Guerra in Medio Oriente, giorno 138

Attacchi aerei su Damasco, Siria: morti. Usa all'Aja: nessuna sicurezza per Israele senza negoziati

Ong: assassinio mirato dello Stato ebraico di persone legate all'Iran. Attacchi dell'Idf: 67 morti a Gaza, 3 a Jenin in Cisgiordania, una donna e una bimba in Libano. Tv pubblica di Israele: 400 lavoratori Unrwa nell'ala militare di Hamas
Attacchi aerei su Damasco, Siria: morti. Usa all'Aja: nessuna sicurezza per Israele senza negoziati
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Palestinesi in fila per un pasto gratuito a Rafah

Il The Guardian riporta la notizia che il Regno Unito sta valutando di sospendere la vendita di armi ad Israele

Il Regno Unito sta valutando la possibilità di sospendere la vendita di armi a Israele se le Idf (Forze di Difesa Israele) effettueranno un'operazione militare a Rafah. Lo riporta il quotidiano britannico The Guardian

Medici Senza Frontiere (Msf) dopo l'uccisione di due familiari del personale chiede spigazioni a Israele

Medici Senza Frontiere (Msf) condanna con  la massima fermezza l'uccisione di due familiari del personale della ong durante l'offensiva israeliana su Al-Mawasi, a Khan Younis, in cui altre sei persone sono rimaste ferite. Al momento dell'attacco, 64 persone erano nel rifugio. Tutte le parti in guerra sono regolarmente informate della posizione e della presenza delle équipe di Msf in  luoghi specifici e anche in questo caso le forze israeliane erano al  corrente della posizione precisa del rifugio di Msf ad Al-Mawasi.  Inoltre, una bandiera di Msf di due metri per tre era appesa  all'esterno dell'edificio. Le forze israeliane non avevano emesso  alcun ordine di evacuazione prima dell'attacco. Msf ha contattato le autorità israeliane e sta cercando di ottenere ulteriori spiegazioni. ''Siamo indignati e profondamente rattristati da queste uccisioni.  Nello stesso giorno in cui gli Stati Uniti hanno scelto di porre il  veto a un cessate il fuoco immediato, due bambine hanno visto le loro  madri uccise da un colpo di carro armato israeliano. Queste uccisioni  confermano la triste realtà che nessun luogo è sicuro a Gaza, che le  promesse di garantire aree sicure sono parole vuote e i meccanismi di risoluzione del conflitto sono inaffidabili - afferma Meinie Nicolai,  direttrice generale di Msf, che attualmente coordina le attività  mediche a Gaza - L'uso della forza in aree urbane densamente popolate  è sconcertante e prendere di mira un edificio sapendo che è pieno di operatori umanitari e delle loro famiglie è inconcepibile''.

Secondo fonti israeliane Idf sta lavorando ad un dopoguerra a Gaza senza Hamas e Anp

Le forze israeliane di difesa (Idf) starebbero portando avanti piani per istituire un governo locale palestinese al posto di Hamas nel quartiere Zeitun di Gaza City. Tale piano rappresenterebbe una sorta di 'progetto pilota' per assicurare alla Striscia un governo post-bellico affidato ai leader locali palestinesi che non siano affiliati né ad Hamas né all'Autorità nazionale palestinese (Anp), come vuole il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Lo riporta Canale 12, che tuttavia non cita nessuna fonte. Funzionari dell'Idf si sarebbero già incontrati con alcuni leader della comunità palestinese che saranno chiamati a governare l'area di Zeitun. Secondo gli analisti, tuttavia, i leader della comunità palestinese che cooperino apertamente e unilateralmente con Israele rischierebbero di essere rapidamente delegittimati se non addirittura di essere in pericolo di vita.

Secondo i media, Israele si prepara per nuovo vertice Parigi per un accordo sugli ostaggi

Israele si sta preparando per partecipare al nuovo vertice di alto livello a Parigi per arrivare a un accordo che assicuri la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas. Lo riporta The Times of Israel, citando Canale 12. Come avvenuto nell'ultimo incontro di Parigi, tenutosi alla fine di gennaio, anche in questo caso parteciperanno il capo del Mossad David Barnea, il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel, e direttore della Cia, Bill Burns. Prima di confermare la propria presenza, però, Israele attende di vedere ulteriori progressi nei colloqui in corso che Egitto e Hamas stanno tenendo al Cairo

Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha spiegato di aver avuto conferma dalla Francia che 45 ostaggi hanno ricevuto medicinali

"Alcuni degli israeliani rapiti hanno  ottenuto le medicine che la Francia, il Qatar, Israele e le famiglie  degli ostaggi avevano in precedenza inviato grazie a un accordo con Hamas''. Lo rende noto il ministero degli Esteri francese in una nota. Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha spiegato di aver avuto conferma dalla Francia che 45 ostaggi hanno ricevuto medicinali. "La  Francia è un vero amico delle famiglie degli ostaggi e non  dimenticheremo il loro sostegno in questa vicenda", hanno dichiarato.

Benny Gantz - immagine di reportorio 29 ottobre 2023 GettyImages
Benny Gantz - immagine di reportorio 29 ottobre 2023

Il ministro Benny Gantz:"Nuovo accordo possibile su ostaggi, ci sono segnali"

"Segni preliminari" indicano che "c'è la possibilità di far avanzare un nuovo accordo per laliberazione degli ostaggi". Lo ha detto il ministro delGabinetto di guerra israeliano Benny Gantz dopo lo stallo degli ultimi tempi. "Non lasceremo intentata alcuna possibilità - ha aggiunto - per riportarli a casa. Nessuna pietra resterà non rovesciata nello sforzo di riportare a casa coloro che sono stati rapiti il 7 ottobre".

I riservisti israeliani cercano prove e resti umani della furia di Hamas del 7 ottobre nel Kibbutz Be'eri (Foto)

I riservisti israeliani cercano prove e resti umani della furia di Hamas del 7 ottobre nel Kibbutz Be'eri Ap Photo
I riservisti israeliani cercano prove e resti umani della furia di Hamas del 7 ottobre nel Kibbutz Be'eri

Hezbollah, lanciati razzi su città israeliana Matzuva

Hezbollah ha affermato di aver lanciato un attacco sulla città di Matzuva, nel nord di Israele, in risposta agli attacchi israeliani contro i civili in Libano e a sostegno dei palestinesi a Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Il raid è stato effettuato con razzi Katyusha. Il capo di Hezbollah Hassan Nasrallah ha promesso in un recente discorso che Israele pagherà “con il sangue” per l’uccisione di civili libanesi nei suoi attacchi ai villaggi e alle città del sud del Libano.

