La Cina: "Fermare i combattimenti"

Riprende l'offensiva russa in Ucraina, il negoziato riparte lunedì. Bennett a Mosca da Putin

Violata la tregua, sospesa l'evacuazione dei civili da Mariupol. Putin: "Le sanzioni sono una dichiarazione di guerra". Visa e Mastercard sospendono le operazioni in Russia

Riprende l'offensiva russa in Ucraina, il negoziato riparte lunedì. Bennett a Mosca da Putin
LaPresse
Militari ucraini pattugliano le strade di Kiev

Il terzo round dei negoziati tra Russia e Ucraina si terrà lunedì 7 marzo. Lo ha annunciato David Arakhamia, tra i membri della delegazione di Kiev e leader del partito del presidente Zelensky, "Servo del popolo". Lo riferiscono le agenzie russe.

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha incontrato il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba al confine tra l'Ucraina e la Polonia. Il capo della diplomazia di Kiev chiede agli Usa aerei e sistemi di difesa aerea. Il ministro ucraino ha ammesso di non riuscire a vedere progressi nei colloqui di pace con la Russia ma ha sottolineato che si deve continuare a parlare. "Spero che il popolo ucraino possa vedere in questo una chiara manifestazione del fatto che abbiamo amici che ci stanno letteralmente al fianco", ha detto il capo della diplomazia di Kiev che ha aggiunto che se i partner di Kiev continueranno la pressione economica e politica sulla Russia e le forniture delle armi necessarie, "questo salverà molte vite".

Il colloquio Bennett-Putin

Il colloquio, a sorpresa, tra il premier israeliano Naftali Bennett e il presidente Vladimir Putin è durato circa 3 ore. Sul tavolo, secondo fonti politiche riferite dai media, il conflitto in Ucraina, la situazione delle Comunità ebraiche a seguito del conflitto stesso e anche il possibile accordo a Vienna sul nucleare dell'Iran a cui - come è noto - Israele si oppone. Della visita in Russia - Bennett è il primo leader occidentale ad andare a Mosca dopo lo scoppio della guerra - Israele, sempre secondo le fonti, ha avvisato in precedenza gli Usa, la Germania, la Francia ed è stato "in costante contatto" con l'Ucraina. Israele in questi giorni ha avuto una posizione ritenuta mediana: pur condannando, come ha fatto il ministro degli esteri Yair Lapid, l'invasione dell'Ucraina e votando contro all'Onu, Bennett ha sempre mantenuto il filo con Mosca con cui, tra l'altro, ha un coordinamento di sicurezza sulla Siria.

Al termine del colloquio il premier israeliano Naftali Bennett ha telefonato da Mosca al presidente ucraino Volodomir Zelensky. Lo riferiscono i media israeliani. Subito dopo Bennett ha proseguito in volo per Berlino per incontrare il cancelliere Olaf Scholz, lo ha riferito il suo portavoce, citato dai media israeliani. Bennett riferirà a Scholz sull'incontro al Cremlino e quindi rientrerà in Israele. Scholz è stato in visita in Israele mercoledì scorso.

Zelensky: "Con 15 centrali nucleari è rischio per tutta Europa"

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha tenuto un video collegamento con 300 parlamentari statunitensi. Nel corso dell'incontro virtuale, Zelensky ha lanciato un monito sul rischio per la sicurezza europea ricordando che il suo paese ha 15 centrali nucleari e che il prolungarsi dei combattimenti potrebbe causare un disastro nucleare con ramificazioni per l'intero continente. "Questo diventerà un problema dell'Europa", se gli Usa e la Nato non prendono ulteriori misure, ha avvertito il presidente ucraino, secondo "Politico" che cita due partecipanti all'incontro.

