Lo squarcio diplomatico

Erdogan: "I miliziani di Hamas dei liberatori". Khamenei: "Le mani degli Usa sporche di sangue"

Le dichiarazioni del leader iraniano non sorprendono mentre spiazza la presa di posizione del presidente turco che ha cancellato la visita prevista in Israele

Erdogan: "I miliziani di Hamas dei liberatori". Khamenei: "Le mani degli Usa sporche di sangue"
AFP
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan

“Israele commette crimini contro l'umanità, un massacro che sta raggiungendo le dimensioni di un genocidio". Parole pesanti come pietre quelle del presidente turco pronunciate al parlamento di Ankara, che aprono uno squarcio inevitabile tra i paesi impegnati in un difficile lavoro diplomatico che cerca di mettere pace tra Israele e i palestinesi dopo l'atroce attacco del 7 ottobre. E soprattutto dopo il gelo causato dalle parole del segretario generale dell'Onu Guterres pronunciate ieri al Consiglio di sicurezza.

Erdogan spiega: "circa la metà delle vittime degli attacchi israeliani su Gaza sono bambini, persino questo dato dimostra che l'obiettivo è un'atrocità, prova che i crimini contro l'umanità sono premeditati". Lo dice rivolgendosi al gruppo parlamentare dell'Akp, la base di matrice islamista e conservatore in cui risiede il suo elettorato. "Nessun problema con lo Stato di Israele ma non abbiamo mai approvato le atrocità commesse e il suo modo di agire, simile a un'organizzazione più che uno Stato". La nota della presidenza di Ankara seppellisce anni di tentativi di conciliazione con lo Stato ebraico. Intanto Hamas fa sapere che le vittime civili sono arrivate a quasi 6000, di cui 2360 bambini, mentre nella Striscia manca tutto: beni alimentari, medicinali, carburante. Il disastro umanitario è già cominciato.

Di conseguenza il presidente turco annuncia la cancellazione della visita prevista in Israele. "Il silenzio dei paesi occidentali ha portato la crisi umanitaria a Gaza a livelli incontrollabili", ha detto ieri al telefono a Vladimir Putin, ribadendo i suoi sforzi per cercare di riportare tranquillità nella regione squassata dall'attacco che ha cambiato per sempre i già fragili equilibri del Medio Oriente. In molti sono scesi in strada in diversi paesi islamici, da Istanbul ad Ankara, da Teheran a Rabat, fino all'Indonesia. Gli arabi, sunniti e sciiti, sono col popolo palestinese e anche con Hamas i cui leader sono esuli in Qatar. I suoi militanti sono dei "liberatori" che combattono per la loro terra e "non dei terroristi", ha affermato il leader anatolico, secondo quanto riferisce al Arabiya.

Erdogan e Putin a Sochi in una foto di repertorio (Turkish Presidency via AP)
Erdogan e Putin a Sochi in una foto di repertorio

Mentre Erdogan parla ai suoi, altri attori dietro, accusati di “guerra per procura” dagli alleati occidentali, vedono "in questi crimini, le mani dell'America piene di sangue, il sangue degli oppressi", ha detto da Teheran la Guida suprema Ali Khamenei. Gli Stati Uniti sono "i complici certi" delle "atrocità commesse dal regime sionista a Gaza", ha affermato il grande ayatollah che appoggia la versione divisiva di Erdogan: “alcuni paesi definiscono il movimento islamico di Hamas terrorista, ma il movimento cerca semplicemente di difendere la sua madrepatria”. L'Iran da anni finanzia l'Hezbollah sciita libanese concentrata a dar fastidio a Israele al confine a Nord.
 

Prima di concludere, il difensore di Hamas ha chiesto di avviare un "meccanismo di garanzia per la risoluzione del conflitto" anche aprendo "una conferenza tra Palestina e Israele". Che venga dichiarato un immediato cessate il fuoco: "il valico di Rafah (tra Egitto e Gaza) dovrebbe essere tenuto aperto per motivi umanitari", ha affermato esprimendo ancora una volta il desiderio di indossare la veste di mediatore, così come è avvenuto per la guerra tra Russia e Ucraina. 

Poi l'affondo: "Siamo profondamente rattristati dallo stato di impotenza in cui sono decadute le Nazioni Unite. Chiedo a tutti i paesi con mente e coscienza di fare pressione sul governo di Netanyahu affinché lo Stato di Israele abbia un po' di buon senso", si legge ancora nella nota ufficiale.

"Israele respinge pienamente le parole del presidente turco: Hamas è una spregevole organizzazione terroristica peggiore dell'Isis che uccide brutalmente e intenzionalmente neonati, bambini, donne e anziani, prende in ostaggio civili e usa la propria gente come scudi umani", scrive Lior Haiat, portavoce del ministero degli esteri, su X.

Il grande ayatollah Ali Khamenei GettyImages
Il grande ayatollah Ali Khamenei