Le indagini

Il femminicidio di Giulia Cecchettin

Il dolore di Elena Cecchettin: "Filippo ha spezzato la vita mia e della mia famiglia". Poi un appello agli uomini: "Fatevi un esame di autocoscienza"
Il femminicidio di Giulia Cecchettin
Tgr Veneto
Giulia Cecchettin

Il ritratto di Giulia Cecchettin è tra i quasi 800 volti di donne vittime di femminicidio

Violate, maltrattate, sfigurate, e poi uccise. A centinaia di donne è stata tolta la vita con violenza da un uomo che amavano o che avevano amato. Ma dal quale non erano mai state amate. Perché l’amore non è mai sopruso, pretesa, imposizione, controllo, invidia.

La mostra “Femminicidio”, di Paola Volpato, presenta quasi 800 volti di donne, che non ci sono più, setacciando dal 2015 gli archivi e la cronaca nera per ricostruire le storie di queste vite violate e spezzate, anche con dei video. 

L’ultimo in ordine di tempo è il ritratto di Giulia Cecchettin. Un momento di riflessione, per promuovere la cultura dell’uguaglianza di genere e dell’inclusione, perché il tema della violenza riguarda tutti.

La mostra, sostenuta da Anpi e dal Comune di Mogliano Veneto, sarà visitabile fino al 26 novembre al centro d’arte e Cultura Broletto.

Abbiamo intervistato Paola Volpato, artista; Giuliana Marton, presidente Anpi Mogliano

Il papà di Filippo Turetta contatta Gino Cecchettin: "Perdono"

Nicola Turetta, papà di Filippo, il giovane accusato del femminicidio dell'ex fidanzata, ha inviato un messaggio a Gino Cecchettin, padre di Giulia, in cui chiede ''perdono'' alla famiglia della 22enne studentessa. Lo confermano fonti legali.

La Procura di Venezia: per l'autopsia sul corpo di Giulia ci vorranno alcuni giorni

"Per l'autopsia sul corpo di Giulia ci vorranno alcuni giorni - ha detto il Procuratore capo di Venezia, Bruno Cherchi, parlando con i giornalisti - Prima di tutto si faranno le notifiche dell'atto a Turetta e alle parti lese, poi si procederà alle nomine tecniche, perché tutti i soggetti coinvolti hanno diritto di partecipare ai vari accertamenti".

La Procura di Venezia: per Turetta l'ipotesi di reato è omicidio volontario

"Il ritrovamento del corpo della ragazza chiaramente necessita il cambiamento del capo di imputazione, che quindi è stato cambiato. È omicidio volontario, allo stato, ma si tratta di una imputazione provvisoria perché dobbiamo fare tutti gli accertamenti tecnici sui luoghi, sui reperti, sulla macchina, dobbiamo sentire la versione dei fatti di Turetta. Solo a quel punto si potrà fare un'impostazione più completa". Lo ha affermato a Padova il procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi.

Università di Padova, un "minuto di rumore" per Giulia Cecchettin

Una comunità scossa e attonita: è quella dell’Università di Padova. A farsi portavoce del dolore è la rettrice Daniela Mapelli. In centinaia si sono trovati al Dei, il dipartimento di Ingegneria, dove Giulia Cecchettin, si sarebbe dovuta laureare giovedì 16 novembre. Le è stato tributato un "minuto di rumore".

E un minuto di silenzio le sarà dedicato prima di ogni lezione, in tutte le facoltà. Questo avverrà durante l’intera giornata. Gli studenti hanno chiesto di parlare, sfogare un dolore collettivo. Iniziative, intestazioni di borse di studio, momenti. Tante le idee e una notizia: la laurea in Ingegneria, tanto desiderata, arriverà presto.

Abbiamo intervistato Daniela Mapelli, rettrice Università di Padova; Anna Maria Bernini, ministra Università e Ricerca

Il procuratore di Venezia Bruno Cherchi: "Rispetto dei diritti per tutti"

L'intervista di Alessia Piovesan a Bruno Cherchi, Capo Procura della Repubblica di Venezia

Il rientro di Filippo Turetta: la Procura di Venezia attende le decisioni dell'autorità giudiziaria tedesca

Al giudice tedesco di Halle, che ha convalidato il suo arresto, Filippo Turetta ha dato il suo consenso a tornare in Italia e affrontare qui il processo che lo vede indagato per il femminicidio di Giulia Cecchettin. Solo questioni formali ora, legate alle pratiche del mandato di arresto europeo che richiedono la pronuncia del tribunale regionale superiore di Naumburg.

La prima notte in carcere

Il giovane padovano ha trascorso la prima notte in carcere. L'avvocato d'ufficio tedesco racconta di un ragazzo "stanco, stremato, desideroso di consegnarsi". La sua fuga, lunga 7 giorni, è finita a bordo della Punto nera su una corsia di emergenza dell'autostrada che attraversa la Germania da Monaco a Berlino. Senza soldi, senza benzina, senza speranze, un super ricercato dalle polizie. Inseguito dall'accusa di aver ucciso a coltellate l'ex fidanzata Giulia Cecchettin.

Filippo Turetta, 21 anni, studente universitario, pochi esami alla tesi, alle spalle una famiglia normale, padre, madre e un fratello 17enne, e una storia d'amore di cui non accettava la fine. Nulla che lasciasse pensare che potesse trasformarsi in assassino. Per Filippo comincia ora un'altra storia, un'altra vita, fatta di interrogatori, udienze, avvocati, psicologi e carcere. A Venezia, lo aspettano i magistrati che stanno ricostruendo minuto per minuto la dinamica dei fatti per dare una forma giuridica al futuro processo. Filippo dovrà dare la sua versione dei fatti, verbalizzare la sua verità, spiegare perché ha ucciso Giulia, la ragazza che diceva di amare. 

Il servizio di Milva Andriolli, montaggio Alessandro Bordin

Il dolore di Elena Cecchettin: "Filippo ha spezzato la vita mia e della mia famiglia"

La sorella di Giulia lancia un appello a tutti gli uomini: "Fatevi un esame di autocoscienza".

Per noi a Vigonovo (Venezia) c'è Davide Calimani

Anna Maria Bernini: "Gli uomimi hanno genitori, nessuno si può chiamare fuori"

Lo ha detto a Padova la ministra dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, parlando del femminicidio di Giulia Cecchettin: "Non dobbiamo dimenticare che gli uomini hanno madri e padri, tutti hanno una famiglia, quindi nessuno si può chiamare fuori. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità e non hanno senso i luoghi comuni legati all'ignoranza. Non è questione di censo o di classe sociale, è l'essere umano che a volte sbaglia e tutti gli altri esseri umani devono aiutarlo a evitare di rifarlo". 