In Israele nel in 2023 sono stati esentati dalla leva 66.000 ultraortodossi. Un record

Lo scorso anno 66.000 giovani della comunità ultraortodossa o haredim sono stati esentati dal servizio militare in Israele, un numero record senza precedenti secondo Canale 12. Le cifre sono state condivise da un rappresentante dell'ufficio del personale dell'Idf durante una riunione parlamentare. Di questi 66.000, solo in 540 hanno deciso di arruolarsi dall'inizio della guerra di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza.

Un palestinese cammina tra le macerie dell'edificio della famiglia Khatab dopo un attacco aereo israeliano a Deir al Balah, Striscia di Gaza - 21 febbraio 2024 (Foto)

Un palestinese cammina tra le macerie dell'edificio della famiglia Khatab dopo un attacco aereo israeliano a Deir al Balah, Striscia di Gaza - 21 febbraio 2024 Ap Photo
Un palestinese cammina tra le macerie dell'edificio della famiglia Khatab dopo un attacco aereo israeliano a Deir al Balah, Striscia di Gaza - 21 febbraio 2024

Onu dichiare che il flusso di aiuti entrati a Gaza è calato precipitosamente

Le consegne attraverso il valico di Rafah tra Egitto e Gaza sono state quasi totalmente interrotte. Anche se occasionalmente altri camion sono arrivati attraverso il valico israeliano di Kerem Shalom, sono stati spesso fermati dai manifestanti israeliani. Il valico è stato chiuso l'8-10 febbraio e il 15-17 febbraio.Israele, che controlla tutti i camion che entrano a Gaza da entrambi i valichi, incolpa le Nazioni Unite del calo delle consegne e si dice pronto ad accelerare lo sdoganamento degli aiuti.L'Onu afferma che sta diventando sempre più difficile distribuire gli aiuti all'interno di Gaza a causa del crollo della sicurezza nella Striscia dove la maggior parte dei residenti è ora confinata in campi improvvisati.La polizia palestinese ha smesso di fornire scorta ai convogli umanitari dopo che almeno otto poliziotti sono stati uccisi negli attacchi israeliani, ha affermato la direttrice delle comunicazioni dell'Unrwa Juliette Touma.

La mappa dei valichi tra Israele e Striscia di Gaza @AbdelGhaniash-Shami
La mappa dei valichi tra Israele e Striscia di Gaza

Le autorità israeliane apriranno il valico di frontiera di Karni chiuso dal 2011

Le autorità israeliane apriranno il valico di frontiera di Karni, con la Striscia di Gaza, per permettere  l'ingresso di maggiori aiuti umanitari per la popolazione palestinese  nel nord dell'enclave. Lo riporta l'emittente Abc News citando fonti  israeliane. Il valico di Karni è chiuso dal 2011.

Delegazione israeliana tornata al Cairo per i colloqui su Gaza

La delegazione israeliana che ieri è venuta al Cairo vi ha fatto ritorno oggi, dopo una rapida consultazione a Tel Aviv sugli sviluppi dei colloqui sul cessate il fuoco a Gaza e lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi. Lo ha detto all'Ansa una fonte informata del settore aeroportuale. La delegazione è tornata al Cairo con lo stesso aereo privato di ieri, un Hawker Beechcraft 400XP, dall'aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Per la seconda visita della delegazione israeliana in 48 ore si è usato lo stesso protocollo di ieri: a ricevere il gruppo, c'erano alti funzionari di una delle agenzie di intelligence, che lo ha scortato con un convoglio di auto direttamente alla sede dei colloqui. Al Cairo c'è ancora Ismail Haniyeh, capo della l'ufficio politico di Hamas, giunto ieri, oltre a rappresentanti statunitensi e del Qatar.

L'esercito israeliano mostra su X le proteste anti-Hamas a Gaza

Tre filmati di proteste anti-Hamas avvenute a Jabalya (nel nord della Striscia) e a Rafah (nel settore sud) sono stati diffusi oggi su X dal portavoce militare israeliano in lingua araba, Avichai Adraee. Quelle proteste sono avvenute in ore notturne. I dimostranti scandiscono slogan contro il leader locale di Hamas, Yahia Sinwar, e anche contro dirigenti di quel movimento che si trovano all'estero. In particolare sono menzionati Ismail Haniyeh e Osama Hamdan.  Secondo Adraee, quegli abitanti ''ben comprendono le cause della tragedia di Gaza'' e le conseguenze ''disastrose'' causate loro da Sinwar e dai suoi compagni.

La Russia alla Corte dell'Aia: da Gaza immagini terrificanti

"Le immagini da Gaza sono terrificanti. Attacchi aerei indiscriminati stanno uccidendo civili e cancellando interi quartieri residenziali. Fino al 90% degli abitanti di Gaza sono stati costretti a lasciare le proprie case e vivono in condizioni disumane. Sullo sfondo del duro blocco israeliano, la Striscia di Gaza sta vivendo una vera catastrofe umanitaria". Lo ha detto l'ambasciatore russo in Olanda, Vladimir Tarabrin, intervenendo davanti alla Corte internazionale di giustizia (Cig) dell'Aia. Lo riporta Al Jazeera. "Siamo convinti che i tragici eventi del 7 ottobre non possano giustificare la punizione collettiva di oltre due milioni di abitanti di Gaza - ha aggiunto - Non possiamo accettare la logica di quei funzionari in Israele e in alcuni paesi occidentali che cercano di difendere la violenza indiscriminata contro i civili facendo riferimento al dovere di Israele di proteggere i suoi cittadini. La violenza può solo portare ad altra violenza. L'odio porta odio. Questo circolo vizioso deve essere spezzato".

Yemen, il governo di Aden esorta Unione europea e Regno Unito a una risposta coordinata contro gli Houthi

Il ministro dell'Informazione del governo riconosciuto a livello internazionale dello Yemen, Muammar al Iryani, ha invitato Unione Europea e Regno Unito a dare una "risposta coordinata" contro Ansar Allah - il movimento ribelle degli Houthi - dopo l'attacco alla nave Sea Champion. Lunedì gli Houthi hanno dichiarato di aver attaccato la Sea Champion, una nave da trasporto di grano di proprietà statunitense e battente bandiera greca, nel Golfo di Aden. "Chiediamo ai partner internazionali, in primo luogo l'Unione Europea e il Regno Unito, di lavorare a una risposta coordinata per affrontare le attività della milizia Houthi, designandola immediatamente come "organizzazione terroristica", prosciugando le sue fonti finanziarie, politiche e mediatiche, e muovendosi in un percorso parallelo dedicando gli sforzi per fornire un sostegno reale al Consiglio di leadership presidenziale e al governo legittimo, negli aspetti (politici, economici e militari) per ripristinare lo Stato e imporre il suo controllo sull'intero territorio yemenita", ha scritto al Iryani su X. La nave trasportava 40mila tonnellate di grano argentino destinato allo Yemen, quando è stata attaccata da "due missili balistici di fabbricazione iraniana", il che rappresenta una "grave escalation nel corso della pirateria marittima" e prende di mira anche le importazioni di cibo e gli aiuti umanitari forniti allo Yemen, ha dichiarato il ministro. Negli ultimi cinque anni, la nave ha compiuto 11 viaggi, consegnando aiuti umanitari allo Yemen, ha aggiunto. Gli attacchi degli Houthi alle navi nel Mar Rosso dal novembre dello scorso anno, con il pretesto di aiutare i palestinesi nella Striscia di Gaza, hanno portato solo a "costi elevati di assicurazione e di trasporto marittimo per le navi che arrivano nei porti yemeniti, con ripercussioni catastrofiche sui prezzi dei prodotti alimentari e dei beni di consumo e sulla situazione economica, esacerbando la più grande crisi umanitaria al mondo derivante da questo conflitto".

