Guerra e social

"Organizzazione estremista", Russia avvia inchiesta penale nei confronti di Meta

Richiesta ufficiale all'ambasciata a Washington di fermare i social, colpevoli di aver abbassato gli standard di controllo solo in relazione alle affermazioni anti-russe

"Organizzazione estremista", Russia avvia inchiesta penale nei confronti di Meta
AP Photo/Tony Avelar, File
Meta, la sede a Menlo Park

Parlando oggi in televisione, il viceministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov è ritornato sulla vicenda social: "riguardo la questione di Facebook e Meta, voglio dire che ieri è stata inviata una nota all'ambasciata americana che comunica l'apertura di un'inchiesta sulla base dell'Articolo 280 contro la leadership di questa compagnia e coloro che consentono la disseminazione di messaggi assolutamente criminali e inaccettabili anche per gli standard etici degli Stati Uniti".

È di ieri infatti la notizia, diffusa dall’agenzia governativa Tass, che il ministero degli Esteri russo abbia trasmesso all'Ambasciata Usa a Mosca una nota nella quale comunica l'avvio di una procedura penale nei confronti del gruppo Meta, proprietaria appunto delle piattaforme Facebook, WhatsApp e Instagram

L'accusa della Procura russa, veicolata anche dall'agenzia di stampa Ria Novosti, è di "'incitamento all'odio razziale', che nella legislazione russa si qualifica come estremismo", ha detto il vicecapo del comitato russo per le tecnologie e le comunicazioni, Anton Gorelkin. In contemporanea, l'ambasciata russa a Washington ha chiesto formalmente al governo statunitense di fermare le "attività estremiste" della società capofila Meta per aver temporaneamente revocato il divieto di inviti alla violenza contro l'esercito e la leadership russi e togliere la censura ai post contro la Russia.

Meta in effetti ha allentato gli standard di controllo per quanto riguarda i contenuti politicamente non corretti che incitano alla violenza ed al razzismo limitatamente al territorio ucraino e solo per determinate espressioni

Dopo l’accusa di Mosca il gigante social ha infatti diramato uno statement in cui dichiara: ''Alla luce dell'invasione dell'Ucraina attualmente in corso, abbiamo deciso di fare temporaneamente un'eccezione permettendo alle persone colpite da questa guerra di esprimere sentimenti nei confronti delle forze armate invasori come 'morte agli invasori russi'. Si tratta di misure temporanee per difendere la libertà di espressione delle persone che stanno affrontando questa situazione. Come di consueto, stiamo vietando gli appelli alla violenza contro i russi al di fuori dello stretto contesto dell'invasione in corso''.