72° giornata nazionale delle morti sul lavoro

Mattarella: "Morti sul lavoro inaccettabili in un paese moderno"

"Lavorare non può significare rischiare la vita" è il messaggio del Capo dello Stato in occasione della giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro:"numeri allarmanti e drammatici malgrado i provvedimenti adottati per la prevenzione"

Mattarella: "Morti sul lavoro inaccettabili in un paese moderno"
(Ansa)
Sergio Mattarella

“Lavorare non può significare porre a rischio la propria vita. Ecco perché la giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro è occasione preziosa per richiamare l'attenzione su un fenomeno inaccettabile in un paese moderno che ha posto il lavoro a fondamento della vita democratica”. 

Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro, al presidente dell'Anmil onlus, Zoello Forni.

"I numeri delle vittime degli incidenti sul lavoro, nonostante i numerosi provvedimenti normativi con i quali si è cercato, nel tempo, di prevenirli, sono allarmanti, drammatici", si legge nel testo del messaggio del Quirinale.

"Raccontano - scandisce il Capo dello Stato - storie di vite spezzate, di famiglie distrutte, di persone gravemente ferite, di uomini e donne che invocano giustizia. Persone che si appellano alle istituzioni, ai datori di lavoro, alla coscienza di chiunque sia nelle condizioni di rendere i luoghi di lavoro posti sicuri, in cui sia rispettata la dignità della persona.

Lo sviluppo di nuove tecnologie - avverte Mattarella - ha mutato radicalmente la natura e la stessa dimensione spazio-temporale dei luoghi di lavoro. Purtroppo, questa fase non è stata accompagnata da una crescita proporzionata delle iniziative verso la prevenzione". 

L'affermazione dei diritti sui luoghi di lavoro, primo quello alla vita, oltre che essere un termometro della vita civile, è un generatore di valore per la società, per i lavoratori, per le imprese. Con questi sentimenti - conclude - esprimo il mio apprezzamento all'Anmil per l'impegno con cui assiste e sostiene i lavoratori e i loro familiari, e formulo gli auguri per la piena riuscita delle manifestazioni in programma sul territorio nazionale". 

La protesta degli studenti contro la morte di Lorenzo Parelli, a Torino (Ansa/archivio)
La protesta degli studenti contro la morte di Lorenzo Parelli, a Torino

Orlando: “Non possiamo assuefarci alle morti bianche”


"Quotidianamente siamo costretti ad aggiornare il triste contatore delle vittime sul lavoro, e anche se il dato statistico risulta in calo, non possiamo rassegnarci ad una logica quasi di assuefazione alle continue notizie di incidenti": è il messaggio del ministro del Lavoro, Andrea Orlando fatto pervenire alla 72esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro dell'Anmil, che quest'anno ha visto la cerimonia principale a Fiume Veneto, in provincia di Pordenone, l'area da cui proveniva Lorenzo Parelli il 18enne morto durante uno stage nell'ambito dell'alternanza scuola lavoro. Un fatto gravissimo che ha riguardato anche altri giovanissimi studenti dopo Lorenzo, l'ultimo Giuliano De Seta, anche lui 18 anni, morto a Ceggia in provincia di Venezia.

“Serve un grande patto sociale e culturale per riconoscere ai lavoratori la giusta dignità, i giusti trattamenti economici e di welfare”, ha proseguito il ministro.

"Sull'alternanza scuola/lavoro siamo arrivati alla definizione di un protocollo con il ministero dell'Istruzione, e tutte le centrali di controllo, proprio per innalzare il livello di sicurezza nell'ambito di questi progetti, perché non si può morire come è accaduto da ultimo al povero Giuliano De Seta". 

