Rigettata dalla suprema corte la richiesta dei legali di Massimo Bossetti

Omicidio Yara: Cassazione, inammissibile istanza su analisi reperti. Respinta richiesta di Bossetti

La richiesta era stata presentata dai legali dell'uomo condannato all'ergastolo per l'omicidio della tredicenne, scomparsa il 26 novembre 2010 e trovata assassinata il 26 febbraio dell'anno dopo. Nessuna revisione del processo

Omicidio Yara: Cassazione, inammissibile istanza su analisi reperti. Respinta richiesta di Bossetti
Ansa
Yara Gambirasio

E' stata giudicata inammissibile dalla Corte di Cassazione l'istanza con la quale i legali di Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo per l'omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, chiedevano di poter analizzare i reperti dell'indagine che portò all'arresto, dieci anni fa, del muratore di Mapello e alle successive condanne.

Precedenti decisioni avevano stabilito che i reperti potessero essere solo visionati ma i legali di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, che hanno confermato l'inammissibilità decisa dalla Suprema Corte, intendevano sottoporli a nuovi accertamenti. 

Bossetti Ansa
Bossetti

Quando la Cassazione accolse il ricorso dei legali. Le speranze di una riapertura del caso
 

Lo scorso Maggio del 2023, la suprema Corte aveva accolto il ricorso della difesa di Bossetti, annullando con rinvio l’ordinanza del 21 novembre 2022 della Corte di assise di Bergamo che, in sede di esecuzione, aveva negato alla difesa il diritto di accedere ai reperti confiscati per lo svolgimento di indagini difensive in vista dell’eventuale revisione del processo.
 

il presunto assassino di Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti mentre viene portato nella caserma del comando provinciale dei Carabinieri a Bergamo (Ansa/archivio)
il presunto assassino di Yara Gambirasio, Massimo Giuseppe Bossetti mentre viene portato nella caserma del comando provinciale dei Carabinieri a Bergamo

La decisione del 2023
La Corte Assise - avevano precisato ermellini - "dovrà consentire alla difesa di Bossetti la ricognizione dei reperti, nei limiti già autorizzati in precedenti provvedimenti, stabilendo contestualmente le opportune cautele idonee a garantirne l’integrità. All’esito della ricognizione, se la difesa avanzerà nuova specifica richiesta, la Corte di assise dovrà valutare la concreta possibilità di nuovi accertamenti tecnici e la loro non manifesta inutilità".

Ed oggi, la definitiva decisione della Corte, che ha giudicato come "inammissibile" l'istanza degli avvocati.
 

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Yara Gambirasio