La guerra di Gaza, giorno 182

Cbs: “Attacco dell'Iran entro la fine del Ramadan, con droni e missili”

L'Idf: "Grave errore l'attacco a Wck", e l''esercito israeliano licenzia due alti ufficiali per la strage. Chiusa l'ambasciata a Roma per le minacce dell'Iran. Nasrallah: "Guerra è in una nuova fase"
Cbs: “Attacco dell'Iran entro la fine del Ramadan, con droni e missili”
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Sei mesi di guerra a Gaza

Dopo la telefonata tra il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, Israele ha annunciato una serie di provvedimenti per permettere maggiori aiuti alla popolazione di Gaza.

  • L'apertura del porto di Ashdod, per la consegna diretta di assistenza
  • L'apertura del valico di Erez, un accesso nel nord

Guterres: “Intenzioni di Israele di aumentare aiuti a Gaza si concretizzino rapidamente”

"All'indomani della tragedia che ha colpito la World Central Kitchen l'Onu è stata informata dal governo israeliano della sua intenzione di consentire un aumento significativo degli aiuti umanitari distribuiti a Gaza. Mi auguro sinceramente che tali intenzioni si concretizzino efficacemente e rapidamente". Ad affermarlo in un post su 'X' è il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres.

 

Biden a Egitto e Qatar: pressing su Hamas per gli ostaggi

Joe Biden ha scritto ai leader di Egitto e Qatar esortandoli a fare pressione su Hamas per un accordo con Israele sugli ostaggi. Lo afferma un funzionario dell'amministrazione americana, secondo quanto riportato dai media. Le lettere sono state portate a Il Cairo dal direttore della Cia Bill Burns.

 

Unhrc vota risoluzione per blocco vendita armi a Israele

Il Consiglio Onu dei diritti umani, formato da 47 Paesi membri, ha adottato una risoluzione in cui chiede di fermare la "vendita e il trasferimento di armi, munizioni e altro equipaggiamento militare a Israele per prevenire ulteriori violazioni della legge internazionale umanitaria e abusi dei diritti umani". La risoluzione è stata approvata con 28 voti a favore, tredici astenuti e sei contrari. Il testo è stato presentato mentre Israele ha ceduto alle pressioni degli Stati Uniti perché aprisse un corridoio umanitario per favorire l'arrivo di aiuti alla popolazione palestinese assediata. Il voto da parte dell'Unhrc, un organismo che Israele non riconosce, segna un altro momento di gelo nei confronti di Israele riguardo la conduzione del conflitto a Gaza. Secondo fonti palestinesi, il bilancio delle vittime dei bombardamenti e degli attacchi da parte delle forze di difesa israeliane è salito a 33 mila, di cui 14 mila bambini. Migliaia sono i dispersi, i cui corpi potrebbero essere sepolti sotto le macerie degli edifici distrutti. 

 

Ong in Spagna chiedono accesso umanitario senza ostacoli a Gaza

Varie Ong mobilitate oggi a Madrid hanno reso pubblico un manifesto in cui esigono "un cessate il fuoco permanente"  e "l'accesso umanitario immediato, sicuro, sufficiente, sostenuto e senza ostacoli" alla Striscia di Gaza. E denunciano di aver inviato "tonnellate di aiuti" alla popolazione palestinese "rimaste bloccate a pochi chilometri di Gaza mentre la gente muore". Intitolato 'Sos Gaza', il manifesto presentato oggi nella madrilena piazza 'El jardin de Palestina' denuncia la paralisi di "tonnellate di aiuti che in questo momento potrebbero salvare vite umane sulla Striscia". Le Ong accusano il governo di Israele di imporre "gravi restrizioni all'entrata del materiale e del personale umanitario lungo le rotte terrestri", inviato nelle spedizioni via terra e mai arrivato a destinazione.
Reclamano, inoltre, che il personale umanitario "non sia obiettivo militare", dopo l'uccisione di circa 200 lavoratori in sei mesi. Il manifesto è stato promosso dall'Alianza por la Solidariedad-ActionAid, Acpp Amnesty International, Educo, Farmamundi, Iecah, la Coordinadora de Organizaciones para el Desarrollo, Medicos del Mundo, Medicos sin Fronteras, Medicusmundi, Movimiento por la Paz, Mundubat, Oxfam Intermon, Save the Children e World Vision. Ed è stato letto dalla portavoce di azione umanitaria della Coordinadora de Organizaciones para el Desarrollo Espana, Sandra Ferrer Aranda, fra casse di materiale a simboleggiare gli aiuti umanitari bloccati. 

Cbs: “Attacco Iran entro fine Ramadan con droni e missili”

L'attacco dell'Iran per vendicarsi su Israele avverrà "probabilmente entro la fine del Ramadan la prossima settimana". Lo riporta Cbs News citando alcune fonti di intelligence, secondo le quali l'attacco includerà droni e missili da crociera. 

