La guerra a Gaza, giorno 204

Ministro degli esteri Katz: "Se ci sarà accordo su ostaggi sospenderemo operazione a Rafah"

Houthi colpiscono una petroliera nel mar Rosso. Hezbollah: "Fine presenza Israele a Nord". Nyt: "Se azione a Rafah, meno armi Usa a Israele". Onu: "Con il caldo la crisi sanitaria peggiorerà", acqua potabile non sicura
Ministro degli esteri Katz: "Se ci sarà accordo su ostaggi sospenderemo operazione a Rafah"
(AP Photo/Tsafrir Abayov)
Tank israeliani pronti al confine sud di Kerem Shalom per l'operazione "finale" a Rafah

Hamas diffonde il video di due ostaggi, mentre continuano le pressioni per un'intesa

Channel 12: "Su ostaggi Israele si aspetta risposta da Hamas entro 48 ore"

Israele prevede una risposta da parte di Hamas nelle prossime 48 ore alle sue ultime proposte di accordo sugli ostaggi. Lo ha riferito l'emittente Channel 12. Secondo l'emittente, i termini sono stati trasmessi oggi ad Hamas a Gaza attraverso la delegazione egiziana, guidata dal capo dell'intelligence Abbas Kamel, che ieri aveva invece avuto cinque ore di colloqui con i negoziatori israeliani.
 

Il reportage dell'inviata Rai da Kerem Shalom

Ministro degli esteri Katz: "Se ci sarà accordo sospenderemo operazione Rafah"

''Se si arriverà a un accordo" tra Israele e Hamas per la liberazione degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza, le Forze di difesa israeliane ''sospenderanno l'operazione prevista a Rafah''. Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz intervistato da News 12.
 

Funzionario di Hamas: "Poche possibilità che la proposta israeliana venga accolta"

Ci sono scarse possibilità che l'ultima proposta di Israele per un accordo sugli ostaggi venga accettata da Hamas ''senza emendamenti sostanziali''. Lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas a condizione di anonimato al quotidiano libanese al-Mayadeen vicino a Hezbollah. ''La proposta che è stata presentata dagli israeliani non riflette un cambiamento fondamentale nella loro posizione. Non fornisce risposte chiare alla questione del ritiro da Gaza e di un cessate il fuoco totale'', afferma il funzionario senza fornire dettagli.

Famiglie degli ostaggi: "Israele scelga tra entrare a Rafah e far liberare i rapiti"

"Lo Stato di Israele deve scegliere: o gli ostaggi o la guerra. Entrare a Rafah porterà più ostaggi morti in prigionia e la loro uccisione in guerra". Lo hanno detto le famiglie dei rapiti dopo la diffusione di un nuovo video di due ostaggi da parte di Hamas.

Haaretz: "Hamas diffonde video di 2 ostaggi a Gaza"

Hamas ha diffuso un video che mostra due ostaggi a Gaza. Lo fa sapere Haaretz. Si tratta di Keith Samuel Siegel, rapito a Kfar Azza, e Omri Miran, sequestrato nel kibbutz Nahal Oz.
 

Ministero Sanità di Gaza: "Cittadini bevono acqua non sicura"

"A causa della chiusura del laboratorio di sanità pubblica e dell’impossibilità di testare l’acqua potabile, tutti i cittadini della Striscia di Gaza bevono acqua non sicura che mette a rischio la loro vita". Lo scrive in una nota il ministero della Sanità della Striscia di Gaza. Lo riporta Al Jazeera. Il dicastero accusa Israele di essersi rifiutato di acconsentire all'utilizzo del cloro, o di sostanze alternative, per il trattamento dell'acqua potabile. 

Nuove sirene d'allarme nel Nord d'Israele

Sirene d'allarme per un'infiltrazione di droni stanno suonando nella comunità del Panhandle della Galilea, nel nord di Israele vicino al confine con il Libano. Sirene suonano anche nelle località di Kiryat Shmona, Manara e Margaliot. Lo riporta The Times of Israel. 