Zelensky ha aggiunto che le forze russe hanno sequestrato due centrali ucraine e stanno avanzando verso una terza. In una telefonata con i senatori statunitensi, Zelensky ha affermato, riporta SkyNews, che il terzo impianto attualmente minacciato è la centrale nucleare di Yuzhnoukrainsk, situata a 120 km (75 miglia) a nord di Mykolaiv, una delle numerose città che le forze russe puntano ad accerchiare. La Russia attualmente controlla la centrale nucleare di Zaporizhzhia nella città meridionale di Enerhodar, la più grande centrale nucleare d'Europa, e Chernobyl, che non è attiva ma è ancora dotata di personale e manutenzione.

Visa e Mastercard sospendono le operazioni in Russia

Visa e Mastercard hanno annunciato la sospensione delle proprie operazioni in Russia in risposta all'attacco lanciato in Ucraina. Iniziativa che era stata sollecitata oggi dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo incontro da remoto con membri del Congresso americano.

La Russia vorrebbe creare una Repubblica federale

Il Servizio di Sicurezza ucraino (Sbu) ha annunciato di aver arrestato diverse persone che per conto della Russia starebbero organizzando una "Repubblica federale di Ucraina". Lo riporta il Kyiv Independent. La "Repubblica Federale dell'Ucraina" avrebbe dovuto includere Ivano-Frankivsk, Transcarpazia, Leopoli, Ternopil e Cernivci. La logica della creazione di pseudo-formazione è quella di scuotere la situazione nelle retrovie dell'esercito ucraino. Il servizio di sicurezza dell'Ucraina ha arrestato l'organizzatore e le figure chiave della rete nella regione di Ivano-Frankivsk, allegando alla notizia anche foto logate con la sigla del servizio.

Nelle regioni occidentali e centrali avrebbero dovuto reclutare più di mezzo migliaio di uomini. I separatisti armati avrebbero dovuto eliminare le principali forze di sicurezza e funzionari governativi. Successivamente, si prevedeva di impadronirsi degli edifici amministrativi e proclamare "repubbliche popolari" sul modello della cosiddetta "L/Dnr" per poi unirsi in un nuovo stato controllato dalla Russia. I complici del ribelle, secondo quanto emergerebbe, hanno testimoniato contro di lui e sono in corso azioni investigative con l'organizzatore.

Per l'art. 109 (azioni finalizzate alla modifica forzata o al rovesciamento dell'ordine costituzionale o alla presa del potere statale) del codice penale, il traditore ei suoi complici rischiano fino a 10 anni di reclusione".

La guerra sul campo

L'esercito russo ha ripreso l'offensiva in Ucraina alle 16 ora italiana, "a causa della riluttanza di Kiev a influenzare i nazionalisti o estendere il cessate il fuoco". Lo ha dichiarato il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale Igor Konashenkov, citato da Ria. "I battaglioni nazionalisti hanno approfittato del cessate il fuoco per riorganizzarsi e rafforzare le loro posizioni", ha aggiunto.

Le forze armate ucraine hanno ripreso il controllo di Mykolayv, città portuale del sud, dove ieri erano entrati i russi. Lo ha reso noto il Kyiv Independent, aggiungendo che i militari ucraini hanno sequestrato l'equipaggiamento russo.  Il governatore dell'oblast di Mykolayv, Vitaly Kim, ha parlato di vittime civili, senza specificarne il numero.

Quasi del tutto distrutta la città di Borodyanka

Borodyanka, cittadina 60 chilometri a Nord Ovest di Kiev, è stata "quasi completamente distrutta dai bombardamenti". Lo ha dichiarato il presidente della regione di Kiev, Oleksiy Kuleba, secondo quanto riporta l'Ukrainska Pravda. "Non ci sono più acqua ed elettricità lì... Non c'è più Borodyanka. È quasi completamente distrutta. Il centro della città è semplicemente terribile", ha spiegato Kuleba. "Borodyanka è sotto il controllo delle truppe russe. Hanno il controllo dell'insediamento". Un attacco missilistico russo lo scorso 2 marzo ha distrutto un vasto complesso residenziale e le autorità ucraine temono che ci siano ancora persone intrappolate sotto le macerie.