 

Svelato per errore il nome del capo del cyberspionaggio di Israele

Dopo aver trascorso più di due decenni operando nell'ombra, un imbarazzante errore di sicurezza ha svelato l'identità di uno dei ruoli più delicati dell'esercito israeliano, in un momento - quello della guerra a Gaza - in cui la segretezza e la discrezione sono chiave. Il nome è quello del comandante dell'Unità 8200, una delle agenzie di sorveglianza più potenti del mondo, paragonabile alla National Security Agency degli Stati Uniti. E secondo quanto riferito dal Guardian in esclusiva, si tratta di Yossi Sariel, che ha lasciato la sua identità esposta online dopo che un libro da lui pubblicato su Amazon ha lasciato una traccia digitale su un account Google privato creato a suo nome, insieme al suo ID univoco e collegamenti ai profili per i servizi di mappe e calendario.
Il Guardian ha confermato da molteplici fonti che Sariel è l'autore segreto di The Human Machine Team, il volume in cui offre una visione radicale su come l'intelligenza artificiale possa trasformare il rapporto tra personale militare e macchine.
Pubblicato nel 2021 utilizzando uno pseudonimo composto dalle sue iniziali - Generale di brigata YS - fornisce un quadro dei sistemi avanzati basati sull'intelligenza artificiale che le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno sperimentato durante la guerra a Gaza. Una versione elettronica del libro - spiega ancora il giornale britannico - includeva un indirizzo email anonimo che può essere facilmente ricondotto al nome e all'account Google di Sariel. Contattato dal Guardian, un portavoce dell'Idf ha affermato che l'indirizzo e-mail non era quello personale di Sariel, ma "dedicato specificamente a questioni relative al libro stesso". Più tardi, in una dichiarazione ai media israeliani, l'Idf ha descritto oggi la divulgazione dei dati personali di Sariel come "un errore", aggiungendo che "la questione sarà esaminata per evitare il ripetersi di casi simili in futuro".
È probabile che l'errore di sicurezza eserciterà ulteriore pressione su Sariel, che si dice "viva e respiri" nell'intelligence ma il cui mandato alla guida della divisione d'élite di cyber intelligence dell'Idf è stato oggetto di controversie, scrive il Guardian. L'Unità 8200 è stata infatti criticata per la sua incapacità di prevedere e prevenire l'attacco di Hamas del 7 ottobre scorso al sud di Israele.
In ogni caso, nella guerra a Gaza l'Idf sembra aver abbracciato pienamente la visione del futuro di Sariel: una sezione del volume annuncia infatti il concetto di 'targets machine' alimentata dall'intelligenza artificiale, le cui descrizioni ricordano da vicino i sistemi di indicazione degli obiettivi su cui - sottolinea il Guardian - l'Idf ha fatto affidamento nei raid su Gaza: secondo il quotidiano, negli ultimi sei mesi Israele ha implementato numerosi sistemi di supporto decisionale basati sull'Ia che sono stati sviluppati dall'Unità 8200 sotto la guida di Sariel.

 

Il leader dell'opposizione israeliana Lapid in visita a Washington

Il leader dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, incontrerà il Segretario di Stato americano Antony Blinken e il leader del senato Chuck Schumer nel corso della sua visita a Washington, in programma la prossima settimana: è quanto riporta il quotidiano israeliano Times of Israel.
Il mese scorso Schumer aveva lanciato un appello per delle elezioni anticipate in Israele che estromettessero dal potere il premier Benjamin Netanyahu.

 

Ambasciatore palestinese all'Onu accusa Israele: ha deliberatamente preso di mia Wck

L'ambasciatore palestinese alle Nazioni Unite ha accusato Israele di aver deliberatamente preso di mira i volontari della World Central Kitchen uccisi in un raid a Gaza. "L'uccisione degli operatori umanitari della World Central Kitchen non è un incidente isolato", ha dichiarato Riyad Mansour nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. "Israele sapeva molto bene chi stava prendendo di mira, colpendo tre auto in tre località, nonostante il fatto che fossero identificabili e si fossero coordinate con Israele", ha aggiunto Mansour. Secondo l'ambasciatore, "ci sono volute le morti di cittadini stranieri" perché la comunità internazionale riconoscesse le sofferenze dei palestinesi a Gaza negli ultimi 180 giorni.

 

Cnn: Hamas ha respinto proposta Israele su ostaggi

Hamas avrebbe respinto l'ultima proposta israeliana per la liberazione degli ostaggi, in quanto non conterrebbe nessun nuovo elemento: è quanto riporta la Cnn, citando fonti vicine ai negoziati. "L'hanno respinta asserendo che non include nessuna risposta alle loro richieste", fra cui vi erano il ritorno della popolazione palestinese nel nord della Striscia di Gaza e il completo ritiro delle forze israeliane dal Territorio costiero.

 

Usa: ci attendiamo cambiamenti concreti da Israele sui civili

"Quello che veramente conta per noi è che qualcosa come questo non accada più. Ci attendiamo cambiamenti concreti, verificabili, raggiungibili e sostenibili" su come Israele protegge la sicurezza dei civili e degli operatori umanitari". Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby. 

 

Raid Israele in sud Libano, uccisi 3 militanti Amal

Un attacco aereo israeliano su una casa nel sud del Libano ha ucciso tre militanti del movimento Amal, un partito politico sciita strettamente alleato del gruppo militante Hezbollah, sostenuto dall'Iran. Questo è stato il primo attacco israeliano a Marjayoun, una grande città nel sud-est del Libano, dall'inizio della guerra tra Hamas e Israele, il 7 ottobre scorso.

 

Hezbollah: non abbiamo ancora impiegato arme principali

Il leader del movimento libanese Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha rivolto in un messaggio tv una nuova minaccia a Israele: "Non abbiamo ancora utilizzato le nostre armi principali e non abbiamo utilizzato le nostre forze principali", ha detto parlando nella giornata celebrativa della Palestina in Iran, in cui e' stato dato il commiato ai sette 'pasdaran' rimasti uccisi in un attacco al consolato iraniano a Damasco.

