La rivolta del velo

Sciolta la polizia morale. Farian Sabahi: "Troppo tardi, le proteste non si fermeranno"

La notizia arriva dopo 12 settimane di proteste antigovernative in nome di Mahsa Amini, e circa 500 morti della repressione. Il parlamento annuncia una discussione sull'uso dell'hijab. Sabahi: "La condizione femminile non migliorerà"

La polizia della morale iraniana, l'organismo incaricato di controllare il rispetto dei precetti imposti dal regime della Repubblica islamica, sarebbe stata sciolta.

L’annuncio ufficiale, secondo Irna, è stato espresso dal procuratore generale Mohammad Jafar Montazeri a Qom città santa dell'Iran, a margine di un incontro con il clero del Paese.

Per alcuni, la dichiarazione arriva come una presa d’atto e di resa rispetto all’ondata delle proteste popolari pacifiche che da settembre dilagano in Iran, innescate dalla morte di Mahsa Amini, avvenuta mentre era in custodia proprio della polizia religiosa nel centro di detenzione di Vozara a Teheran. Mentre per altri bisogna essere cauti e verificare se l'abolizione del controllo sulle ferree regole religiose, di cui l'hijab alle donne è simbolo, sia reale. 

Per Farian Sabhai storica dell'Iran e docente alla John Cabot University la notiza "arriva troppo tardi, le proteste non si fermeranno e non miglioreranno le condizioni delle donne in Iran". 

Montazeri ha, infatti, subito specificato che “la magistratura continuerà a vigilare sui comportamenti e ha sottolineato che l'abbigliamento femminile continua ad essere molto importante, soprattutto nella città santa di Qom”. Dunque, “la caduta” dell'hijab in vigore dal lontano 1983 dopo la Rivoluzione e divenuto in queste ultime 12 settimane di proteste, simbolo di volontà di riforme radicali nella società iraniana, non sarebbe in discussione, anche se il procuratore ha annunciato che tra due settimane il parlamento iraniano discuterà su una modifica della legge sull'uso obbligatorio del velo islamico. E' tutto da vedersi. In fondo "l'hijab è come il muro di Berlino, se cade il velo cade tutto" dice Masih Alinejad, giornalista dissidente esule in Usa. 

La giustizia iraniana continuerà ad essere ufficialmente incaricata di controllare che la lettura sciita della legge coranica (Sharia) sia rispettata: “La polizia morale non ha niente a che fare con la magistratura”, ha detto ancora Montazeri che secondo Radio Farda, ha riconosciuto i recenti “incidenti,” che hanno portato l'apparato della sicurezza a cercare "una soluzione prudente a questo problema".     

La notizia dell'abolizione della polizia morale sembra musica per le orecchie dei sostenitori di Donna Vita Libertà! anche se la comunità internazionale di iraniani della diaspora crede che l'annuncio sia “solo propaganda” e che "essendo il personale del Corpo militare parte del sistema "pubblico" e quindi non licenziabile, lo stesso verrà al momento redistribuito fra i ranghi delle Forze di sicurezza interne".