La Direzione Pd approva il dispositivo che dà il mandato al segretario

Quirinale, Letta: "La scelta passa da dialogo e patto di legislatura per un presidente super-partes"

"Draghi va salvaguardato, è essenziale per portare a termine il Pnrr e per fare fronte alla crisi pandemica", dice il segretario de Pd. Orfini: "Se Berlusconi viene eletto, il giorno dopo non ci sarà più il governo"

Quirinale, Letta: "La scelta passa da dialogo e patto di legislatura per un presidente super-partes"
ANSA/CLAUDIO PERI
Enrico Letta, segretario del Pd

La riunione congiunta della direzione nazionale e dei gruppi parlamentari del Pd approva all'unanimità il dispositivo che dà mandato al segretario, Enrico Letta, e ai presidenti dei gruppi parlamentari di seguire le trattative per l'elezione del Presidente della Repubblica.

"La Direzione approva la relazione e le conclusioni del segretario e gli affida il mandato, unitamente alle presidenti dei Gruppi parlamentari di Camera e Senato, di seguire le trattative per l'elezione del Presidente della Repubblica - si legge - Il Pd ritiene che sia necessario individuare una figura di alto profilo istituzionale, che rappresenti indiscutibilmente i valori dell'unità della Nazione, e quindi non di parte. A tal fine occorre giungere rapidamente a una scelta condivisa dall'arco di forze parlamentari più ampio possibile, a partire da quelle dell'attuale maggioranza. Al contempo, la perdurante emergenza pandemica e la necessità di attuare con puntualità il Pnrr richiedono che siano comunque garantite stabilità nell'azione di governo e una conclusione ordinata, e nei tempi ordinari, della legislatura".

Letta: "Sbagliato chiudere le porte al dialogo, serve un patto di legislatura"

"La buona politica passa dalla responsabilità, proteggendo la figura di Mario Draghi. Non vorrei che alla fine ci giocassimo la carta fondamentale che ha ridato all'Italia credibilità: proteggere la sua figura è fondamentale". Lo dice il segretario del Pd, Enrico Letta, alla direzione del partito.

"È sbagliato chiudere le porte al dialogo come ha fatto ieri il centrodestra, vogliamo riaprire quelle porte e quel dialogo per il bene del paese, la scelta passa per un accordo generale delle forze politiche" prosegue Letta e propone "un patto di legislatura che consenta al nostro paese di completare la legislatura portando il paese al voto nel 2023 e all'elezione di un presidente o una presidente di garanzia per tutti".

Sarebbe "una scelta forte per dare energia e forza perché i prossimi 14 mesi dell'azione di governo trovino risposte efficaci in continuità con quanto stiamo facendo oggi". Serve "un largo patto di legislatura in cui ognuno faccia un gesto di generosità verso il paese, che verrà ripagato dagli italiani", sottolinea Letta. Bisogna "uscire dai propri fortini, altrimenti ci sarà una ulteriore condanna degli italiani nei confronti della politica".

"La strada da seguire è quella di una figura istituzionale, di garanzia, super partes nella quale tutte le componenti possano ritrovarsi, non un capo politico ma una figura di unità" dice ancora il segretario del Pd. "Dovremo fare delle scelte se si dovesse andare alle prime tre votazioni senza un accordo e decidere insieme ai nostri alleati se votare scheda bianca o decidere di convergere tutti insieme su un nome con una asticella così alta - conclude Letta - Poi dovremo decidere come comportarci se il centrodestra continuerà nella scelta sbagliata fatta ieri di candidare un capo politico, perché loro hanno candidato il capo politico più divisivo, un atteggiamento che rende le cose ancor più difficili". 