Le forze di difesa israeliane: l'esercito scopre un tunnel di Hamas a Khan Younis

L'esercito israeliano ha scoperto un altro importante tunnel di Hamas a Kahn Yunis, nel sud della Striscia. Il portavoce militare, citato dai media, ha dichiarato che si ritiene che la struttura sotterranea "sia stata usata dagli ufficiali senior" della fazione islamica. Nel tunnel i soldati dell'unità d'elite Yahalom hanno fatto irruzione nei passaggi sotterranei e trovato numerose porte minate con l'esplosivo da parte dei miliziani di Hamas. Nel corso dei combattimenti - secondo la stessa fonte - sono "stati eliminati in combattimenti ravvicinati e con altri mezzi speciali i miliziani armati". Il portavoce militare ha poi spiegato che "il tunnel era lungo più di un chilometro e aveva alloggi e infrastrutture idriche ed elettriche". 

Marina britannica: esplosione segnalata a 40 miglia al largo dello Yemen

L'agenzia britannica Maritime Trade Operations (Ukmto) afferma di aver ricevuto segnalazioni di un'esplosione e di un lampo avvistati nel Mar Rosso meridionale, a 40 miglia nautiche a ovest di Hodeidah, nello Yemen. Le navi e l'equipaggio nelle vicinanze sono stati segnalati sani e salvi, ha aggiunto Ukmto nella sua nota.

Forze di difesa israeliane: un missile dal Libano colpisce una casa nel sud di Israele

L'esercito israeliano ha annunciato che una casa a Metula, nel nord di Israele, è stata colpita da un missile anticarro lanciato dal Libano. Anche una fabbrica situata nella medesima città è stata danneggiata in precedenza da missili anticarro, riferisce sempre l'Idf.

Siria, terzo attacco israeliano in poche ore vicino Damasco, riferisce un'ong

Per la terza volta in poche ore, Israele ha colpito obiettivi legati all'Iran attorno a Damasco, in Siria. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui dopo i raid aerei su Damasco, nel quartiere residenziale di Kfar Suse, e sul quartiere sciita di Sayida Zeinab, alla periferia sud-orientale della capitale siriana, sono stati presi di mira obiettivi "legati all'Iran", a sud-ovest di Damasco, nell'area di Dimas. Secondo le fonti questo terzo attacco è stato compiuto tramite colpi di artiglieria sparati dalle Alture del Golan, controllate da Israele e contese tra Siria e lo Stato ebraico.

Knesset vota contro nascita unilaterale dello Stato palestinese

La Knesset, il Parlamento israeliano, ha approvato la decisione del governo che si oppone ad ogni dichiarazione unilaterale di uno stato palestinese. Il voto è passato con una maggioranza di 99 voti a favore - compresa quindi l'opposizione al governo di Netanyahu - e 11, dei partiti arabi, a sfavore. Il leader centrista - e capo dell'opposizione - Yair Lapid ha  giustificato il voto a favore ricordando di essere contrario ad ogni azione unilaterale sul tema e ha attaccato il premier reo, a suo giudizio, "di aver inventato una minaccia inesistente". I laburisti sono usciti dall'Aula al momento del voto. Israele ha più volte ricordato che la nascita di uno stato palestinese può avvenire attraverso trattative dirette con l'Autorità nazionale palestinese e non per imposizione.

Il presidente israeliano Herzog contro il ministro Smotrich: frasi irrispettose sugli ostaggi

Il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha criticato le affermazioni del ministro delle Finanze,Bezalel Smotrich, secondo cui il ritorno degli ostaggi, in questo momento, "non è la cosa più importante per Israele". Lo riporta The Times of Israel. "Sugli ostaggi e sulle loro famiglie sta cominciando a svilupparsi un discorso molto irrispettoso", ha commentato Herzog. “Non esiste 'mitzvah' (comandamento ndr) più grande nel giudaismo del riscatto dei prigionieri. Si può discutere sul modo in cui raggiungere l’obiettivo, ma invito l’opinione pubblica e soprattutto i funzionari eletti a tenere conto dei sentimenti delle famiglie degli ostaggi. Bisogna sapersi comportare con la massima sensibilità e capire che a volte ci sono cose che non vanno dette in pubblico".

Il Libano smentisce l'uso di tunnel civili da parte di Hezbollah

Il ministero dell'Energia libanese ha oggi respinto le accuse israeliane sulla presenza di siti di lancio di missili di Hezbollah nella regione di Jbeil e nel Kesrouan, a nord di Beirut, assicurando che le infrastrutture in questione appartengono all'Ufficio delle acque di Beirut e del Monte Libano. Queste dichiarazioni giungono mentre un video, inizialmente pubblicato il 5 giugno 2023 - quindi diverse settimane prima lo scoppio della guerra tra Hezbollah e Israele lo scorso 8 ottobre - sta circolando ampiamente sui social media. Il filmato, ripreso da profili social libanesi ostili a Hezbollah, è stato diffuso dal centro di ricerca israeliano Alma, specializzato nelle questioni di sicurezza lungo il confine settentrionale dello Stato ebraico. Nel video si accusa il partito sciita di utilizzare un tunnel civile e una valle per lanciare missili verso Israele dalla regione di Jbeil, arrivando addirittura a calcolare la distanza tra la riserva naturale di Jabal Musa (Jbeil-Kesrouan) e il Golan, Haifa e Tel Aviv. Il ministero dell'energia libanese assicura, "dopo aver esaminato questi video", che "si tratta di strutture appartenenti all'Ufficio delle acque di Beirut e del Monte Libano, in particolare il tunnel creato per deviare il fiume Nahr Ibrahim durante la costruzione della diga di Janne. I video - si legge nel comunicato - mostrano la valle che circonda la diga, creata durante i lavori e che non ha nulla a che fare con le presunte infrastrutture di Hezbollah". Nelle ultime settimane in Libano si sono intensificati nel dibattito pubblico e sui social gli interventi contro la guerra che Hezbollah sta conducendo contro Israele, esponendo i civili e le infrastrutture pubbliche e private ai raid israeliani. In questo clima, il deputato Sami Gemayel - rampollo di un partito-clan tradizionalmente ostile a Hezbollah - ha condannato nelle ultime ore la "diffusione di armi nei villaggi e nelle zone residenziali e il fenomeno dei tunnel che minacciano di trascinare tutti e tutto nel paese verso una guerra che il Libano e il popolo libanese non desiderano". In passato Israele ha denunciato l'esistenza di tunnel di Hezbollah scavati nel sud del Libano a ridosso della Linea Blu di demarcazione con Israele. Alcuni di questi tunnel arrivavano in territorio israeliano. 

