Ieri la cabina di regia a Palazzo Chigi

Modifiche al Pnrr, Decaro: "I Comuni vogliono garanzie immediate"

Le critiche dei sindaci alla proposta di revisione da 15,9 miliardi di euro presentata dal ministro per gli affari europei Raffaele Fitto

Modifiche al Pnrr, Decaro: "I Comuni vogliono garanzie immediate"
Ansa
Il presidente dell'Anci Antonio Decaro

Il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto ha proposto una revisione da 15,9 miliardi di euro, che coinvolge 144 misure su 349, per permettere al Pnrr di marciare più velocemente e centrare i prossimi target. 

Le modifiche presentate nella cabina di regia in un documento di 152 pagine prevedono non solo tagli, ma anche uno spostamento dei fondi al RepowerEu e proroghe delle scadenze.

Le polemiche si sono subito accese. "Abbiamo appreso che si propone di spostare sul programma RePower EU 13 miliardi di euro di fondi Pnrr che erano stati assegnati ai Comuni, con l'impegno che altre fonti di finanziamento andranno trovate. È una notizia che ci colpisce molto. I Comuni chiedono garanzie", ha commentato il presidente dell'Anci e sindaco di Bari Antonio Decaro

"Pretendiamo che ci venga assicurato che questi fondi vengano stanziati contemporaneamente allo spostamento dei fondi del Pnrr. Non vogliamo correre rischi", ha dichiarato intervistato da Repubblica. 

"Ci hanno detto di stare tranquilli, di andare avanti - sottolinea Decaro -, ma siccome stiamo parlando di 13 miliardi di euro chiediamo al governo garanzie immediate sul finanziamento di questi interventi che in molti casi, come per le piccole opere finanziate dal ministero dell'Interno, sono già stati realizzati e per cui sono stati già spesi 2,5 miliardi di euro".

"I Comuni sono le uniche amministrazioni pubbliche che stanno spendendo con rapidità ed efficienza queste risorse a differenza di quanto accade per alcuni soggetti attuatori che non hanno neanche predisposto i progetti - aggiunge il presidente dell'Anci -. È quello che voglio dire è che comunque i Comuni non si fermeranno e andranno avanti, ma dal governo ci aspettiamo risposte certe". 

"Anche noi Comuni vorremmo dire la nostra sul programma RePower, non lo decidono solo i ministeri, chiediamo di finanziare i pannelli fotovoltaici su tutti i tetti delle scuole e degli edifici pubblici, la sostituzione negli impianti di illuminazione di lampade a led. Garantiremmo l'efficientamento energetico che è una delle linee di indirizzo del Pnrr e facciamo risparmiare la bolletta dei Comuni", conclude Decaro.

Critica anche la presidente Ance Federica Brancaccio.

Tra le 9 misure per le quali il governo  propone il definanziamento dal Pnrr ci sono le "misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio  idrogeologico", l'"utilizzo dell'idrogeno in settori hard-to-abate" e  la "valorizzazione dei beni confiscati alle mafie". “Non condividiamo la scelta di stralciare dal Pnrr fondi destinati al dissesto idrogeologico e alla rigenerazione urbana”, dice Brancaccio.

"I Comuni e le imprese sono fortemente impegnati su tutti i territori nel portare avanti questi interventi urgenti e non più procrastinabili visti anche i continui eventi calamitosi. Peraltro il monitoraggio della spesa sta premiando finora proprio i Comuni e gli interventi diffusi. Aspettiamo pertanto un confronto con il ministro Fitto, fiduciosi che si guarderà alle reali necessità del Paese", conclude.

Nel dettaglio le rimozioni riguardano interventi per la valorizzazione del territorio e l'efficienza energetica dei Comuni (6 miliardi), progetti di rigenerazione urbana per 3,3 miliardi, piani urbani integrati per 2,5 miliardi, gestione del rischio di alluvione e del rischio drogeologico per 1,287 miliardi, idrogeno in settori hard-to-abate da 1 miliardo, servizi e infrastrutture sociali di comunità per 725 milioni, promozione di impianti innovativi (incluso offshore) per 675 milioni, valorizzazione dei beni confiscati alle mafie per 300 milioni, tutela e valorizzazione del verde urbano ed extraurbano per 110 milioni. 

II governo, per voce del ministro Raffaele Fitto, assicura che le misure "definanziate" dal Pnrr saranno "salvaguardare attraverso la copertura con altre fonti di finanziamento, come il piano nazionale complementare al Pnrr e i fondi delle politiche di coesione". 

Intanto i quasi 16 miliardi saranno spostati su altre misure che vedranno aumentare la loro dote. E' il caso degli Asili Nido (obiettivo da raggiungere per ottenere la quarta rata) che ottengono 900 milioni in più per far fronte all'aumento delle materie prime e permettere di mandare a buon fine bandi di gara e lavori.