Hezbollah: "Guerra metterà fine a presenza di Israele al nord''

Una guerra su larga scala non riporterà "i residenti israeliani nelle loro case al nord", ma metterà fine alla loro presenza nella zona "una volta per tutte e per sempre". Lo ha detto - riferito dai media - il vice segretario generale degli Hezbollah Naim Qassem. "Gallant - ha spiegato riferendosi al ministro della difesa israeliano - ci minaccia che se non fermiamo gli attacchi, attaccherà il Libano per far ritornare i residenti del nord nelle loro case". "Voglio dirgli - ha aggiunto - che questa guerra non solo non farà ritornare i sionisti alle loro abitazioni ma è probabile metta fine alla loro presenza nei territori occupati al nord una volta per tutte e per sempre".  

Wsj, "per Israele non c'è alternativa all'escalation"

''Non c'è alternativa all'escalation'' in Medioriente, ''non c'è altra via d'uscità'. Lo ha dichiarato un funzionario israeliano al Wall Street Journal sottolineando che ''Israele non può fermarsi adesso, se lo facesse sarebbe pericoloso per se stesso e per l'intera regionè'. L'analisi arriva da Israele lo stesso giorno in cui il vice Segretario generale di Hezbollah, Naim Qassem, ha parlato di ''una guerra su vasta scalà' per mettere fine alla presenza degli israeliani al confine con il Libano.

Il ministro degli esteri turco in Arabia Saudita per colloqui su Gaza

Il ministro degli Esteri turco Hasak Fidan si recherà domani e lunedì a Riad in Arabia Saudita per portare avanti i colloqui finalizzati a raggiungere un accordo per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Lo ha annunciato il ministero degli Esteri di Ankara in una nota. Fidan parteciperà alla riunione del Gruppo di contatto su Gaza incaricato dall'Organizzazione per la cooperazione islamica e dalla Lega araba. Nel corso della visita Fidan avrà anche incontri bilaterali. 

Proteste per Gaza, 100 arresti all'università Northeastern di Boston, superata la "linea rossa"

La polizia ha smantellato l'accampamento dei manifestanti pro-palestinesi alla Northeastern university di Boston e ha arrestato 100 persone. L'intervento, ha spiegato l'università, si è reso necessario dopo che i manifestanti si sono lanciati in attacchi e insulti antisemiti che hanno "superato la linea rossa" fissata dell'ateneo. 

Casa Bianca: "Pericolose e sconvolgenti le parole del leader degli studenti della Columbia contro gli ebrei"

"Queste pericolose, sconvolgenti parole fanno rovesciare lo stomaco e devono far scattare un campanello di allarme, è odioso invocare l'assassinio degli ebrei". Così un portavoce della Casa Bianca, Andrew Bates, condanna le dichiarazioni di Khymani James, uno degli studenti leader della protesta pro palestinese alla Columbia University che in un video, postato lo scorso gennaio, ha affermato che "i sionisti non si meritano di vivere". 

Nella registrazione di un incontro all'università, si sente lo studente aggiungere: "mi devono essere grati che non vado ad uccidere sionisti". In un altro post ha poi scritto "non combatto per ferire o per essere un vincitore o uno sconfitto, combatto per vincere". Dopo che sono emersi video e post, le autorità di Columbia hanno reso noto di aver espulso e bandito dal Campus James, in che in questi giorni ha svolto il ruolo di portavoce degli studenti. Da parte sua, James ha postato un messaggio in cui si scusa per le parole pronunciate "nella foga del momento": "io affermo la sacralità di tutte le vite umane e del movimento di liberazione - ha scritto su X - tutte le persone meritano di essere protette da minacce fisiche". 

Egitto e intelligence israeliana propongono rilascio di 33 ostaggi, "i soli ancora vivi"

"C'è un tentativo da parte del Cairo di riavviare i colloqui con una proposta egiziana che comporterebbe il rilascio di 33 ostaggi, tra donne, anziani e malati". Lo ha detto un funzionario israeliano al Jerusalem Post, in merito alla delegazione egiziana che ha incontrato i mediatori israeliani per discutere degli ostaggi e di un cessate il fuoco a Gaza. 

Secondo il sito israeliano, i funzionari dell'intelligence israeliana ritengono che siano infatti solo 33 i rapiti ancora in vita, su un totale di 133 ancora trattenuti da Hamas e altri gruppi terroristici palestinesi nella Striscia. 

