La nuova legge

Canada: Meta e Google dovranno pagare gli editori. Stop alle notizie su Facebook e Instagram

L'Online News Act costringe le Big Tech a negoziare accordi commerciali per pubblicare contenuti giornalistici

Canada: Meta e Google dovranno pagare gli editori. Stop alle notizie su Facebook e Instagram
(GettyImages)
i loghi dell'applicazione social media di Facebook e della società Meta

Meta bloccherà l'accesso alle notizie su Facebook e Instagram in Canada. L'annuncio è arrivato subito dopo l'approvazione di una nuova legge che impone a piattaforme come Meta e Google di negoziare accordi commerciali e pagare le testate giornalistiche per pubblicare i loro contenuti. 

Il discusso Online News Act dovrebbe entrare in vigore tra sei mesi, ma Meta si muoverà in anticipo.

"Confermiamo che la disponibilità delle notizie su Facebook e Instagram cesserà per tutti gli utenti in Canada prima che l'Online News Act entri in vigore", ha fatto sapere la società in una nota, definendo le nuove norme "una legislazione fondamentalmente viziata che ignora la realtà di come funzionano le nostre piattaforme".

"Un quadro legislativo che ci obbliga a pagare per link o contenuti che non pubblichiamo, e che non sono il motivo per cui la stragrande maggioranza delle persone utilizza i nostri social, non è né sostenibile né fattibile", ha detto a Reuters un portavoce di Meta, che ha precisato che le limitazioni alle notizie non comporteranno cambiamenti su altri servizi per gli utenti canadesi.

Anche Google ha definito il disegno di legge "impraticabile" nella sua forma attuale e ha dichiarato che sta cercando di collaborare con il governo per intraprendere un “percorso” comune. 

I giganti del web contro la nuova legge

Sia Meta che Google sostengono che la distribuzione di collegamenti alle news è "benefica" per giornali e media. Gli esperti hanno avvertito che la scomparsa di queste piattaforme informative moltiplicherà la disinformazione. 

Entrambe le società hanno già testato in passato la limitazione dell'accesso alle notizie ad alcuni utenti canadesi. Una decisione severamente criticata dal primo ministro Justin Trudeau che ha definito il rifiuto di pagare i giornalisti per il loro lavoro “profondamente irresponsabile e fuori dal mondo”,

La nuova legge, fortemente criticata dai due colossi della Silicon Valley, mira a sostenere il settore dell'informazione in Canada che, secondo il ministro, è "in crisi".

Il governo sostiene che si tratta di norme necessarie "per migliorare l'equità nel mercato canadese delle news digitali" e per consentire alle organizzazioni giornalistiche in difficoltà di "assicurarsi un equo compenso" per gli articoli condivisi sulle piattaforme.

Un'analisi del provvedimento da parte di un organo di controllo del bilancio del Parlamento ha stimato che le aziende giornalistiche potrebbero ricevere circa 329 milioni di dollari canadesi (250 milioni di dollari) all'anno dalle piattaforme digitali.

“Se il governo non può difendere i canadesi dai giganti del web, chi lo farà?”, ha dichiarato il ministro del Patrimonio Pablo Rodríguez che ha criticato l'operato di Facebook sostendendo che non ha l'obbligo di agire prima che la leggi entri formalmente in vigore.

"Il vero giornalismo, creato da veri giornalisti, continua a essere richiesto dai canadesi ed è vitale per la nostra democrazia, ma costa", ha affermato Paul Deegan, presidente e amministratore delegato di News Media Canada.

Il precedente australiano

Nel 2021, agli utenti australiani era stato impedito di condividere o visualizzare notizie su Facebook in risposta a una legge simile poi modificata dal governo.

Il blocco aveva infatti ridotto il traffico verso i siti di notizie australiani di circa il 30% ed era stato ampiamente criticato per l’impatto sui contenuti non giornalistici, come le pagine ufficiali del governo.

Google aveva reagito alle nuove norme stipulando accordi separati, ciascuno per decine di migliaia di dollari l'anno, con i diversi gruppi editoriali operanti in Australia.