Kazakistan in fiamme

Arrivano i soldati russi. Ad Almaty la polizia spara sui manifestanti

Mosca invia 3000 soldati per sedare la rivolta contro il caro gas. Le forze di sicurezza kazake sparano ad altezza d'uomo, decine i morti

Arrivano i soldati russi. Ad Almaty la polizia spara sui manifestanti
AP Photo/Vladimir Tretyakov
Kazakistan, proteste e scontri al centro di Almaty per l'aumento dei prezzi del gas

Il primo contingente militare russo è già arrivato in Kazakistan. Mosca si è impegnata ad inviare nell'ex repubblica sovietica fino a tre mila soldati per stabilizzare il Paese dopo la rivolta popolare contro l'aumento dei prezzi del gas che ha causato decine di morti, fra cui diciotto agenti delle forze dell'ordine, con duemiladuecento arresti e oltre mille feriti. Il presidente, Kassym Jomart Tokayev, ha chiesto aiuto ai Paesi vicini, membri dell'Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Csto) di cui fanno parte anche Bielorussia, Tagikistan e Armenia. 

Poliziotti che sparano sulla folla e gente ferita che cade a terra. Così raccontano diversi media. La situazione nella città kazaka di Almaty è ancora preoccupante, differentemente da altre città del paese dove si registrano negli ultimi due giorni dure proteste dopo l'annuncio dell'aumento delle tariffe del gas. "Le truppe sono arrivate in piazza e hanno iniziato a ripulirla dai rivoltosi", riferisce un cronista dell'agenzia russa Tass. Saccheggiate anche le sedi di cinque stazioni televisive. Fino a questo momento - fanno sapere dal ministero dell'Interno - la polizia ha arrestato circa 2.000 persone in città accusate di aver partecipato ai disordini.

I manifestanti secondo i media ufficiali hanno anche assediato due ospedali: i "terroristi" stanno utilizzando civili come "scudi umani", il che sta "complicando" le operazioni per ristabilire l'ordine.

Il bilancio degli scontri in Kazakistan è pesante: decine di manifestanti uccisi, un migliaio di feriti. Perdite anche tra le forze dell'ordine. Secondo quanto riferito dalla televisione, sarebbero almeno 18 gli agenti che hanno perso la vita durante gli scontri di ieri scoppiati in Kazakistan a causa del forte aumento dei prezzi del gas. Uno dei poliziotti sarebbe stato decapitato dalla folla inferocita. "Questo prova la natura terrorista ed estremista delle organizzazioni criminali", sottolinea il comando di polizia. Il paese ha sospeso l'ingresso dei cittadini stranieri entro i propri confini.

Nel paese nelle ultime 48 ore si è registrato l'intensificarsi delle proteste iniziate domenica scorsa: edifici governativi sono stati date alle fiamme così come le auto delle forze dell'ordine. Assaltati anche le stazioni della polizia. L'ufficio del governo a seguito dell'escalation di violenza ha annunciato di aver reintrodotto per 180 giorni un tetto ai prezzi di benzina, gasolio e gas di petrolio liquefatto.

La situazione sta tornando alla normalità nella capitale Nur-Sultan, dove si stanno creando lunghe file ai bancomat nel tentativo di prelevare contante, dopo che la banca centrale ha annunciato la sospensione delle operazioni. Le strade sono affollate ma non sono in corso proteste, riferisce il corrispondente dell'agenzia russa Tass, internet è ancora bloccato e la polizia pattuglia la città. 

La banca centrale kazaka intanto ha sospeso le operazioni delle banche e della borsa valori del Paese allo scopo di proteggere "la salute e la vita del personale del settore finanziario" mentre sono in corso le "operazioni antiterrorismo" per riferice il portavoce Olzhas Ramazanov. Lo stop è per ora previsto solo per la giornata di oggi.