Guerra di Gaza, nelle università americane continuano le proteste studentesche, il servizio del Tg1

Media, Cina ospiterà colloqui Fatah-Hamas

La Cina ospiterà i colloqui tra Hamas e i suoi rivali di Fatah, il partito del presidente dell'Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas. Lo hanno riferito i due gruppi. Lo hanno riportato i media palestinesi, come riferisce Arab News. 

La visita sarà la prima di una delegazione di Hamas in Cina dall'inizio della guerra a Gaza. Secondo il ministero degli Esteri cinese, il mese scorso un diplomatico cinese, Wang Kejian, ha incontrato il capo di Hamas Ismail Haniyeh in Qatar. 'Sosteniamo il rafforzamento dell'autorità dell'Autorità nazionale palestinese e sosteniamo tutte le fazioni palestinesi nel raggiungimento della riconciliazione e nell'aumento della solidarietà attraverso il dialogo e la consultazionè, ha affermato venerdì il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin durante una conferenza stampa, senza confermare l'incontro.

Iran:" Libero l'equipaggio della nave legata a Israele sequestrata" il 13 aprile scorso

L' Iran ha rilasciato i 25 membri dell'equipaggio della nave portacontainer "Ariel" di Msc battente bandiera portoghese ma "collegata a Israele", sequestrata il 13 aprile dai Guardiani della rivoluzione nello stretto di Hormuz. Lo afferma il ministero degli esteri iraniano, citato dal sito dell'agenzia Reuters. La nave fu presa con la forza pochi giorni dopo l'attacco attribuito a Israele contro il consolato iraniano a Damasco e per l'occasione Teheran dichiarò che avrebbe chiuso lo Stretto, che chiude il Golfo Persico. 

Chi sono gli ostaggi nelle mani di Hamas e che potrebbero essere liberati, il servizio del Tg1

Houthi colpiscono una petroliera nel mar Rosso

La petroliera 'Andromeda Star' è rimasta danneggiata dopo essere stata bersagliata due volte con missili multipli al largo della costa dello Yemen, nell'ultimo attacco nel mar Rosso rivendicato dal gruppo yemenita Houthi, sostenuto dall' Iran. 

Nel primo attacco, la nave "ha subito un'esplosione in prossimità dell'imbarcazione che è stata avvertita dall'equipaggio a bordo", ha dichiarato l'agenzia di sicurezza del Regno Unito Maritime Trade Operations (Ukmto). "Il secondo attacco con due missili ha provocato danni". Attualmente la nave è registrata alle Seychelles ed "era in viaggio da Primorsk, in Russia, a Vadinar, in India".  

Abbas, Blinken e ministri arabi parleranno di Gaza a margine World Economic Forum di Riad

La crisi nella Striscia di Gaza sarà al centro dei colloqui tra esponenti arabi ed il segretario di Stato americano, Antony Blinken, che si terranno a margine del World Economic Forum (Wef) in programma a Riad domani e lunedì. Lo ha annunciato in conferenza stampa il presidente del Wef, Borge Brende, precisando che si parlerà anche della crisi umanitaria nell'enclave palestinese.

 "Abbiamo gli attori chiave ora a Riad e speriamo che le discussioni possano portare a un processo verso la riconciliazione e la pace", ha affermato Brende, secondo quanto riferito dal sito di al-Jazeera. Secondo il presidente del Wef, tra i leader attesi nella capitale saudita figurano, oltre a Blinken, il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), il primo ministro nonché ministro degli Esteri del Qatar, Sheikh Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud, il principe della corona dell'Oman e rappresentanti del Bahrein. Il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, informerà i presenti sui negoziati in corso per il cessare il fuoco ed il rilascio degli ostaggi. 

Il ministro della sicurezza Ben Gvir forse dimesso in serata dopo un incidente in auto

Dovrebbe essere dimesso questa sera il ministro della sicurezza nazionale, e leader di destra radicale, Itamar Ben Gvir, coinvolto ieri a Ramla - nel centro di Israele - in un incidente stradale a bordo di un'auto di stato sulla quale viaggiava con la figlia

Lo hanno riferito i media ricordando, in base alla ricostruzione di un testimone sul posto, che l'auto del ministro è passata con il rosso ad un semaforo impattando con un'altra macchina. L'ufficio del ministro ha spiegato che "era in un viaggio operativo" e che "Ben Gvir è un ministro minacciato che in quel momento si trovava in una città a popolazione mista". La figlia di Ben Gvir è stata dimessa questa mattina. 

