Guerra in Ucraina

Le statue avvolte dai teli, i quadri nei bunker: Leopoli mette in salvo le sue opere d'arte

I musei della città hanno messo al sicuro le loro collezioni

I sacchi di sabbia davanti all'ingresso principale e alle finestre del Museo Nazionale Andrey Sheptytsky di Leopoli sono la testimonianza della guerra che si avvicina. Nella piazza del mercato, della statua del dio Nettuno, che campeggia con altre tre sculture ispirate alla mitologia greca e romana, spunta fuori solo il tridente. Anfitrite, Diana e Adone hanno subito la stessa sorte. Il Cristo Salvatore della cattedrale armena di Leopoli è stata rimosso e portato al sicuro in un bunker. Le donne tessono reti mimetiche e preparano teloni protettivi per avvolgere statue e quadri e metterli al sicuro.

Ovunque nella città un vero e proprio esercito di agenti è stato dispiegato per proteggere con ogni mezzo il ricco patrimonio architettonico e artistico valso a Leopoli l'iscrizione al patrimonio Unesco nel 1998. Tra i promotori di questa campagna di tutela dei beni culturali c'è Andrii Saliuk, direttore della Società per la protezione dei monumenti, abitualmente impegnato a sensibilizzare autorità e residenti sul tema della preservazione del patrimonio artistico locale.

"Quando è arrivata la 'fase calda' della guerra, uno storico dell'arte mi ha detto che se ci fosse stato un bombardamento, avremmo potuto perdere le vetrate", ha detto Saliouk. "Non abbiamo aspettato che il governo facesse qualcosa, che qualcuno scrivesse una richiesta di finanziamento. Ho preso i soldi, abbiamo assemblato una squadra e acquistato i materiali". Al suo fianco ci sono restauratori d'arte ma anche imprenditori edili, che hanno consigliato i materiali da utilizzare per proteggere le vetrate delle numerose chiese della città e che si sono messi a disposizione per fornire assistenza.

Andriï Potchekva è uno di questi restauratori. Si è occupato dell'installazione dei pannelli a protezione delle vetrate della Basilica-Cattedrale dell'Assunta, la cui costruzione risale alla fine del XIV secolo. "Sappiamo bene che non siamo in grado di proteggerli dall'impatto diretto, ma cerchiamo il più possibile di proteggerli da eventuali danni lievi, che si tratti di un incendio, di un'onda d'urto o di piccoli frammenti", dice.

Imponenti sculture, tra cui quella che raffigura il Santo Sepolcro, sono state avvolte da gomma piuma e teloni protettivi. In una chiesa armena, un altare in legno del XIV secolo è stato smantellato e spostato, "come durante la Prima Guerra mondiale".  

I musei della città hanno messo al sicuro le loro collezioni, partendo dai beni più fragili e antichi, ma ora i responsabili del patrimonio artistico di Leopoli vorrebbero mettere in sicurezza anche le opere che si trovano nelle chiese, ma servono più mezzi.   

Dal 2020 in tutto sono sette i siti ucraini tutelati dall'Unesco, di cui sei culturali e uno naturale, oggi seriamente minacciati dal violento attacco russo in corso nel Paese dal 24 febbraio. Oltre al meraviglioso centro storico di Leopoli c'è anche, tra gli altri gioielli dell'Ucraina la cattedrale di Santa Sofia a Kiev e il complesso monastico di Pechersk Lavra della Chiesa ortodossa ucraina, fondato nel 1051. A questi beni culturali e alle foreste secolari dei Carpazi si aggiungono anche tre beni immateriali Unesco iscritti al patrimonio mondiale, in quanto parte della cultura e tradizione radicata nel Paese: la pittura di Petrykivka, le canzoni cosacche e la ceramica dipinta di Kosiv.