Ucraina

La guerra "social" di Fedorov, il ministro che convince le Big Tech a lasciare la Russia

Intanto Mosca si starebbe preparando a uscire dalla rete Internet globale

La guerra "social" di Fedorov, il ministro che convince le Big Tech a lasciare la Russia
(Facebook @Mikhailo Fedorov)
Mikhailo Fedorov

Mentre i militari e i cittadini ucraini combattono contro l'avanzata delle truppe russe, il paese ha aperto un nuovo fronte nei combattimenti, utilizzando l'esperienza tecnologica per raccogliere il sostegno della Silicon Valley e indebolire il nemico. A guidare le fila di questo attacco è Mikhailo Fedorov, 31 anni, vice primo ministro e ministro della trasformazione digitale dell'Ucraina.

Dal suo rifugio sotterraneo in un luogo segreto a Kiev, sta conducendo una guerra digitale alla Russia, usando la sua arma preferita - i social media. Fedorov ha esortato gli amministratori delegati delle grandi imprese a tagliare i legami con Mosca. Ha anche creato l'IT Army, un "esercito informatico" di hacker volontari per lanciare attacchi informatici contro "il nemico". "Ci saranno missioni per tutti!" ha scritto su Twitter, dando l'indirizzo di un gruppo sulla messaggistica di Telegram, a cui si sono rapidamente aggiunti più di 250.000 persone, tra cui il famoso collettivo Anonymous.

Ha scritto a tutte le grandi compagnie - oltre cinquanta tra cui Apple, Google, Meta, Twitter, YouTube, Microsoft, Sony, Oracle - per esortarle a isolare la Russia, dando conto delle risposte andate a buon segno. Impossibile dire se siano state proprio le sue azioni a influenzare le grandi società, ma in tante hanno mutato la propria politica nei confronti della Russia. Basti pensare a Apple e Netflix.

L'annuncio di sabato da parte di PayPal della sospensione dei servizi in Russia è apparso sul feed Twitter di Fedorov prima di essere riportato dai media. Così anche la notizia che Samsung e Nvidia stanno interrompendo tutti gli affari con Mosca. Un tweet di Fedorov a Elon Musk subito dopo l'inizio dell'invasione ha portato rapidi risultati. In 48 ore il miliardario magnate della tecnologia aveva messo al servizio dell'Ucraina la sua costellazione di satelliti Starlink e inviato un camion carico di terminali predisposti per Internet in Ucraina.

Fedorov ha più di mezzo milione di follower in totale su Twitter, Facebook, Instagram e Telegram e li usa tutti per trasmettere il suo messaggio. "Ogni piattaforma è molto importante per noi ora e stiamo sfruttando ogni opportunità per attirare l'attenzione di grandi aziende su questo orrore che sta accadendo ora in Ucraina. Stiamo cercando di portare la verità ai russi per farli protestare contro la guerra", ha detto alla BBC in una mail.

A soli 31 anni, Fedorov ha plasmato il suo ruolo al governo attorno al suo stile di vita. Prima della guerra, il suo obiettivo principale era creare uno "stato in uno smartphone", in cui il 100% dei servizi governativi sarebbe stato offerto online. Adesso quello smartphone è diventato la sua arma.

Mosca prepara la contromossa

Fra 4 giorni, esattamente il prossimo 11 marzo, la Russia potrebbe essere ufficialmente 'fuori' dalla rete Internet, completando l'isolamento dalle comunicazioni globale in atto sin dal primo giorno dell'attacco all'Ucraina. Fonti esperte in cyber-security confermano che Mosca ha iniziato i preparativi per trasferire tutte le trasmissioni, le connessioni ai server e la gestione dei domini interni su una rete parallela, la intranet nazionale 'Rucom'.    

E' quanto emerge da due documenti inviati dal Ministero dello sviluppo digitale, comunicazione e mass media "alle autorità esecutive federali e alle autorità esecutive dei soggetti della Federazione Russa", e nei quali si chiede di "verificare l'accesso degli account personali degli amministratori dei domini dei siti pubblici in rete Internet, aggiornare e (o) rendere più complessa la politica della password" con "l'aggiunta di fattori di autentificazione per gli utenti", lo spostamento delle trasmissioni ai server di DNS localizzati sul territorio della federazione russa, la cancellazione da pagine HTML tutti i codici Javascript scaricati da risorse estere.    

Inoltre nel caso i siti utilizzino un hosting estero, le risorse pubbliche andranno spostate verso un hosting russo e si chiede poi di spostare tutti i siti attivi su questa intranet a un dominio '.ru'. L'applicazione delle misure andrà segnalata al Ministero dello sviluppo digitale di Mosca entro il 15 marzo.

A invocare uno 'sganciamento' della Russia da Internet era stato, subito dopo lo scoppio delle ostilità, proprio il governo di Kiev. Il vice primo ministro ucraino Mikhailo Fedorov aveva infatti chiesto l'isolamento Web di Mosca per impedire la diffusione di false notizie e messaggi d'odio. Questa volta Mosca potrebbe insomma giocare d'anticipo per impedire la diffusione nel paese delle scomode verità sulla guerra, senza togliere ai suoi cittadini l'accesso alla Rete.