La guerra di Gaza, giorno 47

Israele: "Abbiamo ucciso il comandante delle forze navali di Hamas"

Tregua a Gaza da domattina, nelle ore successive previsto rilascio di 13 ostaggi. Israele ancora all'attacco nella Striscia: 27 morti in una scuola a Jabalia. Ospedale al-Shifa, Idf arresta direttore: "Con lui diventato un centro di comando di Hamas"

📹 Immagini in diretta (Reuters)

Media iraniano: domani 23 thailandesi liberi

Hamas ha affermato che, oltre all'accordo sugli ostaggi mediato dal Qatar con Israele, rilascerà anche i 23 ostaggi thailandesi detenuti a Gaza, senza alcuna condizione, a seguito della mediazione iraniana tra il gruppo terroristico palestinese e il governo thailandese. Lo riferisce il sito d'informazione panarabo Al-Araby Al-Jadeed. La notizia è rilanciata dal 'Times of Israel'.
Citando una fonte egiziana anonima, il quotidiano in lingua araba afferma che Teheran ha fornito a Bangkok dettagli sulle condizioni dei 23 ostaggi, che sono stati rapiti durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre.

 

Israele, tra le unità per la sicurezza di Ashkelon: qui la richiesta di armi è aumentata enormemente

Gli Houthi avvertono Israele: navi in Mar Rosso obiettivo legittimo

I ribelli Houthi nello Yemen hanno avvertito Israele e i loro alleati che il loro trasporto nello stretto di Bab al-Mandab all'ingresso del Mar Rosso è un "obiettivo legittimo". L'avvertimento arriva dopo che gli Houthi domenica hanno sequestrato una nave cargo collegata a Israele, aprendo una nuova dimensione nella guerra di Gaza tra Israele e il gruppo islamista palestinese Hamas.
Le truppe trasportate da elicotteri hanno sequestrato il Galaxy Leader e il suo equipaggio internazionale. La nave era stata noleggiata da un gruppo giapponese e stava battendo la bandiera delle Bahamas.
Un fotografo che collabora con AFP ha detto che il Galaxy Leader era ancorato al porto di Hodeida, controllato dai ribelli, nel nord-ovest dello Yemen ed era strettamente sorvegliato. Ora la nave sventola le bandiere yemenita e palestinese.
Gli houthi, alleati dell'Iran, si sono dichiarati parte dell'"asse di resistenza" e hanno anche lanciato una serie di droni e missili verso Israele.
Un video pubblicato su X, da parte dei media militari Houthi, ha mostrato il comandante delle forze navali dei ribelli, il generale Mohammad Fadl Abdelnabi, a bordo della nave catturata.

 

Ministero Salute Gaza: “Ospedale indonesiano sotto intenso bombardamento”

L'ospedale indonesiano nel nord di Gaza sarebbe sotto "intenso bombardamento". A sostenerlo, secondo quanto riferisce 'Al Jazeera', è il portavoce del ministero della Sanità di Gaza, che è controllato da Hamas. Secondo Ashraf al-Qudra "ampie parti dell'edificio" sono state prese di mira.

 

All'ospedale al-Shifa a Gaza rimasti 2 medici per 200 pazienti

Secondo il capo della chirurgia plastica dell'ospedale al Shifa nel nord della Striscia di Gaza, sono rimasti solo due medici per curare i circa 200 pazienti rimasti nella struttura. Lo riportano i media internazionali tra cui il Guardian.
Il dottor Ahmed El Mokhallalati ha precisato a Nbc News che la situazione all'ospedale, il più grande complesso medico nella Striscia di Gaza, è "molto, molto difficile". "La maggior parte del personale se n'è andata ieri, ad eccezione di due medici, io, un mio collega e un'infermiera, tutti ricoverati in ospedale", ha affermato.

 

Khamenei: raid Israele a Gaza non annullano sconfitta 7 ottobre

La Guida Suprema della Repubblica Islamica dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, si è rivolta su X per informare Israele che la sua campagna di bombardamenti su Gaza non annullerà il massacro del 7 ottobre.
In un post su X, Khamenei ha scritto: "Questo bombardamento non compenserà la schiacciante sconfitta subita dall'entità sionista (7 ottobre). Questo bombardamento ne ridurrà la vita, mentre le privazioni e le atrocità non rimarranno senza risposta". 