Iran condanna le sanzioni contro sua industria di droni

Il Ministero degli Esteri iraniano ha condannato le nuove sanzioni imposte all'industria dei droni nazionale dagli Usa, dal Regno Unito e dal Canada. "Ricorrere a sanzioni per indebolire le capacità di difesa dell'Iran non inciderà mai sulla determinazione del Paese di aumentare la propria autorevolezza nazionale", si legge in un comunicato del portavoce del Ministero degli Esteri, Naser Kanani. 

La nota aggiunge che le sanzioni si sono trasformate in una "opportunità per l'autosufficienza nel rafforzamento e nello sviluppo della capacità militare e difensiva dell'Iran". Le capacità militari del Paese, secondo Kanani, sono "proporzionali" alle sue necessità di "difendere i propri interessi nazionali, proteggere la sovranità e l'integrità territoriale e alla legittima difesa e dissuasione contro qualsiasi minaccia esterna".

Usa, analista iraniana: "Violenze nei campus indeboliranno Biden alle elezioni"

"Il trattamento violento degli agenti di polizia americani nei confronti di studenti e professori consapevoli dei crimini di Israele, combinato con il pieno sostegno dell'Amministrazione Biden alla guerra a Gaza, indebolirà senza dubbio la sua posizione alle elezioni presidenziali americane. L'Amministrazione Biden ha mostrato una significativa debolezza anche nell'affrontare altre questioni mondiali". 

Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos Afifeh Abedi, ricercatrice su questioni di politica estera presso il Center for Strategic Research (Csr) di Teheran, uno dei principali think tank della Repubblica islamica, commentando le proteste contro Israele nei campus universitari americani. "Il numero crescente di vittime dei crimini israeliani a Gaza, almeno due terzi delle quali sono donne e bambini, ha allarmato la comunità internazionale. Tuttavia, Washington continua a fornire pieno sostegno politico e militare a Israele. L'America rifiuta di accettare una soluzione politica per un cessate il fuoco a Gaza, cosa che fa arrabbiare ogni coscienza sveglia", prosegue la ricercatrice, che alle ultime elezioni parlamentari in Iran si è candidata con la lista 'Sade Mellat', sostenuta dai riformisti moderati. 

Lo schieramento dei tank israeliani pronto per l'operazione finale a Rafah

Lo schieramento dei tank israeliani pronto per l'operazione finale a Rafah, aprile 2024 (AP Photo/Tsafrir Abayov)
Lo schieramento dei tank israeliani pronto per l'operazione finale a Rafah, aprile 2024

Nyt: "Con azione a Rafah, meno armi Usa a Israele", "Biden non vuole operazione"

Se Israele invadesse Rafah nel sud della Striscia, il presidente Joe Biden potrebbe considerare di restringere la vendita di alcune armi allo stato ebraico. Lo ha sostenuto in un fondo sul New York Times (Nyt) il giornalista Thomas Friedman che cita alcune fonti Usa secondo cui l'amministrazione Biden crede che l'annunciata operazione di terra a Rafah possa mettere anche in pericolo un accordo con Hamas per il rilascio degli ostaggi. Non solo, l'invasione di Rafah - secondo le stesse fonti - metterebbe a rischio le iniziative che gli Usa intendono promuovere nella regione. In sostanza, "la formazione di una forza di pace araba che potrebbe rimpiazzare l'esercito israeliano a Gaza, un accordo diplomatico sulla sicurezza tra Israele, Arabia Saudita, Stati Uniti e palestinesi e, infine, l'unione di Stati arabi moderati e alleati europei in una coalizione contro le minacce missilistiche dell' Iran nei confronti di Israele". Tutte iniziative collegate - ha sottolineato Friedman - legate al fatto che Israele lascia la Striscia e raggiunga un cessate il fuoco. 

