Le scelte dell'Occidente

I leader Nato: non imporremo una no-fly zone in Ucraina

Jens Stoltenberg: "La Georgia, la Bosnia e la Moldavia a rischio di attacchi russi". Il segretario di Stato Usa Antony Blinken: "Non cerchiamo il conflitto ma se il conflitto arriva da noi siamo pronti". Oggi riunione del Consiglio di sicurezza Onu

I leader Nato: non imporremo una no-fly zone in Ucraina
(ApPhoto)
Antony J. Blinken parla con Jens Stoltenberg presso la sede della NATO a Bruxelles

Bruxelles è oggi al centro di una intensa giornata sul fronte diplomatico. Nella capitale belga sono infatti in agenda diverse riunioni tra i ministri degli esterni di Nato, G7 e Unione europea. Il dato al momento più importante è il no dell'Alleanza atlantica alla richiesta ucraina di stabilire una no-fly-zone: la decisione di imporre un divieto di sorvolo totale o parziale sul paese renderebbe gli stati occidentali parte attiva nel conflitto, una prospettiva che al momento i leader sono tutti intenzionati a evitare. Si è però inoltre imposto un altro tema: quello di tenere alta l'attenzione su Georgia, Bosnia e Moldavia, tre stati potenzialmente esposti ad attacchi da parte della Russia. Si è intanto appreso che oggi stesso il Consiglio di sicurezza Onu terrà una riunione di emergenza su richiesta del Regno Unito

Prosegue poi la discussione sulle sanzioni economiche: tanto l'Unione europea quanto gli Stati uniti d'America starebbero studiando come si potrebbe impedire che Mosca benefici dei finanziamenti del Fondo monetario internazionale.

"Non cerchiamo il conflitto ma se il conflitto arriva da noi siamo pronti, difenderemo ogni centimetro del territorio dell'Alleanza", che "è e resterà unita" e agirà "con determinazione e rapidità", ha promesso il segretario di Stato americano Antony Blinken a margine del vertice Nato di oggi, allargato a Svezia e Finlandia, due paesi ancora fuori dalla Nato ma la cui eventuale adesione è uno della crisi tra Mosca e gli stati occidentali. Blinken ha inoltre affermato che "quello che l'Ue ha fatto in queste ultime settimane", dopo l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, "è storico".

"Gli alleati sono d'accordo che non dobbiamo avere aerei Nato operativi nello spazio aereo ucraino o truppe Nato nel territorio ucraino", ha detto il segretario generale dell'Alleanza atlantica Jens Stoltenberg in conferenza stampa al termine del summit, replicando alla richiesta di no-fly zone avanzata dal governo di Kiev. "Il nostro supporto per l'esercito ucraino è stato cruciale negli anni e ora lo abbiamo aumentato", ha spiegato, "abbiamo fornito training ed equipaggiamenti sin dal 2014, l'esercito oggi è più forte ed è per questo che è capace di respingere l'attacco. Noi capiamo la disperazione degli ucraini. Noi abbiamo attuato le più severe sanzioni di sempre, stiamo richiamando Putin a fermare questa guerra ma abbiamo la responsabilità di prevenire una escalation che vada oltre l'Ucraina". Il rischio è tuttavia che sia Mosca a compiere passi in tal senso: "C'è ampio accordo sul fatto che dobbiamo fare di più per sostenere la Georgia, la Bosnia e la Moldavia", intraprendendo "più attività a loro sostegno - ha aggiunto - perché potrebbero essere a rischio, esposte a ulteriori interventi, sovversione e potenzialmente anche ad attacchi da parte delle forze armate russe".

"Questa è la peggiore aggressione militare da decenni - ha detto inoltre Stoltenberg - con città, scuole, ospedali, edifici residenziali bombardati, attacchi alle centrali nucleale. I giorni che verranno probabilmente saranno peggiori, con più morti e più distruzione. Abbiamo rafforzato la nostra difesa di terra, aria e mare. Gli alleati del Nord America e dell'Europa hanno inviato altre migliaia di truppe nella parte Est dell'Alleanza. Stiamo schierando per la prima volta la forza di risposta della Nato e abbiamo oltre 130 jet in massima allerta e oltre 200 navi dall'alto nord al Mediterraneo" e "stiamo seriamente considerando un significativo aumento sia con più soldati che con più difesa aerea" Al contempo, "Putin ha sottostimato totalmente la forza delle forze armate ucraine, che hanno saputo respingere e contrattaccare".

