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ITALIA

Respinto il ricorso contro il "decreto Genova"

Ponte Genova, Consulta: legittimo escludere Autostrade per l'Italia

"La decisione del Legislatore di non affidare ad Autostrade la ricostruzione del Ponte è stata determinata dalla eccezionale gravità della situazione che lo ha indotto, in via precauzionale, a non affidare i lavori alla società incaricata della manutenzione del Ponte stesso", fa sapere l'ufficio stampa della Corte costituzionale

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Non è illegittimo estromettere Aspi dalla ricostruzione del Ponte Morandi. Lo ha stabilito la Corte costituzionale, che ha ritenuto non fondate le questioni relative all'esclusione legislativa di Autostrade per l'Italia dalla procedura negoziata volta alla scelta delle imprese alle quali affidare le opere di demolizione e di ricostruzione del Ponte Morandi. 

La Corte Costituzionale ha esaminato nell'odierna camera di consiglio le questioni sollevate dal Tar della Liguria riguardanti numerose disposizioni del Decreto legge n. 109 del 2018 (cosiddetto Decreto Genova) emanato dopo il crollo del Ponte Morandi. Il Decreto ha affidato a un commissario straordinario le attività volte alla demolizione integrale e alla ricostruzione del Ponte nonché all'espropriazione delle aree a ciò necessarie. 

Inoltre, è stato demandato al commissario di individuare le imprese affidatarie, precludendogli di rivolgersi alla concessionaria Autostrade Spa (Aspi) e alle società da essa controllate o con essa collegate. Infine, il Decreto impugnato ha obbligato Aspi a far fronte ai costi della ricostruzione e degli espropri. 

La Corte ha poi dichiarato inammissibili le questioni sull'analoga esclusione delle imprese collegate ad Aspi e quelle concernenti l'obbligo della concessionaria di far fronte alle spese di ricostruzione del Ponte e di esproprio delle aree interessate. La sentenza sarà depositata nelle prossime settimane. 

Decisione determinata da eccezionale gravità
"La decisione del Legislatore di non affidare ad Autostrade la ricostruzione del Ponte è stata determinata dalla eccezionale gravità della situazione che lo ha indotto, in via precauzionale, a non affidare i lavori alla società incaricata della manutenzione del Ponte stesso". In attesa del deposito della sentenza, è quanto fa sapere l'Ufficio stampa della Consulta in attesa del deposito della sentenza. 

La nota di Autostrade: "Da due anni supporto totale al progetto Genova"
"Autostrade per l'Italia, nel corso di questi due anni, ha supportato in ogni modo la realizzazione del nuovo viadotto sul Polcevera facendosi carico della totalità delle spese di demolizione e costruzione. Le risorse complessivamente stanziate per Genova, sotto forme di indennizzi e sostegno a cittadini e imprese, sono superiori ai 600 milioni di euro". E' quanto afferma la società in un comunicato. Aspi - prosegue la nota - ha realizzato un profondo e radicale cambiamento del suo management e di tutti i suoi processi aziendali. Entro il 2023 la società investirà 2 miliardi di euro in spese di manutenzione e cura della rete, di cui 550 milioni di euro nel solo 2020. Ad oggi sono attivi oltre 300 cantieri di manutenzione sulla rete nazionale. Attività possibili grazie al finanziamento di 900milioni di euro messo a disposizione dalla Capo Gruppo Atlantia,poiché lo scorso gennaio Aspi, a causa dell'art. 35 del DL Milleproroghe, ha subito un downgrade del proprio rating a livello "spazzatura" che ha bloccato di fatto l'accesso al credito della società". 

Conte: sentenza Consulta su Aspi ci conforta
"Ci conforta che la Corte costituzionale abbia confermato la piena legittimità costituzionale della soluzione normativa che venne a suo tempo elaborata dal governo". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte apprendendo, mentre è in visita con Pedro Sanchez al museo Reina Sofia, la notizia della sentenza della Consulta sul decreto Genova. Poche ore prima, Conte aveva parlato di "situazione paradossale". "Io sono stato molto chiaro, ho detto che questo dossier va chiuso. Mi aspetto di poter chiudere questo dossier - vorrei ad horas - ma a fine settimana. Purtroppo la situazione è paradossale e può diventare assurda. Bisogna affrettarsi a chiudere questa procedura. Spero di chiuderla nel giro di qualche giorno". 

Di Maio: Consulta ci dà ragione, ora giustizia 
"La Consulta ci ha dato ragione, non era illegittimo estromettere i Benetton dalla ricostruzione del Ponte di Genova, il nostro decreto andava bene. Un grazie, doveroso, a Danilo Toninelli che ha sempre dato il massimo per la ricostruzione del Ponte. Adesso pensiamo a fare giustizia per le famiglie delle 43 vittime". Così in una nota il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

Il nuovo ponte gestito temporaneamente da Aspi 
In via temporanea infatti il nuovo ponte di Genova sarà ancora gestito da Aspi. Lo ha annunciato la ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli a Radio 24 Mattino. "Confermo che il nuove Ponte Morandi sarà gestito da Autostrade. Ho scritto io la lettera al sindaco Bucci. La gestione va al concessionario, che oggi è Aspi ma sulla vicenda c'è ancora l'ipotesi di revoca". "Con Bucci -  ha aggiunto De Micheli - avevamo avuto una riunione qualche  giorno fa in cui lui aveva chiesto quali fossero i percorsi  prima dell'inaugurazione del ponte e io gli ho confermato  tutta la procedura di collaudo, della consegna e ovviamente  quella della gestione post-inaugurazione, che va al concessionario. Ovviamente in questa fase il concessionario  è Aspi e questa vicenda è soggetta a un'ultima fase, dopo  questo faticosissimo percorso che dura da nove mesi sulla  vicenda della revoca e sulla vicenda degli adempimenti delle  manutenzioni". "Questa - ha concluso - è l'opzione che io ho  firmato e inviato al commissario".