La cronista e dissidente russa

Arrestata la giornalista Marina Ovsyannikova, un mese fa aveva definito Putin "un assassino"

In giornata era stato perquisito il suo appartamento, come lei stessa ha denunciato su Telegram. Secondo la legge russa che vieta di diffondere false informazioni sulle forze armate del Paese, rischia una condanna fino a 15 anni di carcere

Arrestata la giornalista Marina Ovsyannikova, un mese fa aveva definito Putin "un assassino"
AFP via Getty Images
Marina Ovsyannikova

La giornalista moscovita Marina Ovsyannikova è stata arrestata dalle forze dell'ordine russe in base alla legge che punisce la divulgazione di false informazioni sulle forze armate del Paese. Le pene detentive previste arrivano fino a 15 anni. Lo riporta la Bbc.

A darne notizia è stato Dmitry Zakhvatov, suo legale e membro del gruppo per i diritti civili Ovd-Info, dopo che era stata data la notizia delle perquisizioni effettuate oggi nell'abitazione della cronista dissidente e che la stessa Ovsyannykova aveva postato su Telegram. Sul popolare canale social la giornalista aveva comunicato di essere stata oggetto di un vero e proprio raid ispettivo condotto da dieci ufficiali della Commissione di indagini della Federazione russa, denunciando un'operazione che aveva intimorito la figlia piccola.

Ovsyannikova ha collegato la perquisizione alla sua protesta dello scorso mese: il 15 luglio sull’argine della Sofiyskaya (lungo la Moscova, nella capitale russa), aveva mostrato un cartello in cui accusava Vladimir Putin di essere un “assassino”. Sul cartello c’era anche scritto “i suoi soldati sono fascisti. 352 bambini sono morti. Quanti altri bambini devono morire perché tu smetta?”.

L'ex giornalista della tv di Stato russa, che si è licenziata dopo aver protestato in diretta con un cartello contro la guerra in Ucraina, passerà la notte nel centro di detenzione temporanea Petrovka 38. Lo ha riferito sui social il suo avvocato. Nei mesi successivi alla clamorosa protesta televisiva, Ovsyannikova ha trascorso del tempo all'estero, lavorando tre mesi per la tedesca Die Welt. All'inizio di luglio, ha annunciato che sarebbe tornata in Russia per risolvere una controversia sulla custodia dei suoi due figli. Dal suo rientro, Ovsyannikova ha sostenuto pubblicamente il politico dell'opposizione Ilya Yashin in tribunale e ha pubblicato post antigovernativi online. È stata brevemente detenuta dalla polizia vicino a casa sua a metà luglio. Un tribunale di Mosca le aveva inflitto una multa di 50 mila rubli (quasi 800 euro) sempre per “discredito delle Forze armate della Federazione russa”.

“Non ho intenzione di fermarmi, non ho paura nonostante le continue intimidazioni da parte delle autorità”, aveva dichiarato di recente la giornalista.