La norma sui fondi Pnrr sottratti al controllo della Corte dei conti

Pa, la Camera approva il decreto dopo il voto di fiducia di ieri. Il testo passa ora al Senato

179 voti a favore e 126 contrari. Previsto lo “scudo erariale” per limitare la responsabilità degli amministratori, il rafforzamento degli organici della Pa e altre disposizioni per facilitare la "messa a terra" del Pnrr

Pa, la Camera approva il decreto dopo il voto di fiducia di ieri. Il testo passa ora al Senato
Camera dei Deputati
Fabio Rampelli in apertura del voto di fiducia di ieri sulla decreto Pa alla Camera

Via libera dell'Aula della Camera al decreto legge Pa. Il testo, su cui il governo ha ieri incassato la fiducia a Montecitorio (203 voti a favore, 134 contrari e tre astenuti), è stato approvato 179 voti a favore e 126 contrari. Il provvedimento passa ora al Senato.

 

I punti del decreto legge Pubblica Amministrazione

Eliminazione del controllo cosiddetto “controllo concomitante” della Corte dei Conti sui progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano Complementare; proroga di un anno, dal 30 giugno 2023 al 30 giugno 2024, dello “scudo erariale” che esclude il danno erariale per i pubblici funzionari o per chi gestisce denaro pubblico in caso di colpa grave. Queste le novità (contestate dall'opposizione) inserite nel corso dell'esame della Camera nel decreto legge per il potenziamento delle Pubbliche amministrazioni, su cui il governo ha ottenuto la fiducia.

Le nuove norme sono state criticate anche dall'associazione dei magistrati contabili che ha espresso "netta contrarietà". La stretta ai controlli della Corte dei Conti è stata motivata dal governo, che ha proposto l'emendamento, e dalla maggioranza, che l'ha approvato, come un intervento necessario per semplificare procedure, evitare sovrapposizioni e accelerare l'attuazione degli interventi del Pnrr che devono essere completati entro giugno 2026.

Per le opposizioni si tratta di una misura accentratrice e sbagliata, che sottrae al controllo della Corte l'utilizzo di importanti risorse pubbliche. Il controllo concomitante, che per il Pnrr non è più previsto, è quello che viene praticato in corso d'opera, mentre è in atto la realizzazione del progetto, ed ha anche valore “correttivo” perché permette di individuare subito eventuali anomalie e di porvi rimedio. Rimane, come sottolinea il governo, il controllo successivo sulla gestione, in base al quale la Corte dei Conti verifica la legittimità e la regolarità delle gestioni, il funzionamento dei controlli interni a ciascuna amministrazione, la rispondenza dei risultati dell'attività amministrativa agli obiettivi stabiliti.

L'altra misura oggetto di scontro tra maggioranza e opposizione è la proroga di un anno dello “scudo erariale” che limita la responsabilità erariale di amministratori, dipendenti pubblici e privati cui è affidata la gestione di pubbliche risorse ai danni causati dalle condotte poste in essere con dolo, escludendo quindi ogni responsabilità per colpa grave. La misura, già in vigore fino al 30 giugno 2023, è stata introdotta durante la pandemia dal governo Conte 2 e prorogata dal governo Draghi con l'obiettivo di ridurre il fenomeno della “paura di firma”. Con questo decreto la misura viene prorogata fino al 30 giugno 2024.

Le misure del decreto sulla Pubblica amministrazione comprendono, tra le altre cose, anche il rafforzamento degli organici della P.A. nelle sue diverse articolazioni centrali e territoriali, con particolare riguardo alle strutture e agli uffici preposti all'attuazione del Pnrr, la possibilità per le amministrazioni che sono qualificate come "soggetti attuatori" del Pnrr di conferire a personale esterno incarichi dirigenziali oltre i limiti previsti, disposizioni in materia di concorsi per il reclutamento di personale, facoltà alle regioni, senza aggravio di spesa, di applicare la disciplina statale in materia di uffici di diretta collaborazione. Ma anche misure urgenti per l'attuazione del grande progetto Pompei e una riserva di posti pari al 15% nelle assunzioni di personale non dirigenziale ai volontari che hanno concluso il servizio civile universale.

Previste nel decreto inoltre norme per la cancellazione della parola “razza” dagli atti della Pa e la possibilità per i forestali di usare lo spray al peperoncino contro gli orsi.