 

Israele licenzia due alti ufficiali per strage WCK

L'esercito israeliano ha licenziato due alti ufficiali dopo che sette operatori umanitari della World Central Kitchen (WCK) sono stati uccisi in un attacco a Gaza lunedi'. Lo rende noto la Bbc.
L'inchiesta dell'IDF sull'incidente afferma che alcuni operatori sono sopravvissuti agli attacchi aerei iniziali, ma sono rimasti uccisi quando una terza macchina venne colpita.

 

Biden: Israele sta facendo quanto ho chiesto su aiuti Gaza

"Israele sta facendo quello che ho chiesto sugli aiuti a Gaza". Lo ha detto il presidente Usa Joe Biden.

 

WCK chiede inchiesta indipendente su attacco a operatori Gaza

La World Central Kitchen ribadisce la sua richiesta di una un'indagine indipendente sull'attacco dell'esercito israeliano del primo aprile scorso che ha causato la morte di sette volontari dell'organizzazione non governativa nella Striscia di Gaza. La WCK considera non credibili i risultati dell'indagine israeliana condotta da un ex generale sugli attacchi di droni israeliani contro i veicoli dell'organizzazione.
Le forze di difesa israeliane hanno attribuito a una serie di "gravi errori" da parte degli ufficiali l'attacco mortale che ha ucciso tre cittadini britannici, e altri tre cittadini di Polonia, Australia e Usa e un collega palestinese mentre consegnavano cibo, la WCK ha rinnovato le sue richieste per un'indagine completa e indipendente. Secondo il fondatore della WCK, Jose' Andre's,  "L'IDF non puo' indagare in modo credibile sul proprio fallimento a Gaza. Non e' sufficiente cercare semplicemente di evitare ulteriori vittime tra gli operatori umanitari che ora sono quasi 200. Tutti i civili devono essere protetti, e tutte le persone innocenti a Gaza devono essere nutrite e al sicuro. E tutti gli ostaggi devono essere rilasciati", ha aggiunto.

 

Regno Unito all'Onu: "Israele cambi subito condotta militare"

La Gran Bretagna "studiera' attentamente i risultati dell'indagine del governo di Israele" sull'attacco in cui sono morti sette operatori umanitari di World Central Kitchen. Lo ha detto la rappresentante permanente britannica all'Onu nel suo intervento al Consiglio di sicurezza in corso al Palazzo di Vetro, a New York. "Israele - ha aggiunto l'ambasciatrice Barbara Woodward - deve immediatamente cambiare, in modo concreto, e mettere in campo il meccanismo di de-escalation". "Noi - ha aggiunto - abbiamo bisogno di vedere cambiamenti maggiori e immediati per proteggere i civili nella condotta della campagna militare di Israele". L'ambasciatrice ha concluso il suo intervento chiedendo "l'immediata applicazione" della risoluzione approvata dal Consiglio di sicurezza in cui si chiede il cessate il fuoco a Gaza.

 

Borrell: “Bene Israele ma non basta, attuare ora richieste Onu”

"A seguito della diffusa condanna dell'uccisione di 7 cooperanti di WCKitchen e le crescenti pressioni internazionali, il governo israeliano aprirà alcuni corridoi per gli aiuti umanitari. Non basta per evitare la fame a Gaza. La risoluzione vincolante 2728 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve essere attuata. Ora". Lo scrive su X l'alto rappresentante Ue Josep Borrell. 

 

Gaffe di Lula: "A Gaza uccisi oltre 12 milioni di bambini"

Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz è tornato a criticare il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva ironizzando su un errore commesso dal capo dello Stato nell'affermare - nel corso di un evento pubblico - che la campagna militare israeliana nella Striscia di Gaza ha causato la morte di 12,3 milioni di bambini.
Gli attacchi nella regione hanno ucciso in realtà oltre 33.000 persone, di cui circa 12.300 bambini, secondo le stime fornite dalle autorità di Hamas. E in tutta la Striscia ci sono poco più di 2 milioni di abitanti.
"Dovrebbe esserci una legge che obblighi chiunque voglia diventare presidente a imparare a contare", ha scritto Katz su X, pubblicando una foto di Lula durante la XII Conferenza Nazionale sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza in cui il presidente ha citato le morti nella Striscia. Katz ha lanciato nel corso delle ultime settimane numerosi attacchi sui social media contro Lula nell'ambito della crisi diplomatica in corso tra i due Paesi costata al brasiliano l'indicazione di 'persona non grata' in Israele. 

Roma, chiusa l'ambasciata di Israele: militari presidiano la sede diplomatica

Nasrallah: "Il fronte sud contro Israele resta aperto"

Il leader di Hezbollah, Hasan Nasrallah, ha affermato che il fronte di guerra del sud del Libano contro Israele rimane aperto “per sostenere la resistenza a Gaza”. In un discorso trasmesso in diretta tv, Nasrallah ha ribadito che il movimento armato libanese alleato dell'Iran non intende interrompere le ostilità contro Israele fino a quando lo Stato ebraico continua la sua offensiva su Gaza.

