Caro carburante

Meloni: "Il taglio alle accise ora non è possibile. Una scelta di giustizia sociale che rivendico"

La presidente del Consiglio: giusto aiutare i più deboli, non tutti indiscriminatamente. Ma i gestori degli impianti sono delusi: "Gli annunci dati alla stampa non contengono nulla che abbia effetto sui prezzi"

Meloni: "Il taglio alle accise ora non è possibile. Una scelta di giustizia sociale che rivendico"
facebook/GiorgiaMeloni
Giorgia Meloni appunti

Continua a tenere banco la questione sui prezzi dei carburanti arrivati alle stelle.

Dopo l’approvazione del decreto "norma sulla trasparenza dei prezzi sui carburanti e sul rafforzamento dei poteri di controllo e sanzionatori del garante dei prezzi” e le prime repliche da parte di associazioni e gestori che speravano in interventi più massicci da parte del governo, Giorgia Meloni in una diretta sui facebook difende la scelta fatta.

 

"Tagliare le accise sulla benzina è una misura che aiuta tutti, chi ha una utilitaria e chi ha un'auto di lusso. Il taglio delle accise sarebbe costato circa un miliardo al mese, ma questi dieci miliardi anziché spalmarli, abbiamo deciso di concentrarli su chi ha più bisogno. Abbiamo fatto questa scelta che rivendico perché la considero una scelta di giustizia sociale", ha spiegato Giorgia Meloni.

"Inoltre guardavamo all'andamento del mercato e secondo i nostri calcoli l'aumento della benzina doveva essere sostenibile. Il prezzo della benzina lo sto monitorando e i dati che ho sentito non tornano: non è a 2,5 euro al litro ma il dato verificabile del prezzo medio della benzina in Italia la scorsa settimana era di 1,812 euro al litro", ha proseguito la premier. 

La presidente del Consiglio chiarisce anche parte delle critiche emerse in seguito a un video in cui affermava, in passato, che avrebbe tagliato le accise: "Gira da più parti un video del 2019 nel quale io facendo benzina con la mia auto parlavo della necessità di tagliare le accise sulla benzina e naturalmente non avendo il governo deciso di cambiare la norma del precedente governo che prevedeva che il taglio delle accise sarebbe terminato alla fine di quest'anno si è detto 'la Meloni è incoerente' perché in campagna elettorale vi promette alcune cose e poi al governo ne fa altre. Ora siccome io sono una persona abbastanza seria non è un caso che quel video sia del 2019 e non di quest'ultima campagna elettorale".

"Se qualcuno si approfitta" dell'aumento dei prezzi della benzina "bisogna intervenire: ma la gran parte dei benzinai in Italia si sta comportando in maniera onesta e responsabile", ha continuato la Meloni, che ha confermato di aver sentito il presidente dell'Autorità Antritrust e il comandante generale della Guardia di Finanza. 

Ha, quindi, aggiunto che "in Cdm abbiamo deciso di rafforzare le sanzioni" per chi non rispetta le norme. "Abbiamo fatto una cosa ancora più importante - ha proseguito - ogni benzinaio oltre all'obbligo di esporre il prezzo alla pompa, deve esporre anche il prezzo medio giornaliero. Sulle distorsioni si può lavorare, ma non mi pare che la situazione sia come è stata raccontata", ha aggiunto.

Intanto, questa mattina, era arrivata anche la risposta da parte dei gestori con parole caratterizzate da una certa delusione.

"Vedremo la traduzione in una norma, ma gli annunci dati alla stampa non contengono nulla che abbia effetto sui prezzi”. Queste la parole affidate a una nota di Roberto di Vincenzo, presidente della Fegica, Federazione italiana gestori carburanti e affini. “Le accise rimangono tra le più alte del mondo, mentre ladri e trafficanti - gli speculatori internazionali e la criminalità che sottrae ogni anno 13miliardi di euro all'erario italiano - rimangono comodamente al riparo. Semplicemente – puntualizza - come al solito, si scarica su altri il compito che non si sa o non si vuole svolgere". 

"I benzinai aggiungeranno un paio di cartelli, ma saranno gli automobilisti a doversi districare nella giungla di numeri che davvero in pochi hanno modo e tempo per decodificare. E come, di grazia, tutto questo avrebbe il potere taumaturgico di far calare i prezzi? Lo ripetiamo: si torni a ragionare seriamente e si utilizzino strumenti efficaci e già disponibili come quello dell'accisa mobile, per dare risposte concrete ai problemi reali delle persone reali. O, altrimenti, se si ha davvero il coraggio di agire con polso fermo, il governo imponga immediatamente il prezzo amministrato", conclude Di Vincenzo.

I prezzi praticati alla pompa di oggi 

In base all’elaborazione di Quotidiano energia sui dati comunicati dai gestori all’Osservatorio dei prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy, il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self è 1,822 euro al litro, mentre il prezzo medio praticato del diesel self è fermo a 1,877 euro al litro. 

Per quanto riguarda la modalità con il servizio, per la benzina il prezzo medio è 1,967 euro al litro; la media del diesel è 2,021 euro al litro. 

I prezzi praticati del Gpl si posizionano tra 0,792 e 0,812 euro al litro. Il prezzo medio del metano auto si colloca tra 2,146 e 2,557 euro al kg.