Salis, la compagna di cella: "Condizioni inumane, topi e secchiate d'acqua, cibo immangiabile"

Carmen Giorgio lo ha raccontato in tv nel programma di Massimo Gramellini. Il ministro Nordio alla "Stampa": "Profondo dolore e sorpresa per averla vista in catene". Schlein: "Del suo dolore e della sua sorpresa Ilaria non se ne fa nulla"

Salis, la compagna di cella: "Condizioni inumane, topi e secchiate d'acqua, cibo immangiabile"
Ansa
"Salis: rispetto del diritti dei detenuti": la manifestazione dei Radicali, ieri a Torino

Condizione igieniche “disumane”, topi e cimici, cibo “immangiabile” e anche punizioni come le secchiate d'acqua o la “fugda”, che consiste nello stare rinchiusi in una gabbia montata in cella a guardare il soffitto tutto il giorno.

Questi i particolari salienti del drammatico racconto di Carmen Giorgio, la compagna di cella di Ilaria Salis in Ungheria, intervistata ieri sera da Massimo Gramellini nel suo programma In altre parole, in onda su La7, che ha parlato di una situazione che “niente ha a che fare con l'Unione Europea”. Descrivendo la vita in prigione, oltre a ricordare che a Ilaria è arrivato il pacco spedito da casa “dopo cinque mesi”, Carmen Giorgio ha raccontato che “passavamo in cella 23 ore su 24. C'era l'ora d'aria ma ci chiedevano di scegliere tra l'aria e la doccia”. Ancora Carmen Giorgio: “Ilaria stava preparando il concorso per passare di ruolo e studiava ungherese, visto che era convinta che si sarebbero convinti al più presto di questo errore”, ossia l'accusa che l'ha portata in carcere.

Carmen Giorgio, a Budapest per una “vacanza-lavoro”, il 24 giugno 2023 è stata accusata di traffico di esseri umani perché in macchina “avevo persone con passaporto non europeo. In Ungheria è un reato”. In carcere, in condizioni igieniche “disumane”, così come il cibo, Carmen ha condiviso la cella con Ilaria e altre sei donne: “Siamo diventate amiche. Lei pensava di uscire presto perché è una cosa che non sta né in cielo né in terra”. Inoltre, la compagna di prigionia di Salis ha raccontato la punizione a cui è stata sottoposta con Ilaria e le altre, a causa del comportamento di una di loro: “Secchiate d'acqua in cella, dove poi ci facevano rientrare per pulire”.

“Psicologicamente eravamo a terra” ha concluso Giorgio, aggiungendo: “Le dicevo: Ilaria, difenditi! Metti in mezzo i media! E lei: No, non voglio rovinare i rapporti tra Italia e Ungheria. L'ultima volta l'ho vista a gennaio, qualche giorno prima di uscire le ho detto: Ilaria, io ti aiuto ad uscire di lì, se devi pagare vieni in Italia”.

ll ministro della Giustizia, Carlo Nordio Ansa
ll ministro della Giustizia, Carlo Nordio

Nordio: “Dolore e sorpresa per le immagini di Salis in catene”

In un'intervista alla Stampa, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha dichiarato di aver provato “profondo dolore e sorpresa” vedendo Ilaria Salis ammanettata e in catene in un'aula di Tribunale. “Le misure di contenzione non sono state abolite, ma sono un'eccezione. Sul punto, la normativa europea e quella italiana sono chiarissime: l'imputato appare libero davanti al giudice, salvo che quest'ultimo non disponga misure coercitive, come appunto le manette o le tristissime gabbie, per sventare pericoli di fuga o di violenze”, spiega ancora il titolare di via Arenula. Che sottolinea: “Nel caso di Ilaria Salis, non mi pare proprio che esistessero questi pericoli”.

Il Guardasigilli spiega: “Finché dura il processo, la giurisdizione ungherese è sovrana. Né il governo ungherese né tantomeno quello italiano possono intervenire”. E aggiunge: “Si può tuttavia operare sul fronte del trattamento penitenziario, affinché si rispettino le norme europee”. Secondo Nordio, “se si vuole realmente ottenere un risultato concreto, l'esperienza suggerisce di agire con prudenza, senza sollevare polemiche che potrebbero irritare la controparte e sortire l'effetto contrario. È quello che sta facendo il collega Tajani e il nostro governo. Al padre di Ilaria ho personalmente spiegato tutto nell'incontro dello scorso 23 gennaio. A lui ho comunque assicurato il nostro supporto e tornerò domani a fargli il punto della situazione”.

Elly Schlein, in Abruzzo, per sostenere la campagna elettorale del candidato presidente Luciano D'Amico Ansa
Elly Schlein, in Abruzzo, per sostenere la campagna elettorale del candidato presidente Luciano D'Amico

Schelin: “Della sorpresa di Nordio, Ilaria non se ne fa nulla”

Alle parole del ministro della Giustizia, ha risposto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, che ha ribattuto: “Ilaria Salis, del dolore e della sorpresa di Nordio non se ne fa niente. Né lei né la sua famiglia. Vorremmo invece vedere un impegno molto più forte e concreto da parte del governo, forse in imbarazzo per l'amicizia tra Meloni e Orban. Però ho visto che è molto ben felice di accoglierlo nella sua famiglia politica, nonostante le immagini che hanno leso la dignità di Ilaria in tutta Europa”.

La leader Pd ha parlato dall’Abruzzo, dove sostiene la candidatura di Luciano D'Amico alle prossime elezioni regionali del 10 marzo. “Noi vorremmo un impegno da parte loro per assicurare che non sia più lesa la sua dignità. Non è civile - ha concluso Schlein - quello che si è visto, le catene con il guinzaglio, e vorremmo sentire una voce molto più forte anche dal ministro, che faccia tutto il possibile per garantire i suoi diritti. Questo non l 'abbiamo sentito”.