Zoello Forni (Anmil): "Sensibilizzare forze politiche appena elette a governare"

"Nonostante la grave recrudescenza del fenomeno infortunistico, ad oggi la sicurezza nei luoghi di lavoro non riceve la giusta considerazione, che dovrebbe invece rappresentare una priorità e questa manifestazione è l'occasione per sensibilizzare sul tema le forze politiche appena elette a governare il Paese, stimolando riflessioni e assunzioni di un impegno per il futuro, al fine di attuare un programma di interventi che tenga conto di proposte concrete come le nostre per arginare morti e infortuni sul lavoro e malattie professionali". Lo ha detto il presidente dell'Anmil, Zoello Forni. 

Le ultime drammatiche cifre elaborate da Anmil su dati Inail.

Oggi la memoria va anche al caso di Luana D'Orazio la giovane madre operaia tragicamente morta a Prato il 3 maggio 2021 travolta da un macchinario che invece doveva fermarsi.
 

Sbarra: "Fermare lunga scia di sangue sabato 22 ottobre manifestazione Cgil Cisl Uil a Roma"

Il lavoro "non può coincidere con le morti nei cantieri o sui campi o nelle fabbriche, non può essere fonte di malattie o infortuni. Dobbiamo fermare questa lunga scia di sangue, una strage silenziosa che non può diventare un dato statistico, rassegnazione. Dobbiamo alzare il nostro impegno e protagonismo".

Lo rimarca il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, intervenendo all'iniziativa organizzata nella sede di corso d'Italia ad un anno esatto dall'assalto, ricordando che dal 17 ottobre partirà una settimana di mobilitazione unitaria che culminerà sabato 22 ottobre con la manifestazione di Cgil Cisl e Uil in piazza Santi Apostoli a Roma. 

Operaio metalmeccanico al lavoro in una foto d'archivio Ansa
Operaio metalmeccanico al lavoro in una foto d'archivio

Landini: “Mettere al centro il lavoro, vanno sciolte organizzazioni neofasciste”

"Il mondo del lavoro sta subendo un peggioramento secco delle proprie condizioni di vita e di lavoro e questo genera disagio, paura, timori. Rimettere al centro il lavoro e rimettere al centro politiche che tutelano e riconoscono i diritti del lavoro delle persone è il modo per impedire che la logica fascista possa allargarsi e possa assumere anche un consenso più vasto nella società", ha detto Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, intervenendo alla tavola rotonda "Una rete internazionale antifascista per lavoro, diritti e democrazia" organizzata dal sindacato a un anno dall'attacco alla sede di corso d'Italia. 

Forza Nuova "non è stata ancora sciolta. C'è un processo in corso. Abbiamo grande fiducia nel lavoro che le forze dell'ordine e la magistratura stanno facendo. C'è però un punto politico: noi abbiamo una costituzione antifascista. Per cui le organizzazioni neofasciste vanno sciolte. Credo sia necessario che le forze politiche che giurano sulla costituzione la applichino".

"Stiamo riaffermando che il ruolo del sindacati, del mondo del lavoro è combattere la cultura della violenza e affermare, invece, la centralità della persona, del lavoro, della giustizia sociale. Che la vera lotta da fare per combattere il fascismo e il ritorno a logiche autoritarie, violente è proprio quella di cambiare il modello di sviluppo, il modello sociale che ha messo al centro il mercato, il profitto, la competizione tra le persone".
 

Bombardieri: “Non ci faremo intimorire da attacchi contro la democrazia la pace e lo sviluppo”

"Chi attacca una qualsiasi sede di Cgil, Cisl e Uil attacca tutto il sindacato confederale italiano, è bene che lo sappiano. Non ci faremo intimorire o impaurire, potranno aumentare le scorte, siamo costretti a questa vita da un po' di tempo, ma non riusciranno nè a intimorirci nè a farci cambiare idea", ha detto PierPaolo Bombardieri, segretario generale Uil, "sono partiti fascisti quando mettono in discussione la libertà la democrazia la pace e lo sviluppo, io non trovo altri termini o altre definizioni", ha sottolineato il leader sindacale.