Inchiesta Qatargate

Belgio, Panzeri parla agli inquirenti e patteggia un anno di reclusione

L'eurodeputato indagato per le mazzette da Qatar e Marocco collabora con gli inquirenti belgi in cambio di una sentenza più mite: un anno di reclusione, in parte con braccialetto elettronico

Belgio, Panzeri parla agli inquirenti e patteggia un anno di reclusione
Amine Landoulsi/Anadolu Agency/Getty Images
Antonio Panzeri in una foto del 2016

Pier Antonio Panzeri si pente e parla agli inquirenti. In cambio, patteggia una pena più mite: non oltre un anno di detenzione, in parte con l'uso di braccialetto elettronico. 

Secondo la Procura di Bruxelles, Panzeri ha promesso di rivelare dettagli sul modus operandi e sulle intese finanziarie con gli emissari dei Paesi coinvolti nell'inchiesta. Il suo avvocato Laurent Kennes rivela i dettagli dell'accordo: pena detentiva limitata, oltre a un'ammenda e alla confisca di tutti i beni già acquisiti. “La condanna sarà a cinque anni di carcere, ma sospesa per la parte eccedente il primo anno di detenzione”.

L'ex eurodeputato socialista, che gli inquirenti belgi ritengono figura chiave nell'inchiesta Qatargate, ha dunque stretto un patto di collaborazione con gli inquirenti. Un vero e proprio memorandum con il procuratore federale nel quadro delle norme sui pentimenti. In particolare Panzeri si è impegnato, dice la Procura, a informare l'inchiesta sulle procedure finanziarie seguite, sugli accordi con gli Stati terzi, sui beneficiari delle operazioni, sul coinvolgimento e sull'identità delle persone che ammette di aver corrotto. E' la seconda volta che in Belgio viene applicata la legge sui pentiti.

Secondo fonti di stampa, Panzeri avrebbe confessato alla giustizia belga di avere versato a rate una somma tra i 120mila e i 140mila euro al collega Marc Tarabella. L'ammissione sarebbe stata messa a verbale già lo scorso 10 dicembre. Panzeri avrebbe anche invitato a verificare la posizione dell'europarlamentare Andrea Cozzolino, senza però indicare versamenti di denaro.

Proprio oggi Panzeri aveva rinunciato "per motivi personali" al ricorso contro la custodia cautelare. L'udienza era prevista in giornata presso la Corte d'appello di Bruxelles ma Panzeri non è comparso in aula. L'indagine condotta dalla Procura federale belga riguarda "presunti atti di organizzazione criminale, corruzione e riciclaggio di denaro": in sostanza, mazzette e regali dal Qatar e dal Marocco per influenzare le decisioni dell'Europarlamento. 

Dall'Italia era invece già arrivato il via libera alla consegna della moglie e della figlia di Panzeri alle autorità belghe: attualmente ai domiciliari, anche loro sono indagate nello stesso filone.