Terminata l'occupazione dell'ospedale psichiatrico di Borodyanka

Le forze russe che avevano occupato nelle scorse ore un ospedale psichiatrico proprio a Borodyanka, hanno lasciato l'edificio, ma non la città. Lo ha riferito alla televisione il presidente della regione di Kiev, Oleksiy Kuleba, secondo il quale a prendere possesso della struttura, che ospita 670 pazienti, erano miliziani del leader ceceno Ramzan Kadyrov. L’ospedale negli ultimi giorni fungeva anche da rifugio per i cittadini locali. "Gli ospiti dell'ospedale mancano di acqua e medicine. Sono persone con necessità particolari, hanno bisogno di assistenza costante, alcune sono allettate da anni", ha detto Kuleba alla Cnn.

La tregua e i corridoi umanitari

La tregua deve essere rispettata oggi. E' l'appello del presidente ucraino Zelensky in un nuovo video. "I corridoi umanitari devono entrare oggi a Mariupol e Volnovakha, per salvare donne bambini e anziani e dare cibo e medicine a chi è rimasto. Stiamo facendo di tutto per far funzionare l'accordo", aggiunge.

E il presidente ucraino ha anche affermato: "Quasi 10mila soldati russi sono stati uccisi. E' terribile, sono 18enni, ventenni, quasi bambini, soldati a cui non è stato spiegato che stavano andando a combattere. La Russia dovrebbe dargli un'altra possibilità", ha sottolineato Zelensky, assicurando comunque che i russi "perderanno" questa guerra.

I corridoi umanitari da Mariupol e Volnovakha non saranno realizzati oggi, lo riferiscono alcuni media ucraini citando fonti della Croce Rossa, secondo cui il primo tentativo di un'uscita sicura per i civili è fallito. "Continuiamo le trattative costantemente" ha detto - secondo le stesse fonti - il vice primo ministro per la reintegrazione dei territori ucraini temporaneamente occupati, Irina Vereshchu. "E' prevista l'evacuazione anche dalla periferia di Kiev. Stiamo preparando corridoi a Sumy, Kharkiv, Kherson", ha detto

Papa Francesco ha esortato a pregare per la pace in Ucraina con un tweet sul suo profilo. "Chiediamo alla Regina della Pace di stendere su di noi il suo manto. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta!", è il messaggio del pontefice, con sotto gli hashtag #PreghiamoInsieme, #Ucraina e #Pace.

La posizione della Cina

La Cina auspica che i combattimenti in Ucraina si fermino "il prima possibile" e sottolinea la necessità di trovare una soluzione attraverso il dialogo. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, in un colloquio telefonico con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken. "La Cina sostiene tutti gli sforzi che aiuteranno ad alleviare la situazione e risolverla politicamente", ha detto Wang, citato in una nota della diplomazia di Pechino, e "si oppone a ogni a qualsiasi azione che non sia favorevole alla promozione di una soluzione diplomatica, e che invece alimenta il fuoco e aggrava la situazione".

Rai: stop alle corrispondenze e ai servizi dalla Russia

La Rai sospende i servizi dei corrispondenti dalla Russia: "La misura si rende necessaria alfine di tutelare la sicurezza dei giornalisti sul posto e la massima libertà nell'informazione relativa al Paese - spiega la Rai -. Le notizie su quanto accade nella Federazione Russa verranno per il momento fornite sulla base di una pluralità di fonti da giornalisti dell'Azienda in servizio in Paesi vicini e nelle redazioni centrali in Italia".  Ieri, in seguito all'approvazione di una legge che prevede multe e carcere per chi diffonde 'fake news' sul conflitto, la Bbc aveva deciso di ritirare i suoi giornalisti dalla Russia e riaprire le trasmissioni ad onde corte comeai tempi di Radio Londra. Anche l'emittente pubblica canadese Cbc/Radio-Canada aveva annunciato di aver temporaneamente sospeso il lavoro dei suoi giornalisti in Russia.