Per noi a Padova c'era Alessia Piovesan

Nicola Turetta: "Non riusciamo a capire come abbia potuto fare una cosa così"

"Gli abbiamo dato tutto quello che potevamo dargli, ho sempre pensato fosse il figlio perfetto", ha detto Nicola Turetta, il padre di Filippo

Filippo Turetta ha dato il consenso all'estradizione

"Ho parlato oggi con l'avvocato di Filippo in Germania. Mi ha raccontato che durante l'udienza di convalida è stato dato il consenso da parte di Filippo all'estradizione. Quindi la procedura dovrebbe avere un'accelerazione. Ci vorranno circa una quindicina di giorni perché Filippo arrivi qui in Italia". Lo conferma a LaPresse l'avvocato Emanuele Compagno, il legale di Filippo Turetta, il 22enne accusato di aver ucciso Giulia Cecchettin.

La Procura di Venezia resta titolare dell'inchiesta

Resta in capo alla Procura di Venezia l'inchiesta sul femminicidio di Giulia Cecchettin. Ad attribuire la titolarità del fascicolo è il fatto che il primo reato contestato, cioé il sequestro di persona, è avvenuto in nel territorio della procura lagunare. La Procura di Pordenone, viene sottolineato, avrebbe potuto procedere soltanto per occultamento di cadavere in base ai primi accertamenti svolti nel burrone, addebito che invece sarà aggiunto alla lunga lista di contestazioni a carico del giovane da parte della Procura di Venezia.

Filippo Turetta condotto in carcere ad Halle

Filippo Turetta "è stato condotto presso il centro detentivo della città di Halle". Lo ha comunicato la polizia della città tedesca aggiornando il primo comunicato del pomeriggio.

Filippo Turetta indiziato di aver ucciso l'ex fidanzata di Giulia Cecchettin, come comunica la polizia di Halle an der Saale, città del Bundesland Sachsen-Anhalt, oggi pomeriggio "verso le ore 17 è stato portato davanti al giudice del Tribunale di Halle che ha deciso di arrestare il cittadino italiano".

Ora lo studente veneto, che aveva fatto perdere le proprie tracce dalla tarda serata di sabato 11 novembre, per poi essere immortalato da alcune telecamere sia nel Bellunese che in Austria, si trova rinchiuso nel carcere della città tedesca. Sabato sera, intorno alle ore 22, Turetta, dopo una fuga disperata di mille chilometri, è stato fermato da una pattuglia, allertata da alcuni automobilisti in transito, mentre di trovava a bordo della sua Fiat Grande Punto nera nella corsia d'emergenza dell'autostrada A9, senza luci e senza benzina. Il luogo del fermo è Bad Duerrenberg. 
 

Migliaia di persone a Vigonovo partecipano alla fiaccolata per Giulia

Chi dimentica cancella” è lo striscione che apre la fiaccolata organizzata a Vigonovo (Venezia), con i testa i familiari di Giulia Cecchetin la 22enne uccisa a coltellate. Un omicidio per cui è stato arrestato l'ex fidanzato Filippo Turetta. Migliaia le persone che reggono le candele ai lati delle strade e che vedono sfilare parenti e autorità. Nonostante la folla di migliaia di persone è assordante il silenzio di chi è venuto a rendere un omaggio a Giulia.

Vigonovo, il dolore della famiglia Cecchettin

"Giulia ci manca, ma non tornerà, Combatteremo perché non succeda più", dicono Il papà Gino e la sorella Elena

Vigonovo, processione continua davanti alla casa di Giulia Cecchettin

Un silenzio commosso davanti alla casa di Giulia Cecchettin dove continuano ad arrivare persone che depongono un mazzo di fiori, un disegno, una dedica.

Cinzia Torriglia ha intervistato Gabriella Marano, psicologa dell’associazione Penelope

La rettrice dell'Università di Padova: "Giulia avrà la laurea alla memoria"

I professori dell'Università di Padova, i docenti del corso di Ingegneria biomedica, frequentato da Giulia Cecchettin, e i colleghi di tutta Italia stanno manifestando in queste ore la propria vicinanza alla famiglia della 22enne di Vigonovo. E la rettrice dell'ateneo veneto, Daniela Mapelli, annuncia che Giulia riceverà la laurea alla memoria.

Lunedì ci sarà un minuto di silenzio all'inizio di ogni lezione a Padova: "È un'iniziativa che riserviamo ai familiari di studentesse e studenti del nostro Ateneo che muoiono prematuramente e che faremo anche in questa occasione, ne ho già parlato con il ministro dell'Università, Anna Maria Bernini. Questo femminicidio che coinvolge due nostri studenti - spiega all'Adnkronos la rettrice - ci ha profondamente colpiti. Quando sarà il momento, ci metteremo in contatto con la famiglia con cui decideremo tempi e modalità, ora è il momento di rispettare il loro dolore".

Appello della sorella di Giulia per Carol, a 16anni sparita a Mestre giovedì scorso

Una ragazza di 16 anni, Carol Bugin, sarebbe scomparsa giovedì 16 novembre dopo essere stata vista per l'ultima volta dalla mamma nei pressi della stazione di Mestre. La famiglia, che ha presentato una denuncia ai Carabinieri, ha lanciato un appello sui social mettendo un numero di cellulare al quale fornire notizie. Un appello rilanciato da Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, che ha fatto diventare in pochi minuti il post virale. “Vi prego, non di nuovo”, ha scritto Elena.

Carol Bugin Profilo Facebook
Carol Bugin

Fossò, Venezia: trovato un coltello spezzato nel luogo dell'aggressione

Tra i reperti raccolti nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, dove Filippo Turetta, sabato notte 11 novembre, ha ucciso l'ex fidanzata Giulia, c'è anche un coltello spezzato. Lo apprende l'ANSA da fonti qualificate.

Il coltello, che potrebbe anche non essere quello usato dal 22enne per colpire la ragazza, era stato trovato subito dagli investigatori, nella prima fase delle indagini, ma del fatto si è appreso solo oggi.

Belluno, flash mob per Giulia Cecchettin

A Belluno è svolto un affollato flash mob per Giulia Cecchettin, e contro la violenza sulle donne. “Noi saremo la voce di tutte le Giulie” per dire no alla violenza di genere. La manifestazione si è aperta con i nomi di tutte le donne uccise nel corso del 2023. “No alla retorica giustificatoria, la violenza con l'amore non c'entra niente". A tutte le donne, poi, l'invito a non sottovalutare gli indicatoridi di criticità. Intanto il presidente del Veneto Luca Zaia annuncia il lutto regionale nel giorno dei funerali della studentessa di Vigonovo.

Nel servizio di Federica Riva e Paolo Colombatti, montato da Mercedes Rizzo, le interviste a Fiorella Bistrot, Centro Antiviolenza Belluno, e a Morena Fant, Comitato C.i.a.o.

Filippo Turetta: la morte di Giulia, la fuga, l'arresto in Germania

Weissenfels è vicino a Lipsia, in Germania. È lì che la Polizia tedesca ha fermato, domenica mattina, Filippo Turetta. Il giovane era a bordo della sua Punto nera. Su di lui l'accusa di omicidio volontario premeditato per la morte dell'ex fidanzata, Giulia Cecchettin.