Sunak ai Comuni: il numero delle vittime a Gaza ci inquieta

Il governo britannico "condivide le preoccupazioni per l'elevato numero di vittime" fra i civili palestinesi della Striscia di Gaza sotto il fuoco israeliano e invoca "una pausa umanitaria immediata" per consentire l'ingresso degli aiuti e, nel contempo, la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas. Lo ha ribadito il premier conservatore Rishi Sunak, incalzato sull'argomento nel tradizionale Question Time del mercoledì alla Camera dei Comuni dal capogruppo degli indipendentisti scozzesi dell'Snp, Stephen Flynn. E sullo sfondo di una seduta introdotta dalla condanna di Sunak, condivisa da tutti i partiti, della morte in detenzione in Russia di Aleksey Navalny, oppositore di Vladimir Putin, A proposito di Gaza, Sunak ha aggiunto che il suo governo lavora per porre le condizioni di "una fine permanente delle ostilità al più presto possibile" nella Striscia, non senza ribadire in parallelo la denuncia dell'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre. Parole quasi identiche a quelle del messaggio affidato ieri - oltre i limiti tradizionali del cauto protocollo reale - al principe William, erede al trono britannico, con il placet di Downing Street. Flynn si è tuttavia mostrato insoddisfatto, invocando una posizione più netta, di fronte alla "distruzione a tappeto del 60% degli edifici della Striscia di Gaza", e una adesione chiara alla richiesta di "cessate il fuoco immediata avanzata ormai dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale". Richiesta fermata ieri al Consiglio di Sicurezza dell'Onu dal veto isolato degli Usa, con 13 voti a favore, ma anche con l'astensione solitaria del Regno Unito, ha ricordato. Oggi stesso l'Snp presenterà per la seconda volta in poche settimane a Westminster una mozione di sostegno al cessate il fuoco: mozione dai toni imperativi che la maggioranza Tory al momento non appoggia, e su cui anche il leader neomoderato dell'opposizione laburista, Keir Starmer, intende astenersi, a costo di sfidare i crescenti malumori in seno al suo partito e la rivolta di un numero di deputati del Labour ancora più ampio rispetto ai dissensi del precedente voto analogo del mese scorso. 

Hamas: 8 morti per la mancanza di ossigeno nell'ospedale di Khan Younis

Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza, gestito da Hamas, ha annunciato la morte di 8 pazienti a causa del non funzionamento del generatore elettrico e della sospensione dell'ossigeno per i pazienti dell'ospedale Nasser, nella città di Khan Yunis, a sud della Striscia di Gaza. Lo riporta Sky News Arabia. Il ministero ha affermato: "L’occupazione israeliana si rifiuta di rimuovere i corpi dei martiri in modo che possano essere onorati con la sepoltura, che è il loro diritto umano più fondamentale”, aggiungendo che “i corpi degli otto martiri hanno cominciato a gonfiarsi e mostrano segni di decomposizione, il che rappresenta un pericolo per gli altri pazienti." 

Tv pubblica israeliana: 400 lavoratori dell'Unrwa attivi nell'ala militare di Hamas, altri 2000 membri non combattenti

 Il sistema di sicurezza israeliano - citato da Kan tv - ha diffuso nuovi dati sulla presenza dei terroristi di Hamas nell'Unrwa, l'agenzia per i rifugiati palestinesi dell'Onu. Secondo questa fonte, dei circa 12.000 lavoratori dell'Agenzia a Gaza, "440 sono attivi nell'ala militare di Hamas", le Brigate Qassam. "Altri 2.000 circa - ha aggiunto - sono membri di Hamas registrati ma non nell'ala militare". Infine - ha concluso - "altri 7 mila hanno un parente di primo grado membro di Hamas". 

Libano, è morta la bimba ferita nel raid israeliano nel sud

C'è anche una bimba di 5 anni tra le persone uccise da Israele in un bombardamento aereo nel sud del Libano. Inizialmente nel raid su Majdal Zun il bilancio parlava di una donna uccisa e di una bambina ferita. Quest'ultima è però morta in ospedale a seguito delle ferite riportate. Queste due vittime portano a 43 il bilancio dei civili uccisi da Israele dallo scorso 8 ottobre, inclusi tre giornalisti libanesi, nel contesto della guerra contro gli Hezbollah alleati dell'Iran e di Hamas.

Siria, la radio filo-Assad: missili israeliani intercettati dalla contraerea

Le difese aeree siriane avrebbero intercettato diversi missili lanciati dalle forze israeliane nelle aree a sud e sud-ovest della capitale Damasco. Lo afferma la radio filogoernativa siriana Sham, citata da The Times of Israel. Non ci sono ulteriori informazioni su quello che sembra essere il secondo attacco israeliano sulla Siria nell'arco di poche ore, dopo quello di questa mattina in un sobborgo di Damasco.

Ynet: Sinwar diceva che Hezbollah si era impegnata ad aprire un fronte settentrionale

Dai nuovi documenti che l'Idf ha trovato a Khan Yunis, è emerso che il leader di Hamas, Yahya Sinwar, era sicuro che Hezbollah avrebbe aperto un altro fronte della guerra con Israele al nord: "Abbiamo ricevuto l'impegno che l'Asse parteciperà al grande 'progetto di liberazione'". Lo riporta il sito di Ynet spiegando che il piano della fazione palestinese era quello di una guerra su due fronti. "Sinwar non si è limitato a desiderare che fosse così ma ha costruito un piano in questa direzione affermando di aver ricevuto un impegno in materia", scrive il sito israeliano: dai documenti rinvenuti dall'esercito emerge che "Sinwar ha scritto ai suoi uomini" di aver "ricevuto l'impegno" dall'Asse sciita Iran-Hezbollah. In altri documenti, il leader di Hams a Gaza ribadisce l'impegno ricevuto, "secondo cui l'azione nel sud porterà ad un'azione parallela del nord, alla quale Hezbollah si sta preparando con lo slogan 'conquistare la Galilea'". Ma alla fine - aggiunge Ynet - gli ayatollah di Teheran e Hassan Nasrallah "hanno deluso Sinwar". 

