Parlamento europeo

Ue, von der Leyen: "Entro il 2030 produrre almeno il 40% di tecnologie green"

"Green Deal europeo, digitalizzazione e resilienza geopolitica, le nostre priorità" ha detto la presidente della Commissione. "Renderci autonomi dalla Cina sulle materie prime"

Ue, von der Leyen: "Entro il 2030 produrre almeno il 40% di tecnologie green"
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Ursula Von der Leyen al Parlamento Europeo

"Con il Net-Zero Act che sarà presentato domani, entro il 2030 vogliamo essere in grado di produrre almeno il 40% della tecnologia pulita necessaria. Facilitiamo le autorizzazioni. Creiamo una normativa più semplice. Consentiamo agevolazioni fiscali e un uso flessibile dei fondi UE. In breve,  il Net-Zero Industry Act offre velocità, semplificazione e finanziamenti", ha detto la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, parlando all'Eurocamera, nel dibattito in plenaria a Strasburgo. 

"Le nostre priorità politiche - il Green Deal europeo, la digitalizzazione e la resilienza geopolitica - rimangono invariate. Esse hanno hanno dimostrato di essere le priorità giuste, ma vogliamo renderle meno costose da realizzare, soprattutto per le nostre piccole e medie imprese", ha spiegato la presidente della Commissione Ue."Con una guerra alle porte, la volatilità dei prezzidell'energia e i massicci investimenti nelle tecnologie pulite, l'Europa deve alzare il tiro", ha aggiunto.

"Il Critical raw materials act, che il Collegio dei commissari adotterà domani", permetterà "di garantire la fornitura di materiali critici che sono assolutamente necessari per la transizione digitale e verde" e sui quali "oggi l'Ue dipende fortemente da alcuni Paesi terzi", ad esempio "otteniamo il 98% della nostra fornitura di terre rare e il 93% del nostro magnesio dalla Cina", ha poi evidenziato von der Leyen. "La pandemia e la guerra ci hanno insegnato una lezione sulle dipendenze. Se vogliamo essere indipendenti, dobbiamo urgentemente rafforzare e diversificare le nostre catene di approvvigionamento con partner più stretti", ha aggiunto. "La scorsa settimana sono stata in Canada, dove le aziende europee stanno facendo proprio questo, ad esempio, sull'approvvigionamento di nichel a basso tenore di carbonio per produrre batterie qui in Europa. Il Canada non è solo un partner affidabile: condivide anche i nostri valori e garantisce che i materiali vengano estratti con i più alti standard per l'ambiente e per i lavoratori", ha sottolineato.

“Noi europei ci siamo posti l'obiettivo di spendere il 3% del nostro Pil in ricerca e sviluppo entro il 2030. Lentamente ma lentamente ma inesorabilmente, ci stiamo avvicinando a questo obiettivo. Ma non è sufficiente - ha proseguito von der Leyen - e altri sono più veloci e più bravi. Mentre l'importo che spendiamo in Ricerca & Sviluppo è in lento aumento, la nostra quota di spesa globale in R&S è scesa dal 41%al 31% negli ultimi 20 anni.   Insieme alla Presidenza svedese del Consiglio, vorrei quindi proporre ai Capi di Stato e di Governo di aumentare la quota di spesa dell'Europa”

Sul tema della competitività "dobbiamo lavorare a lungo termine. Dobbiamo accelerare nell'unione del mercato di capitali e lavorare sull'innovazione, sulla quale dobbiamo fare di più e meglio. E il terzo punto è la questione del commercio. Per diversi anni il commercio è stato un punto sacro per l'Ue, un motore potente: oggi però facciamo sempre più fatica a vedere l'applicazione di accordi commerciali", ha sottolineato il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, al Parlamento europeo.   "Non c'è equidistanza tra Usa e Cina, siamo un alleato storico e fedele dei primi. Nel contempo la Cina è una realtà, un soggetto importante. Per questo da una parte dobbiamo guardarci negli occhi con la Cina nella difesa dei valori fondamentali, impegnarci per ridurre le dipendenze Ue, dialogare con Pechino sulle questioni globale, dal cambiamento climatico alla salute", ha spiegato Michel.

Il presidente del Consiglio Ue ha parlato anche della questione migratoria: "Senza attendere l'entrata in vigore del Patto Ue sulla migrazione e l'asilo è chiaro che dobbiamo lavorare meglio e di più in termini di cooperazione con i Paesi terzi d'origine e di transito per lottare insieme contro i trafficanti e i criminali che speculano sulla miseria e la povertà, ma anche per aprire canali legali di migrazione e non lasciare ai trafficanti e ai criminali chi ha la capacità di venire in Europa". 

Michel ha poi spiegato: "Dobbiamo prendere decisioni nel rispetto dello stato di diritto per garantire che ci siano canali regolari umani e quindi la prossima settimana avremo anche un aggiornamento sulle discussioni su questo argomento dall'ultimo Consiglio europeo" in vista del prossimo in programma il 23 -24 marzo.

Sulla guerra in Ucraina il presidente del Consiglio ha ricordato che “le forze russe lanciano tra20mila e 50mila granate al giorno negli ultimi mesi. L' Ucraina ha bisogno di munizioni ed ecco perché abbiamo lavorato sulla proposta dell'Estonia per sostenere le forniture di munizioni all'Ucraina. Noi vorremmo vedere un'escalation verso la pace ma la Russia non ha bloccato quella per la guerra. Serve una decisione dell'aggressore ma non vediamo passi del Cremlino e continuiamo a combattere una battaglia per la pace. Noi sosteniamo la proposta di pace del presidente Zelensky”, ha ribadito Michel.