Il ballottaggio ha un vincitore

L'ultraliberista nemico della casta, Javier Milei è il nuovo presidente dell'Argentina

Il nuovo presidente vince con quasi il 56% dei voti contro il 44% di Massa dopo una campagna aggressiva, con promessa di abolire la banca centrale e sostituire la moneta nazionale con il dollaro

L'ultraliberista nemico della casta, Javier Milei è il nuovo presidente dell'Argentina
Ap
Elezioni Argentina 2023 Javier Milei, e Sergio Massa

"Oggi inizia la ricostruzione dell'Argentina. Oggi inizia la fine del declino dell'Argentina. Oggi finisce il modello impoverente dello Stato onnipresente, che beneficia solo alcuni mentre la maggioranza soffre". Lo ha detto Javier Milei dopo la sua clamorosa vittoria elettorale alle elezioni presidenziali. 

Il candidato dell'ultradestra ha vinto il ballottaggio con il 56% dei voti, contro il 44% del rivale peronista Sergio Massa secondo i primi risultati ufficiali resi noti dalla Commissione elettorale argentina, con l'87% dei voti scrutinati.

Tanto è bastato al candidato peronista per riconoscere la vittoria del rivale dell'ultradestra prima ancora della diffusione dei dati definitivi. 
"Ho parlato con Milei per congratularmi, è il presidente eletto dalla  maggioranza degli argentini per i prossimi quattro anni", ha detto Massa. Poi ha aggiunto: “E' stata una campagna lunga e a tratti difficile. La giornata di oggi ratifica una cosa: l'Argentina ha un sistema forte, solido, che rispetta sempre i risultati. Ovviamente i risultati non sono quelli che aspettavamo. Mi sono felicitato con Milei che è il Presidente che gli argentini hanno scelto per i prossimi quattro anni”. 

Chi è Milei

Eccentrico e sopra le righe, Milei ha condotto una campagna elettorale aggressiva e a tratti strampalata, con tanto di motosega ai comizi per dimostrare di voler 'tagliare' il bilancio dello Stato. Una strategia premiata nelle urne.

Nato a Buenos Aires nel 1970 da una famiglia modesta discendente da italiani, Milei è stato a lungo docente universitario di macroeconomia. Nel 2014 ha cominciato ad apparire regolarmente in programmi televisivi e radiofonici. Prima attaccava il presidente conservatore Mauricio Macrì, poi ha preso di mira il successore peronista Alberto Fernandez. E nel 2021 è stato eletto deputato. Affine a Trump e all'ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, ha partecipato ad eventi del partito di ultradestra Vox in Spagna.

Candidato per il partito La Libertà Avanza, Milei si dichiara nemico giurato della 'casta politica', propone l'abolizione della Banca centrale e la dollarizzazione dell'economia. Nega il cambiamento climatico, considera l'educazione sessuale un “complotto contro la famiglia”, vuole vietare l'aborto e liberalizzare il possesso di armi. E ha fatto correre un brivido lungo la schiena di molti contestando la cifra ufficiale dei 30mila desaparecidos durante la dittatura Argentina.

 

Javier Milei Getty
Javier Milei

Le reazioni

Il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva ha augurato "buona fortuna e successo" al nuovo governo argentino in un messaggio sui suoi social network in cui ha riconosciuto che "la democrazia è la voce del popolo", pur non menzionando l'esponente dell'estrema destra Javier Milei, che ha vinto le elezioni nel Paese vicino contro il peronista Sergio Massa. "L'Argentina è un grande Paese e merita tutto il nostro rispetto", ha scritto Lula, che durante la campagna elettorale in Argentina è stato bollato come "comunista" e "corrotto" da Milei, aggiungendo che "il Brasile sarà sempre disponibile a lavorare con i nostri fratelli argentini".

L'ex presidente repubblicano degli Stati Uniti Donald Trump ha sulla sua piattaforma Truth Social che l'estrema destra di
Javier Milei "cambierà completamente" l'Argentina dopo aver vinto le elezioni presidenziali. "Sono molto orgoglioso di te. Cambierai completamente il tuo Paese e renderai l'Argentina di nuovo grande", ha scritto in un messaggio prima della pubblicazione dei risultati ufficiali.

Il presidente di Vox, Santiago Abascal, si è congratulato con Javier Milei per la sua "grande vittoria nelle elezioni presidenziali argentine" e ritiene che "si stia aprendo un cammino di futuro e speranza per gli argentini". "Congratulazioni caro @JMilei per la tua grande vittoria nelle elezioni presidenziali argentine. Oggi si apre un cammino di futuro e di speranza per gli argentini e per tutta l'America Latina che celebriamo in Spagna con particolare gioia", ha dichiarato Abascal sul social X (Twitter). "Viva la Spagna, viva l'Argentina, viva il socialismo libero e la sovranità! @JMPresidente23", conclude il messaggio di Abascal, che accompagna con una foto in cui abbraccia Javier Milei.

 

Il presidente della Colombia, Gustavo Petro, ha lamentato domenica la vittoria dell'estrema destra in Argentina e ha affermato che l'elezione di Javier Milei a prossimo presidente è una "triste notizia per l'America Latina". Nei giorni scorsi, il leader colombiano aveva chiesto agli argentini di votare per Sergio Massa, contro la "barbarie" che attribuiva a un eventuale trionfo di Milei, oggi sancito dagli argentini alle urne. "Non abbiate dubbi. Non votate mai per la barbarie e votate sempre per la speranza", aveva scritto sui social. "Milei ci riporta a Pinochet e Videla", sottolineò allora Petro in riferimento alle dittature militari di Augusto Pinochet in Cile (1974-1990) e Jorge Rafael Videla in Argentina (1976-1981). 

Il magnate Elon Musk, proprietario di X (ex Twitter), Tesla e Spaceship, si è unito oggi al coro di congratulazioni per la vittoria alle elezioni presidenziali argentine dell'ultraliberale Javier Milei, confermata dal conteggio ufficiale. In uno dei suoi  tweet di risposta a un altro che celebrava la vittoria di Milei, Musk ha scritto sul proprio account X: “L'Argentina ha la  prosperità davanti a sè”.Poco dopo, in risposta a un altro tweet che evidenziava come la vittoria di Milei potesse essere  l'inizio di una disfatta per la sinistra in altre parti del mondo, Musk ha aggiunto: "Penso che (sia) una tendenza". Musk, da  sempre vicino ai valori ultraliberali, si schiera sempre più chiaramente contro gli ideali progressisti e accusa la sinistra di esercitare una censura sul dibattito pubblico che lui si è proposto di eliminare da X.