Putin: le sanzioni sono una dichiarazione di guerra

Il presidente Vladimir Putin, parlando ad un incontro con le assistenti di volo delle compagnie aeree russe, ha detto: "Le sanzioni contro la Russia rappresentano una dichiarazione di guerra" e ha affermato che "l'attuale leadership a Kiev deve capire che se continua con lo stesso spirito, mette in discussione il futuro della statualità ucraina e, se ciò accadrà, sarà interamente sulla loro coscienza".

Nel frattempo prosegue la marcia russa sull'Ucraina. Il ministero della Difesa russo annuncia in mattinata un temporaneo cessate il fuoco e la creazione di corridoi umanitari per l'evacuazione della popolazione civile dalle città di Mariupol e Volnovakha. "La Russia dichiara un corridoio umanitario e un cessate il fuoco dalle 10 ora di Mosca per l'uscita dei civili da Mariupol e Volnovakha".

Ma gli accordi ha reso poi noto il ministero della Difesa ucraino "sono stati interrotti". Secondo quanto dichiarato dalla vicepremier ucraina Irina Vereshchuk "la Federazione Russa ha violato i suoi obblighi e sta bombardando la città di Volnovakha"."L'evacuazione della popolazione è rinviata!" si legge inoltre su un messaggio Telegram destinato alla popolazione ucraina.

Diversa la versione sull'accaduto del ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov che ha dichiarato: "Ai corridoi umanitari aperti stamani in Ucraina a Mariupol e Volnovakha "non si è presentato nessuno".

La città ucraina di Mariupol avrebbe dovuto cominciare l'evacuazione dei civili alle 9, le 10 in Italia fino alle 14, le 15 in Italia. Ma anche il sindaco della città ha denunciato violazioni dell'accordo e annunciato che l'evacuazione è stata rinviata "per motivi di sicurezza" perché le forze russe" continuano a bombardare Mariupol e dintorni" scrive la municipalità. Mentre lo staff di Medici senza Frontiere aveva fatto sapere che l'apertura dei corridoi umanitari annunciata da Mosca "ancora non è avvenuta".  

"Siamo riusciti a ottenere un accordo per fornire assistenza a quelle città in Ucraina che si trovano nella situazione più tremenda e terribile, Mariupol e Volnovakha, per salvare bambini, donne e anziani. Per fornire farmaci e cibo a chi sta lì in quei luoghi", aveva detto Zelensky in un messaggio. E ancora: "Facciamo tutto il possibile dalla nostra parte per assicurarci che questo accordo funzioni, per quanto riguarda i corridoi umanitari e vedremo se potremo andare ancora oltre i nostri negoziati con la Russia". E in un video pubblicato su Facebook ha aggiunto: "Sono sicuro che presto potremo dire alla nostra gente: tornate! Tornate dalla Polonia, dalla Romania, dalla Slovacchia e da tutti gli altri paesi. Tornate perché non c'è più nessuna minaccia".

Circa il 90% della città di Volnovakha è stata danneggiata dai bombardamenti, ha dichiarato il parlamentare locale Dmytro Lubinets al Kyiev Independent. "I cadaveri giacciono non raccolti e le persone che si nascondono nei rifugi stanno finendo il cibo", ha detto il deputato.

Le forze russe stanno ponendo un "drammatico" assedio alla strategica città di Mariupol, nell'Ucraina orientale. E nella notte in cui si temeva la presa di Odessa, i russi hanno stretto la morsa intorno alla città. Il sindaco Vadim Boichenko ha denunciato "attacchi spietati" chiedendo appunto la creazione di un corridoio umanitario: "Per il momento stiamo cercando soluzioni ai problemi umanitari e tutti i modi possibili per far uscire Mariupol dal blocco", ha detto in un messaggio pubblicato sull'account Telegram dell'ufficio del sindaco di questa città di circa 450.000 abitanti, situata sul Mar d'Azov.

"La nostra priorità è l'istituzione di un cessate il fuoco in modo da poter ripristinare le infrastrutture vitali e creare un corridoio umanitario per portare cibo e medicine in citta'", aveva detto il sindaco. La conquista di Mariupol permetterebbe ai russi di collegare le forze che hanno già preso i porti chiave di Berdiansk e Kherson, dalla già annessa Crimea con le truppe separatiste e russe nel Donbass.