Una bambina è morta di caldo a Rafah, l'Onu lancia l'allarme crisi igienico-sanitaria

Una bambina è morta per il caldo estremo a Rafah dove le temperature stanno aumentando, aggravando la crisi igienico sanitaria della città dove hanno trovato rifugio 1,7 milioni di sfollati interni, ha reso noto l'Ufficio per il coordinamento delle questioni umanitarie dell'Onu 


L'Onu ha già lanciato l'allarme crisi igienico-sanitaria a Rafah destinata ad aggravarsi proprio con l'aumento della temperatura atteso nelle prossime settimane. La temperatura di ieri ha raggiunto i 40 gradi. "E siamo solo alla fine di aprile - ha sottolineato il portavoce, Stephane Dujarric - I nostri colleghi umanitari ci ricordano che più di un milione di persone, tra uomini, donne e bambini, è rifugiato nell'area".

Gaza, "34.388 morti dal 7 ottobre"

Sarebbe di almeno 34.388 il numero dei morti nella Striscia di Gaza dallo scorso 7 ottobre. A denunciarlo è il ministero della Sanità di Gaza, dal 2007 in mano a Hamas, secondo cui sono 77.437 le persone rimaste ferite da quando l'enclave palestinese è nel mirino delle operazioni militari israeliane scattate in risposta all'attacco del 7 ottobre.  

Video. Kahn Younis, centinaia di corpi senza nome nelle fosse comuni: "Proviamo a identificarli"

Al Jazeera: almeno 15 morti a Rafah e Nuseirat, 8 bambini

Almeno 15 persone sono morte a causa degli attacchi aerei israeliani sui campi di Rafah e Nuseirat, avvenuti nella notte, secondo Al Jazeera. Otto delle vittime sono bambini.

Forze Israele, colpiti oltre 25 obiettivi nemici

Le forze di Difesa israeliane (Idf) hanno effettuato attacchi contro circa 25 obiettivi nella Striscia di Gaza lo scorso giorno. Un attacco di droni ha colpito una posizione di lancio di razzi che secondo l’Idf è stata utilizzata in precedenti attacchi alla città meridionale di Ashdod, riporta Times of Israel. Un altro sito di lancio di razzi è stato colpito durante la notte a Khan Younis, nel sud di Gaza. Secondo le forze israeliano è stato utilizzato negli attacchi contro le truppe all'interno di Gaza. Nel centro di Gaza, l'Idf afferma che i riservisti della Brigata Yiftah hanno avvistato una cellula di uomini armati che si preparava ad aprire il fuoco contro le truppe da un edificio. Il gruppo è stato eliminato dall'intervento dell'aeronautica israeliana. Un altro attacco aereo diretto dalle truppe nel centro di Gaza ha colpito un veicolo con a bordo otto agenti di Hamas. L’Idf ha affermato che ulteriori attacchi aerei hanno preso di mira edifici utilizzati da gruppi terroristici, depositi di armi, siti sotterranei e altre infrastrutture.

Bbc: "Forze Gb coinvolte a Gaza in consegna aiuti via mare"

Le truppe britanniche potrebbero essere schierate sul terreno a Gaza per contribuire a fornire aiuti attraverso una nuova rotta marittima, ha appreso la Bbc. Gli Stati Uniti hanno dichiarato che nessuna forza americana sbarcherà a Gaza e che una "terza parte", di cui non era stata fornita alcuna informazione, avrebbe guidato i camion di aiuti dopo che il molo galleggiante e il corridoio collegato saranno aperti a maggio. Gli aiuti verrebbero consegnati da Cipro su grandi navi prima di essere trasferiti su camion e mezzi da sbarco più piccoli: il molo galleggiante sarà "lungo diverse centinaia di metri" e saldamente ancorato alla sabbia. Bbc scrive che il Regno Unito sta considerando di incaricare le truppe britanniche di questo compito. Fonti di Whitehall affermano che non è stata presa alcuna decisione e che la questione non è ancora passata sulla scrivania del primo ministro. Il ministero della Difesa  e l'esercito israeliano hanno rifiutato di commentare.Il possibile ruolo delle forze britanniche vedrebbe i militari del Regno unito condurre i camion dai mezzi da sbarco sul molo a un'area di distribuzione sicura a terra. La Bbc rileva che "sebbene venga fatto uno sforzo enorme per proteggere le forze alleate sia al largo che a terra, le truppe britanniche si troverebbero potenzialmente ad affrontare un rischio maggiore di attacco da parte di Hamas e di altri gruppi armati".

