"Su Navalny nessuno ha il diritto di interferire nei nostri affari interni", il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, in una conferenza stampa a margine del G20. "Rifiutiamo un'indagine internazionale sulla sua morte. Ci pensiamo da soli. Questa è arroganza. Queste sono forme di neocolonialismo". E ha aggiunto: "Nessuno in realtà sa cosa sia stato fatto a Navalny in Germania - ha poi aggiunto -. Hanno detto che era stato avvelenato e ci hanno accusati. Ma a noi non hanno consentito l'accesso alle sue analisi del sangue: indecente e ingiusto".
Intanto c'è stato un botta e risposta a distanza tra Yulia Navalnaya e l'ex presidente russo Dmitry Medvedev e numero due del Consiglio di sicurezza russo. "Guardate la faccia sorridente, felice, della vedova di Navalny. C'è la sensazione che lei avesse aspettato questo evento per tutti questi anni per lanciare alla grande la sua vita politica. E lei l'ha già detto. Tutto ciò è molto triste". Lo ha affermato Medvedev in un'intervista con i media di Mosca, postata dalla portavoce di Navalny Kira Yarmysh su X accompagnandolo con una risposta a Medvedev: "Registreremo ogni sua parola, non ne dimenticheremo nessuna, e poi lo faremo rispondere di ognuna".
"Perché mi difendete da Medvedev, è il nulla. Vi rifilano deliberatamente questo idiota in modo che vi possiate sfogare con lui. Scrivete che Putin ha ucciso Alexei. Scrivetelo ogni giorno. Sino a quando ne avrete le forza", questa la risposta di Yulia Navalnaya sul suo account X.