Pechino 2022

La Cina stila le regole dei Giochi Olimpici: "Battere le mani, ma non cantare"

Tolleranza zero per contrastare la variante Omicron

La Cina stila le regole dei Giochi Olimpici: "Battere le mani, ma non cantare"
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Piazza Tienanmen a Pechino a 20 giorni dall'inizio dei Giochi Olimpici

A venti giorni dall'inizio dei Giochi Olimpici di Pechino, la situazione Covid in Cina è stata "stabilizzata". La "nazione è riuscita a tenere sotto controllo i focolai, agendo in modo tempestivo", si legge in un comunicato della Commissione Sanitaria Nazionale. 

A parlare sono i numeri in calo (104 nuovi casi di Covid-19 trasmessi a livello locale) e i dati sulle vaccinazioni (oltre 1,26 miliardi di persone, ovvero quasi il 90% della popolazione del Paese), tanto che non preoccupa più di tanto la notizia del primo contagio da variante Omicron a Pechino, precisamente nel distretto di Haidian dove è in corso un'indagine epidemiologica.

Resta il fatto che a poche settimane dall'inizio dei Giochi, il 4 febbraio, più di 20 milioni di persone in sei città sono ancora in isolamento dopo i recenti focolai. Una ulteriore applicazione della misura "regina" scelta dal Paese: la "tolleranza zero" nei confronti del virus che finora ha funzionato e che regolerà anche lo svolgimento delle Olimpiadi.

Giochi Olimpici di Pechino 2022
Giochi Olimpici di Pechino

Le regole di Pechino 2022: "Battere le mani, ma non cantare"

Gli atleti dovranno essere vaccinati - o affrontare una lunga quarantena - fare test ogni giorno e indossare mascherine quando non gareggiano o non si allenano. Si potranno battere le mani per tifare i compagni di squadra, ma non si potrà cantare o incitare. E ancora, isolamento e addio alle competizioni per i positivi. L'obiettivo è quello di "creare una bolla" a prova di virus per atleti e visitatori. Sarà una "Tokyo riveduta e corretta", spiegano gli organizzatori, con protocolli molto più severi.

Ecco dunque le regole principali. Per poter accedere alle aree olimpiche senza completare la quarantena di 21 giorni, atleti, componenti di delegazioni e staff, così come i giornalisti, dovranno essere vaccinati, secondo le direttive delineate dai loro paesi di provenienza. Prima di imbarcarsi sui voli, tutti devono fornire due test negativi di laboratorio.

All'arrivo all'aeroporto di Pechino, a tutti sarà misurata la temperatura e nuovamente ci si dovrà sottoporre a tamponi nasali e faringei, prima del trasferimento in bus al villaggio olimpico. Gli atleti dovranno effettuare tamponi quotidiani. Le sale da pranzo avranno pareti divisorie e la capienza dei posti a sedere sarà ridotta per aiutare a mantenere le distanze. Vietato parlare negli ascensori. Le mascherine sono obbligatorie ovunque con pochissime eccezioni.

A Tokyo furono 33 gli atleti risultati positivi durante i Giochi. Di questi, 22 si ritirarono dalle gare. A Pechino, se un atleta o un altro partecipante risulta positivo ma non presenta sintomi, dovrà isolarsi in un hotel dedicato senza poter lasciare la stanza, ma potrà richiedere attrezzature per l'allenamento. Le situazioni saranno comunque valutate caso per caso, fermo restando che si esce dall'isolamento dopo due giorni dall'ultimo test negativo. I sintomatici saranno ricoverati in ospedale.

Non sono ammessi spettatori dall'estero, ma sono in via di definizione le regole per i sostenitori locali, che in ogni caso dovranno restare in silenzio: niente cori e niente canti di incoraggiamento. ma si potranno battere le mani.

Manifestazione contro i Giochi Olimpici di Pechino a Giacarta Ap
Manifestazione contro i Giochi Olimpici di Pechino a Giacarta

Il boicottaggio diplomatico

La Danimarca si è unita ai Paesi che non invieranno rappresentanti ufficiali alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali. La decisione si è basata "su una visione generale della situazione", ha annunciato la portavoce del ministero degli Esteri Jeppe Kofod all'agenzia Ritzau. Il governo dimostrerà il proprio appoggio agli atleti danesi, ma non in presenza a Pechino. Il boicottaggio è stato deciso a dicembre dagli Stati Uniti, quindi da Australia, Regno Unito, Nuova Zelanda ed altri Paesi.

Sarà presente alla cerimonia inaugurale il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres che ha ribadito che "le Olimpiadi invernali devono essere uno strumento per la pace nel mondo". E ci sarà anche il presidente russo Vladimir Putin che incontrerà Xi Jinping per una serie di "colloqui su vasta scala".