Idf: "Centinaia di terroristi si stanno arrendendo a Gaza"

Il capo di stato maggiore israeliano Herzi Halevi ha informato il gabinetto di sicurezza che centinaia di terroristi si stanno arrendendo a Gaza. Lo riferiscono i media nazionali, riportando la domanda del ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir: "Non avremmo potuto ucciderne qualcuno?". Il generale Halevi ha risposto: "Non spariamo a chi si arrende, non c'è alcun dubbio". Il ministro dell'Agricoltura, Avi Dichter, ha commentato la domanda di Ben-Gvir affermando: "Non sono sicuro che lei sia un ministro di Israele o di un altro Paese".

Cipro, nave salpata con aiuti per Gaza

Sono riprese le spedizioni di aiuti diretti a Gaza attraverso il corridoio marittimo da Cipro. Lo riferisce il Times of Israel, secondo cui nelle scorse ore un piccolo mercantile carico di aiuti donati dagli Emirati Arabi Uniti ha lasciato il porto di  Larnaca per dirigersi verso l'enclave palestinese. Nelle scorse settimane la ong World Central Kitchen aveva sospeso le  spedizioni di aiuti da Cipro dopo l'uccisione per errore a Gaza di  sette suoi operatori in un raid israeliano. Gli Stati Uniti hanno iniziato a costruire un molo temporaneo al largo della costa di Gaza con l'obiettivo di accelerare il flusso di aiuti umanitari  nell'enclave.

Iran: "L'equipaggio nave portoghese sequestrata sarà liberato"

Il ministro degli Esteri iraniano ha annunciato che all'equipaggio di una nave battente bandiera portoghese collegata a Israele, la portacontainer MSC Aries, è stato concesso l'accesso consolare e sarà liberato. Lo riferiscono i media iraniani. Le guardie rivoluzionarie iraniane hanno sequestrato la nave con un equipaggio di 25 persone nello stretto di Hormuz il 13 aprile. Il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian ha detto in una telefonata al suo omologo portoghese Paulo Rangel che "la questione umanitaria del rilascio dell'equipaggio della nave ci preoccupa seriamente", hanno riferito i media iraniani.

Nella telefonata, secondo i media locali, il ministro iraniano ha comunicato che l'equipaggio sarebbe stato consegnato all'ambasciatore portoghese a Teheran. Il ministero degli Esteri iraniano ha affermato che la Aries è stata sequestrata per "violazione delle leggi marittime" e che non c'erano dubbi che fosse collegata a Israele.

Usa, Columbia vieta campus a un leader protesta pro-Gaza

La Columbia University - dove da più di una settimana gli studenti filo-palestinesi che chiedono la fine della guerra a Gaza, hanno allestito un presidio con tende - ha annunciato di aver vietato l'ingresso al campus a uno dei leader delle proteste, Khymani James, che a gennaio ha dichiarato in un video che "i sionisti non meritano di vivere".    

Nell'annunciare la decisione di escludere lo studente dal campus, l'università non ha chiarito se il ragazzo fosse stato sospeso definitivamente o espulso. James aveva rilasciato i controversi commenti durante e dopo un'udienza disciplinare con gli amministratori della Columbia, che ha registrato e successivamente pubblicato su Instagram. L'udienza, tenutasi all'inizio di quest'anno, si era concentrata su un precedente commento che aveva condiviso sui social media, in cui affermava, tra le altre cose, che "i sionisti sono suprematisti bianchi e nazisti". "Tutto questo è l'antitesi della pace. E quindi, sì, mi sento molto a mio agio, molto a mio agio, nel chiedere che queste persone muoiano", osservava lo studente nel video. Ieri, James ha ammesso sui social che quanto aveva dichiarato "era sbagliato". "Ogni membro della nostra comunità merita di sentirsi sicuro", ha aggiunto, precisando di aver fatto questi commenti a gennaio prima di essere coinvolto nel movimento di protesta che si sta svolgendo attualmente nel campus. Da parte loro, altri gruppi studenteschi filo-palestinesi hanno notato, secondo il New York Times, che le dichiarazioni di uno studente non riflettono il movimento nel suo insieme. Intanto, il vicepresidente della Columbia per le comunicazioni, Ben Chang, ha fatto sapere che il "dialogo" continua tra i rappresentanti dell'università e gli organizzatori della protesta studentesca sullo smantellamento del presidio del campus

