Lo stato del clima 2023-2027

Rapporto OMM: il mondo verso i 5 anni più caldi mai registrati

La previsione dell'Organizzazione Meteorologica Mondiale: per la prima volta nella storia le temperature supereranno di 1,5 gradi i livelli preindustriali

L'Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM), in collaborazione con il Met Office britannico, ha pubblicato oggi il suo aggiornamento sullo Stato del clima globale.

Nel prossimo quinquennio, secondo l’agenzia delle Nazioni Unite, le temperature sul pianeta potrebbero raggiungere livelli record, alimentate dalle emissioni di gas serra che intrappolano il calore e dal ritorno di El Niño, il fenomeno climatico di riscaldamento periodico del pacifico tropicale.

I risultati, in estrema sintesi, sono stati annunciati in un tweet dell’OMM: c'è il 66% di probabilità che la temperatura media annuale globale tra il 2023 e il 2027 superi di oltre 1,5 gradi i livelli preindustriali per almeno un anno e c'è il 98% di probabilità, ovvero la certezza pressoché totale, che almeno uno dei prossimi cinque anni, e il quinquennio nel suo complesso, sia il più caldo mai registrato.

Questo, tuttavia, spiega il professor Petteri Taalas, segretario generale dell’OMM, non significa necessariamente che il mondo superi in modo permanente la soglia stabilita dall'Accordo di Parigi del 2015: "Questo rapporto non significa che supereremo in modo permanente il livello di 1,5 gradi indicato nell'Accordo di Parigi, che si riferisce al riscaldamento a lungo termine per molti anni. L'OMM lancia però l'allarme sul fatto che supereremo questo livello su base temporanea e con frequenza crescente".

 

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La possibilità di superare temporaneamente la soglia di 1,5 gradi è aumentata costantemente dal 2015, quando era prossima allo zero.  Tra il 2017 e il 2021 la probabilità di superamento è stata del 10%.

"Si prevede che le temperature medie globali continueranno ad aumentare, allontanandoci sempre di più dal clima a cui siamo abituati", ha detto Leon Hermanson, scienziato del Met Office che ha coordinato il rapporto.

Altri due punti chiave del documento riguardano il riscaldamento dell’Artico e le previsioni sulla quantità e distribuzione delle precipitazioni sul pianeta.

Nelle previsioni dell’OMM, il riscaldamento dell'Artico si rivela abnorme. Rispetto alla media 1991-2020, si prevede che l'anomalia delle temperature sarà più grande di oltre tre volte rispetto all'anomalia media globale, se calcolata come media dei prossimi cinque inverni dell'emisfero settentrionale.

Per quanto riguarda le piogge, i modelli di precipitazione previsti per la media maggio-settembre 2023-2027, rispetto alla media 1991-2020, mostrano la probabilità di un aumento delle precipitazioni nel Sahel, nell'Europa settentrionale, in Alaska e nella Siberia settentrionale, e una riduzione delle precipitazioni per questa stagione in Amazzonia e in alcune parti dell'Australia.

"Un riscaldamento dovuto a El Niño è atteso nei prossimi mesi”, ha aggiunto Taalas, “E questo si combinerà con il cambiamento climatico di origine umana, per spingere le temperature globali verso territori mai toccati. Questo avrà vaste ripercussioni per la salute, la sicurezza alimentare, la gestione dell'acqua e l'ambiente. Dobbiamo essere preparati".