La fuga

Le tracce disseminate dal 22enne lungo le strade che portano a Nord, e fuori dall'Italia, incrociate con le prove raccolte dagli investigatori hanno spinto sabato il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, a lanciare un appello "Filippo consegnati", e ad emettere un mandato d'arresto europeo. Ora sarà il giudice tedesco a decidere tempi e modi per l'estradizione.

La ricostruzione del femminicidio

Con il passare delle ore si fa sempre più chiaro il quadro con una certezza, emersa in queste ore dopo il ritrovamento del corpo della ragazza in un burrone vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone, grazie al fiuto di un cane della protezione civile: Giulia, accoltellata, era già morta nel parcheggio della zona industriale di Fossò (dove le telecamere di una fabbrica immortaleranno l'aggressione, non a mani nude). 

L'esame del medico legale conferma la presenza di numerose coltellate, profonde e inferte con violenza. Giulia è stata uccisa una settimana fa. Filippo aveva con sé un coltello, aveva pensato a tutto. Compresi i sacchi di plastica per nascondere il corpo dell'ex fidanzata dove nessuno doveva trovarlo. Lucido ha fatto benzina e si è dato alla fuga. 

Il legale di Turetta: "Aspettiamo di sapere quali reati gli verranno contestati"

Filippo Turetta è stato arrestato in Germania. Le tracce del 22enne si erano perse domenica scorsa quando l'auto era stata "intercettata" da una telecamera in Austria. Sarà il giudice tedesco a decidere tempi e modi del suo rientro in Italia.

Cinzia Torriglia ha intervistato Emanuele Compagno, legale famiglia Turetta 

Ris al lavoro a Barcis sul luogo del ritrovamento: si cerca il coltello

Al lavoro gli investigatori per ricostruire il femminicidio di Giulia: al setaccio l'area del ritrovamento del corpo della ragazza: Ris dei Carabinieri in cerca di elementi, a partire dal coltello con cui è stata massacrata.

Il corpo di Giulia Cecchettin è stato abbandonato lungo la tortuosa strada della Val Caltea esattamente una settimana fa: erano da poco passate le 3 di domenica mattina 12 novembre. 

La ricostruzione dei movimenti di Filippo Turetta la notte tra sabato e domenica

Lo hanno accertato le indagini dei carabinieri di Pordenone che hanno ricostruito ogni singolo movimento dell'auto da quando è entrata in Friuli Venezia Giulia dalla provincia di Treviso. La prima registrazione delle telecamere risale alle 2.02 a Sacile: la Fiat Grande Punto nera viene immortalata dalle telecamere comunali. 

Due ore e mezza dopo l'aggressione a Fossò: tragitto della Punto poco lineare

Sono trascorse circa due ore e mezza dall'aggressione certificata dalla video-sorveglianza dello stabilimento Dior a Fossò. Il tragitto dell'utilitaria è poco lineare: gira per la città per qualche minuto e poi imbocca la strada per Caneva, dove transita alle 2.18. Anche in questo caso non sembra esserci una direzione chiara: sale verso il castello, ma poi ritorna in centro, ripassa per la piazza e svolta per la ex provinciale 29, direzione Polcenigo, i cui lettori targhe la inquadrano alle 2.27

Le immagini delle videocamere erano gli unici elementi

Per quattro giorni gli investigatori dispongono soltanto di questi dati: il passaggio successivo, circa due ore dopo, è di nuovo in territorio veneto. La Punto passa per le gallerie della famigerata diga del Vajont verso le 5, in comune di Longarone (Belluno), dopo aver oltrepassato Erto e Casso. 

Il buco di due ore che insospettisce gli inquirenti

Quel "buco" di due ore insospettisce gli inquirenti: l'elicottero dei Vigili del fuoco sorvola tutta la Valcellina, senza esito. Il territorio è vastissimo, difficile circoscrivere le ricerche. 

La svolta con le telecamere a Piancavallo

La svolta arriva nella tarda mattinata di giovedì: le telecamere del Piancavallo riprendono a funzionare dopo una sospensione temporanea per manutenzione. Il software aveva tuttavia continuato a immagazzinare i dati e alla ripartenza genera l'alert relativo alla macchina ricercata in Italia e in Austria: l'utilitaria è arrivata ai 1.300 metri di quota della stazione turistica alle 3

Il percorso verso la Val Caltea

E' l'elemento che mancava: le riprese non inquadrano più la vettura che torna ad Aviano e, dunque, l'unica alternativa è l'impervia stradina della Val Caltea. Qui, si stima una decina di minuti dopo, Filippo getta il corpo di Giulia nella scarpata. Un'operazione che ha potuto portare a termine senza il rischio di essere scoperto: a tre giorni dalla chiusura stagionale dell'arteria, non passa già più nessuno. 

Vicino al luogo del ritrovamento del corpo gli investigatori cercano il coltello e i telefoni

Il giovane probabilmente si ferma in zona per un po', per questo gli investigatori proseguono anche oggi nella ricerca di reperti. Con i droni battono di nuovo la strada per capire se si sia disfatto di altri oggetti, tra cui l'arma del delitto, il coltello con cui ha massacrato l'ex fidanzata. All'appello mancano anche telefoni.

Barcis: al setaccio l'area del ritrovamento del corpo della ragazza: Ris dei Carabinieri in cerca di elementi, a partire dal coltello con cui è stata massacrata Tgr Veneto Web
Barcis: al setaccio l'area del ritrovamento del corpo della ragazza: Ris dei Carabinieri in cerca di elementi, a partire dal coltello con cui è stata massacrata

Sul cancello qualcuno ha appeso un “tocco” di laurea per Giulia

Sul cancello qualcuno ha appeso un “tocco” di laurea per Giulia

Assieme ai fiori, ai biglietti e ai peluche anche un piccolo tocco della laurea attaccato alla cancellata della villetta di Vigonovo dove Giulia Cecchettin viveva, quel tocco che non indosserà mai. Mentre continua stamattina il via vai di persone davanti alla casetta a due piani a Vigonovo della famiglia Cecchettin anche con bambini che si fanno il segno della croce. Tra i tanti messaggi spicca "Giulia riposa in pace tra le braccia della tua mamma, sei la figlia di tutti noi". Tutto avviene sotto il controllo di pattuglie dei Carabinieri, mentre i giornalisti attendono l'eventuale uscita di qualche familiare per i loro appuntamenti con le varie testate televisive. Oggi a Vigonovo (Venezia) alle 19 e' prevista una fiaccolata in memoria di Giulia

Dolore e partecipazione nei messaggi lasciati davanti all'abitazione di Giulia

“Giulia, sei la figlia di tutti noi”, uno dei messaggi lasciati davanti all'abitazione in cui viveva Giulia Cecchettin, a Vigonovo (Venezia) Tgr Veneto
“Giulia, sei la figlia di tutti noi”, uno dei messaggi lasciati davanti all'abitazione in cui viveva Giulia Cecchettin, a Vigonovo (Venezia)

“Giulia, sei la figlia di tutti noi”

“Giulia, sei la figlia di tutti noi”

