La scheda

Ucraina, la guerra dei droni: dai turchi "Tb2" ai russi "Orion"

Gli aeromobili senza pilota in dotazione degli eserciti stanno diventando fondamentali

Ucraina, la guerra dei droni: dai turchi "Tb2" ai russi "Orion"
Twitter/@UAWeapons
Un drone Bayraktar TB-2 drone mette a fuoco un obiettivo

Dopo pochi giorni di conflitto i russi dichiararono al mondo la supremazia aerea in Ucraina. Una superiorità oggettiva, facilitata da bombardamenti mirati e da un numero esiguo della flotta area dell'aviazione ucraina. In un'intervista recente al generale Vincenzo Camporini, uscendo dall'argomento, l'ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica Militare e della difesa italiana spiegò con parole semplici quello che militarmente si distingue in superiorità aerea e dominio dell'aria. Quest'ultimo sta a indicare che “Non si alzano in volo nemmeno i piccioni”, tanto per dare una visione mentre la superiorità si traduce in “essere in grado di contrarre le azioni del nemico”. Un passaggio cruciale per comprendere cosa accade nei cieli, teatro di guerra, e perché c'è una richiesta incessante degli ucraini alla Nato di istituire la no fly zone. In questa partita, ancora aperta, sono protagonisti, tra gli altri armamenti, i droni turchi Bayraktar TB2, in dotazione dell'Esercito ucraino, e i droni Kronstadt Orion e Orlan-10, in dotazione dell'Esercito russo.

Un esemplare di Kronstadt Orion Wikiepdia/Nickel N.
Un esemplare di Kronstadt Orion

Armi che in maniera significativa hanno cambiato il corso della guerra. Sono tanti gli analisti che lo sostengono e le dichiarazioni che si susseguono sarebbero la prova evidente. Secondo l'intelligence britannica la lenta avanzata russa in Ucraina, ora chiamata anche guerra di logoramento, è la conseguenza del mancato dominio dello spazio aereo ucraino. “Era uno dei principali obiettivi dei russi fin dai primi giorni del conflitto e ora il fallimento mette in crisi i processi operativi - secondo i britannici - che tracciano un bilancio sulle forze aeree ucraine e la difesa aerea in grado ancora di difendere efficacemente lo spazio aereo”. 

Un prototipo di Orlan-10 sulla catapulta di lancio Wikipedia
Un prototipo di Orlan-10 sulla catapulta di lancio

Tra Russia e Ucraina sono i numeri divulgati da entrambi i fronti a dare un'idea della battaglia nei cieli. Il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov ha appena dichiarato che “Aerei operativi-tattici e dell'esercito hanno colpito 59 strutture militari ucraine nelle ultime 24 ore” e distrutto 201 droni. Gli ucraini in una nota sostengono l'abbattimento di 95 aerei militari russi, 115 elicotteri e 17 droni (Uav). Virale un montaggio video rilasciato in questi giorni dalle forze ucraine e rilanciato dal Consigliere del ministro degli Affari interni dell'Ucraina Anton Gerashchenko.

In particolare i droni turchi Bayraktar TB2 hanno permesso agli ucraini una difesa inaspettata. Gli aeromobili a pilotaggio remoto, senza pilota a bordo, prodotti in Turchia dall'azienda Baykar Technologies, misurano 6,5 metri e hanno un'apertura alare che arriva a 12. La loro grande caratteristica, un po' per tutte le famiglie dei droni militari e commerciali, è il facile decollo che può avvenire in spazi particolarmente ridotti.

Il drone turco Bayraktar TB2 Getty Images
Il drone turco Bayraktar TB2

Possono reggere in volo fino a 24 ore e raggiungere velocità stimate in 220 chilometri grazie alla struttura leggera e alla fusoliera realizzata in fibra di carbonio. Il peso trasportabile è limitato a 150 chilogrammi, con svariati equipaggiamenti. Tra le dotazioni a bordo ci sono telemetri, per misurare la distanza dell'obiettivo e designatori laser. 

I droni per gli ucraini sono “un'arma di rifugio” per difendersi dagli attacchi russi. E lo sono diventati ancora di più dopo i ripetuti “no” dell'Alleanza Atlantica alla richiesta di istituire una no fly zone sull'Ucraina. In questi giorni è stata la Russia a imporre una interdizione al volo sul Donbass. Il 27 febbraio 2022 il Wall Street Journal scriveva: “Il capo dell'aviazione ucraina, il tenente generale Mykola Oleshchuk, ha definito i droni Bayraktar TB2 ‘donatori di vita’ in un post su Facebook”. Lo stesso giorno l'ambasciata ucraina in Turchia fu tra i primi a lodare i droni TB2 pubblicando un video di un convoglio russo colpito a Chornobaivka

Negli ultimi giorni della guerra si fanno insistenti le voci sull'utilizzo di droni kamikaze. Non ci sono conferme ufficiali ma la Russia avrebbe già in dotazione tali “aeromobili”, fabbricati da una controllata della società Kalashnikov. Dalle dimensioni alari limitate, poco più di un metro, il drone suicida KUB-BLA è capace di spostarsi per 30 minuti a una velocità di 130 Km ed è in grado di trasportare fino a 3 Kg di esplosivo. Altrettanto fanno i droni statunitensi AeroVironment Switchblade, dotati di telecamera optronica e progettati per trasportare degli armamenti ridotti finalizzati all'obiettivo. Facili da maneggiare, trasportabili in uno zaino, i Switchblade sono letali contro i tank. Hanno un'autonomia di volo di 40 minuti e sono in grado di coprire distanze fino a 80 chilometri. Delle bombe intelligenti monouso, promesse da Washington a Kiev. Intanto gli Usa osservano, probabilmente, e lo fanno con i sistemi Hale (High Altitude Long Endurance) capaci di raccogliere informazioni sul conflitto.