Palazzo Chigi

Election Day e un miliardo per gli anziani: dal Governo stretta su cybersicurezza e influencer

Europee, primo turno amministrative e regionali 8 e 9 giugno. Mille euro al mese per over 80 non autosufficienti. Beneficenza, multe fino a 50mila euro. Più flessibilità sulle missioni internazionali. Introdotto il reato di estorsione cybernetica

Election Day e un miliardo per gli anziani: dal Governo stretta su cybersicurezza e influencer
ansa
La conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, Roma, 25 gennaio 2024.

Via libera del consiglio dei Ministri ai decreti sulle missioni internazionali, sul sostegno agli anziani, sulla beneficenza, sulla cybersicurezza e sull'Election Day. Tolto il limite di tre mandati per i sindaci dei piccoli Comuni da 5 a 15mila abitanti.

 

Decreto anziani: mille euro al mese per gli over 80 non autosufficienti e convenzioni

“In via sperimentale e con una dotazione di 500 milioni in un biennio - 300 milioni nel 2025 e 200 mln nel 2026 - è istituita previa verifica dell'Inps, che la erogherà, una prestazione universale” in favore degli anziani over 80enni non autosufficienti e indigenti, cui andrà un assegno di mille euro al mese.  Si tratta di una riforma prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) su cui l'Italia era chiamata a centrare l'obiettivo entro il 31 marzo di quest'anno. E per cui, come ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in occasione del question time alla Camera, il Governo “stanzia complessivamente oltre un miliardo di euro per i primi due anni, risorse che servono a garantire all'anziano una vita serena, attiva, dignitosa”.

C'è anche la mobilità nel dlgs: "Promuovere la mobilità delle persone  anziane nei contesti urbani ed extraurbani, mediante l'istituzione di  servizi di trasporto pubblico appositamente dedicati" ma anche  "mediante la concessione di apposite agevolazioni per il trasporto  privato". Il dlgs in questione punta anche a  mandare gli anziani 'in vacanza', attraverso convenzioni ad hoc che li conduca in "strutture ricettive, termali, balneari, agrituristiche e i parchi tematici, al fine di assicurare, a prezzi vantaggiosi, la  fruizione delle mete turistiche alle persone anziane, anche nei giorni infrasettimanali e nei periodi di bassa stagione", si legge nel  provvedimento. Che punta anche a promuovere "la realizzazione, a  prezzi vantaggiosi, di soggiorni di lungo periodo nelle strutture ricettive situate in prossimità dei luoghi legati al turismo del  benessere e alla cura della persona in favore di persone anziane  autosufficienti".

Il provvedimento guarda poi anche al coinvolgimento dei giovani,  mediante "la stipula di convenzioni con organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale", che punti a "programmi di  'turismo intergenerazionale', che consentano" la "partecipazione di  giovani che accompagnino le persone anziane" in vacanza.

Terzo mandato nei piccoli Comuni tra 5 e 15mila abitanti

Con il provvedimento cambiano i limiti per i mandati ai sindaci dei piccoli Comuni: tra 5mila e 15mila abitanti si potrà arrivare al terzo mandato, sotto i 5mila viene eliminato il limite

Il vincolo dei due mandati per i piccoli Comuni - ha detto il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida arrivando a Palazzo Chigi stamane - è penalizzante, questo è il mio parere, e mi pare che ci sia convergenza tra le forze politiche di maggioranza e non solo, quindi per risolvere intanto questo problema si affronta questo tema. Dopodiché si affronteranno anche gli altri”, ha sottolineato.

Il ddl beneficenza: obiettivi trasparenza e colmare un vuoto legislativo

Il disegno di legge impone obblighi per operazioni di business e beneficenza insieme, tra cui indicare sui prodotti le finalità dei proventi e il destinatario del versamento benefico, l'importo o la quota destinati a quel fine, e introduce multe da 5 a 50mila euro – erogate dall'Antitrust – con la possibilità di sospensione dell'attività commerciale per un anno in caso di violazioni di questi obblighi. Il testo prevede poi l'obbligo, prima della messa in commercio dei prodotti, di indicare all'Autorità competente quelle informazioni obbligatorie, nonché il termine entro cui sarà versato l'importo destinato alla beneficenza ed entro tre mesi dal termine della campagna il produttore o promotore dovrà comunicare all'Autorità il versamento della quota prevista.

In caso di violazione degli obblighi previsti, gli influencer dovranno pubblicare sul proprio sito o sui social il provvedimento sanzionatorio ricevuto dall'Antitrust: “L'imprenditore – si legge nella bozza – pubblica, anche per estratto, i provvedimenti sanzionatori adottati su una apposita sezione del proprio sito internet istituzionale, sul sito del produttore o del professionista destinatario della sanzione, su uno o più quotidiani, nonché mediante ogni altro mezzo ritenuto opportuno in relazione all'esigenza di informare compiutamente i consumatori a cura e spese del produttore o del professionista”.