Il paese di Vigonovo è stamani davanti alla casa della famiglia Cecchettin, dove abitava Giulia, la 22enne uccisa dal coetaneo Filippo Turetta. Tutto è controllato da due pattuglie di carabinieri, mentre i giornalisti attendono un'eventuale uscita di qualche familiare. Davanti al cancello tantissimi fiori, portati da bambini che si fanno il segno della croce. Tanti messaggi scritti, tra cui spicca un "Giulia riposa in pace tra le braccia della tua mamma, sei la figlia di tutti noi. Un abbraccio a tuo papà"

Il fiuto di Jageer: come si è arrivati al ritrovamento del corpo di Giulia

Il fiuto di Jageer: come si è arrivati al ritrovamento del corpo di Giulia 

E' stato Jageer, un flat coated retriever, a permettere di risolvere il giallo della scomparsa di Giulia Cecchettin. E' un cane di 4 anni in forza ai cinofili della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia. Il suo ruolo è stato fondamentale: da due giorni l'area era sorvolata dall'elicottero dei Vigili del fuoco, ma il corpo della studentessa era nascosto da una grande roccia che ne impediva l'individuazione anche dalla carreggiata stradale. Ieri mattina erano stati alzati in volo anche i droni. Dove non è arrivata la tecnologia, ci ha pensato il fiuto di Jageer: quando il conduttore si trovava nel fitto del bosco, l'animale ha avvertito la presenza di Giulia e ha condotto il padrone fin sotto il piano stradale. A quel punto è stata avvistata la ragazza e il volontario della Protezione civile ha dato l'allarme via radio, senza avvicinarsi per non inquinare la scena del crimine

Zaia: “Non credo ai raptus ma a segnali che vanno colti”

Zaia: “Non credo ai raptus ma a segnali che vanno colti”

"Quantomeno c'è stato l'arresto di questo criminale, perchè non ci sono altri termini per definire una persona che ammazza un'altra persona. Ci interroghiamo su quello che è accaduto. Io personalmente non credo ai raptus. Credo ci siano campanelli d'allarme che devono essere interpretati. I primi a cogliere questi segnali devono essere i familiari, le persone più vicine, gli amici, i genitori. Dopo di che le istituzioni devono fare la loro parte". Lo ha detto il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, intervistato da Rainews24.

Elena Cecchettin: "Io non starò mai zitta"

Elena Cecchettin: "Io non starò mai zitta"

"Io non starò mai zitta. Non mi farete mai tacere". E' il messaggio che Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, affida alle 'storie' di Instagram. Negli ultimi messaggi del social, stamani Elena riprende e copia altre 'storie' dedicate alla violenza di genere, sulla "cultura dello stupro" che alimenta e protegge i violenti, e alla citazione dell'attivista peruviana Cristina Torres Cáceres: "Se domani sono io, se domani non torno, distruggi tutto. Se domani tocca a me, voglio essere l'ultima".

Le procedure per l'estradizione

Le procedure per l'estradizione

Bisognera' attendere i tempi tecnici previsti dalle procedure - in genere qualche settimana - per l'estradizione in Italia di Filippo Turetta, fermato in Germania in esecuzione del mandato d'arresto europeo firmato dalla Procura di Venezia. La Germania dovra' adottare la decisione finale sull'esecuzione del mandato entro 60 giorni dall'arresto. Se Turetta acconsente alla consegna, la decisione e' presa entro 10 giorni. Il ricercato, prevedono le norme, deve essere consegnato il piu' rapidamente possibile a una data convenuta tra le autorita' incaricate, al massimo entro 10 giorni dalla decisione finale relativa all'esecuzione del mandato d'arresto europeo. Al giovane viene ora notificato il mandato d'arresto da parte delle autorita' tedesche; sara' quindi portato davanti a un giudice di quel paese per la procedura di validazione. Turetta ha diritto ad avere un legale, un interprete ed il gratuito patrocinio. Esaurito l'iter in Germania, sara' consegnato alle autorita' italiane, attraverso lo Scip, il Servizio per la Cooperazione internazionale di Polizia, che opera presso la Direzione Centrale della Polizia criminale. Gli agenti andranno in Germania a prendere il giovane e lo porteranno in Italia, in genere con un volo diretto a Fiumicino, dove sara' eseguito l'ordine di custodia cautelare in carcere

Si nascondeva a Bad Durrenberg, in Germania

Filippo Turetta era a mille chilometri da casa, a Bad Durrenberg, in Germania

Fermato Filippo. Il medico legale: Giulia era già morta quando è stata gettata nel dirupo

Fermato Filippo Turetta, fine della fuga in Germania.

Giulia era gia' morta prima di essere abbandonata. Il medico legale: "Coltellate vaste e profonde"

Giulia Cecchettin era gia' morta quando e' stata lanciata nella scarpata della Val Caltea, a Barcis, dopo essere stata scaricata dall'auto di Filippo. Ne sono convinti gli
investigatori sulla scorta di quanto ha riferito loro il medico legale Antonello Cirnelli che ha svolto l'ispezione esterna della salma per conto della Procura di Pordenone. Le coltellate alla testa e al collo erano svariate e molto profonde, inferte con grande violenza. Appare dunque impossibile che la ragazza fosse ancora viva, molte ore
dopo, quando l'ex fidanzato ha scaricato il corpo in un canalone, a centinaia di chilometri dal luogo dell'aggressione.
 

Fine della fuga

Fine della fuga

Filippo Turetta è stato fermato questa mattina in Germania. Lo dice all'ANSA l'avvocato del giovane, Emanuele Compagno, che ne ha avuto conferma poco fa, ed
ha informato i genitori

 

Fermato

Filippo Turetta fermato stamattina in Germania (in aggiornamento)

Al concerto di Elodie un minuto di silenzio per Giulia

“Non posso togliermi dal cuore il peso che mi ha lasciato la notizia della morte di Giulia”. Durante il concerto a Napoli, Elodie ha fermato la musica e dedicato un minuto di silenzio a Giulia Cecchettin, la ragazza che sabato è stata trovata morta in un canalone vicino al lago di Barcis in provincia di Pordenone. È stata uccisa con diverse coltellate alla testa e al collo nonostante abbia tentato di difendersi fino alla fine. Si cerca ancora l’ex fidanzato, Filippo Turetta. Sui social in tanti hanno condiviso le immagini in segno di solidarietà.

Gino Cecchettin, il post e il dolore devastante di un padre

 "L'amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. L'amore vero non urla, non picchia, non uccide". 

Il dolore devastante di papà Gino

Questo il post sui social di Gino Cecchettin, il papà di Giulia. Ieri è stato trovato il corpo di Giulia nella zona del lago di Barcis, in provincia di Pordenone dopo una settimana in cui della giovane non si avevano più notizie. Per l'omicidio è ricercato il suo ex fidanzato, Filippo Turetta. Oggi a Vigonovo (Venezia) alle 19 è prevista una fiaccolata in memoria della giovane 22enne uccisa.