La minaccia di Nasrallah: "L'Iran risponderà a Israele, la guerra è entrata in una nuova fase"

L'Iran risponderà senza dubbio all'attacco israeliano contro il consolato iraniano a Damasco” ha preannunciato il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, in un discorso televisivo. “Solo Khamenei può decidere come, quando e dove ci sarà la risposta dell'Iran a Israele” ha aggiunto Nasrallah, riferendosi al leader iraniano. “L'attacco al consolato costituisce una svolta nella guerra in corso e la regione è entrata in una nuova fase” ha detto Nasrallah.

Blinken: "Importante che Israele si stia prendendo la responsabilità sul raid a Wck e che si vogliano punire i responsabili"

Gli Stati Uniti stanno rivedendo con attenzione l'inchiesta israeliana sulla strage dei 7 cooperanti di World Central Kitchen e Washington seguirà con molta attenzione le misure che Israele sta prendendo “affinché nulla di simile accada mai più”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa Antony Blinken a Bruxelles, citato dal Guardian. “È molto importante che Israele si stia prendendo la piena responsabilità per l'accaduto. Ed è importante anche che sembra si stiano facendo passi” nei confronti dei responsabili.

Guterres: "Situazione a Gaza disperata, mettiamo a tacere le armi"

La “situazione a Gaza è disperata. Ribadisco il mio appello a un cessate il fuoco umanitario e al rilascio degli ostaggi. Mettiamo a tacere le armi” ripete per l'ennesima volta il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. “Quello che serve per Gaza è un cambio di paradigma, non delle misure sparpagliate” ha detto Guterres. “Vedremo cosa succede” ha aggiunto, augurandosi che Israele rispetti “realmente e rapidamente” le promesse.

Guterres si dice "turbato" dalle notizie sull'uso dell'IA da parte Israele

Il segretario generale dell'Onu si è detto “turbato” dalle informazioni sul possibile uso dell'intelligenza artificiale da parte di Israele per individuare gli obiettivi da colpire nella guerra a Gaza. A scriverne sono stati nei giorni scorsi molti media internazionali, tra cui il Guardian.

Michel: "Insufficienti le misure d'Israele per gli aiuti a Gaza"

“I bambini e i neonati di Gaza stanno morendo di malnutrizione. Sono necessari sforzi sostanziali e urgenti per porre immediatamente fine alla fame come strumento di guerra a Gaza. La comunità internazionale ha ripetutamente chiesto l'invio di maggiori aiuti umanitari a Gaza, in particolare per prevenire la carestia, anche attraverso due iniziative vincolanti delle Nazioni Unite. L'annuncio di Israele di riaprire temporaneamente il valico di Erez e di consentire l'ingresso degli aiuti attraverso il porto di Ashdod non è sufficiente” scrive su X il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel.

Il ministro degli Esteri iraniano: "Necessarie misure punitive contro Israele"

L'Iran ha chiesto “efficaci misure preventive e azioni punitive contro Israele per “il genocidio e le uccisioni di massa da parte del regime sionista a Gaza”. Lo ha affermato in una nota il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, in occasione del Quds (Gerusalemme) Day, ricorrenza legata al sostegno alla Palestina e all'opposizione a Israele, che viene osservata nell'ultimo venerdì del Ramadan.

“Queste atrocità dovrebbero essere messe in evidenza davanti alle assemblee internazionali, al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e alla Corte Penale internazionale” ha detto Amirabdollahian, chiedendo di mettere in pratica azioni punitive contro Tel Aviv. Secondo quanto riporta Irna, il capo della Diplomazia di Teheran ha puntato il dito anche contro gli Usa, che hanno un “evidente ruolo per portare avanti il conflitto” e non contribuiscono alla risoluzione.

Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian Fabrice COFFRINI / AFP
Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian

Chiusa anche l'ambasciata israeliana a Roma

A quanto si apprende, è stata chiusa la sede dell'ambasciata israeliana a Roma in via Michele Mercati, nei pressi di Villa Borghese. Come in altre sedi diplomatiche di Tel Aviv, l'allarme è scattato in seguito alle notizie su possibili attacchi in seguito al raid al consolato iraniano a Damasco.

Circa 30 ambasciate israeliane chiuse in tutto il mondo per il timore di attacchi da parte dell'Iran

Circa 30 ambasciate israeliane sono state chiuse nel mondo nel timore di attacchi per le minacce iraniane in seguito al raid al consolato iraniano a Damasco che ha ucciso alti funzionari di Teheran. Lo ha riferito Haaretz che ha citato una fonte diplomatica, secondo cui le misure di sicurezza sono state accresciute in tutte le istituzioni israeliane nel mondo dallo scorso 7 ottobre.

L'esercito israeliano rimuove due ufficiali per l'attacco a Wck

L'esercito israeliano ha licenziato due ufficiali per il loro ruolo negli attacchi con i droni a Gaza che hanno ucciso sette operatori umanitari della ong World Central Kitchen. L'esercito ha dichiarato che l'indagine ha rilevato che gli ufficiali hanno gestito male informazioni critiche e violato le regole di ingaggio dell'esercito. “È una tragedia” ha dichiarato ai giornalisti il portavoce dell'esercito, il contrammiraglio Daniel Hagari. “È un evento grave di cui siamo responsabili, che non sarebbe dovuto accadere e che faremo in modo che non si ripeta”.

