La protesta

Sicilia, studenti decidono di spegnere i termosifoni in solidarietà al popolo ucraino

L'iniziativa di un liceo di Nicosia, in provincia di Enna, sta già raccogliendo adesioni, l'invito è rivolto a tutte le scuole d'Italia

Sicilia, studenti decidono di spegnere i termosifoni in solidarietà al popolo ucraino
Fabio Bruno
Liceo Fratelli Testa di Nicosia (Enna)

Al freddo, come sono costretti a vivere ogni giorno i cittadini ucraini che subiscono l'invasione russa. Venerdì prossimo ragazze e ragazzi di un liceo siciliano, il "Fratelli Testa" di Nicosia in provincia di Enna, protesteranno spegnendo le caldaie dell'istituto, e invitano le scuole di tutta Italia a fare lo stesso.

"Volevamo manifestare il nostro dissenso per la guerra, avevamo pensato a un corteo ma ci sembrava fine a sé stesso. Cercando un'alternativa siamo arrivati allo 'sciopero alla rovescia': spesso gli studenti scioperano perché i termosifoni non funzionano, anche se non è il caso della nostra scuola, noi invece vogliamo spegnere le caldaie per chiudere i rubinetti del gas alla Russia: sappiamo che l'Italia ricorre per il 40% al gas russo. Questo per noi un segnale concreto sia di solidarietà al popolo ucraino". Lo spiega a RaiNews.it il rappresentante degli studenti Alfio Calabrese. A sostenere l'iniziativa c'è anche un'associazione locale, il Movimento per la difesa dei territori.

La data scelta è venerdì prossimo 11 marzo: "Speriamo che quante più scuole possibili possano partecipare, ma anche cittadini, associazioni, enti territoriali. Ci è giunta voce che lo stesso Comune di Nicosia ci sta pensando", aggiunge Alfio.