MONDO
Tensione a 50 miglia dalla capitale libica
Libia, uomini armati minacciano motovedetta italiana al largo di Tripoli
L'equipaggio di una motovedetta della Guardia Costiera che stava soccorrendo dei migranti è stato avvicinato da quattro uomini armati su un barchino e costretto a lasciare loro l'imbarcazione usata dagli scafisti
Nel pomeriggio quattro uomini armati di kalashnikov su un barchino hanno minacciato una motovedetta della Guardia Costiera italiana che stava soccorrendo un'imbarcazione con migranti a bordo, a circa 50 miglia da Tripoli. Gli aggressori hanno costretto gli italiani a lasciare loro l'imbarcazione dopo il trasbordo dei migranti.
Armi puntate sulla Guardia Costiera
L'episodio è avvenuto tra le 15 e le 16 di questo pomeriggio. La motovedetta
della Guardia Costiera, una volta terminato il soccorso dei migranti, ha lasciato in mare l'imbarcazione usata dagli scafisti, che è finita quindi nelle mani degli uomini armati a bordo del barchino. Probabilmente verrà usata per nuovi viaggi verso l'Italia. Il personale della Guardia Costiera a bordo delle motovedette che fanno operazioni
di ricerca e soccorso nel canale di Sicilia non è armato.
Lupi: "Salto di qualità allarmante"
Secondo il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, si è trattato di "un fatto allarmante, che segna un ulteriore salto di qualità" degli scafisti. Secondo Lupi è "indispensabile un intervento delle istituzioni internazionali in Libia".
Armi puntate sulla Guardia Costiera
L'episodio è avvenuto tra le 15 e le 16 di questo pomeriggio. La motovedetta
della Guardia Costiera, una volta terminato il soccorso dei migranti, ha lasciato in mare l'imbarcazione usata dagli scafisti, che è finita quindi nelle mani degli uomini armati a bordo del barchino. Probabilmente verrà usata per nuovi viaggi verso l'Italia. Il personale della Guardia Costiera a bordo delle motovedette che fanno operazioni
di ricerca e soccorso nel canale di Sicilia non è armato.
Lupi: "Salto di qualità allarmante"
Secondo il ministro delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, si è trattato di "un fatto allarmante, che segna un ulteriore salto di qualità" degli scafisti. Secondo Lupi è "indispensabile un intervento delle istituzioni internazionali in Libia".