Gerusalemme, la famiglia israeliana offre datteri ai fedeli musulmani per il Ramadan

Una famiglia israeliana si è appostata fuori della porta di Damasco, a Gerusalemme, durante le celebrazioni per il Ramadan, offrendo datteri ai fedeli musulmani che vi transitavano. In un tweet-video, un attivista per i diritti umani palestinese, Ihab Hassan, ha sottolineato l'importanza del gesto in un tempo dominato dall'odio e dalle richieste di vendetta di entrambe le parti.

Israele: "L'attacco a Wck un grave errore, via i responsabili"

I risultati dell'inchiesta dell'esercito sull'uccisione dei 7 operatori umanitari a Gaza hanno mostrato “che quell'incidente non sarebbe dovuto accadere” ed è “contrario agli standard operativi. Coloro che hanno approvato il raid - ha continuato l'indagine presentata al capo di stato maggiore Herzi Halevi - erano convinti di colpire operativi armati di Hamas e non impiegati di World Central Kitchen (Wck)”.

“L'attacco - si spiega ancora - è un grave errore che deriva da una seria mancanza dovuta ad un'identificazione errata, a errori nelle decisioni e a un attacco contrario a standard operativi”. L'Idf “solleverà i responsabili”.

Risoluzione Consiglio diritti umani Onu, spaccature tra i Paesi europei

Nella risoluzione votata dal Consiglio per i diritti umani, si chiede anche il divieto di armi a Israele, a causa della sua condotta nella guerra a Gaza. Prima del voto, scrive la Bbc, si sono verificate delle spaccature tra i Paesi europei, con Germania e Bulgaria che hanno dichiarato che avrebbero votato contro perché la risoluzione non condannava esplicitamente Hamas, anche se condannava il lancio di razzi su Israele da Gaza e chiedeva il rilascio degli ostaggi. La Francia si è astenuta, definendo “catastrofica” la situazione umanitaria a Gaza. Il voto, pur non essendo vincolante, proviene dal principale organismo delle Nazioni Unite per i diritti umani e aumenterà la pressione diplomatica su Israele affinché cambi rotta.

Israele: "Dall'Onu nessuna menzione di Hamas e dei crimini"

“Una risoluzione anti-israeliana” che “non menziona Hamas né i suoi crimini del 7 ottobre” per la quale l'ambasciatore, Merav Ilon Shahar, ha abbandonato la sessione plenaria in segno di protesta. Così il Ministero degli Esteri israeliano ha bollato la risoluzione approvata a Ginevra dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu. “Nel testo - ha aggiunto Shahar - si equiparano gli ostaggi a detenuti sospettati di attività terroristica”. Inoltre, “va contro il diritto di Israele di difendersi” e prevede un embargo “sulle armi a Israele mentre ignora in modo offensivo la fornitura di armi a Hamas da parte dell'Iran e dei suoi alleati”.

Turchia, arrestate 8 “spie” israeliane

I servizi di intelligence turchi hanno arrestato a Istanbul otto presunte spie riconducibili a Israele. A renderlo noto il ministro degli Interni, Ali Yerlikaya, che specifica che per 2 degli arrestati è stata già predisposta la detenzione, mentre per altri 6 sono scattate forme di controllo giudiziario. Yerlikaya ha reso noto che i sospetti, arrestati nell'ambito dell'operazione “Talpa 3”, sono stati intercettati e tracciati mentre svolgevano attività di raccolta di informazioni riguardo cittadini palestinesi e aziende appartenenti a quest'ultimi. I sospetti, nessuno dei quali di cittadinanza israeliana, avrebbero incontrato spie dello stato ebraico, cui avrebbero regolarmente inviato dei dossier contenenti informazioni riguardanti attività e spostamenti di palestinesi residenti in Turchia.

Consiglio diritti umani Onu, la risoluzione contro Israele

28 sì, 13 astensioni e sei voti contrari. Con questi numeri è stata adottata dall'organismo delle Nazioni Unite per i diritti umani una risoluzione affinché Israele sia ritenuto responsabile di possibili crimini di guerra a Gaza. Il Consiglio per i diritti umani chiede inoltre che venga interrotta la vendita di armi a Israele a causa del rischio che a Gaza si stia commettendo “un genocidio”. Sarebbero oltre 33mila, secondo i dati forniti dal ministero della Sanità di Gaza City, le persone uccise dallo scorso 7 ottobre nell'enclave palestinese.

A Teheran in migliaia ai funerali dei Pasdaran uccisi a Damasco

Migliaia di persone hanno partecipato ai funerali, a Teheran, dei sette membri delle guardie della rivoluzione uccisi nel raid, attribuito dall'Iran a Israele, contro l'edificio consolare dell'ambasciata iraniana a Damasco. “Morte a Israele”, “morte all'America”, hanno scandito i partecipanti. La cerimonia funebre si è svolta nell'ambito delle celebrazioni per il giorno internazionale per Gerusalemme (International quds day), ricorrenza legata al sostegno alla Palestina e all'opposizione a Israele, che viene osservata nell'ultimo venerdì del Ramadan, il mese sacro per l'Islam.

Telefonata Biden-Netanyahu, l'ammissione del premier israeliano sugli errori che hanno portato alla morte dei 7 operatori umanitari di World Central Kitchen (Wck)

Nella telefonata con il presidente Usa Joe Biden, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ammesso che è dell'esercito israeliano (Idf) la responsabilità della morte dei 7 operatori umanitari di World Central Kitchen (Wck). È quanto ha riferito un alto funzionario dell'amministrazione Usa alla Cnn. La fonte ha aggiunto che, nel colloquio telefonico, Netanyahu avrebbe detto di essere intenzionato a migliorare la tracciabilità degli operatori no-profit all'interno di Gaza.