Sinwar, leader di Hamas a Gaza, avrebbe una grave polmonite, secondo media israeliani

Il leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, potrebbe essere affetto da un caso di polmonite con complicazioni. A sostenerlo sono fonti di un Paese arabo citate dal canale israeliano N12, rilanciato a sua volta da altri media tra cui il Jerusalem Post. Secondo quanto riferito, la fonte ha affermato di aver ricevuto queste informazioni da alti funzionari di Hamas. N12 ha spiegato che il Paese arabo era in contatto con i miliziani palestinesi per chiedere progressi verso un cessate il fuoco. Successivamente Hamas ha risposto che la sua situazione era grave; mancavano di munizioni e le sue strutture militari si stavano deteriorando. Le voci sulle condizioni di salute del leader di Hamas giungono dopo che ieri si sono rincorse indiscrezioni secondo cui Sinwar fosse fuggito dalla Striscia di Gaza in Egitto. Successivamente, i media hanno riferito che il capo dei miliziani ha ripreso le comunicazioni con la leadership di Hamas all'estero. 

Usa: "Non ci sarà sicurezza per Israele se non saranno soddisfatte le aspirazioni politiche palestinesi

Gli Stati Uniti hanno detto che la Corte dell'Aja non può ordinare il ritiro immediato delle truppe israeliane dai territori occupati senza tenere conto delle esigenze di sicurezza di Israele. "Qualsiasi movimento verso il ritiro di Israele dalla Cisgiordania e da Gaza richiede la considerazione delle reali esigenze di sicurezza di Israele", ha dichiarato Richard Visek, consulente legale del Dipartimento di Stato americano, durante il procedimento presso la più alta corte dell'Onu che esamina la legalità dell'occupazione israeliana dei territori palestinesi. Tuttavia, ha aggiunto Visek, “come ha detto il Segretario Blinken, non avremo una sicurezza duratura per Israele, a meno che e fino a quando le aspirazioni politiche palestinesi non saranno soddisfatte. La mancanza di progressi significativi verso una fine negoziata del conflitto e l'instaurazione della pace tra le parti e per la regione non può e non deve persistere. Il Consiglio di sicurezza e l'Assemblea generale continuano a ribadire il loro sostegno alla soluzione dei due Stati e al quadro stabilito per realizzarla. Questo conflitto non può essere risolto con la violenza o con azioni unilaterali. I negoziati sono la via per una pace duratura”.

L'Egitto alla corte dell'Aja: Israele sta violando diritto internazionale

È durissima l'arringa che l'Egitto ha cominciato a svolgere davanti alla Corte Internazionale di Giustizia dell'Aja contro Israele, dopo la presentazione di un memorandum. "L'occupazione israeliana è una chiara violazione del diritto internazionale" - ha detto Yasmine Moussa, consulente legale del ministero degli Esteri egiziano - e non un'autodifesa", "i palestinesi subiscono punizioni da 75 anni" e "Israele nega il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione", per cui l'Egitto ha presentato una richiesta. Israele - ha proseguito la rappresentante dell'Egitto all'Aja - "continua a commettere massacri a Gaza e impone una politica di assedio e fame", impedendo anche l'invio degli aiuti alla popolazione palestinese allo stremo. Inoltre, "intende chiaramente isolare la Palestina e indebolire la sua autorità" e e da anni ostacola "il movimento dei palestinesi nella moschea Al-Aqsa", "imponendo loro ogni genere di restrizioni" e tentando di "realizzare illegalmente un cambiamento demografico a Gerusalemme". Tra le accuse a Israele anche quella di "acquisire terra palestinese con la forza" anche prima del conflitto, anche questo "in violazione del diritto internazionale", una pratica di cui L'Egitto chiede con determinazione la fine. Infine, la rappresentante egiziana ha citato anche il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, che "ha ripetutamente fallito nel raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza".

Siria, Reuters: grande esplosione a Damasco, ore dopo gli attacchi israeliani

 Almeno una grande esplosione è stata udita poco fa nella capitale siriana Damasco, secondo un testimone citato dall'agenzia britannica Reuters e i media locali, ore dopo che gli attacchi israeliani hanno preso di mira un edificio nel quartiere di Kfar Sousa. Il testimone della Reuters ha detto che la forza dell'esplosione ha fatto tremare le finestre delle case della capitale. L'emittente locale siriana Sham FM ha dichiarato che nella capitale sono state udite diverse esplosioni.

Israele, l'avvocato generale militare: casi di condotta criminale tra i soldati a Gaza

 L'esercito israeliano ha riscontrato tra i soldati a Gaza "casi di condotta impropria che si discostano dai valori e dagli ordini delle forze armate". Lo ha affermato l'avvocato generale militare israeliano Yifat Tomer-Yerushalmi in una lettera inviata all'ufficio del procuratore militare. Tra i casi, ci sono dichiarazioni inappropriate, uso ingiustificato della forza, anche contro i detenuti, saccheggio e distruzione di proprieta' civili. "Alcuni incidenti vanno oltre l'ambito disciplinare dell'esercito e oltrepassano la soglia penale", si specifica nella lettera. "Queste azioni e dichiarazioni, da parte di individui che non rappresentano l'esercito nel suo complesso, sono contrarie" ai valori dell'Idf e "causano un danno strategico sulla scena internazionale".

L'agenzia libanese Nna: uccisa una donna e ferita una bambina in un bombardamento israeliano

Una donna è stata uccisa e una bimba è stata ferita gravemente nel sud del Libano nel corso di un bombardamento israeliano. Lo riferisce l'agenzia di notizie nazionale libanese Nna. Il raid è avvenuto a Majdal Zun, località nel settore occidentale della linea di demarcazione tra Libano e Israele.

Siria, Ong: un drone Usa colpisce un deposito di armi iraniane nell'est del paese

Un attacco americano con un drone militare ha preso di mira un deposito di armi iraniane nell'est della Siria al confine con l'Iraq. Lo riferisce l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria, secondo cui l'attacco è avvenuto nei pressi di Abukamal, località frontaliera siriana, nota per essere una roccaforte delle milizie filo-iraniane e dei Pasdaran. 

Lo speciale di Radio1 sul Medio Oriente

Con l'intervista all'Ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar

L'ambasciatore israeliano in Italia: "Serve un futuro diverso con un'autorità palestinese diversa"

“L'obiettivo della guerra non è la popolazione civile di Gaza: tutti gli obiettivi che vengono colpiti dall'esercito israeliano sono i nascondigli dei terroristi. Hamas usa i civili come scudo umano, usa le strutture civili, quelle dell'Onu, scuole, moschee, ospedali ed è molto difficile per noi. Il nostro sforzo è cercare di distinguere i terroristi dalla popolazione civile. Ma noi non abbiamo scelta se vogliamo avere un futuro, costruire un futuro diverso per i nostri figli e per i palestinesi, se vogliamo avere un dialogo politico nella regione. Non possiamo finirla con Hamas che recupera la sua capacità militare per continuare con i suoi attacchi. Questo significherebbe altre vittime, sia israeliane che palestinesi”. È un altro passaggio dell'intervento dell'ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar alla trasmissione Ping Pong su Rai Radio1.