Orfini: "Il Pd assuma una iniziativa politica forte"

"Quella del Quirinale è sempre la partita più tattica e più politica, quindi va affrontata con la dovuta cautela. Ma mai come oggi dobbiamo decidere cosa fare per il Paese. Siamo nella fase più complicata" da quando è tornata a farsi sentire la pandemia, "i contagi stanno di nuovo sconvolgendo la vita degli italiani. Questa è la ragione che ci ha portato a dire continuità nell'azione di governo. Proprio per questo, però, non possiamo sottovalutare la decisione di ieri del centrodestra". Lo ha detto il deputato Pd, Matteo Orfini, alla riunione congiunta fra Gruppi parlamentari e direzione Pd.

L'elezione di Berlusconi "è una ipotesi folle, assurda, irricevibile ma purtroppo non impossibile nel nostro Paese. È difficile, per fortuna, ma non impossibile. E non è una proposta grave solo per la storia di Berlusconi, ma perché è uno schema diverso, è la fine dell'unità nazionale e dell'idea di un governo insieme. Se Berlusconi viene eletto, il giorno dopo non ci sarà più il governo", avverte Orfini.

"In un quadro così delicato, il centrodestra unito solennemente fa una proposta che scassa tutto. Tutto quello che ha fatto ieri avrebbe conseguenze drammatiche per il Paese. Dobbiamo prendere delle contromisure che non significa lavorare su un nome di bandiera alternativo. Non possiamo reagire ad errore con un altro errore, ma tenendo insieme il campo delle forze responsabili su quello schema alternativo assumendo una iniziativa politica per dire al centrodestra 'fermatevi', per riaprire uno schema di accordo largo con il centrodestra.

Continuità nell'azione di governo, abbiamo bisogno di Draghi a Palazzo Chigi", ha continuato l'esponente dem. "E abbiamo bisogno di offrire a questo governo una agibilità maggiore che ha avuto in questi mesi. Letta ha detto cose condivisibili dicendo che dobbiamo fare presto. Abbiamo bisogno di un presidente della Repubblica che sia garanzia di questo processo. Penso che oggi noi, da qui, dobbiamo usare anche il giusto livello di drammatizzazione rispetto a quello che è accaduto ieri e assumere una iniziativa politica forte". 

Bonaccini: "Un errore escludere Draghi dalla corsa"

"Credo che la candidatura di Berlusconi sia un segno di debolezza del centrodestra, in particolare delle leadership di Salvini e Meloni. Non si era mai vista un'autocandidatura e uno scouting in modo così grossolano, credo che questo non sia poco. Serve un patto di legislatura, egoisticamente da governatore dovrei dire teniamo Draghi fino a fine legislatura, ma sarebbe un errore dire che Draghi è tolto dalla corsa al Quirinale, io non brucerei alcun nome e mi terrei pronto nella sfida di opposizione a Berlusconi. È giusto poi che il governo prosegua fino a fine legislatura". Lo ha detto il governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, nel corso della riunione congiunta della direzione nazionale e dei gruppi parlamentari del Pd.

Delrio: "Il Pd è per la responsabilità e la stabilità"

"Do per scontato il mandato al segretario Letta e alle capigruppo. L'elezione del presidente della Repubblica è un momento fondamentale per il futuro dei nostri figli. È sempre stata, da Scalfaro in poi, la figura che ha stabilizzato il sistema, nonostante la crisi dei partiti e delle istituzioni. Ci siamo sempre affidati, il popolo si è sempre abbracciato al presidente della Repubblica anche quando la politica ha fallito, perché ha difeso le istituzioni". Così il deputato Pd Graziano Delrio intervenendo nel corso della riunione dei gruppi parlamentari e della direzione nazionale dem.

"Per noi responsabilità e stabilità delle istituzioni e del Governo sono due questioni che hanno a che fare con la vita dei cittadini, bene il patto di legislatura, bene non farsi tirare in una candidatura di parte", ha aggiunto.