Capo della Cia e del Mossad si incontreranno a Il Cairo

Il direttore della Cia, William Burns, tornerà al Cairo questo weekend per colloqui con il capo del Mossad e alti funzionari di Qatar ed Egitto sugli ostaggi israeliani in mano a Hamas. Lo riporta la testata statunitense Axios, sottolineando che l'incontro avrà luogo dopo il colloquio telefonico tra il presidente Usa Joe Biden e il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Il primo avrebbe esortato il secondo a “dare ai suoi negoziatori la possibilità di concludere senza indugio un accordo per riportare a casa gli ostaggi”. Citando una fonte, Axios riporta che la posizione dell'amministrazione Biden resta quella di un cessate il fuoco nell'ambito di un accordo sugli ostaggi che dovrebbe avvenire immediatamente.

Yemen, leader Houthi: “37 morti dall'inizio dei raid Usa”

È di 37 morti e 30 feriti il bilancio degli oltre 400 bombardamenti effettuati dall'esercito Usa contro obiettivi degli Houthi in Yemen in risposta agli attacchi dei ribelli contro le navi commerciali legate a Israele, Usa e Gran Bretagna nel Mar Rosso. Lo ha indicato il leader degli Houthi, Abdul-Malik al-Houthi, secondo quanto riporta l'emittente al-Masirah. “L'aggressione nordamericana e britannica contro il nostro Paese si avvicina a tre mesi durante i quali sono stati effettuati 424 attacchi e bombardamenti navali” ha affermato il leader dei ribelli sottolineando che le operazioni di Washington si sarebbero rivelate “un fallimento”.

Polizia: “In migliaia a Gerusalemme per l'ultimo venerdì di Ramadan”

Migliaia di fedeli musulmani stanno partecipando alle preghiere mattutine in coro alla Spianata delle moschee a Gerusalemme per l'ultimo venerdì di Ramadan. Lo ha fatto sapere la polizia aggiungendo che per l'evento ha rafforzato le forze di sicurezza nella Città vecchia. La stessa fonte ha aggiunto che sono state arrestate 8 persone sospettate di “istigazione e sostegno al terrorismo”: quattro di Gerusalemme est e quattro residenti nel nord di Israele.

Arabia Saudita e Giordania vicine sulla pace a Gaza

Il principe ereditario dell'Arabia Saudita, Mohammed bin Salman, e il re della Giordania, Abdullah II, hanno discusso degli sviluppi in Medio Oriente e a Gaza. Lo ha riferito l'agenzia di stampa giordana Petra. Il principe ereditario ha espresso il sostegno dell'Arabia Saudita alle misure adottate dal governo giordano per mantenere la sicurezza e la stabilità della Giordania. Lo ha riferito l'agenzia di stampa saudita SPA. Il riferimento è alle manifestazioni che si sono svolte nei giorni scorsi ad Amman in solidarietà per Gaza che però sono sfociate in dure contestazioni al governo hashemita. Il re Abdullah II ha espresso il suo apprezzamento per la posizione di sostegno dell'Arabia Saudita. Il principe Mohammed e il re hanno parlato della necessità di trovare una soluzione politica alla crisi palestinese basata sulla soluzione dei due Stati. Soluzione che garantisca la creazione di uno stato palestinese indipendente e sovrano lungo i confini del 1967 e con Gerusalemme Est come capitale.

Le immagini del checkpoint di Erez: tra carri armati, elicotteri e persone ammassate (Video)

L'ufficio di Netanyahu ha affermato che consentirà la consegna “temporanea” di aiuti attraverso il confine con la Striscia di Gaza settentrionale. “Israele consentirà la consegna temporanea di aiuti umanitari attraverso Ashdod e il checkpoint di Erez”, si legge nella dichiarazione dell'ufficio del primo ministro. “Questo aumento degli aiuti eviterà una crisi umanitaria ed è necessario per garantire la continuazione dei combattimenti e per raggiungere gli obiettivi della guerra”, ha aggiunto l'ufficio del premier.

Israele: “Per gli Usa il cessate il fuoco è subordinato al rilascio degli ostaggi”

Il ministro degli esteri israeliano, Israel Katz, si è congratulato con gli Usa “per aver chiarito che qualsiasi cessate il fuoco a Gaza sarà subordinato al rilascio degli ostaggi. Continueremo a lavorare insieme ai nostri alleati in tutto il mondo per preservare il diritto di Israele a continuare la guerra finché gli ostaggi non saranno rilasciati e Hamas sarà definitivamente sconfitto”.

De Domenico: “I cooperanti uccisi da Israele avevano comunicato la propria posizione”

L'intervista di Rainews24 ad Andrea De Domenico, direttore dell’Ufficio per il coordinamento degli Affari umanitari dell’Onu per i territori palestinesi occupati.

Segretario di Stato Usa, Antony Blinken: “Israele non è Hamas. Israele è una democrazia”

Se gli Stati Uniti non percepiranno mutamenti nelle politiche di Israele per proteggere i civili intrappolati nell'enclave, “ci saranno cambiamenti nella nostra stessa politica”, ha ribadito anche il Segretario di Stato Antony Blinken da Bruxelles. Pur condannando senza mezze misure la strage dei sette operatori umanitari della World Central Kitchen, Blinken ha comunque sottolineato che “Israele non è Hamas”. “Israele - ha detto il Segretario di Stato - è una democrazia, Hamas un'organizzazione terroristica. E le democrazie attribuiscono il valore più alto alla vita umana, a ogni vita umana”. Detto questo, Blinken ha quindi ricordato che le operazioni militari israeliane hanno causato molte altre vittime tra gli operatori umanitarie ma che quella di Deir el Balah “deve essere l'ultima”.