La compagnia aerea kazaka Air Astana ha comunicato di aver cancellato tutti i voli fino al 7 gennaio a causa dell'assenza di connessione internet. Gli aeroporti delle città di Almaty, Aktay e Aktobe sono chiusi in seguito alle violente proteste. L'aeroporto di Almaty, fa sapere un funzionario, è stato devastato dai dimostranti che lo avevano occupato. Le aree del terminale e del duty free sono state distrutte e saccheggiate. Le forze di sicurezza hanno ripreso alcune ore fa il controllo dello scalo. Le autorità aeroportali hanno inoltre comunicato la sospensione di tutti i voli da Mosca verso Almaty e Nur-Sultan.

Anche le compagnie aeree degli Emirati arabi flydubai e Air Arabia, hanno annullato i voli per Almaty così come la tedesca Lufthansa a causa degli "ulteriori sviluppi" avvenuti nella capitale finanziaria.

Mosca, missione pace potrebbe richiedere un mese

La missione in Kazakistan dell'Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva (Csto) potrebbe "richiedere circa un mese". Lo ha riferito il vicepresidente della Commissione Difesa della Duma, spiegando che il compito delle truppe sarà "contribuire a neutralizzare gli istigatori della violenza e mettere in sicurezza le infrastrutture strategiche".

L'Organizzazione del trattato per la sicurezza collettiva ritiene che i disordini in corso in Kazakistan siano "in parte dovuti a un intervento dall'estero". E' quanto si legge in un comunicato dell'alleanza pubblicato sul sito del Cremlino.

Washington a Mosca: non oltrepassate i limiti

Gli Usa hanno avvertito Mosca che vigileranno sul rispetto dei diritti umani da parte dei soldati russi: "Sorveglieremo anche che non ci sia alcun atto che possa gettare le basi per la presa delle istituzioni nel Paese", ha aggiunto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Ned Price.

Cina e Turchia auspicano "rapida stabilizzazione"

Il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, e l'omologo turco, Mevlut Cavusoglu, hanno "discusso la situazione in Kazakistan" ed "espresso sostegno per gli sforzi delle autorità kazake per ripristinare l'ordine costituzionale". Anche il ministero degli Esteri cinese ha espresso l'auspicio di una "rapida stabilizzazione" della situazione in Kazakistan. "Speriamo che la situazione si stabilizzi e l'ordine sociale venga ripristinato", ha detto il portavoce del ministero, Wang Wenbin.

Iran, si trovi soluzione pacifica senza interferenze straniere

"Crediamo che il saggio governo e la nazione del Paese amico, fraterno e vicino possano risolvere i loro problemi e controversie in modo pacifico e attraverso il dialogo, senza interferenze straniere e in base ai propri interessi nazionali". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Saeed Khatibzadeh, che ha anche messo in guardia il Kazakistan dai tentativi di parti straniere di sfruttare i disordini e di intromettersi negli affari del paese.

Ue: cessi violenza, pronti a sostenere dialogo

"Condanniamo la violenza ad Almaty e deploriamo la perdita di vite". Lo ha dichiarato la portavoce della Commissione europea per la politica estera, Nabila Massrali. "La violenza deve cessare. Invitiamo alla de-escalation e a una risoluzione pacifica della situazione. L'Ue è pronta a sostenere un dialogo", ha aggiunto.

Londra auspica soluzione pacifica

La ministra degli Esteri, Liz Truss, che ha condannato "gli atti di violenza e la distruzione di proprietà ad Almaty", la capitale finanziaria del Kazakistan ed epicentro delle proteste contro il caro-gas, ha annunciato che ci sarà un "coordinamento con i nostri alleati sugli ulteriori passi da prendere".

Italia preoccupata, fermare le violenze

L'Italia segue con grande preoccupazione i gravi eventi che stanno avendo luogo in Kazakistan, uno dei principali fornitori di gas. La Farnesina in una nota chiede che non si ricorra all'uso della forza e si avvii un percorso nazionale di allentamento delle tensioni in un quadro di piena sovranità in linea con gli standard di rispetto dei diritti e di pluralismo fissati dalle organizzazioni internazionali di cui il Kazakistan è membro.