Cuperlo: il covid sarà un "grande elettore, ora occorre cautela e misura"

"Il covid sarà un 'grande elettore'" della corsa al Quirinale e il modo in cui si svolgeranno gli scrutini, le posizioni dei partiti ma anche le dichiarazioni dei leader e dei poliurici saranno un banco di prova per mantenere o meno la connessione e la fiducia dei cittadini verso le istituzioni. Gianni Cuperlo usa la metafora del covid grande elettore, cioè protagonista invisibile ma pesante nelle prossime settimane che porteranno alla scelta del nuovo presidente della Repubblica per richiamare la sua parte e tutto l'arco costituzionale a un supplemento di sobrietà.

"Sarei per acquisire un di più di cautela e misura, cerchiamo di rappresentare l'anima sana di un partito che lascerà tracce profonde nella storia dell'Italia dei prossimi anni" ha detto Cuperlo intervenendo alla riunione della direzione del partito.

Bettini: "Il governo deve andare con Draghi"

"Affronteremo questo passaggio guardando all'interesse della Repubblica. I retroscena non aiutano, depistano e penso che dobbiamo stare attenti nelle prossime settimane a dire le nostre opinioni ma non a costruire fantasiosi quadri che danneggiano la nostra azione. Il governo deve continuare fino a fine legislatura, l'emergenza non e' finita, continua sia sul piano sociale sia su quello della pandemia. La cosa più naturale è che questo governo continui con il suo presidente del consiglio, con il presidente del consiglio attuale". Lo ha detto Goffredo Bettini durante la riunione congiunta fra Gruppi parlamentari Pd e direzione del partito. 

Alfieri: "Il Pd ha il 15%, ma deve svolgere il suo ruolo"

"La comunità del Pd ha bisogno di unità e compattezza, ha saputo ritrovarsi e riconoscersi nelle sfide più delicate. Questa compattezza e questa unità in cui ci ritroviamo". Così il senatore Alessandro Alfieri, intervenendo alla direzione.

"Non possiamo non giocare la partita, anche se siamo il 15 per cento dei grandi elettori", ha sottolineato Alfieri dopo la relazione del segretario Enrico Letta. "Siamo quelli più avanti nei sondaggi e non possiamo non interpretare il nostro ruolo. Oggi, oltre al metodo, individuiamo un identikit: figura autorevole, di alto profilo, una figura che stia nel campo arato da Sergio Mattarella. Grazie a lui e a Draghi abbiamo riacquisto credibilità internazionale. Un no netto, quindi, al padre padrone del centrodestra", sottolinea Alfieri.

"Lo diciamo anche per tutelare la credibilità del nostro paese. Va detto in maniera chiara che nessuno ha il diritto di precedenza. Il centrodestra con il comunicato cesellato ieri ha dato l'idea di come il centrodestra stia insieme con i cerotti. C'è spazio, dunque. Se appoggiano fino in fondo Berlusconi e poi fallisce Salvini e Meloni rimangono sotto le macerie. E' importante partire dalla maggioranza, ma è altrettanto evidente che l'elezione del presidente della Repubblica va di pari passo con il prosieguo dell'azione di governo. Bene consenso largo, metodo e bene delega a segretario e due capogruppo, bene il patto per rafforzare l'azione di governo. Chiudo dicendo che non vanno anticipate decisione sulla tattica parlamentare. Come ci muoveremo nei vari scrutini lo decideremo nel corso dei lavori", conclude il senatore Pd.

La Sala direzione del Nazareno intitolata a Sassoli

"Intitolare la sala della Direzione a Sassoli, per noi, è una scelta naturale, venuta dal basso, la scelta migliore possibile". Enrico Letta ha aperto la riunione della Direzione e dei Gruppi Pd con l'annuncio della decisione in ricordo di Sassoli.

"David ha rappresentato un nativo democratico, è stata la figura che più di tutte rappresenta quell'idea di democratico a tutto tondo. Ha sposato la causa del partito una volta che era nato, ha rappresentato al meglio questo profilo", ha detto Letta.