Recuperato il corpo di Giulia dalla scarpata

Ci sono volute ore per recuperare il corpo della giovane studentessa riconosciuta dal padre nel pomeriggio, e ci vorrà tempo per avere tutte le risposte su quanto successo. La prossima settimana ci sarà l'autopsia e allora si potrà capire, tra l'altro, se Giulia è stata uccisa subito dopo la sua scomparsa.

Giulia uccisa con diverse coltellate

Giulia Cecchettin sarebbe stata uccisa da Filippo Turetta con diverse coltellate alla testa e al collo. Sulle braccia e sulle mani della ragazza sono state rilevate diverse ferite, segno che ha cercato di difendersi. E' quanto emerso dall'ispezione cadaverica esterna svolta in serata dal medico legale Antonello Cirnelli, alla presenza del sostituito procuratore di Pordenone Andrea Del Missier.

La ricostruzione attraverso il video

Sono le 23.30 di sabato 11 novembre, le telecamere di videosorveglianza nella zona industriale di Fossò, nel Veneziano, avevano registrato le feroci fasi dell'aggressione di Filippo a Giulia. Una prima collutazione, fuori dall'auto. La ragazza, colpita con calci mentre era terra, urla "mi fai male". Poi la macchina ripartiva e Giulia tentava di allontanarsi, ma Filippo la colpiva mandandola di nuovo a terra. Sarà l'autopsia a stabilire se è qui che Giulia è morta, accoltellata più volte, o se è stata uccisa quando Filippo è arrivato a Piancavallo.

Il corpo di Giulia lasciato cadere per 50 metri

È tornato a casa Gino Cecchettin dopo aver riconosciuto il corpo senza vita della figlia Giulia, 22 anni, trovato vicino al Lago di Barcis, in provincia di Pordenone, dopo che sabato scorso è stata colpita alle spalle e caricata a forza sull'auto dal fidanzato Filippo Turetta, di cui non si hanno più notizie.

Secondo la ricostruzione fatta dalle forze dell'ordine, il corpo della ragazza sarebbe stato fatto rotolare giù per la scarpata, lungo un dirupo di una cinquantina di metri, fino a fermarsi nel canalone sottostante. La strada dove è stata trovata Giulia nel periodo invernale viene chiusa fino al 15 aprile, perché impraticabile. Il corpo è stato trovato da un'unità cinofila della Protezione civile. 

Soltanto grazie a una serie di eventi fortuiti il corpo di Giulia è stato trovato: la telecamera all'ingresso di Piancavallo è rimasta in manutenzione per 4 giorni ma ha comunque registrato i transiti, trasmettendoli al sistema operativo una volta riaccesa e facendo così scattare l'allarme. Se non lo avesse fatto è probabile che il corpo, qualora si fosse conservato sotto la neve, sarebbe stato eventualmente trovato ad aprile, quando cioè sarebbe stata riaperta la strada che viene interdetta al traffico nel periodo invernale.

L'appello della famiglia Turetta: "Filippo costituisciti"

Un dramma che coinvolge entrambe le famiglie dei giovani scomparsi sabato scorso, e ora con più forza, i genitori di Filippo lanciano al figlio un appello a tornare a casa. A dirlo, l'avvocato della famiglia del ragazzo: "Il padre e la madre di Filippo sono Sconvolti, frustrati e affranti".

Davide Calimani ha sentito Emanuele Compagno, legale della famiglia Turetta

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Tutti gli aggiornamenti sulla morte di Giulia Cecchettin e la fuga di Filippo Turetta

Procura di Venezia: il corpo di Giulia abbandonato tra sabato e domenica

Secondo quanto ricostruito dalla Procura della Repubblica di Venezia, in base agli elementi raccolti dai carabinieri, Filippo Turetta si sarebbe sbarazzato del corpo agonizzante della ex fidanzata, Giulia Cecchettin, gettandolo sulle sponde del lago di Barcis, in provincia di Pordenone, la notte tra sabato e domenica.

Secondo i rilevamenti del sistema 'Targa Sistem' l'automobile avrebbe varcato il confine di Tarvisio per fuggire in Austria. Questo elemento, unito ai risultati dell'autopsia, che verrà effettuata ad inizio settimana prossima, permetterà di circoscrivere l'orario della morte della 22enne e le cause che l'hanno provocata. La procura affiderà a breve l'incarico peritale al medico legale, che dovrà effettuare l'esame autoptico.

La morte di Giulia Ceecchettin ha sconvolto il Veneto: le reazioni

Sgomento per la fine orribile di una giovane donna. Per l'ennesimo femminicidio. E vicinanza al padre Gino, alla sorella Elena e al fratello Davide. Sono molti in queste ore i messaggi di cordoglio e dolore dalle Istituzioni.

"Ho seguito con apprensione gli aggiornamenti sul caso e, fino alla fine, ho sperato in un epilogo diverso. - scrive su Facebook la presidente del Consiglio Giorgia Meloni - Il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia è una notizia straziante. Ci stringiamo al dolore dei suoi familiari e di tutti i suoi cari. Mi auguro sia fatta presto piena luce su questo dramma inconcepibile. Riposa in pace".

Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha espresso vicinanza ai familiari della vittima: "Un'altra donna uccisa - ha dichiarato - a una settimana dalla Giornata internazionale per l'eliminazone della violenza contro le donne".

Il presidente della Camera dei Deputati, Lorenzo Fontana, esprime un pensiero commosso per una ragazza strappata alla vita nel fiore degli anni.

"Il peggiore epilogo a una vicenda che ha tenuto l'Italia intera con il fiato sospeso", è il commento del presidente della Regione Luca Zaia, che rivolge un segnale di vicinanza anche ai genitori di Filippo che devono affrontare una tragica realtà.

"Ci stringiamo al dolore inimmaginabile della famiglia e degli affetti di Giulia Cecchettin. Un tragico ed efferato femminicidio, una vita strappata con violenza dal suo assassino, che speriamo sia trovato al più presto per risponderne davanti alla giustizia - scrive la segretaria del Pd, Elly Schlein - Ma perché sia fatta davvero giustizia, per Giulia Cecchettin e per tutte le altre donne uccise dalla violenza maschile, questo non basta. E non bastano il dolore e l'indignazione".

"#Siamotuttegiulia - scrive Martina Semenzato, presidente della commissione parlamentare di inchiesta sulla violenza di genere - I femminicidi colpiscono la coscienza civile del nostro paese".

Il servizio di Giuseppe Bucca, montaggio Gian Paolo Gigante

Appello dei genitori di Filippo Turetta: costituisciti

I genitori di Filippo Turetta, il 22enne sospettato di aver ucciso Giulia Cecchettin, lanciano tramite il loro avvocato un appello al figlio: "Filippo si avvicini alle forze dell’ordine e si costituisca”. L'avvocato Emanuele Compagno spiega che i genitori di Filippo sperano che "il figlio si assuma le proprie responsabilità".

