Covid

Israele riapre i confini, ma i contagi aumentano

Per entrare nel Paese è richiesto un ciclo completo di vaccinazione

Israele riapre i confini, ma i contagi aumentano
Ap
Covid in Israele - In fila per il tampone

Da oggi Israele riapre i propri confini agli stranieri purché siano vaccinati o guariti dal Covid. È stata infatti abolita la lista dei Paesi rossi da cui era proibito l'ingresso nel territorio nazionale. Anche gli israeliani potranno recarsi all'estero senza permessi speciali, ma le autorità sconsigliano i viaggi.

Per entrare nel Paese è richiesto un ciclo completo di vaccinazione, purché non siano trascorsi più di sei mesi dalla somministrazione dell'ultima dose. I guariti devono aver ricevuto almeno una dose di un vaccino. I turisti che entrano nel Paese devono presentare un test negativo effettuato entro 72 ore prima del viaggio, sottoporsi a un tampone all'arrivo in aeroporto e restare in quarantena fino a un risultato negativo.

La variante Omicron è diffusa in tutto il Paese e ha causato un'impennata di contagi. Il ministero della Sanità ha registrato un forte aumento di pazienti ricoverati con sintomi gravi, 205 in un giorno. Il 31 dicembre erano circa 93 i pazienti Covid gravi in ospedale. Nell'ultima giornata, inoltre, sono stati 17.521 i nuovi casi di coronavirus segnalati dal ministero della Salute.

In Israele è in atto per tutti gli over 60 la quarta vaccinazione che ha riguardato finora oltre 200mila persone. Il premier Naftali Bennett ha convocato per martedì prossimo una riunione del governo dedicata alla situazione sanitaria.