"Abbiamo rilevato l'uso di bombe a grappolo e letto di report sull'uso di altre armi in violazione delle leggi internazionali" da parte dei russi in Ucraina, ha poi riferito, chiarendo che "la Nato e i suoi partner stanno raccogliendo le informazioni e stiamo monitorando da vicino che cosa sta succedendo in Ucraina. Accogliamo con favore l'indagine della Corte penale internazionale perché ci dobbiamo assicurare che il presidente Putin e il presidente della Bielorussia siano ritenuti responsabili per ciò che fanno. Questa è brutalità, è disumanità e violazione della legge internazionale"

Rispetto invece all'attacco di questa notte alla centrale nucleare di Zaporizhzhia il segretario generale aveva affermato in mattinata: "È la dimostrazione dell'incoscienza di questa guerra".

Per l'alto rappresentante della Ue per la politica estera Josep Borrell "I russi stanno bombardando qualsiasi cosa: ospedali, case scuole con molte vittime civili. È un modo barbaro di fare la guerra. Il Consiglio dell'Onu per i diritti umani manderà presto una missione per esaminare le violazioni dei diritti umani che stanno avvenendo in Ucraina. Questa è la guerra di Putin. E Putin la deve fermare. Noi resteremo uniti nel chiedere che questa guerra si fermi e si eviti di uccidere persone innocenti".

"Come Nato siamo d'accordo per riportare Putin al tavolo, per raggiungere una soluzione diplomatica. Si andrà verso un 'no' alla no fly zone perché questo coinvolgerebbe direttamente la Nato nel conflitto e scatenerebbe un conflitto che avrebbe effetti devastanti su tutta l'Europa. Noi lavoreremo attraverso le sanzioni sempre più pesanti per la Russia, attraverso il sostegno militare all'Ucraina, attraverso la diplomazia per garantire la pace e fermare questo conflitto", ha spiegato il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio a margine del vertice dei ministri Esteri della Nato. Di Maio, facendo riferimento alla strategia di diversificazione energetica dell'Eni ha anche detto che "se qualcuno pensava di poter ricattare l'Italia sull'energia ha sbagliato paese". In quanto al ruolo dell'Unione europea, per il titolare della Farnesina essa "rappresenta la più importante delle istituzioni di pace, dobbiamo continuare in azioni comuni. Putin aveva scommesso sulle nostre divisioni e il loro nervosismo è evidente. La guerra di Putin è contro la democrazia, non è solo contro un popolo ma contro un modello".

"Non siamo cambiati. Continuiamo a promuovere la pace e la stabilità. Questo è il modello della nostra prosperità e del nostro modo di vivere. Ci stiamo adattando alle nuove minacce a livello centrale e risponderemo a tali minacce per continuare a promuovere la sicurezza, la pace e la stabilità in Europa". Questa la posizione del ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares

"La sicurezza in Europa è in pericolo", ammonisce il ministro degli Esteri croato Gordan Grlic Radman, sottolineando che il suo paese ha "rispetto per il coraggio dei militari e dei civili ucraini, che stanno resistendo. La Nato è un'alleanza difensiva, bisogna evitare escalation. Tuttavia siamo uniti: chiediamo alla Russia di fermare immediatamente l'invasione e di tornare al tavolo".

Secondo il ministro degli Esteri rumeno Bogdan Aurescu La Nato deve "accelerare la creazione dei battaglioni in Romania. E riconsiderare la postura sul fianco orientale", perché le "condizioni sono completamente diverse da quando è stato pensata. Abbiamo truppe russe in Bielorussia, che è diventata un distretto militare russo. Tutto va ripensato". Per l'omologo ceco Jan Lipavsky "La Nato non deve farsi trascinare nel conflitto. Attuare una No fly zone vuol dire portare la Nato nel conflitto".

Un'esortazione per un coinvolgimento diretto dell'Alleanza atlantica era arrivata oggi stesso dal vicesindaco di Mariupol Sergei Olrov: "Non c'è modo di fermare Putin dall'uccidere i nostri civili dal cielo finché la Nato non si sveglia e capisce che questo non è un conflitto regionale, è una guerra contro la democrazia, contro la libertà, contro una delle più grandi nazioni europee. Sembra che i leader occidentali non capiscano che Putin non si fermerà. Ci aspettiamo che un giorno i leader della Nato capiscano che è totalmente necessario fornire un supporto militare diretto all'Ucraina per fermare il signor Putin o almeno chiudere i nostri cieli per proteggerci dalla minaccia che arriva via aria"