Vigonovo si stringe intorno alla famiglia di Giulia

"Riposa nella forza, ti voglio bene". Questo il struggente post su Instagram di Elena Cecchettin, sorella di Giulia, ad accompagnare una foto di loro due assieme. E poi Davide, il fratello, sempre su Instagram: "Ti voglio bene, Susumina", il nomignolo con cui la chiamava, scritto sotto una foto di Giulia che abbraccia un grosso pelouche. Omaggi comparsi poco dopo la conferma del ritrovamento del corpo della giovane, poco prima dell'arrivo dei carabinieri per il riconoscimento del corpo. Da quel momento a Vigonovo c'è spazio solo per il dolore.

Nel servizio di Dario Giordo l'intervista a Stefano Tigani, legale famiglia Cecchettin

Fiori per Giulia davanti alla sua abitazione a Vigonovo

La ricostruzione della fuga di Filippo Turetta

Potrebbe non essere più in Italia la Fiat Grande Punto nera, targata FA 015 YE, di Filippo Turetta. L'ultima registrazione certa della targa, quella di un varco targa-system a Lienz, in Austria mercoledì 15 novembre. Una fuga di circa 700 chilometri iniziata la notte di sabato. La notte del video dello stabilimento Dior, in zona industriale a Fossò, nel Veneziano, in cui il 22enne aggredisce la ex fidanzata Giulia Cecchettin, lei cerca di scappare, la colpisce nuovamente, la carica esanime sui sedili posteriori, scappa.

Gli altri rilevamenti

Nessun navigatore in macchina, nessun telefonino cellulare, nessun pagamento elettronico. Gli unici riscontri per ricostruire il suo percorso, i targa system, e le telecamere a circuito chiuso. Ecco cosa raccontano: prima rilevazione dell'auto nel parcheggio del centro commerciale "Nave de Vero" a Marghera. La seconda: la Punto viene ripresa dalle telecamere in zona industriale a Fossò, con il video in cui lui aggredisce Giulia Cecchettin.

A mezzanotte e 43 minuti di domenica l'auto passa a Zero Branco, poi è rilevata a Maserada sul Piave e a Vazzola. Successivamente è a Caneva, in Friuli Venezia Giulia. Da lì attraversa Polcenigo, Aviano, Piancavallo fino a Barcis, in Valcellina, dove oggi è stato ritrovato il corpo senza vita di Giulia.

La mappa degli spostamenti Tgr Veneto
La mappa degli spostamenti

La Punto di Filippo Turetta avvistata mercoledì in Austria

Confermato il passaggio della Fiat Punto nera di Filippo Turetta in Austria. La vettura, mercoledì scorso, è stata registrata dal targa-system a Lienz, nel Tirolo orientale. Lo apprende l'ANSA da fonte qualificata in conferma di una notizia anticipata da Il Messaggero.

Il legale della famiglia Cecchettin: "Ora è il momento del dolore"

"Adesso è il momento del dolore e di stringersi attorno alla famiglia. Il lavoro degli investigatori ha portato intanto a ritrovare Giulia. Ma è anche il momento di individuare le responsabilità e le dinamiche di questa vicenda, per le quali ci affidiamo ancora alle forze dell'ordine". Così l'avvocato della famiglia Cecchettin, Stefano Tigani, in una breve dichiarazione ai giornalisti dopo il ritrovamento del corpo senza vita di Giulia. 

Il procuratore Cherchi a Filippo Turetta: "Non continuare la fuga"

L'appello del magistrato al giovane ancora irreperibile: "La ricostruzione che Turetta potrebbe fare sarebbe molto importante, anche per lui stesso".

L'intervista di Sara Barovier col montaggio di Luis Bertagnin

Il post su Instagram di Elena, sorella di Giulia Cecchettin

Una foto in bianco e nero di loro due insieme e un una frase: "Rest In Power. I love you". È il testo del messaggio postato su Instagram da Elena Cecchettin, sorella di Giulia, alla notizia del ritrovamento del corpo nei pressi del lago di Barcis, in provincia di Pordenone.

Il corpo di Giulia trovato seguendo le tracce dell'auto di Filippo

Le ricerche che hanno portato al rinvenimento del cadavere, che apparterrebbe a Giulia Cecchettin, erano riprese nella zona del lago di Barcis non su un imput specifici, ma seguendo la procedura di controlli, anche dopo esiti inizialmente negativi. La zona di Barcis si trova infatti lungo la direttrice che avrebbe seguito nella fuga la Fiat Punto nera di Filippo Turetta.

Il corpo rinvenuto è di Giulia Cecchettin

Il suo corpo rinvenuto in Friuli Venezia Giulia in un canalone a Barcis, in provincia di Pordenone. Il tragico ritrovamento, poco prima di mezzogiorno, fatto dalle forze dell'ordine impegnate nelle ricerche. Ancora irreperibile Filippo Turetta

Trovato il cadavere di una donna nel Lago di Barcis in provincia di Pordenone

Questa mattina, poco prima di mezzogiorno, le forze dell'ordine impegnate in Friuli Venezia Giulia nelle ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, hanno rinvenuto in un canalone nei pressi di Barcis, in provincia di Pordenone, il cadavere di una donna. È in corso il riconoscimento per accertare se la salma sia quella della giovane scomparsa una settimana fa.

Il cellulare di Filippo Turetta è spento dal giorno della scomparsa

Il cellulare di Filippo Turetta risulta spento dalla sera della scomparsa, sabato 11 novembre. L’unica attività registrata nei giorni seguenti è quella di Whatsapp perché collegata e condivisa sul pc che il giovane aveva a casa, e che è stato sequestrato durante la perquisizione effettuata venerdì nella sua abitazione. Per il momento, a parte il collegamento con il server dell'app di messaggistica, non risultano nuove localizzazioni dello smartphone.

Una settimana fa la scomparsa di Giulia e Filippo

Settimo giorno di ricerche di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta. Dei due giovani non si hanno più notizie da sabato 11 novembre quando Giulia mandò il l'ultimo messaggio alla sorella alle 22 e 43. Filippo invece, intorno alle 23, aveva inviato un messaggio alla madre per avvisare che si sarebbe fermato fuori a cena, poi il silenzio. 

Il Nordest viene passato al setaccio con gli elicotteri del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Sesto controllano anche i bivacchi in quota, come i rifugi Locatelli e Pian di Cengia. L'ultimo avvistamento della Punto nera di Filippo ad Ospitale di Cadore, al confine con la provincia di Bolzano. Non si trascura alcuna eventualità.

Ma le ricerche si stanno concentrando anche sul lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Al lavoro i vigili del fuoco friulani.

Perlustrazioni sono in corso anche su campi, canali, sul fiume Piave, nelle strade del Trevigiano, attraverso le quali avrebbe transitato l'auto di Filippo. Identiche ricerche, sono state compiute sulle arterie che il giovane ha passato nel tragitto, come stabilito dalle telecamere dei Comuni sulle strade, a Vigonovo, Zero Branco. Poi Maserada, proseguendo verso Piancavallo, la diga del Vajont.

