnati alla unità 504 dell'intelligence militare e allo Shin Bet per essere interrogati. Fra di loro ci sono comandanti di Hamas e membri della 'Nukhbe'', la unità di élite dell'ala militare di Hamas.

La Cnn: "Orrore nell'ospedale a Gaza, neonati morti in decomposizione"

Neonati morti, in stato di decomposizione, nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale al-Nasr nel nord della Striscia di Gaza, ancora attaccati ai tubi che avrebbero dovuto tenerli in vita. ''Scene agghiaccianti'' quelle ottenute dalla Cnn, dove si vedono pannolini e biberon sui letti accanto ai cadaveri di almeno quattro neonati.

La Cnn spiega che le immagini sono state girate lo scorso 27 novembre da Mohamed Baalousha, giornalista di Gaza che lavora per il quotidiano Al Mashhad degli Emirati Arabi Uniti. Alcuni neonati ripresi sono poco più che scheletri, mentre sul corpo di un neonato si vedono mosche e vermi. La zona settentrionale di Gaza è stata irraggiungibile ai giornalisti per giorni, a causa degli intensi combattimenti, ma il video ottenuto dalla Cnn è stato girato durante la tregua tra Israele e Hamas. Dall'inizio di novembre gli ospedali pediatrici Al-Nasr e Al-Rantisi, che fanno parte dello stesso complesso, erano in prima linea nei combattimenti. Il personale medico e sanitario di al-Nasr ha raccontato di aver dovuto evacuare in fretta lo scorso 10 novembre sotto pressione dell'esercito israeliano. I medici hanno ammesso di essere stati costretti ad abbandonare neonati in terapia intensiva perché impossibilitati a trasferirli in sicurezza. Un medico dell'ospedale di al-Nasr ha detto alla Cnn, a condizione di anonimato, che un bambino di due anni e uno di nove mesi erano morti poco prima dell'evacuazione, ma che tre bambini erano vivi e collegati ai respiratori. Uno di quelli rimasti in vita aveva due mesi. Secondo il medico, molti dei bambini ricoverati in terapia intensiva soffrivano di malattie genetiche. In un video del 9 novembre il direttore sanitario degli ospedali pediatrici Al-Nasr e Al-Rantisi, il dottor Mustafa al-Kahlout, aveva affermato che l'ospedale Al-Nasr era stato ''colpito due volte'' riportando ''molti danni''.

Hamas: diversi prigionieri "uccisi e feriti" dagli attacchi aerei israeliani

Il braccio armato di Hamas, le Brigate Qassam, riferisce che diversi prigionieri sono stati "uccisi e feriti" in attacchi aerei israeliani e aggiunge di avere lanciato una raffica di razzi verso Tel Aviv "in risposta ai massacri commessi contro i civili". Lo riporta Al Jazeera. "I barbari attacchi su parti della città di Gaza" hanno causato i morti e i feriti, affermano le Brigate Qassam senza fornire altri dettagli.