Cio: "6-8 atleti palestinesi invitati ai Giochi di Parigi"

Fra i sei e gli otto atleti palestinesi sono invitati a partecipare alle Olimpiadi di Parigi, anche se non dovessero qualificarsi: lo ha dichiarato il presidente del Comitato olimpico internazionale (Cio), Thomas Bach. In dichiarazioni all'Afp, Bach ha detto che si tratta di un "impegno chiaro" del Cio, in vista dell'apertura dei Giochi, prevista per il 26 luglio.

Fermati 40 manifestanti pro-Gaza alla Università del Colorado

La polizia antisommossa ha arrestato una quarantina di manifestanti contro la guerra a Gaza, durante una protesta universitaria a Denver, in Colorado, secondo la testata locale Colorado Newsline. Una dichiarazione dell'Auraria Gaza Solidarity Encampment ha invitato l'Università del Colorado a disinvestire dalle aziende che operano in Israele e a rilasciare una "dichiarazione di condanna delle azioni genocidiarie di Israele". La sicurezza del campus e la polizia di Denver hanno riferito che circa 40 persone sono state arrestate all'Auraria Campus, che ospita le strutture di tre università e college diversi: l'Università del Colorado, il Community College e la Metropolitan State University di Denver.

Assaltano base Idf, uccisi 2 palestinesi in Cisgiordania

L'esercito israeliano (Idf) ha riferito dell'uccisione di due palestinesi che avevano aperto il fuoco contro l'avamposto militare di Salem nel Consiglio regionale di Menashe, in Cisgiordania. Secondo le dichiarazioni dell'esercito, riportate dai media israeliani, i due palestinesi sono arrivati sul posto a bordo di un'auto e hanno aperto il fuoco. Due fucili semiautomatici M-16 sono stati successivamente rinvenuti nell'auto dalle forze dell'ordine.

Video. Il cecchino non lascia scampo alla corsa della macchina di un miliziano della Jamaa Islamiya

Hamas studia la controproposta israeliana

I dettagli di questa controproposta per la tregua non sono stati resi noti, ma la stampa israeliana ha ipotizzato l'inizio della prossima settimana per la possibile liberazione dei primi 20 ostaggi considerati "casi umanitari". 

La controproposta israeliana arriva mentre ieri una delegazione egiziana era giunta in Israele per discutere di un quadro globale di cessate il fuoco a Gaza, secondo media egiziani vicini ad Al-Qahera News, che hanno citato a loro volta le parole un alto funzionario egiziano. Sempre secondo i media israeliani, la delegazione ha il compito di rilanciare il negoziato in stallo da settimane e sostenere un accordo di tregua che implichi la liberazione di decine di ostaggi.

Video. Sciences Po Parigi: raggiunto ieri in serata un accordo con gli studenti filo-palestinesi

La direzione dell'Institute of political studies (Sciences Po) di Parigi ha annunciato ieri sera di aver raggiunto un accordo con gli studenti filo-palestinesi in protesta. La direzione, venuta a conoscenza delle richieste del comitato Sciences Po Palestine, ha annunciato la sospensione dei procedimenti disciplinari nei confronti degli studenti filo-palestinesi e ha promesso di organizzare entro giovedì prossimo un incontro pubblico aperto “a tutte le comunità di Sciences Po”. "Considerando queste decisioni, gli studenti si sono impegnati a non interrompere più le lezioni, gli esami e l'insieme delle attività dell'istituto", aggiunge il comunicato della direzione dell'istituto. Pochi minuti prima della diffusione del comunicato stampa, gli studenti che guidavano il sit-in hanno lasciato l'istituto.

Nel pomeriggio, davanti ai locali della celebre facoltà, gli studenti occupanti e altri che manifestavano a favore di Israele sono venuti a contatto con momenti di forte tensione. I pro-Israele - una cinquantina - gridavano 'Liberate Sciences Po' e 'Liberate Gaza da Hamas'.