Chiesto l'arresto per Filippo Turetta

La procura di Venezia ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un mandato di arresto europeo nei confronti di Filippo Turetta, che é stato diramato dall'Interpol a tutti i posti di polizia Europea. La Fiat Punto nera sulla quale era bordo la coppia era stata avvistata nei pressi del confine con l’Austria.

Il video avrebbe determinato la svolta nelle indagini

Nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, le telecamere non mancano. Sabato notte una di quelle adibite alla sicurezza dello stabilimento Dior avrebbe registrato il video dove si vede Filippo Turetta aggredire Giulia Cecchettin e poi caricarla, sanguinante, sulla sua auto. Il filmato mostrerebbe Giulia ferita che cerca di fuggire, lui che la rincorre e la colpisce di nuovo con violenza facendola cadere, e lasciandola apparentemente esanime a terra, prima di caricarla in auto e fuggire.

Il video, nelle mani degli inquirenti, è forse l’elemento determinante nell’accelerazione dell’indagini dopo cinque giorni e sei notti dalla scomparsa dei due ragazzi, con l’iscrizione di Filippo Turetta nel registro degli indagati per tentato omicidio, e le perquisizioni a casa del giovane a Torreglia, nel Padovano.

Sono ore di angoscia per la famiglia Cecchettin, ma la speranza di rivedere Giulia viva resta.

Abbiamo intervistato Stefano Tigani, avvocato della famiglia Cecchettin

Il legale della famiglia Turetta: "Incredibile quanto avvenuto"

Emanuele Compagno è l'avvocato di Filippo Turetta. Non lo conosce, ma è stato incaricato dai genitori del ragazzo. Il video dell'aggressione il legale non ha potuto vederlo. Ha però assistito alla perquisizione nella casa di Filippo a Torreglia, che è durata tre ore.

"Non sappiamo se sia un atto necessario per procedere con indagini più approfondite, certamente c'è molta apprensione da parte di tutta la famiglia - ha detto il legale - Dai racconti della sua famiglia Filippo è sempre stato un ragazzo modello impegnato tra università e sport, che mai ha avuto screzi".

Abbiamo intervistato Emanuele Compagno, avvocato Famiglia Turetta

La sorella di Giulia: "Aveva detto alle amiche di avere paura di Filippo"

"Giulia aveva confidato alle amiche di aver avuto paura di Filippo in varie occasioni, ma a me non aveva detto nulla". Lo ha detto Elena Cecchettin, sorella di Giulia, parlando a Storie Italiane su Rai1.

"Avendo parlato con persone vicine a Giulia ed essendoci anche confrontati su quello che Giulia ci diceva, è emerso che con loro aveva parlato di aver avuto paura di Filippo. Che dopo certi episodi aveva scritto 'Non era mai successo, ma mi ha fatto veramente paura, sia per le parole che i gesti che ha usato', per poi minimizzare sui gesti dicendo 'ma no, non è niente'. Però in più occasioni ha detto di essere preoccupata, cosa che non mi aveva mai detto direttamente, forse perché pensava che potessi essere troppo protettiva nei suoi confronti", ha detto Elena.

Nel video dell'aggressione Giulia viene caricata in auto apparentemente esanime

Nel video, ripreso da una telecamera di sorveglianza, a disposizione degli inquirenti, si vedrebbe Filippo Turetta colpire Giulia Cecchettin con alcuni calci mentre si trovava a terra, tanto da farle gridare "Mi fai male" invocando aiuto. Turetta viene ripreso mentre si sposta insieme alla ex in un'altra area con la propria auto, dalla quale la 22enne fugge

Rincorsa, viene colpita violentemente alle spalle, tanto da provocarne la caduta, per impedire che si allontanasse ''e producendole, quale conseguenza della propria azione - si legge nelle carte giudiziarie visionate dall'Adnkronos - ulteriori ferite e ulteriori copiosi sanguinamenti, che determinavano che la parte offesa rimanesse a terra apparentemente esanime mentre il Turetta caricava il suo corpo nella propria auto, allontanandosi dal luogo dei fatti e rendendosi immediatamente irreperibile''. 

La scomparsa di Giulia e Filippo: ricerche in tutto il Nordest

Il Nordest passato al setaccio per cercare Giulia Cecchettin e Filippo Turetta. In Alto Adige gli elicotteri del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Sesto controllano anche i bivacchi in quota, come i rifugi Locatelli e Pian di Cengia. L'ultimo avvistamento della Punto nera di Filippo ad Ospitale di Cadore, al confine con la provincia di Bolzano. Non si trascura alcuna eventulità.

Ma le ricerche si stanno concentrando anche sul lago di Barcis, in provincia di Pordenone. Al lavoro i vigili del fuoco friulani.

Perlustrazioni sono in corso anche su campi, canali, sul fiume Piave, nelle strade del Trevigiano, attraverso le quali avrebbe transitato l'auto di Filippo. Identiche ricerche, sono state compiute sulle arterie che il giovane ha passato nel tragitto, come stabilito dalle telecamere dei Comuni sulle strade, a Vigonovo, Zero Branco. Poi Maserada, proseguendo verso Piancavallo, la diga del Vajont.

Nel servizio di Elisa Billato, montato da Francesco Piazzolla, l'intervista ad Alessandro Marazzato, Guardia di Finanza Prato alla Drava

La foto del luogo dove sarebbe avvenuta l'aggressione ripresa nel video

Una delle macchie di sangue repertate dagli inquirenti nell'ambito delle indagini sulla scomparsa di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, nella zona industriale a Fossò (Venezia), a 6 km da Vigonovo. Le tracce erano state trovate dai Carabinieri. In quel punto ci sono le telecamere perimetrali di uno stabilimento, che avrebbero ripreso il video dell'aggressione.

Una delle macchie di sangue trovate a Fossò, in provincia di Venezia Ansa/Michele Galvan
Una delle macchie di sangue trovate a Fossò, in provincia di Venezia

Il legale di Filippo Turetta: "Del video non so nulla"

"Non sappiamo se sia un atto necessario per procedere con indagini più approfondite, certamente c'è molta apprensione da parte di tutta la famiglia". Lo dice Emanuele Compagno, legale di Filippo Turetta, interpellato dall'Adnkronos. "Dai racconti della sua famiglia Filippo è sempre stato un ragazzo modello impegnato tra università e sport, che mai ha avuto screzi".

Sulla presenza di un video che, secondo indiscrezioni di stampa, riprenderebbe un'aggressione il legale sottolinea: "Ho letto anche io, ma non ne so nulla. La famiglia di Filippo chiede che tornino entrambi e che diano segni della loro presenza. Filippo, se vuole e si sente meno a disagio, può chiamare anche me in qualità di suo difensore", conclude l'avvocato.

In un video si vedrebbe Filippo aggredire Giulia

Tra gli elementi probanti in mano gli investigatori ci sarebbe un breve video nel quale si vedrebbe Filippo Turetta aggredire a mani nude Giulia Cecchettin la notte di sabato. Lo si apprende da fonti vicine all'inchiesta. Il filmato è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza dello stabilimento "Dior" di Fossò (Venezia), che si trova sulla strada dove erano state già repertate presunte macchie di sangue e dei capelli, domenica scorsa. Nelle immagini si vedrebbe un'aggressione da parte di Filippo e poi il giovane caricare nella sua auto Giulia, sanguinante.