Il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov in un post su Facebook ha ammesso che i russi hanno guadagnato terreno in diverse direzioni, ma ha affermato che controllano solo una "piccola porzione" del territorio del Paese e che i combattenti ucraini li "respingono". "Il 'grande' esercito ha mostrato la sua vera natura, vile e terrorista, capace di aggredire la popolazione - donne, bambini, civili disarmati", ma "il nemico risponderà di ogni vita uccisa, di ogni lacrima provocata", ha aggiunto.

A preoccupare, inoltre, in queste ore è soprattutto l'avanzare verso una seconda centrale nucleare dopo quella di Zaporizhzhia, la più grande d'Europa, dove gli addetti lavorano da ieri sotto la minaccia delle armi. Si tratta dell'impianto di Yuzhnoukrainsk, nella regione di Mykolaiv, nell'Ucraina meridionale, un impianto composto da 4 reattori, dal quale ormai le truppe di Mosca si trovano a una trentina di chilometri. Dopo la conquista del sito di Zaporizhzhia, con l'Aiea che ha assicurato che non si è registrata "alcuna fuoriuscita di radiazioni", sembra chiara, secondo gli esperti, la strategia di Mosca di assicurarsi il controllo dei centri che garantiscono la fornitura di elettricità all'intero Paese. La sola centrale di Zaporizhzhia, infatti, garantisce il 40% della produzione di energia elettrica dell'intera Ucraina.

Sul fronte dei negoziati Podoliak, il consigliere del presidente ucraino, sottolinea che nei negoziati "la posizione della Russia è dura. La posizione dell'Ucraina è dura: quindi non saranno facili, ma ci saranno". A conferma della distanza fra le due posizioni, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha spiegato che l'obiettivo delle "operazioni militari speciali" in Ucraina (come Mosca definisce l'invasione) non è quello di dividere l'Ucraina, bensì di garantire che si trasformi in una regione "smilitarizzata e libera dall'ideologia neonazista".

Difesa Gran Bretagna: probabile che 4 città vengano circondate da truppe russe

Il ministero della Difesa britannico ha fornito questa mattina un aggiornamento dell'intelligence. Secondo l'ultimo report, il tasso di attacchi aerei e militari russi è diminuito nelle ultime 24 ore. Nel frattempo, le città di Kharkiv, Chernihiv e Mariupol rimangono in mano ucraina. È probabile che queste città, insieme a Sumy, "siano tutte circondate dalle forze russe". Stando a quanto riferito dal ministero della Difesa britannico poi, "le forze russe stanno probabilmente avanzando nella città portuale meridionale di Mykolaiv. C'è una possibilità realistica che alcune forze tenteranno di aggirare la città per dare la priorità alla progressione verso Odessa".

Dalla Francia proposte per garantire la sicurezza dei siti nucleari

L'ufficio del presidente francese, Emmanuel Macron, ha riferito che Parigi proporrà presto misure concrete per garantire la sicurezza dei cinque principali siti nucleari in Ucraina. Le misure saranno elaborate sulla base dei criteri dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica. Macron, riporta la nota della presidenza, è "estremamente preoccupato per i rischi per la sicurezza nucleare, la protezione e l'attuazione delle salvaguardie internazionali derivanti dall'invasione russa dell'Ucraina". Il presidente francese ha sottolineato che la Russia "deve cessare immediatamente le sue azioni militari illegali e pericolose" e consentire alle autorità ucraine il pieno controllo su tutti gli impianti nucleari all'interno dei confini internazionalmente riconosciuti del paese. Inoltre, ha esortato Mosca a consentire "l'accesso libero, regolare e senza ostacoli al personale della struttura per garantire il loro continuo funzionamento sicuro".

