La siccità fa riemergere la “Stonehenge spagnola”

Le acque di un lago artificiale nell’Estremadura orientale si sono ritirate riportando alla luce il monumento megalitico

Anche in Spagna la peggiore siccità degli ultimi decenni che affligge da mesi tutta la penisola iberica ha fatto scendere il livello delle acque di fiumi e bacini idrici. Una situazione drammatica che a Campo Arañuelo nell'Estremadura orientale ha fatto riemergere il monumento megalitico conosciuto come la “Stonehenge spagnola”.

Ufficialmente noto come Dolmen di Guadalperal il cerchio, databile tra il 4.000 e il 2.500 a.C., è composto da circa 150 cento pietre di granito disposte verticalmente a formare una camera ovoidale di 5 metri di diametro.

Alla fine del corridoio, all'ingresso della camera, si trova un menhir alto circa due metri con un serpente scolpito. Attualmente si trova completamente esposto in un angolo del lago artificiale di Valdecanas, nella provincia centrale di Caceres, dove le autorità dicono che il livello dell'acqua è sceso al 28 per cento della capacità.

"È una sorpresa, una rara opportunità di accedervi", ha detto a Reuters l'archeologo Enrique Cedillo dell'Università Complutense di Madrid, uno degli esperti accorsi per studiare il complesso funerario prima che venga nuovamente sommerso.

Fu scoperto dall'archeologo tedesco Hugo Obermaier nel 1926, ma l'area fu sommersa nel 1963 per un progetto di sviluppo rurale voluto dal dittatore Francisco Franco. Da allora è diventato completamente visibile solo quattro volte. L’ultima nel 2019 sempre a causa della siccità.

Alcune associazioni hanno rinnovato la richiesta di spostare le pietre di Guadalperal in un museo o in un altro luogo della terraferma.