“In questa fase c'è un dibattito in Israele, la domanda è: Hamas controllerà lo Stato palestinese?”, ha inoltre chiesto Bar, "questa non è la soluzione migliore. Noi pensiamo che eliminando la capacità militare di Hamas e la sua influenza politica si potrebbe creare un'alternativa sul lato palestinese. E questo potrebbe portare a un dialogo con la partecipazione regionale, con lo sforzo degli Stati Uniti e dell'Italia che sono coinvolti, cercando di creare un futuro diverso con un'autorità palestinese diversa. In questa fase se non riusciremo ad eliminare la capacità militare di Hamas, continueranno a lanciare altri attacchi contro Israele. Hamas lo ha detto ripetutamente. Deve essere obiettivo di tutti, non soltanto di Israele: chiunque voglia creare un orizzonte politico diverso nella nostra regione, deve impedire che Hamas continui a fare quello che ha fatto". 

“Israele è un paese democratico - ha sottolineato inoltre - c'è un forte dibattito in corso, ci sono molte critiche al governo da diverse parti. Noi vogliamo liberare gli ostaggi: noi ci chiediamo, i combattimenti ci aiuteranno a liberarli o li metteranno a rischio? C'è questo dilemma. Sono decisioni molto difficili da prendere, quindi sarei sorpreso se in Israele ci fosse unanimità, perchè questo succede solo in Paesi non democratici. In un paese democratico c'è la divisione e ci sono i dibattiti. E io sono felice che ci siano opinioni diverse. Il 7 ottobre siamo rimasti tutti molto sorpresi in Israele dal fallimento della nostra intelligence e della forza militare nel proteggere i nostri civili. Dobbiamo trarre una lezione da questo, creando un'altra struttura sia di intelligence sia di protezione militare. Dobbiamo creare un meccanismo di difesa diverso”

Sul ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, ha affermato che "è un amico di Israele, ha dimostrato la sua amicizia sia nei fatti che nelle parole, sia prima della guerra a Gaza che durante. Dobbiamo ascoltare attentamente quello che ci dice. Sono d'accordo sul fatto che il nostro sforzo deve continuare a concentrarsi sulla riduzione delle vittime civili a Gaza, aumentando la quantità di assistenza. Hamas d'altra parte sta utilizzando i civili come scudi umani e impedisce il loro accesso agli aiuti. E' una situazione difficile". Ha infine assicurato che "I nostri rapporti con il Vaticano e l'Italia sono di amicizia, siamo pronti ad ascolare le critiche degli amici che dimostrano la loro solidarietà".

Israele non ha ancora deciso se tornare al tavolo negoziale del Cairo

Israele non ha ancora preso la decisione di inviare una delegazione al Cairo per ulteriori colloqui su un accordo sulla liberazione degli ostaggi. È quanto ha affermato un funzionario al Times of Israel dopo che un sito saudita ha riferito di una delegazione israeliana attesa in giornata nella capitale egiziana alla luce di progressi nei negoziati. Secondo il funzionario, Israele è "cauto" e aspetta prove che le posizioni di Hamas si siano ammorbidite prima di inviare i negoziatori

Almeno 67 morti negli attacchi su Gaza di stanotte

Gli attacchi israeliani in tutta la Striscia di Gaza hanno ucciso almeno 67 palestinesi durante la notte e fino alle prime ore del giorno di oggi, comprese le aree in cui ai civili è stato detto di cercare rifugio: lo riferisce l'agenzie statunitense Associated Press. L'ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah, secondo l'agenzia, ha ricevuto 44 corpi dopo molteplici attacchi nel centro di Gaza. I giornalisti dell'Ap hanno visto i corpi arrivare in ambulanze e in veicoli privati.

Israele, Lapid contro Smotrich: fare di tutto per liberare gli ostaggi

Il leader dell'opposizione israeliana Yair Lapid ha ribadito "l'impegno nei confronti degli ostaggi", attaccando indirettamente il ministro delle Finanze e capo dell'estrema destra Bezalel Smotrich che ieri aveva definito la loro liberazione "non la cosa più importante". Per Lapid, invece, l'impegno per il loro ritorno è quello che "ci differenzia dal nemico. A Hamas non importa se la sua gente viene uccisa. Ma noi faremo praticamente qualsiasi cosa per garantire che i nostri figli e i nostri genitori tornino a casa".

Ambasciatore israeliano in Italia: eliminare la capacità militare di Hamas porterà al dialogo

La creazione di uno Stato palestinese "non è la soluzione migliore" perché Hamas lo controllerebbe. Lo ha detto l'ambasciatore israeliano in Italia Alon Bar, intervistato a Ping Pong su Rai Radio 1. "Noi pensiamo che eliminando la capacità militare di Hamas e la sua influenza nel campo politico si potrebbe creare un'alternativa sul lato palestinese e questo potrebbe portare a un dialogo con una partecipazione regionale, con lo sforzo degli Stati Uniti e dell'Italia, che sono coinvolti, cercando di creare un futuro diverso con un'autorità palestinese diversa".

Israele: pubblicato rapporto su violenze sessuali di Hamas

Un rapporto dettagliato sulle violenze sessuali compiute dai miliziani di Hamas il 7 ottobre sulle loro vittime in Israele (ed in seguito anche su parte degli ostaggi) è stato pubblicato oggi dall'Associazione israeliana di assistenza alle vittime di attacchi sessuali (Igud1202). 

Fondato su testimonianze dirette e interviste, il rapporto afferma che ''i terroristi di Hamas hanno fatto ricorso a pratiche sadiche con la finalità di accrescere le umiliazioni ed il terrore provocati dalle sevizie sessuali''. Nel presentare il rapporto i media locali consigliano di non esporre il contenuto a minorenni o a persone sensibili.

Autorità di Gaza: 29.313 palestinesi uccisi da inizio guerra

Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha annunciato che 29.313 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi dell'esercito israeliano nella Striscia di Gaza dallo scoppio della guerra, di cui 118 nell'ultimo giorno. Mentre 69.333 persone sono rimaste ferite.

Israele smentisce l'invio delegazione al Cairo: "Aspettiamo risposta di Hamas"

Israele smentisce la notizia del quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, secondo la quale una delegazione israeliana parteciperà ai colloqui al Cairo nell'ambito dei negoziati in corso per un accordo con Hamas. Una fonte israeliana ha detto: "Il rapporto saudita non è corretto, una delegazione israeliana non andrà al Cairo. Israele aspetta la risposta di Hamas, che dovrebbe arrivare oggi o domani, e poi verrà presa una decisione".

Media siriani: raid di Israele a Damasco. Le immagini del "buco" nel palazzo (Video)

Media: il bilancio dei raid a Damasco sale a 3 morti e 8 feriti

Il bilancio dell'attacco israeliano a Damasco è salito a 3 morti e almeno 8 feriti. È quanto riferisce il sito d'informazione Kol Habira, vicino all'opposizione siriana, citato da Yedioth Ahronoth.

