Il dramma di Civitanova

Convalidato l'arresto di Filippo Ferlazzo, nell'udienza ha negato il movente razziale

Il gip di Macerata, nell’ordinanza che dispone la custodia in carcere per Ferlazzo, lo descrive come un soggetto “violento e con elevata pericolosità sociale”

Convalidato l'arresto di Filippo Ferlazzo, nell'udienza ha negato il movente razziale
Ansa
Ambulante ucciso: Ferlazzo resta in cella

Saranno effettuati nelle prossime ore degli approfondimenti sulla situazione sanitaria legata allo stato di salute mentale di Filippo Claudio Giuseppe Ferlazzo, l’operaio che ha pestato a morte l’ambulante nigeriano 39enne Alika Ogorchukwu in strada, a Civitanova Marche lo scorso venerdì.

Verrà anche valutata la posizione dell’amministratore di sostegno di Ferlazzo, la madre, e sul perché si trovasse a così tanta distanza dal giovane, sempre tenendo presente quali fossero gli effettivi compiti del suo ruolo. 

Il gip di Macerata, nell’ordinanza che dispone la custodia in carcere per Ferlazzo, lo descrive come un soggetto “violento e con elevata pericolosità sociale”. 

La misura è prevista anche con riferimento ad “evidenti gravi indizi di colpevolezza”: in attesa dei risultati dell’autopsia, osserva il gip, sembra evidente che il decesso sia dovuto all’aggressione. 

Il gip fa riferimento a un “disturbo bipolare” per il 32enne che dovrà essere approfondito.

Il profilo dell’aggravante razziale è escluso, ha riferito Claudio Rastrelli, sostituto procuratore di Macerata, che indaga sulla vicenda.

Davanti al gip di Macerata Claudio Bonifazi, nell’udienza di convalida che si è tenuta nel carcere anconetano di Montacuto, Ferlazzo, assistito dall’avvocato Roberta Bizzarri, ha “collaborato, ha chiesto scusa e ha chiarito che non c’è stata alcuna motivazione di tipo razziale”, come ha riferito la legale di difesa al termine dell’udienza.

Intanto, verrà eseguita domani mattina l’autopsia sul corpo di Alika Ogorchukwu. Alle 11 verrà dato il conferimento al medico legale indicato dalla Procura di Macerata, la dott.ssa Ilaria De Vitis e poi si procederà all’esame autoptico all'ospedale di Civitanova Alta, dove si trova la salma del 39enne.   

Il pm di Macerata Claudio Rastrelli, nei quesiti posti per l’accertamento, ha chiesto che venga indicata “l’epoca della morte, le cause e le eventuali concause e i mezzi che l’hanno determinata”. 

La famiglia del nigeriano deceduto ha nominato, attraverso il proprio avvocato Francesco Mantella, un consulente di parte, il medico legale Stefano Tombesi che parteciperà all’autopsia. 

Solo dopo i riscontri e con il nullaosta per la liberazione della salma, i famigliari della vittima, cattolico pentecostale, penseranno al funerale che con ogni probabilità sarà celebrato in Nigeria.