Nuovo tweet del Papa in ucraino e in russo per la pace

"Chiediamo alla Regina della Pace di stendere su di noi il suo manto: sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, ma liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta!". Così Papa Francesco in un tweet in ucraino e russo, pubblicato insieme all'immagine di un'antica icona mariana.

La Nato: "Non imporremo una No Fly Zone sull'Ucraina"

E' polemica intanto sulla decisione della Nato di non adottare la No Fly Zone sui cieli ucraini. "Abbiamo la responsabilità come alleati della Nato, di prevenire che questa guerra si estenda oltre l'Ucraina. Perché sarebbe ancora più pericoloso, più devastante e costerebbe ancora più sofferenza umana", ha spiegato il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione straordinaria con i ministri degli Esteri dell'Alleanza atlantica. "Quindi non interveniamo in Ucraina né sul terreno né nello spazio aereo. Ovviamente l'unico modo per attuare una no fly zone è inviare aerei Nato e abbattere gli aerei russi. La nostra valutazione è che comprendiamo la disperazione ma crediamo che se lo facessimo finiremmo in qualcosa che potrebbe portare a un conflitto europeo che coinvolge molti più Stati e causerebbe molto più sofferenza", ha aggiunto Stoltenberg.

Per il presidente ucraino Zelensky, la decisione della Nato equivale all'aver dato "luce verde all'ulteriore bombardamento di città e villaggi ucraini, rifiutandosi di stabilire una no-fly zone". Il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha invece difeso l'esclusione di una No fly zone "perché questo coinvolgerebbe direttamente la Nato nel conflitto, e scatenerebbe un conflitto almeno a livello continentale che avrebbe degli effetti devastanti su tutta l'Europa e questo non lo vogliamo". Il presidente ucraino ha anche smentito, per l'ennesima volta, di essere fuggito dal paese per rifugiarsi in Polonia, come aveva detto il presidente della Duma russa.

L'Ue verso lo stop delle relazioni privilegiate con la Russia al Wto

I Paesi membri dell'Ue sostengono la proposta della Commissione europea di mettere fine alle relazioni privilegiate con la Russia all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto). "C'è forte sostegno a lavorare con Paesi che la pensano allo stesso modo su una dichiarazione congiunta e la volontà di adottare misure commerciali appropriate come azione", ha riferito una portavoce della Commissione europea. "Dal punto di vista dell'Ue, queste misure"commerciali "sarebbero adottate secondo le stesse procedure utilizzate per l'adozione dei precedenti pacchetti di sanzioni".

Domani colloquio Erdogan-Putin

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan avrà domani un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin. La conferma è arrivata oggi dal portavoce di Erdogan, Ibrahim Kalin, secondo il quale i due leader valuteranno la possibilità che la Turchia possa ospitare un negoziato tra Russia e Ucraina. La Turchia, ha aggiunto, farà di tutto per giungere a un cessate il fuoco.  Erdogan ha insistito per assumere il ruolo di negoziatore nella crisi e negli ultimi giorni ha intensificato i contatti diplomatici per riuscire a ottenere un colloquio con Putin.

Emergenza rifugiati

Con l'apertura di corridoi umanitari, le autorità europee - e dunque anche quelle italiane - si preparano a uno spostamento ancora più massiccio di rifugiati che cercano di fuggire dalla guerra. Lunedì prossimo questa catastrofe umanitaria -quasi 1,4 milioni di ucraini hanno già lasciato il loro Paese - sarà affrontata in una nuova riunione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu dedicata alla guerra nell'Europa dell'Est. Secondo alcune stime, rendo noto l'Unhcr, agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, i rifugiati potrebbero oltrepassare il numero di 1,5 milioni entro la fine della settimana. A questi si aggiungono i 96 mila abitanti delle regioni separatiste del Donbass (Donetsk e Luhansk) che sono andati in Russia.

PayPal sospende tutti i suoi servizi in Russia

PayPal ha annunciato la sospensione di tutti i suoi servizi in Russia, in seguito alla situazione in Ucraina. Lo riferiscono i media internazionali. Si allunga così la lista di aziende e società che interrompono le proprie attività in Russia.