Speaker della Camera Usa contro la telefonata di Biden: “L'ultimatum va dato a Hamas e non a Israele”

“Biden non dovrebbe indebolire il nostro alleato. Gli ultimatum del presidente dovrebbero andare a Hamas, non a Israele”. Lo ha scritto in un post il presidente della Camera degli Stati Uniti Mike, Johnson, in merito all'invito a Tel Aviv di “adottare misure per affrontare la crisi umanitaria a Gaza o affrontarne le conseguenze”. “Hamas ha resistito al cessate il fuoco, ha provocato inutili spargimenti di sangue e si rifiuta di rilasciare gli ostaggi israeliani e statunitensi. Biden non dovrebbe indebolire il nostro alleato in mezzo a una minaccia esistenziale condizionando il nostro sostegno”, ha aggiunto Johnson.

Telefonata “rovente” tra Biden e Netanyahu. Così Israele ha annunciato due importanti aperture in risposta alla richiesta Usa di maggiori aiuti umanitari nella Striscia assediata (Video)

Dopo la telefonata tra Biden e il primo ministro Netanyahu, Israele ha annunciato una serie di provvedimenti in soccorso della popolazione di Gaza. 

  • L'apertura del porto di Ashdod, per la consegna diretta di assistenza
  • L'apertura del valico di Erez, per una nuova rotta di assistenza nel nord di Gaza

A dare notizia degli “impegni” presi è stato il la portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa, Adrienne Watson: “Attuare il piano pienamente e rapidamente”.

Un milione di bambini a rischio: la situazione disperata degli sfollati di Gaza. Save the Children: “26mila minori uccisi o feriti”

Nel nord della Striscia di Gaza un bambino su tre, sotto i due anni, soffre di deperimento, la forma più grave di malnutrizione: stime che sono raddoppiate rispetto a gennaio. Lo denuncia Save The Children che comunica come più di 400 attacchi da ottobre, hanno messo fuori uso 26 dei 36 ospedali di Gaza, limitato l'accesso di medicinali e forniture, con ricadute letali sull'assistenza sanitaria.

Secondo l'Organizzazione quasi 26.000 bambini - ovvero poco più del 2% della popolazione infantile di Gaza - sono stati uccisi o feriti a Gaza in sei mesi di guerra. Nei sei mesi trascorsi dagli attacchi del 7 ottobre, in cui sono stati uccisi 33 bambini, più di 13.800 minori sono stati uccisi a Gaza e 113 in Cisgiordania, mentre più di 12.009 bambini sono stati feriti a Gaza e almeno 725 in Cisgiordania, secondo i dati di Ocha e del Ministero della Sanità di Gaza. Ad almeno 1.000 bambini sono state amputate una o entrambe le gambe e circa 30 dei 36 ospedali sono stati bombardati, lasciandone solo 10 parzialmente funzionanti.

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Onu: “Bene la riapertura del valico di Erez”

Le Nazioni Unite hanno accolto con cautela la notizia della riapertura del valico di Erez. “Questa è una notizia positiva ma, ovviamente, dovremo vedere come verrà implementata. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco umanitario e di un massiccio afflusso di aiuti”, ha detto alla Cnn il portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite, Stéphane Dujarric.

Il valico di Erez in una foto del 9 gennaio scorso Ansa
Il valico di Erez in una foto del 9 gennaio scorso

Israele approva l'apertura del valico di Erez

Il governo israeliano ha approvato l'apertura dell'importantissimo valico di frontiera nel nord di Gaza mentre cresceva la pressione affinché la regione ottenesse un accesso più critico agli aiuti umanitari per i palestinesi in difficoltà. Il governo - scrive il giornale statunitense The Hill - adotterà misure immediate per aprire il valico di frontiera di Erez nel nord di Gaza. “Questo aumento degli aiuti eviterà una crisi umanitaria ed è necessario per garantire la continuazione dei combattimenti e per raggiungere gli obiettivi della guerra”, si legge nella dichiarazione. Il checkpoint di Erez sarà il terzo punto di accesso aperto per la consegna di aiuti a Gaza dopo il valico di Kerem Shalom nel sud di Israele e un altro al confine con l'Egitto nella città di Rafah, dove più di un milione di palestinesi si stanno rifugiando dalla guerra. 

Gli USA: "Bene la riapertura del valico di Erez"

Gli Stati Uniti "accolgono con favore" l'annuncio del governo israeliano, "su richiesta del presidente" Joe Biden, di impegnarsi ad aprire il porto di Ashdod per la consegna diretta di aiuti umanitari a Gaza, e per aprire il passaggio di Erez in modo da favorire il raggiungimento del nord di Gaza da parte dei convogli umanitari. 
Lo ha detto la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca Adrienne Watson. "Come ha detto il presidente nel corso della telefonata di oggi (di ieri, con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, ndr) - ha aggiunto Watson - la politica degli Stati Uniti su Gaza sarà determinata dalle azioni intraprese da Israele, incluse quelle per proteggere civili innocenti e garantire la sicurezza degli operatori umanitari". "Siamo - ha continuato la portavoce - a lavorare in totale coordinamento con il governo di Israele, i governi di Giordania e Egitto, le Nazioni Unite e le organizzazioni umanitarie, per garantire che questi passi vengano fatti davvero e portino a un significativo aumento della consegna di aiuti umanitari a civili che ne hanno un disperato bisogno, in tutta Gaza, nei giorni e settimane a venire".