Conflitto lungo la Striscia di Gaza, attacco aereo israeliano nel villaggio di Shebaa, sud del Libano, 26/04/2024

Conflitto lungo la Striscia di Gaza, attacco aereo israeliano nel villaggio di Shebaa, sud del Libano, 26/04/2024 Afp
Conflitto lungo la Striscia di Gaza, attacco aereo israeliano nel villaggio di Shebaa, sud del Libano, 26/04/2024

Video. Razzi e droni esposti come in un museo: l'Iran mostra le armi usate contro Israele

Frammento di missile iraniano trovato da turisti nel deserto israeliano

Un grosso frammento di un missile iraniano, lanciato verso Israele, è stato scoperto casualmente da un gruppo di turisti in una zona desertica nel sud di Israele. Lo riferisce la Tass, citando un rapporto dell'Idf. Il missile scoperto era del tipo "superficie-superficie" e sarebbe stato intercettato dalla difesa aerea israeliana durante l'attacco iraniano. A scoprirlo alcuni giorni fa un gruppo di escursionisti durante un viaggio nei pressi della città di Arad, nel deserto della Giudea, 25 km a ovest del Mar Morto.   

Per recuperare il frammento è stato coinvolto un elicottero da trasporto militare dell'aeronautica israeliana. Ora sarà esaminato da specialisti del servizio antincendio e di salvataggio. I militari hanno ricordato che le persone non dovrebbero mai avvicinarsi o toccare i frammenti dei missili, perché possono comunque rappresentare una minaccia per la vita, e hanno esortato le persone a chiamare immediatamente la polizia se tali frammenti vengono scoperti.

Un drone israeliano uccide due persone in Libano dopo che Hezbollah ha sparato contro un convoglio israeliano

L'agenzia di stampa nazionale libanese afferma che un drone israeliano ha colpito un'auto nella parte orientale del Paese uccidendo due persone. L'attacco è avvenuto dopo che il gruppo militante libanese Hezbollah ha compiuto un attacco lungo il confine che ha ucciso un civile israeliano.
 

Video. Le lettere dal carcere dei palestinesi detenuti - Il reportage

Hamas studia la controproposta israeliana

Hamas sta studiando l'ultima controproposta israeliana in vista di una tregua dei combattimenti a Gaza e del rilascio di ostaggi. "Hamas ha ricevuto la risposta ufficiale dell'occupazione sionista alla nostra posizione che era stata consegnata ai mediatori egiziani e del Qatar lo scorso primo aprile - ha detto il numero 2 di Hamas per la striscia di Gaza, Khalil al-Hayya - il movimento studierà questa proposta e presenterà la sua risposta una volta completato lo studio". I dettagli di questa controproposta per la tregua non sono filtrati, ma la stampa israeliana ha ipotizzato l'inizio della prossima settimana per la possibile liberazione dei primi 20 ostaggi considerati "casi umanitari". La controproposta israelina arriva mentre ieri una delegazione egiziana era giunta in Israele per discutere di un quadro globale di cessate il fuoco a Gaza, secondo media egiziani vicini ad Al-Qahera News, che cita un alto funzionario egiziano. Sempre secondo i media israeliani, la delegazione ha il compito di rilanciare il negoziato in stallo da settimane e sostenere un accordo di tregua che implichi la liberazione di decine di ostaggi.

Israele si prepara a entrare a Rafah. Continuano le pressioni americane per evitare l'assalto

Il segretario di Stato americano Blinken torna martedì in  Israele per discutere dell'operazione dell'esercito a Rafah e dei negoziati sulla tregua e la liberazione degli ostaggi. Per l'intelligence dello Stato ebraico sarebbero vivi solo 33 dei 133 ostaggi trattenuti da Hamas e da altri gruppi terroristici palestinesi nella Striscia.

Onu: "A Rafah con il caldo la crisi sanitaria peggiorerà"

La crisi igienico-sanitaria a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, è destinata ad aggravarsi con l'aumento della temperatura atteso nelle prossime settimane. Lo ha detto il portavoce dell'Onu nel corso dell'incontro con i media internazionali. La temperatura di oggi ha raggiunto i 40 gradi. "E siamo solo alla fine di aprile - ha sottolineato il portavoce, Stephane Dujarric - I nostri colleghi umanitari ci ricordano che più di un milione di persone, tra uomini, donne e bambini, è rifugiato nell'area".