Nuova offensiva militare dell'Azerbaigian

Nagorno Karabakh, Russia: "Fermare lo spargimento di sangue e cessare le ostilità"

Baku: "Stop a offensiva se gli armeni depongono le armi". Erevan: "Azerbaigian vuole privare il popolo della sua patria". Mosca chiede il rispetto degli accordi trilaterali. Il segretario generale Onu chiede la fine immediata dei combattimenti

Nagorno Karabakh, Russia: "Fermare lo spargimento di sangue e cessare le ostilità"
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L'Azerbaigian ha avviato quella che ha definito una "operazione antiterrorismo" contro le posizioni militari armene nella regione del Nagorno-Karabakh

Almeno sette civili hanno perso la vita nella regione del Nagorno Karabakh dove martedì l'Azerbaigian ha lanciato un'offensiva militare chiedendo la resa dell'Armenia. Secondo l'agenzia Armenpress, “le vittime dei bombardamenti sono tre donne, due bambini e due uomini”.

Il presidente azero Ilham Aliyev in una telefonata con il segretario di Stato americano Antony Blinken ha dichiarato che le "misure antiterroristiche dell'Azerbaigian nel Nagorno-Karabakh cesseranno se i separatisti armeni "deporranno le armi".

Aliyev ha assicurato: "La popolazione civile e le infrastrutture non vengono prese di mira, ma vengono distrutti solo obiettivi militari legittimi". Secondo il presidente azero, i rappresentanti degli armeni che vivono nel Nagorno-Karabakh sono stati invitati al dialogo "diverse volte" dalla presidenza azera per "discutere la questione della reintegrazione" nell'Azerbaigian "ma hanno rifiutato". 

Nella sua dichiarazione si legge anche che l'esercito ha lanciato l'operazione dopo che "civili e poliziotti" sono stati uccisi nell'esplosione di mine. Ha inoltre affermato che le "cosiddette elezioni presidenziali"organizzate dai separatisti armeni il 9 settembre erano "una continuazione delle provocazioni deliberate contro la sovranità dell'Azerbaigian" e avevano portato a questa operazionemilitare.     

I combattimenti hanno provocato almeno 27 morti, tra cui due civili, e più di 200 feriti in questa regione, dove, secondo i separatisti, sono stati evacuati circa 7.000 abitanti e 16 località. Da parte sua, l'Azerbaigian ha riferito che due civili sono morti negli scontri. 

La nuova escalation

L'Azerbaigian ha dato il via a quella che ha definito “misure antiterrorismo locali” chiedendo il ritiro delle truppe armene dal Nagorno-Karabakh dopo aver denunciato che sei dei suoi cittadini sono stati uccisi da mine piazzate da "gruppi armati armeni illegali".

Il Ministero della Difesa ha affermato che "le unità dell'Esercito dell'Azerbaigian hanno neutralizzato posizioni di combattimento, veicoli militari, artiglieria e lanciamissili antiaerei, stazioni radio e sistemi di combattimento elettronico e altri mezzi militari appartenenti a formazioni delle forze armate armene. L'esercito ha anche diffuso filmati che mostrano attacchi contro presunte posizioni delle forze locali nel Nagorno Karabakh.

L'Armenia sostiene che non ci sono sue forze militari nella regione, definendo ciò che sta accadendo "un atto di aggressione su larga scala". Il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoyan ha chiesto all'Unione europea di adottare misure urgenti in occasione di un incontro con l'alto rappresentante Ue per la Politica estera Josep Borrell. “Le intenzioni dell'Azerbaigian nel Nagorno Karabakh vanno contro le norme fondamentali del diritto internazionale e sono chiaramente volte a privare il popolo della sua patria”.

Stampa armena: il sindaco di Martuni ucciso da forze azere

Il sindaco della città separatista filo-armena di Martuni è stato ucciso durante uno scontro con le forze dell'Azerbaigian. Lo riferiscono i media di Erevan. "Aznavur Saryan è stato ucciso durante una battaglia con unità azere", afferma un comunicato dell'amministrazione locale citato da 24News.

Ieri sono scoppiati scontri fra manifestanti e forze dell'ordine a Erevan, capitale dell'Armenia. Secondo quanto riportato da Ria Novosti i manifestanti avrebbero tentato di prendere d'assalto il palazzo del governo per protestare contro il primo ministro Nicol Pashinian per "non aver fatto nulla" nel contesto delle ostilità nel Nagorno-Karabakh.

Russia: “Cessate le ostilità”

La Russia chiede di cessare immediatamente spargimenti di sangue, porre fine alle ostilità e alle vittime civili.

"A causa della rapida escalation delle ostilità armate nel Nagorno-Karabakh invitiamo fortemente le parti in conflitto a fermare immediatamente gli spargimenti di sangue, a cessare le ostilità e a prevenire vittime tra la popolazione civile", afferma il Ministero degli Esteri russo in un comunicato citato dall'agenzia Tass.

Mosca chiede alle parti di tornare a rispettare gli accordi trilaterali di Russia, Azerbaigian e Armenia sul Nagorno-Karabakh, ribadisce il ministero degli Esteri russo. "La cosa più importante ora è tornare immediatamente al rispetto degli accordi trilaterali firmati nel 2020-2022, che stabiliscono tutte le misure per una soluzione pacifica alla questione del Nagorno-Karabakh", si legge nella dichiarazione che sollecita entrambe le parti "a fermare le ostilità armate e a fare tutto il possibile per proteggere la popolazione del Nagorno-Karabakh e difenderne gli interessi".

Onu, Guterres chiede la fine immediata dei combattimenti

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto la "fine immediata dei combattimenti" nella regione del Nagorno-Karabakh, dove martedì l'Azerbaigian ha lanciato una nuova offensiva militare. "Il segretario generale chiede con la massima forza la fine immediata dei combattimenti, la riduzione dell'escalation e un più rigoroso rispetto del cessate il fuoco del 2020 e dei principi del diritto internazionale umanitario", ha affermato inuna nota il portavoce Stéphane Dujarric.

Guterres "rimane preoccupato per la situazione umanitaria sul terreno e ribadisce il suo appello a compiere passi urgenti per facilitare il pieno accesso degli attori umanitari alle persone in difficoltà", inoltre "invita le parti a concentrarsi nuovamente sugli sforzi per contribuire a costruire la fiducia e garantire una pace a lungo termine nella regione".

Esplosioni in Nagorno-Karabakh Ap
Esplosioni in Nagorno-Karabakh