Media: Hamas modera la sua posizione, delegazione di Israele al Cairo

Una delegazione israeliana è attesa al Cairo nelle prossime ore dopo che "Hamas ha ammorbidito le sue posizioni" nei negoziati per un accordo su un cessate il fuoco temporaneo a Gaza e il rilascio degli ostaggi tenuti da Hamas. 

È quanto riferito dal quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, citato da Yedioth Ahronoth, secondo il quale "ci sono progressi nelle discussioni dell'Egitto con Hamas riguardo all'accordo. Hamas ha ammorbidito le sue posizioni e l'Egitto sta lavorando per ottenere una flessibilità simile anche dalla delegazione israeliana".

Ieri nella capitale egiziana è arrivata una delegazione di Hamas guidata dal capo dell'ufficio politico Ismail Haniyeh.

Raid israeliano a Jenin, 3 palestinesi uccisi e 14 arresti

Le truppe israeliane hanno ucciso tre palestinesi a Jenin e arrestati altri 14 nel corso di un'operazione notturna a Jenin, nel nord della Cisgiordania. I militari hanno anche sequestrato armi e localizzato ordigni esplosivi nascosti sotto le strade della città. Tra le vittime, ha riferito la Mezzaluna Rossa, c'è Aref Ali Al-Kadoumi, membro del braccio militare di Fatah e delle forze di sicurezza palestinesi. Dall'inizio della guerra a Gaza, circa 3.200 palestinesi sono stati arrestati in Cisgiordania.

Media siriani: missili di Israele su Damasco, vittime

Media siriani riferiscono di un attacco missilistico israeliano nel quartiere residenziale di Kfar Sousa, a sud-ovest di Damasco. Il quartiere è noto per ospitare diverse agenzie di sicurezza ed è stato preso di mira da un attacco israeliano nel febbraio 2023. In quell'occasione furono uccisi esperti militari iraniani.

L'emittente governativa siriana Sham FM riferisce che ci sono state vittime, senza precisare quante.

Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani l'attacco ha preso di mira una palazzina usata come sede operativa dai Pasdaran iraniani e dagli Hezbollah libanesi, e si è trattato di “un assassinio mirato nei confronti di una o più personalità iraniane o legate all'Iran”.

Iran: l'attacco ai nostri gasdotti è stata opera di Israele

Il ministro del Petrolio iraniano Javad Owji ha accusato Israele di essere responsabile dell'attacco ai gasdotti iraniani avvenuto la scorsa settimana: lo riferisce l'agenzia di stampa semi-ufficiale Tasnim. La settimana scorsa, il New York Times aveva riportato che dietro gli attacchi ai principali gasdotti all'interno dell'Iran, che hanno interrotto il flusso di gas a milioni di persone, c'era Israele. Il quotidiano citava due funzionari occidentali e uno stratega militare affiliato al Corpo delle Guardie della rivoluzione iraniane.

"Il nemico intendeva sfidare il nostro settore del gas domestico, grazie a Dio eravamo completamente preparati, e questa malvagia opera del nemico non si è concretizzata nelle città e nei villaggi. Le linee di fornitura del gas sono state rapidamente riparate", ha aggiunto Owji.

Mar Rosso, attacco Houthi a nave con aiuti umanitari

Il Comando Centrale statunitense (CentCom) ha reso noto che il 19 febbraio I ribelli Houthi hanno attaccato una nave americana battente bandiera greca che trasportava grano in Yemen. In un messaggio sui social media, Centcom ha spiegato che la nave mercantile in questione, la M/V Sea Champion, ha subito lievi danni quando un missile le è esploso vicino. "Anche così, l'equipaggio è rimasto sulla rotta verso l'obiettivo finale: consegnare grano ad Aden, nello Yemen, a beneficio del popolo yemenita", ha spiegato.

Israele: morto un altro soldato, il totale sale a 237

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato la morte ieri di un soldato nei combattimenti nel nord della Striscia di Gaza, portando a 237 il bilancio dei militari rimasti uccisi nell'offensiva di terra contro Hamas. La vittima è il sergente Avraham Wovagen, 21 anni di Netanya, appartenente al 932° battaglione della brigata Nahal. È rimasto ucciso durante gli scontri con militanti di Hamas, secondo le Idf. Altri tre soldati sono rimasti gravemente feriti ieri nel nord dell'enclave palestinese, aggiunge l'esercito israeliano.

A Gaza si combatte giorno e notte (Video)

Media: Israele abbatte un monumento ai morti palestinesi in Cisgiordania

Un video pubblicato dall'emittente araba Al Jazeera mostra un bulldozer militare israeliano intento a demolire un monumento alle vittime palestinesi vicino alla città di Tubas, in Cisgiordania. Al Jazeera sottolinea che secondo gli studiosi di diritto internazionale la distruzione deliberata del patrimonio culturale durante un conflitto può costituire un crimine di guerra. L'emittente araba afferma che a novembre bulldozer israeliani hanno distrutto un memoriale all'ex presidente palestinese Yasser Arafat a Tulkarem, sempre in Cisgiordania.

La Cina: "Forte disappunto per il veto americano all'Onu, messaggio sbagliato"

La Cina ha espresso il suo "forte disappunto" per il veto posto dagli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza dell'Onu sulla risoluzione per un cessate il fuoco a Gaza. 
Lo riporta The Times of Israel, citando il rappresentante permanente della Cina presso le Nazioni Unite Zhang Jun, attraverso l'agenzia Xinhua. "La Cina esprime il suo forte disappunto e insoddisfazione per il veto statunitense. Il veto degli Stati Uniti manda un messaggio sbagliato, rendendo la situazione a Gaza ancora più pericolosa".

Medici Senza Frontiere: "Uccisi due familiari del nostro staff in un rifugio"

Medici Senza Frontiere afferma che due familiari del suo personale sono rimasti uccisi in un bombardamento israeliano che ieri sera ha colpito un rifugio vicino Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. In un post sul suo account X, la Ong umanitaria spiega che il raid ha centrato un rifugio situato nel villaggio di al Mawasi. Oltre alle due vittime, si registrano anche sei feriti. "Siamo inorriditi da ciò che è successo", scrive MSF. Anche la Mezzaluna rossa palestinese ha citato l'accaduto, affermando di aver trasferito i morti e i feriti dell'attacco in un ospedale di Rafah.

Ancora decine di morti e feriti nei bombardamenti israeliani delle ultime ore

Almeno 14 persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite ieri sera in una serie di bombardamenti israeliani su Rafah e Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, riferisce l'agenzia palestinese Wafa. 