Eletion Day 8 e 9 giugno: Europee, amministrative e regionali in Piemonte, Basilicata e Umbria

Via libera al dl Elezioni con “disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali dell'anno 2024 e in materia di revisione delle anagrafi della popolazione residente e di determinazione della popolazione legale”. Approvato il cosiddetto dl Election Day, provvedimento  che, tra le altre cose, accorpa la data delle elezioni europee, del  primo turno delle amministrative e delle regionali in Piemonte,  Basilicata e Umbria. Il tutto accadrà l'8 e 9 giugno 2024.

Ddl cybersicurezza: Dda e Procura antimafia saranno competenti su questo tipo di reati

Con le nuove norme "vi è un rafforzamento delle pubbliche amministrazioni nel senso che si prevede che tutte quelle inserite nel recinto di queste norme debbano dotarsi di un ufficio di cybersicurezza". Lo ha affermato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, parlando, in conferenza stampa. 

"Molte già lo hanno, ma questo obbligo viene esteso", ha aggiunto. "Si prevede che negli appalti con forniture cyber verranno seguite regole specifiche che saranno inserite nei bandi di gara e che saranno previste da un apposito dpcm", ha continuato.    

A livello penale, "c'è un innalzamento sanzionatorio ma anche la configurazione di figure autonome di reato, per esempio l'estorsione cybernetica", ha continuato, e si introducono "misure premiali per chi consente di ripristinare l'ordine cybernetico". 

"Ci sono anche modifiche di carattere penale procedurale perché tutti questi reati rientrano nella disciplina dei reati di criminalità organizzata e quindi permettono, non soltanto l'utilizzo di strumenti più efficaci di indagine e accertamento, ma anche quel coordinamento che passa attraverso le direzioni distrettuali anti-mafia e la procura nazionale anti-mafia. Questi sono reati senza territorio, e quindi è inutile spezzettarli tra le procure ordinarie, è bene, così come avviene per la criminalità mafiosa e terroristica, concentrarli nelle 17 procure distrettuali con il coordinamento centrale", ha annunciato.

Nel provvedimento ci sono "norme per il coordinamento tra l'Acn (agenzia per la cybersicurezza nazionale), l'intelligence e la polizia giudiziaria: quando c'è un attacco che per esempio paralizza le sale operatorie di un ospedale, perché è successo anche questo, c'è la decisione se lasciare inalterata la cosiddetta scena del crimine per permettere tutti gli accertamenti di polizia giudiziaria che consentono di risalire all'autore del danno e l'alternativa però è di non intervenire con il ripristino della funzionalità e quindi non consentire a quell'ospedale di continuare a lavorare".

Arriva il nuovo concordato biennale fiscale per 4 milioni di partite Iva

Il nuovo concordato preventivo biennale con il fisco per autonomi e piccole imprese si rivolge a una platea di  circa 4,1 milioni di contribuenti. Il concordato, accogliendo un parere dei  parlamentari, non sarà riservato solo ai contribuenti virtuosi sulla  base delle 'pagelle fiscali' Isa con voto uguale o superiore a 8, ma sarà esteso anche a chi sta sotto tale soglia, ovvero il 55% del  totale dei circa 2,4 milioni di soggetti Isa. Potranno accedere al  concordato anche 1,7 milioni circa di contribuenti con regime  forfettario con flat tax al 15%. La misura, che nelle stime dovrebbe  portare in cassa 1,8 miliardi di euro di gettito in due anni, permette al contribuente di bloccare per 2 anni la base imponibile su cui  pagare le imposte sulla base di una proposta dell'Agenzia delle  entrate.        

Se le Entrate rilevassero che il contribuente ha occultato oltre il 30% degli incassi decadrà il concordato preventivo. Se invece il contribuente registrasse un crollo pari ad almeno il 60% del fatturato potrebbe sciogliere l'accordo. 

Arriva anche  l'Intelligenza artificiale per smascherare gli evasori. Le nuove tecnologie dovrebbero garantire l'interconnessione delle banche dati di archivi e registri pubblici per un controllo  preventivo anti-furbetti.     

Slitteranno al 15 ottobre  i termini della presentazione delle dichiarazioni dei redditi e per la risposta alla proposta di conteggio del Fisco. Il programma  informativo per il calcolo dell'Isa dovrebbe invece essere disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate da giugno. Le prossime tappe prevedono a metà febbraio l'approvazione in prima lettura del decreto legislativo sanzioni e di quello  riscossione, con lo stock di crediti inesigibili arrivato alla cifra  monstre di 1185 mld di euro. A seguire dovrebbero invece arrivare le  norme di semplificazione tributaria a costo 'zero', cioè quelle non  onerose per le casse statali e quindi che non richiedono coperture.

Più flessibilità per le missioni all'estero, le nuove regole

Agevolare la possibilità di riposizionare uomini e mezzi nelle stesse aree di intervento internazionale e individuare forze ad "altissima prontezza operativa" da impiegare in contesti di emergenza. Con il via libera del consiglio dei Ministri al disegno di legge che modifica alcuni passaggi della normativa sulle missioni internazionali, si apre una nuova fase della strategia militare italiana che potrebbe di fatto accelerare la partecipazione alle missioni in quelle aree dove sono già impegnati uomini e mezzi italiani.

