Dopo esplosione della diga di Kakhova, preoccupazione dall'agenzia atomica

Allarme dell'Aiea sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia: "L'acqua sta scendendo"

Allerta per diminuzione del livello idrico che garantisce il raffreddamento dei nuclei di uranio dell'impianto. Direttore Agenzia atomica Grossi a stampa russa: "Incidente avrebbe grandi conseguenze radiologiche: stiamo facendo tutto il possibile"

Allarme dell'Aiea sulla centrale nucleare di Zaporizhzhia: "L'acqua sta scendendo"
AP
Centrale nucleare di Zaporizhzhia

Dopo l'esplosione della diga di Kakhova non c'è solo il problema dell'immensa mole di acqua che sta costringendo decine di migliaia di persone all'evacuazione, ma ora si profila il rischio di una diminuzione - che starebbe già avvenendo - del livello di acqua all'interno della centrale nucleare di Zaporizhzhia, che preoccupa e non poco l'Aiea, l'Agenzia atomica internazionale Ucraina, che dice in un comunicato: "l'acqua sta scendendo".

Grossi: "Lavoriamo per impedire un incidente nucleare"

Gli fa eco il direttore, Rafael Grossi, in una intervista alla stampa russa (Ria Novosti), dove l'ancia l'allarme: "Lavoriamo per impedire un incidente nucleare "E per prevenire" un peggioramento delle conseguenze del conflitto, e poi: "C'è la possibilità di un grave incidente nucleare con grandi conseguenze radiologiche, vorremmo fare di più, se possiamo", così Grossi. Ed è una frase detta all'agenzia di stampa governativa di Mosca, che sembra un appello diretto al Cremlino, a Putin, che controllano da tempo ormai, gli impianti della centrale. 
 

Aiea, livello acqua centrale Zaporizhzhia scende ancora 
L'agenzia, così nel comunicato, dice che "Sono in corso i lavori per garantire che il bacino di raffreddamento della centrale nucleare di Zaporizhzhia abbia la massima quantità di acqua dopo la distruzione della diga di Kakhova". 

La centrale nucleare di Energodar, nella parte occupata della regione di Zaporizhzhia, fotografata il 29 marzo 2023 EPA/SERGEI ILNITSKY via ANSA
La centrale nucleare di Energodar, nella parte occupata della regione di Zaporizhzhia, fotografata il 29 marzo 2023

A spiegare in parte, di quale lavori si tratti, è sempre il direttore, Grossi: "Stiamo aumentando il numero di esperti per due ragioni principali: la prima, ovviamente, è la situazione inattesa in cui ci troviamo dopo la distruzione della diga", ha spiegato Grossi, la seconda è il tentativo di applicare i cinque principi elencati la scorsa settimana dall'Aiea per garantire la sicurezza dell'impianto".

Grossi: "Missione squadra Aiea più impegnativa"
"La missione della squadra quindi sarà più impegnativa - continua Grossi - il numero esatto dei componenti non lo so, potrebbero essere quattro, cinque o sei a seconda di quante persone servono per delle specifiche funzioni, ma certamente la rafforzeremo", ha detto.

"La parziale distruzione della diga ha provocato un abbassamento del livello delle acque a monte, fra cui il canale che alimenta il sistema di raffreddamento della centrale nucleare, al momento non vi sono rischi di malfunzionamento ma se la portata dovesse ulteriormente diminuire potrebbero sorgere difficoltà per la sicurezza dei reattori".
 

Centrale nucleare: anche "l'Europa" si mobilita 
Intanto, si mobilitano anche diversi paesi europei: l'Austria - nell'ambito di un intervnento economico di sostegno ad ovviare al disastro dell'alluvione causato dall'esplosione della diga - si è impegnata a dare un milione di euro all'Agenzia internazionale per l'energia atomica (Aiea) per garantire la sicurezza della centrale nucleare di Zaporizhzhia.
 

Ed anche la Gran Bretagna aumenterà i finanziamenti destinati all'Agenzia, con 750mila sterline che verranno impiegate per la sicurezza negli impianti nucleari ucraini: lo ha reso noto la rappresentante permanente britannica presso l'Aiea, Corinne Kitsell: "Non posso che elogiare l'operato del personale dell'Aiea in Ucraina e i finanziamenti addizionali della Gran Bretagna aiuteranno a facilitare questo lavoro fondamentale".
 

La tempestività dei sostegni arrivati dai due paesi è comunque un segno, che la delicatezza della situazione nella centrale nucleare più grande d'Europa, è tenuta ben presente. E suscita parecchia preoccupazione.