Poco prima la stessa fonte aveva comunicato che decine di persone sono state uccise e ferite dai bombardamenti israeliani su Gaza City, precisando che i militari di Tel Aviv hanno preso di mira diverse abitazioni civili nel quartiere Zeitoun. La maggior parte dei feriti è intrappolata intrappolati sotto le macerie, mentre gli equipaggi della Protezione civile sono al lavoro per salvarli e portarli in ospedale. Resta tuttavia difficile raggiungerli a causa dell'intensità del bombardamento israeliano.

Il bilancio delle vittime nell'enclave palestinese dal 7 ottobre è di almeno 29.195 morti e 69.170 feriti, secondo il ministero della Sanità locale gestito da Hamas.

Il presidente palestinese Abu Mazen: "Stati Uniti complici del genocidio a Gaza"

Il presidente dell'Autorità palestinese Abu Mazen ha condannato il veto degli Stati Uniti al Consiglio di sicurezza per un cessate il fuoco a Gaza. 
La decisione "dà un altro via libera allo Stato occupante israeliano per continuare la sua aggressione contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza e portare a termine il suo sanguinoso attacco a Rafah" e "rende gli Stati Uniti complici del crimine di genocidio, di pulizia etnica e dei crimini di guerra commessi dalle forze di occupazione israeliane contro i palestinesi nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania", si legge in una nota dell'ufficio di Abu Mazen.

Save the Children: "Senza il cessate il fuoco a Gaza è a rischio la vita di almeno un milione di bambini"

Save the Children teme che dopo che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è riuscito ad approvare l'ennesima risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza, la vita di almeno un milione di bambini rimane a rischio a causa dei combattimenti, della fame e delle malattie, oltre che per il grave disagio mentale causato da mesi di guerra. Lo ha sottolineato Save the Children in una nota stampa. La ong ricorda che il bilancio delle vittime tra i bambini della Striscia supera i 12.400, secondo il Ministero della Sanità di Gaza, e gli almeno 36 in Israele, secondo le Nazioni Unite, nonché dopo che il governo di Israele ha dichiarato Rafah, l'ultimo luogo che i civili ritenevano sicuro a Gaza, come prossimo obiettivo. Più di 1,3 milioni di civili palestinesi, tra cui più di 600.000 bambini, sono ora intrappolati lì, senza un altro posto dove fuggire, dopo aver seguito gli "ordini di evacuazione" emessi da Israele che li indirizzavano verso l'area, con la falsa premessa che sarebbe stata sicura. Nessun luogo di Gaza è sicuro, ha sottolineato Save the Children.

Il capo dell'Unrwa, Lazzarini: "Aspettiamo che Tel Aviv fornisca prove delle sue accuse"

L'Unrwa sta ancora aspettando che Tel Aviv  fornisca le prove a sostegno delle sue accuse secondo cui dipendenti  dell'Agenzia per i rifugiati avrebbero preso parte agli attacchi del 7 ottobre contro Israele. Lo ha detto il capo dell'Unrwa Philippe  Lazzarini, ripreso da al Jazeera. Diversi importanti paesi sostenitori, tra cui gli Stati Uniti, hanno congelato gli aiuti vitali per Gaza. L'Unrwa ha affermato che, se non verranno ripristinati i finanziamenti, potrebbe essere costretta a chiudere le sue attività a Gaza e in tutta la regione. "L'Onu non ha mai, mai e poi mai ricevuto alcun dossier scritto, nonostante i nostri ripetuti appelli alla cooperazione alle autorità israeliane", ha aggiunto Lazzarini.

Gli Houthi rivendicano attacchi contro navi Usa e nave israeliana

Il gruppo yemenita Houthi ha rivendicato attacchi contro navi da guerra americane e "siti sensibili" nell'area della città israeliana di Eilat, così come contro una nave israeliana, identificata come "MSC SILVER", nel Golfo di Aden.In una nota il portavoce, Yahya Saree, ha precisato che gli attacchi alle navi Usa sono stati condotti con droni nel Mar Rosso e nel Mar Arabico. Anche "l'operazione contro siti sensibili" nell'area di Eilat è stata messa a segno con droni, mentre la nave MSC SILVER è stata presa di mira nel Golfo di Aden con missili navali.

L'ambasciatore israeliano all'ONU: "A Gaza Hamas è l'Onu e l'Onu è Hamas"

"A Gaza Hamas è l'Onu e l'Onu è Hamas": lo ha detto l'ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Gilad Erdan, che ha pesantemente attaccato le istituzioni delle Nazioni Unite. Erdan è intervenuto nella sessione del Consiglio di Sicurezza nella quale gli Stati Uniti hanno posto il veto, per la terza volta, a una risoluzione che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza, e ha criticato le recenti parole del coordinatore umanitario delle Nazioni Unite, Martin Griffiths, secondo cui Hamas non è un gruppo terroristico, ma un movimento politico, "quando tutti sappiamo che si tratta di un'organizzazione terroristica". Il diplomatico ha anche criticato Philippe Lazzarini, capo dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, per aver affermato che gli attacchi del 7 ottobre contro Israele non sono stati un esempio di antisemitismo, poichè non commessi contro gli ebrei in nome della loro religione, ma contro l'occupazione israeliana della Palestina. Per quanto riguarda la stessa Unrwa, Erdan è arrivato a dire che "il 12% dei suoi dipendenti sono membri di Hamas, e almeno 236 di loro sono terroristi attivi in questa organizzazione, il che prova che l'Unrwa è parte della macchina terroristica di Hamas, e che ne fa un'organizzazione terroristica". 

La Francia: "Il costo umano a Gaza è intollerabile"

Per la Francia il costo umano della crisi a Gaza è "intollerabile", ecco perché Parigi ha votato a favore della risoluzione araba su cui gli Usa hanno messo il veto. 
"Israele si deve fermare", ha detto l'ambasciatore francese Nicolas de Riviere dopo il voto, ammettendo d'altra parte che "è incomprensibile" che il Consiglio di Sicurezza "non riesca a condannare Hamas".

Consiglio di sicurezza Onu, gli Usa mettono il veto sulla risoluzione per un cessate il fuoco

La risoluzione araba in Consiglio di Sicurezza Onu è stata bocciata per il veto degli Stati Uniti. La Gran Bretagna si è astenuta. Tredici membri del Consiglio hanno votato a favore. 

Secondo l'ambasciatrice americana Linda Thomas Greenfield, la risoluzione presentata dall'Algeria avrebbe influenzato negativamente, se adottata, i delicati negoziati in corso che rappresentano "l'unica" via per una pace duratura nella regione. L'ambasciatrice ha annunciato il progetto di Washington per una risoluzione alternativa: "Ci sono molte cose su cui possiamo andare d'accordo", ha detto Thomas-Greenfield invocando un cessate il fuoco "appena praticamente possibile", la prima condanna di Hamas in una risoluzione del Consiglio di Sicurezza e un monito a Israele a non lanciare un'offensiva di terra su Rafah.