Oxfam: 300mila nel nord di Gaza vivono con 100 grammi di pane al giorno

Dallo scorso gennaio 300 mila persone intrappolate nel nord di Gaza sono costrette a sopravvivere potendo consumare cibo per circa 245 calorie al giorno a testa, l'equivalente di 100 grammi di pane. Si tratta di meno del 12% del fabbisogno calorico necessario di 2.100 calorie a persona, calcolato sulla base di dati demografici che tengono conto delle variazioni per età e sesso.È quanto denuncia oggi Oxfam, traendo i dati da un recente rapporto sulla classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare (IPC).Nel quadro di una crisi umanitaria indicibile, il Governo israeliano pochi giorni fa ha inoltre annunciato che nessun camion di aiuti dell'UNRWA - la principale agenzia umanitaria nella Striscia - potrà più entrare nel nord di Gaza.

Molti bambini stanno già morendo di fame e malattie, mentre le infrastrutture essenziali sanitarie e idriche sono in gran parte distrutte. Impossibile comprare frutta e verdura che scarseggiano e sono arrivate a prezzi proibitivi, come pure è impossibile curare i bambini malnutriti perché mancano mezzi e strutture."Israele ha deliberatamente deciso di affamare i civili. - aggiunge Paolo Pezzati di Oxfam - Immaginate cosa significhi sopravvivere con 245 calorie, mentre si è sfollati, senza accesso all'acqua pulita o a un bagno, o a cure mediche. Israele sta ignorando sia l'ordine della Corte Internazionale di Giustizia di prevenire il genocidio, sia le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Solo la scorsa settimana la Corte Internazionale di Giustizia ha ordinato nuove misure provvisorie, affermando che la carestia è ormai in atto a Gaza."

Raid di Israele su Rafah, uccisa donna incinta e 2 sue figlie

Un attacco aereo israeliano contro il quartiere di Al-Janina a Rafah ha ucciso una donna, incinta di otto mesi, e le sue due giovani figlie, di uno e due anni. Lo dice il padre della donna, Akram Al-Khairi, alla Cnn. La famiglia stava dormendo quando un missile è caduto sulla loro casa, ha spiegato Al-Kahiri. Il genero e la nipote di 4 anni sono sopravvissuti con lievi ferite.

Biden a Netanyahu: "Azioni subito in aiuto ai civili, la politica Usa dipenderà da questo"

Il presidente americano Joe Biden ha sottolineato al premier israeliano Netanyahu "la necessità che Israele annunci e attui una serie di passi specifici, concreti e misurabili per affrontare i danni civili, le sofferenze umanitarie e la sicurezza degli operatori umanitari" e "la politica degli Stati Uniti rispetto a Gaza sarà determinata dalla valutazione" di Washington "dell'azione immediata di Israele" in questi ambiti. Si legge sul sito della Casa Bianca che riporta il contenuto della conversazione tra i due leader, la prima dal raid in cui sono morti sette operatori umanitari.

Gantz vola nei sondaggi: il 50% degli israeliani lo vuole premier, il 31% per Netanyahu

Benny Gantz è a oggi l'unica alternativa elettorale vincente rispetto a Benjamin Netanyahu. Almeno stando ai sondaggi, che da mesi gli promettono non solo il primato di seggi per il suo partito nel caso di nuove elezioni ma anche il gradimento come premier di un futuro governo, se Gantz guidasse l'attuale opposizione al governo Netanyahu avrebbe 76 seggi su 120 contro i 44 della coalizione di destra del premier. In un Paese in cui l'esercito è un'istituzione sacra, un ex capo di stato maggiore come Gantz è percepito da molti come affidabile per la sicurezza del Paese.

Il Washington Post: "Nel giorno del raid contro Wck, dagli USA a Israele migliaia di bombe"

L'amministrazione Biden ha approvato il trasferimento di migliaia di bombe a Israele nello stesso giorno del raid a Gaza che ha ucciso sette operatori umanitari di World Central Kitchen. Lo scrive il Washington Post citando tre dirigenti Usa, mentre un portavoce del Dipartimento di Stato ha sostenuto che l'ok è arrivato un po' “prima” dell'attacco al convoglio umanitario. Si tratta di oltre 1000 bombe Mk82 da 500 libbre (225 kg), oltre 1000 bombe di piccolo diametro e micce per bombe MK80, il tutto con autorizzazioni concesse dal Congresso diversi anni prima dell'inizio della guerra tra Israele e Hamas.

Hamas: "I negoziati con Israele sono a un punto morto"

Il rappresentante di Hamas a Beirut ha affermato che i “negoziati con Israele sono a un punto morto”. Lo ha detto Osama Hamdan durante una conferenza stampa nella capitale libanese. “Confermiamo che finora non ci sono stati progressi nei negoziati e che sono a un punto morto, nonostante l'elevata flessibilità positiva mostrata (da Hamas) per facilitare il raggiungimento di un accordo” ha detto Hamdan.