L'avvocato della famiglia Cecchettin: "Fiduciosi di arrivare ad una svolta positiva"

Abbiamo raccolto le parole del legale dopo la comunicazione da parte della Procura sull'iscrizione di Filippo Turetta nel registro degli indagati per tentato omicidio.

Andrea Rossini ha intervistato Stefano Tigani, legale della famiglia Cecchettin. Le riprese sono di Luis Bertagnin, il montaggio di Danilo Ranieri

Filippo Turetta indagato: atto dovuto per esame Dna

In una nota inviata dagli inquirenti agli organi di stampa viene sottolineato che la rubricazione nel reato di omicidio è un atto dovuto, anche a garanzia dell'indagato, per poter procedere agli accertamenti irripetibili. Nello specifico il prelievo di sangue alla sorella di Giulia, per poter confrontare il Dna estratto dalla macchie di sangue ritrovate nel parcheggio, e con le ciocche dei capelli repertate sempre sullo stesso posto.

Il legale del papà di Giulia: "Filippo indagato? Ne prendiamo atto, ma non perdiamo la speranza"

"Non so su quale base si fondi la qualificazione del reato ipotizzato. - ha dichiarato Stefano Tigani, legale di Gino Cecchettin, papà di Giulia - Ne prendiamo atto ed evidentemente, se gli inquirenti ritengono di farlo, hanno qualche elemento. Noi però restiamo anche oggi sulla posizione emotiva di ieri: non perdiamo la speranza. Immaginiamo anche che sia un atto dovuto per accertamenti irripetibili. Non facciamoci prendere dal panico".

La Procura di Venezia: perquisizioni in corso

“Alcune perquisizioni sono in corso nell'ambito delle indagini sulla sparizione di Giulia e Filippo”. Lo riferisce la Procura della Repubblica di Venezia, che ha iscritto il giovane nel registro degli indagati per tentato omicidio. ”L'iscrizione nel registro degli indagati - aggiunge la Procura lagunare - è stata fatta a seguito della denuncia di scomparsa dei due, dopo le ricerche, e in seguito al primo esito degli accertamenti su eventuali responsabilità penalmente rilevanti". 

La Procura formula "l'auspicio che si tenga conto della difficoltà e della delicatezza degli accertamenti, nonché della sofferenza in cui versano le famiglie coinvolte. Notizie imprecise - conclude la nota - rischiano di creare inutili aspettative".

Filippo Turetta indagato per tentato omicidio

Forse vicino ad una svolta il caso della scomparsa di Giulia Cecchettin e Filippo Turetta.

Filippo Turetta indagato per tentato omicidio

La Procura di Venezia fa sapere che il giovane studente è indagato per tentato omicidio. E' stata disposta "l'iscrizione di Filippo Turetta nel registro degli indagati in relazione al reato di tentato omicidio anche a sua garanzia al fine di consentire le necessarie attività irripetibili", sottolinea la procura.

Le perquisizioni

Perquisizioni sono state svolte stamattina nell'ambito delle indagini sulle scomparsa dei due ex fidanzati, Giulia Cecchettin, e Filippo Turetta. Lo fa sapere una nota della procura di Venezia. "Al fine di non lasciare inesplorato alcuno spunto investigativo sono state disposte alcune perquisizioni che hanno avuto corso nella mattinata odierna", sottolinea la procura che "al fine di evitare la pubblicazione di notizie incomplete o che possano creare intralcio alle indagini, rilevata l'attenzione e quindi l'interesse pubblico scaturito dalle prime informazioni sulla vicenda, ha deciso di predisporre questo comunicato anche con l'auspicio che gli organi di informazione tengano conto della difficoltà e della delicatezza degli accertamenti in corso nonché della sofferenza in cui versano le famiglie coinvolte". La procura sottolinea che "notizie imprecise variamente raccolte e divulgate rischiano di creare inutili aspettative e comunque aggravio del quadro fattuale con cui le indagini si devono confrontare".

Intanto le ricerche dell'auto si allargano alla zona del lago di Barcis (Pordenone)

I Vigili del fuoco di Pordenone stanno scandagliando, da questa mattina, il lago di Barcis (Pordenone) alla ricerca di tracce dei ragazzi veneti scomparsi sabato scorso. Da quanto si apprende, la località non è stata scelta in base a elementi precisi, ma perché si trova lungo la direttrice che l'auto ha seguito nella notte tra sabato e domenica. I dispositivi di lettura targhe l'hanno infatti immortalata lungo la strada pedemontana a Caneva, quindi a Polcenigo e successivamente, in maniera del tutto sorprendente, nella stazione turistica del Piancavallo, a 1.300 metri di quota, raggiungibile con una lunga deviazione. Siccome la "fotografia" successiva è stata scattata all'uscita delle gallerie tra Erto e Casso e Longarone (Belluno), non lontano dalla diga del Vajont, le ricerche si concentrano oggi sul lago di Barcis, località dove il veicolo è obbligatoriamente transitato. Sul posto, assieme alle squadre speleo-alpino-fluviali, ci sono anche i sommozzatori. Secondo quanto apprende l'ANSA, analoghi campi base saranno allestiti in altre aree lungo il percorso dell'utilitaria dove esistono corsi d'acqua o dirupi molto profondi. 

Ricerche concentrare ieri nella zona del Brenta, e a Fossò, dove sono state trovate tracce di sangue: atteso il Dna

Le ricerche degli inquirenti si muovono infatti più direzioni. In pianura, nella zona del Brenta, l'analisi del Dna delle tracce di sangue trovate a Fossò. Saranno confrontate col Dna di padre e sorella di Giulia, per capire se siano compatibili.

Analisi anche su alcuni capelli rinvenuti

Lì vicino trovati anche alcuni capelli, su cui saranno eseguite analisi dello stesso tipo. E' invece stata esclusa la rilevanza di un tessuto strappato, trovato a pochi metri. Centinaia di agenti, vigili del fuoco e volontari, scandagliano il Brenta, i canali e le campagne della zona.

Si cerca l'auto di Filippo Turetta sulle montagne del Trentino Alto Adige

L'auto di Filippo Turetta viene invece cercata in montagna, in Alto Adige. L'ultima identificazione certa della targa è ancora quella di domenica mattina, alle 9,07, poco sopra Cortina.

L'ipotesi Alta Pusteria e lo scenario peggiore

L'ipotesi è che sia stata parcheggiata in una zona isolata dell'Alta Pusteria e da lì non si sia più mossa. Un quadro che fa ipotizzare lo scenario peggiore: la morte di Giulia, la fuga, forse la premeditazione. Gli inquirenti però sottolineano che nulla di tutto ciò, per ora è certo. Si lavora per riportare entrambi i ragazzi a casa.