"Non siamo idioti", il NordStream "non l'abbiamo sabotato noi"

L'ambasciatore russo a Roma Razov: "Non abbiamo intenzione di partecipare all'escalation nucleare"

Il diplomatico russo ha parlato durante la registrazione del programma "Porta a Porta" su RaiUno. Sul referendum: "In Ucraina non c'è stata annessione, solo adesione"

L'ambasciatore russo a Roma Razov: "Non abbiamo intenzione di partecipare all'escalation nucleare"
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L’ambasciatore russo Sergey Razov ospite a Porta a Porta

L'ambasciatore russo in Italia, Sergey Razov, parla a "Porta a Porta", in onda stasera alle 23.30 su Rai1. “Non abbiamo intenzione di partecipare all'escalation nucleare”, ha detto Razov, interpellato sull'argomento. "Non vi è alcuna minaccia o ricatto - ha aggiunto - noi abbiamo una dottrina militare sulla deterrenza nucleare dove viene indicato chiaramente dove è possibile utilizzare armi atomiche da parte nostra. Ovvero che possiamo usare armi nucleari se si crea una minaccia diretta al nostro Stato. Tutto il resto sono speculazioni dei partner occidentali e dei media".

I quali media, per il diplomatico russo, sulla guerra in Ucraina sono fonte di disinformazione: "Ogni giorno, per lavoro, sfoglio i principali giornali italiani e le fake news sono la cosa più leggera che si possa dire di quello che spesso viene pubblicato, sui mass media occidentali, compresi quelli italiani, vengono pubblicate cose che una persona normale può leggere e ascoltare solo per condanna di un tribunale o in stato di narcosi".

"Non c'è stata alcuna annessione, noi la chiamiamo adesione". Questa la risposta dell'ambasciatore russo a proposito delle regioni ucraine dove si sono svolti i referendum.  Razov ha aggiunto che "secondo le carte Onu è sancito il principio della possibilità di autodeterminazione dei popoli, che hanno votato un referendum democratico, ed il 99% si è espresso per l'adesione". Inoltre, "per 8 anni sono morte migliaia di persone nel Donbass", ha sottolineato.

Razov ha poi ricordato che il leader russo Putin si è recentemente detto favorevole a negoziare con gli ucraini, "ma qualche giorno dopo Zelensky ha emanato un decreto che dice che l'Ucraina non condurrà negoziati con Putin. Evidentemente dobbiamo aspettare un cambio di vedute da parte del presidente ucraino o il cambio del presidente". 

Per quanto riguarda il sabotaggio del gasdotto Nord Stream "capisco che sotto l'influenza della propaganda russofoba si possano creare strane immagini ma garantisco che non siamo idioti", ha detto Razov riferendosi alle ipotesi di sabotaggio russo del gasdotto.

Sulle forniture di gas russo, particolarmente in bilico nell'ultima settimana dopo il blocco e poi la riattivazione dei flussi alla frontiera del Tarvisio: "Non so quale sia il problema col gas russo: per 50 anni abbiamo fornito in maniera stabile gas all'Europa e all'Italia senza nessun problema. L'anno scorso, abbiamo fornito 30 miliardi di metri cubi ed eravamo pronti a continuare a fornirlo, ma l'Italia insieme agli alleati europei, ha deciso di liberarsi il più rapidamente possibile dalla dipendenza energetica russa, non è stata una scelta nostra".

Sull'instabilità politica del nostro Paese l'ambasciatore russo ha detto sorridendo: "Il governo italiano che si sta formando sarà il settimo durante il mio mandato. La vostra instabilità è il segno della vostra stabilità". Aggiungendo di "amare" l'Italia, "dove vivo da 9 anni".