Per gli Stati Uniti il colosso cinese ha legami con l'esercito

Gli Usa verso una nuova stretta su Huawei. La Cina: perseguite "l'egemonia tecnologica"

Per Pechino il nuovo divieto di esportare tecnologie Usa a Huawei costituirebbe una "generalizzazione del concetto di sicurezza nazionale, abuso del potere statale e un'irragionevole soppressione delle società cinesi"

Gli Usa verso una nuova stretta su Huawei. La Cina: perseguite "l'egemonia tecnologica"
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Usa contro Huawei. Le vendite delle aziende americane a Huawei erano limitate già dal 2019. Ora l'amministrazione Biden starebbe valutando un'ulteriore limitazione della capacità del gigante tecnologico cinese di acquistare componenti essenziali da fornitori statunitensi, il che, secondo alcuni esperti del settore, potrebbe limitare l'accesso di Huawei ai chip del processore e ad altre tecnologie.

Forti preoccupazioni dalla Cina dopo che dagli Stati Uniti è trapelata l'indiscrezione secondo cui Washington starebbe valutando la possibilità di tagliare interamente Huawei dai fornitori americani, vietando di fatto tutte le vendite al colosso cinese sospettato da tempi di avere legami con Pechino e l'esercito cinese, una mossa dettata da timori per la sicurezza nazionale.

La Cina accusa Washington di perseguire l'"egemonia tecnologica" e per bocca della portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, "si oppone fermamente alla generalizzazione da parte degli Stati Uniti del concetto di sicurezza nazionale, all'abuso del potere statale e all'irragionevole soppressione delle società cinesi". Questa pratica, ha aggiunto, è una "chiara egemonia tecnologica" e la Cina "continuerà a salvaguardare fermamente i diritti e gli interessi legittimi delle società cinesi". 

Ieri, secondo quanto riportato dal Financial Times, il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti aveva comunicato alle aziende statunitensi che non avrebbe più emesso licenze per le esportazioni di tecnologia Usa a Huawei, in una nuova stretta degli Stati Uniti sulle esportazioni di tecnologia verso la Cina, che giunge a soli pochi giorni dalla prevista prima visita in Cina del segretario di Stato Usa, Antony Blinken, non ancora confermata da Pechino.

Le vendite delle aziende americane a Huawei erano limitate già dal 2019, dai tempi di Donald Trump che impose alle aziende Usa l'obbligo di ottenere licenze per vendere apparecchiature al colosso cinese. Ma il vecchio “ban” fino ad ora non riguardava alcuni componenti tecnologici meno avanzati.

In sostanza, l'amministrazione Biden starebbe ora valutando un'ulteriore limitazione della capacità del gigante tecnologico cinese di acquistare componenti essenziali da fornitori statunitensi, il che, secondo alcuni esperti del settore, potrebbe limitare l'accesso di Huawei ai chip del processore e ad altre tecnologie.

Il precedente divieto di vendita di chip avanzati statunitensi e dei servizi di Google, che animano il sistema operativo Android , ha paralizzato il business degli smartphone di Huawei, che se prima appariva come un colosso inarrestabile della tecnologia, arrivata ormai a insidiare Apple e Samsung, dopo pochi anni è diventata quasi un ricordo sbiadito nella mente del grande pubblico. 

Dopo i primi diveiti, Huawei ha venduto il suo marchio di smartphone di fascia bassa Honor per rilanciarne le vendite separandolo dalle sanzioni sulla sua società madre. Si è poi affrettata a rimuovere i componenti statunitensi dai suoi dispositivi, lanciando nuove linee di business al servizio di aziende, per le auto a guida autonoma e per altri clienti industriali, sperando che questi settori restino meno vulnerabili alle pressioni Usa. 

Huawei, nelle sue ultime dichiarazioni ha affermato che la sua attività stava iniziando a riprendersi. "Nel 2020, ci siamo tirati fuori con successo dalla modalità di crisi", ha dichiarato Eric Xu, uno dei tre dirigenti Huawei che si alternano nell'azienda come presidente, in una lettera di dicembre ai dipendenti. "Le restrizioni Usa sono ora la nostra nuova normalità e siamo tornati al lavoro come al solito.