Il punto sulla guerra

Mosca schiera il nuovo missile strategico Sarmat, il più temuto: porta fino a 15 testate nucleari

L'annuncio della "messa in stato di operatività" dal capo dell'agenzia spaziale, Yuri Borisov. Con una gittata di 18mila Km, sgancia ordigni atomici. Mentre con il raid di Pskov si alza il livello degli attacchi ucraini con droni

Mosca schiera il nuovo missile strategico Sarmat, il più temuto: porta fino a 15 testate nucleari
Ministero difesa russo
Missile Sarmat

E' "pronto" ad operare uno degli ordigni più temuti, in grado secondo quanto dichiarato dalle autorità di Mosca di coprire distanze enormi in pochi secondi e sganciare fino a 15 ordigni atomici. Il Sarmat RS-28 - che sarebbe in grado di coprire un gittata di 18mila chilometri - era stato testato nell'aprile del 2022 in un evento seguito in diretta da Putin e celebrato con toni trionfalistici, anche se il Pentagono in quella occasione lo aveva liquidato come un'operazione di "routine" che non rappresentava una seria "minaccia". 

VIDEO: Il lancio del missile da 15 testate nucleari

 

Sicuramente, tuttavia, è ad armi come queste che Mosca si affida per ribadire il proprio ruolo di potenza nucleare. Ora, il completamento del progetto, facendolo diventare "operativo per il combattimento". Un ennesimo segnale del cambio dei tempi, iniziato con l'abbandono dei trattati per la non proliferazione nucleare tra Usa e Russia.

"Russia invincibile"
E "La Russia è invincibile", ha avvertito Putin parlando a una classe di studenti in occasione del primo giorno dell'anno scolastico. Ma gli attacchi in profondità sul suo territorio che si vanno moltiplicando sembrano contribuire ad un clima di incertezza. Con quella che sembra una escalation dei raid con droni ucraini, sul territorio russo. 

In particolare con il bombardamento con droni kamikaze di ieri all'aeroporto di Pskov, 30 chilometri dal confine con l'Estonia, che ha colpito i giganteschi aerei da trasporto Ilyushin-76, con i velivoli senza pilota che secondo l'intelligence ucraina, sarebbero partiti dall'interno della stessa Russia.

Kyrylo Budanov, numero uno degli 007 ucraini ansa
Kyrylo Budanov, numero uno degli 007 ucraini

"Lavoriamo dal territorio della Russia", ha affermato infatti Kyrylo Budanov, capo dei servizi segreti militari ucraini, senza specificare se l'attacco sia stato condotto dalla stessa intelligence della Difesa di cui lui è a capo o da formazioni russe anti-Cremlino
 

Mentre le autorità russe hanno detto che altri 3 droni sono stati distrutti la due notti fa, uno - l'ennesimo - si avvicinava verso Mosca ed altri due nelle province di Belgorod e Kursk, confinanti con l'Ucraina.

Usa: "notevoli progressi" degli ucraini
Dal terreno intanto si susseguono le notizie contraddittorie sulla controffensiva ucraina: "Non stiamo fallendo, stiamo andando avanti", ha detto il ministro degli Esteri Dmytro Kuleba in un'intervista alla Cnn, ammettendo tuttavia che si tratta di "una lotta dura". Anche secondo il portavoce del Consiglio di Sicurezza nazionale Usa, John Kirby, negli ultimi 4 giorni ci sono stati "notevoli progressi" degli ucraini, specie nella regione di Zaporizhzhia. 

Russia: "960 soldati di Kiev uccisi"
Ciò che invece, il ministero della Difesa russo smentisce, affermando che nell'ultima settimana in quest'area sono stati respinti tutti gli attacchi ucraini, con un bilancio di 960 soldati di Kiev uccisi. Mosca accusa i comandi ucraini di costringere i propri soldati a missioni suicide, facendoli camminare sui campi minati. 

Mosca avrebbe presidiato alture chiave nel Kupyansk
Le forze russe, aggiunge il ministero, avrebbero invece migliorato le loro posizioni tattiche nella regione di Kupyansk, nel nord-est dell'Ucraina, impadronendosi di alcune "alture chiave". La multinazionale britannica Bae Systems ha infine annunciato che aprirà un sito di produzione di cannoni da 105 mm in Ucraina, che secondo il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, diventerà "oggetto di speciale attenzione" da parte delle forze russe. Vale a dire che potrà essere attaccato. 

Verso l'incontro Putin-Xi
Sul fronte diplomatico Putin intanto ha annunciato che "abbastanza presto" incontrerà il leader cinese Xi Jinping, dopo che nei giorni scorsi l'agenzia Bloomberg aveva parlato di una possibile visita del presidente russo a Pechino per partecipare al Belt and Road Forum di ottobre. "Sono contento di chiamarlo mio amico perché questo è un uomo che sta facendo personalmente molto per lo sviluppo delle relazioni russo-cinesi, in vari campi", ha sottolineato Putin. 
 

Foto di Archivio: Xi Jinping e Putin, Mosca, nel loro ultimo incontro ufficiale Contributor/Getty Images
Foto di Archivio: Xi Jinping e Putin, Mosca, nel loro ultimo incontro ufficiale

Se il viaggio a Pechino fosse confermato, si tratterebbe del primo all'estero del presidente russo dopo l'ordine d'arresto spiccato contro di lui lo scorso marzo dalla Corte penale internazionale.