Migranti

Epifania di sbarchi a Lampedusa: sale a 3 il numero dei morti, c'è anche un neonato

Rianimato un altro neonato salvato appena in tempo. Un altro corpo trovato a Cala Uccello e altri 5 cadaveri scoperti a largo di Sfax in Tunisia, da dove è partito anche il barchino affondato a largo di Lampedusa. Inchiesta della Procura di Agrigento

Epifania di sbarchi a Lampedusa: sale a 3 il numero dei morti, c'è anche un neonato
Ansa
Nave della ong tedesca Louise Michel - immagine d'archivio

Salgono a a tre le vittime del naufragio registratosi in tarda mattinata a circa 38 miglia da Lampedusa dopo il ritrovamento del cadavere di una donna recuperato a bordo di uno dei due pescherecci tunisini che si sono occupati dei soccorsi dei migranti finiti in acqua, dopo che il barchino sul quale viaggiavano si è ribaltato ed è affondato. Sull'imbarcazione viaggiavano 37 persone. Prima, vittime dello stesso naufragio, erano stati recuperati i cadaveri di un uomo adulto e di un bambino.

Un bilancio ancora più tragico dunque quello degli ultimi sbarchi a Lampedusa dopo che la notte aveva visto l'arrivo di 7 barchini con a bordo 307 migranti nonostante le temperature vicine allo zero. Poco prima della mezzanotte sono stati 3 gli sbarchi con 163 persone e all'alba, su 4 barconi, sono arrivati gli altri 144. 

Un adulto e un neonato di circa un anno sono stati recuperati, dopo il naufragio dalle motovedette della Guardia Costiera. Il neonato e altri 3 migranti sono stati portati subito, in via precauzionale, nel poliambulatorio. Gli altri 30 sono stati invece caricati su unità di soccorso delle Fiamme gialle e della Guardia costiera e sono arrivati a terra diverse ore dopo. 

Tutti, dopo un primo triage sanitario effettuato a molo Favarolo, sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola dove, al momento, ci sono oltre 1.300 ospiti a fronte di 390 posti disponibili. La Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento, con i traghetti di linea della mattina e della sera per Porto Empedocle, di 180 persone (100 in mattinata e 80 in serata).

Mentre il cadavere di un uomo, probabilmente una delle vittime degli ultimi naufragi, è stato avvistato dai carabinieri nei pressi di Cala Uccello, a Lampedusa. Sul posto, per le operazioni di recupero del corpo, i vigili del fuoco e la Guardia costiera

Tragedia anche al largo di Sfax, in Tunisia, dove un'imbarcazione è affondata: cinque cadaveri sono stati recuperati da un gruppo di pescatori intervenuto in soccorso. Le salme portate a Lampedusa sono state sistemate alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana, lo stesso stanzino dove ieri era giunto il corpo di un uomo, adulto, recuperato nelle acque antistanti a Cala Uccello. La salma è risultata essere in avanzato stato di decomposizione; pare - secondo l'ispezione cadaverica - che fosse in acqua da almeno 10 giorni. 

Il procuratore capo facente funzioni, Salvatore Vella, ha aperto un fascicolo d'inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato.

L'inchiesta della Procura di Agrigento: il barchino affondato è partito da Sfax in Tunisia

E' partito da Sfax, in Tunisia, il barchino - con a bordo 37 persone - che è naufragato a circa 38 miglia dalla costa di Lampedusa. Aumentano - per come era stato già evidenziato, nei giorni scorsi, dal procuratore capo di Agrigento, facente funzioni, Salvatore Vella - le imbarcazioni in metallo, con motore fuoribordo, costruiti in lamiera e neanche verniciati. Natanti che hanno una grandissima instabilità. 

La Procura, con un un focus sui continui cambiamenti delle partenze dalla Tunisia, ha scoperto questi dettagli sulla navigabilità che mettono a rischio la vita di chi parte dal nordafrica. "I trafficanti di essere umani tunisini nascono come pescatori che si sono riconvertiti a un business criminale e, in genere, - spiega Salvatore Vella - hanno un atteggiamento di grande rispetto nei confronti dei loro connazionali. Il fatto che, a bordo di questi barchini in metallo, non vi siano tunisini, ma sono quasi ed esclusivamente subsahariani ci porta a pensare che questa modalità di navigazione sia estremamente pericolosa e quindi, probabilmente, meno cara e per questo, a bordo di queste imbarcazioni, vi sono soltanto subsahariani che, purtroppo, sono persone che, in genere, non sanno nuotare.

Quando questi barchini si capovolgono e affondano velocemente, essendo in metallo, causano la morte di quasi tutti coloro che erano a bordo, se non c'è un intervento immediato di natanti impegnati in operazioni di salvataggio".