Come nel caso del Mar Rosso, dove l'Italia è già presente con una fregata e dove - prossimamente - dovrebbe prendere il via la nuova missione europea che nascerà per contrastare gli attacchi degli houthi.

"Abbiamo lo strumento per rispondere rapidamente alle crisi derivanti dalla crescente instabilità geopolitica - ha commentato il ministro della Difesa, Guido Crosetto -. Questa modifica conferirà maggiore flessibilità nell'impiego delle forze operanti nella stessa area geografica, consentendo una risposta tempestiva".

Il disegno di legge approvato da palazzo Chigi prevede, in particolare, la modifica dell'articolo 2 della legge sulla partecipazione italiana alle missioni internazionali, la 145 del 2016. Una norma ritenuta fin troppo rigida dai vertici militari in quanto non consente un riposizionamento in breve tempo su eventuali operazioni nella medesima area su cui ci sta operando. Opzione, questa, che viene dunque aggiunta nel provvedimento prevedendo la possibilità di impiegare mezzi e personale di una missione anche in "altre missioni nella medesima area geografica". Cosa che, verosimilmente, potrebbe accadere a breve, quando la nascente missione europea Aspides si posizionerà nel Mar Rosso, nella stessa area dove oggi opera la missione Atalanta che, dall'8 febbraio, passerà anche sotto il comando italiano.

Ma non solo. Il testo del disegno di legge prevede anche l'aggiunta di un nuovo comma, il 2.1, con il quale si dà potere al governo di "individuare forze ad alta e altissima prontezza operativa da impiegare all'estero al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza". Vale a dire, personale militare da inviare in missione nel minor tempo possibile.

Si tratta di modifiche che vengono interpretate come 'semplificazioni procedurali, nel pieno rispetto del Parlamento'. 

"La modifica -si legge in una nota di via XX settembre - rivisita la procedura di autorizzazione delle missioni all'estero con lo scopo di assicurare maggiore flessibilità d'impiego allo strumento militare, in piena coerenza con la rapida evoluzione degli scenari di crisi".

A far discutere, però, è la tempistica - definita "più rapida" in una nota della Difesa - con cui l'esecutivo potrà trasmettere alle Camere la delibera sull'impiego dei militari in missione. Nel testo del nuovo comma, infatti, si parla di "cinque giorni" e non più del termine "tempestivamente". Il ministro degli Esteri Antonio Tajani già ieri aveva comunque spiegato che l'eventuale nuova missione nel Mar Rosso non ha bisogno del voto parlamentare. "Atalanta - ha detto - ha già regole che permettono di respingere qualsiasi attacco militare utilizzando le armi e la nuova missione ha regole di ingaggio molto simili". La prossima settimana comunque sarà davanti alle commissioni Esteri e Difesa, insieme a Crosetto, per aggiornare il Parlamento sulla situazione, ormai sempre più critica, in Medio Oriente. Una crisi che, oltre al rischio di un allargamento del conflitto, sta avendo pesanti ripercussioni anche sull'economia italiana. Tra novembre 2023 e gennaio 2024 Confartigianato ha calcolato in 95 milioni al giorno i danni per il commercio estero italiano a causa della situazione nel Mar Rosso. Numeri che, dicono gli analisti, potrebbero avere "pesanti conseguenze per la crescita dell'economia italiana".

Al via l'iter per una ulteriore privatizzazione di Poste

Il governo ha varato anche un decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) per cedere una quota della partecipazione del Tesoro nel capitale di Poste Italiane. Si tratta del calcio d'inizio di un processo di cui ora andranno definiti tutti i dettagli: ma una cosa è certa, all'esito dell'operazione lo Stato manterrà il controllo della società.  La mossa arriva a sorpresa in serata, nel comunicato di Palazzo Chigi sul consiglio dei Ministri odierno.

Poche righe sotto il titolo 'Partecipazioni statali': "Il consiglio dei Ministri ha approvato, in esame preliminare, un provvedimento che regolamenta l'alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Ministero dell'economia e delle finanze nel capitale di Poste Italiane, tale da mantenere una partecipazione dello Stato, anche indiretta, che assicuri il controllo pubblico. Le modalità di alienazione tenderanno anche a favorire la tutela dell'azionariato diffuso e la stabilità dell'assetto proprietario".

Il Dpcm, che avvia la procedura di vendita, sulla falsariga della precedente privatizzazione del 2015, dovrebbe intanto fissare la quota pubblica sotto la quale non si scenderà. Il provvedimento ora dovrà passare al vaglio delle commissioni competenti del Parlamento per il parere prima dell'ok definitivo. Attualmente lo Stato controlla complessivamente circa il 65% della società, di cui il 29,26% direttamente con il Mef e il 35% indirettamente attraverso Cassa depositi e prestiti. La linea, secondo le indicazioni di Chigi, sembrerebbe quella di vendere una parte della quota del Tesoro, garantendo tuttavia che la partecipazione dello Stato, anche indiretta, consenta di mantenere il "controllo" pubblico.