 

Medici Senza Frontiere: Ospedale Nasser a Khan Younis è stracolmo di feriti

L'ospedale Nasser di Khan Younis, dove Medici Senza Frontiere (MSF) cura pazienti ustionati e supporta il pronto soccorso, è stracolmo di feriti. "I corridoi sono affollati di pazienti e famiglie che si sono rifugiati qui", dichiara Christophe Garner, capo progetto di MSF a Gaza. "Le forze israeliane hanno spinto le persone a sud, dove oggi sono stipate ed esposte a intensi bombardamenti: è evidente che anche qui nessun luogo è sicuro" aggiunge Garner di MSF. "I bombardamenti vicino a Khan Younis sono stati costanti e molto intensi la scorsa notte. Non riuscivamo nemmeno a sentire il rumore delle ambulanze, temo che sotto bombardamenti così intensi non siano state nemmeno in grado di muoversi". Così in una nota di Medici Senza Frontieri.

 

Media: "Biden a Netanyahu, non esagerare al nord"

Il Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha chiesto ieri al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che Israele agisca per calmare la situazione sul fronte settentrionale durante il previsto cessate il fuoco di quattro giorni. Lo rende noto la tv israeliana Channel 13 news.
Citando una fonte anonima che conosce i dettagli della telefonata, l'emittente afferma che Netanyahu non ha fatto alcuna promessa al riguardo.
La questione potrebbe emergere durante la riunione del gabinetto di guerra di stasera, che si sta convocando proprio adesso.

 

Israele: ucciso il comandante delle forze navali di Hamas

Aerei da combattimento delle forze di difesa israeliane Idf, diretti dall'intelligence insieme alle forze della sicurezza (Isa), hanno ucciso Amar Abu Jalalah, comandante delle forze navali di Hamas a Khan Yunis, e un altro agente delle forze navali di Hamas. Lo rende noto il portavoce militare di Israele. Amar Abu Jalalah era un agente di alto livello delle forze navali di Hamas e coinvolto nella direzione di diversi attacchi terroristici via mare che sono stati sventati dalle forze di difesa. Nel corso della guerra sono stati individuati e distrutti depositi di armi, siti di tunnel vicino alla spiaggia, complessi di addestramento. 

 

Sanchez ad Abbas: da Spagna impegno per soluzione dei 2 Stati

Il premier spagnolo Pedro Sanchez, ha incontrato oggi a Ramallah il presidente dell'Autorità Palestinese Mahmoud Abbas nell'ambito del viaggio in Medioriente che sta compiendo con il premier del Belgio, Alexander de Croo. Sanchez e Abbas avevano già avuto un incontro bilaterale lo scorso ottobre, in occasione del Vertice per la Pace del Cairo. Il leader spagnolo ha ribadito la volontà di procedere verso la soluzione dei due Stati, Palestina e Israele, "per realizzare le legittime aspirazioni del popolo palestinese a uno Stato indipendente" che "coesista in pace e sicurezza accanto allo Stato di Israele".
 

 

Idf: “Prendere controllo Gaza è la prima tappa di una lunga guerra”

"Prendere il controllo della Striscia di Gaza è la prima tappa di una lunga guerra". Ad affermarlo, secondo quanto riferisce 'Haaretz', è il portavoce dell'Idf, il generale di brigata Daniel Hagari, nel corso del suo briefing serale. Nei prossimi giorni, aggiunge, "ci concentreremo sulla pianificazione e sul completamento dei preparativi per le prossime fasi del combattimento.
All'inizio del cessate il fuoco, le nostre forze saranno di stanza sulla linea del cessate il fuoco all'interno della Striscia di Gaza e si muoveranno lungo le linee concordate".

 

Idf: “Ci aspettano giorni complessi, nulla è definitivo. Hamas è nemico spietato”

"Saranno giorni complessi, nulla è definitivo fino a quando non accadrà davvero. E anche durante il processo" di rilascio degli ostaggi "potrebbero esserci cambiamenti in qualsiasi momento". A suonare il campanello d'allarme, secondo quanto riferisce 'The Times of Israel' è il portavoce dell'Idf, Daniel Hagari nel corso del suo briefing mentre domani mattina dovrebbe scattare la tregua e nel pomeriggio iniziare il rilascio di alcuni ostaggi in mano ad Hamas dopo l'attacco del 7 ottobre ad Israele. Hagari avverte che Hamas "tenterà di usare il terrore psicologico" contro il pubblico israeliano. "Hamas è un nemico spietato. Ci attendono giorni difficili, gioia mista alla tristezza", spiega sottolineando che le famiglie degli ostaggi sono state informate su chi sarebbe stato rilasciato "con le necessarie riserve".
"Hamas cercherà di usare i giorni dell'accordo e la pausa nei combattimenti per diffondere paura, disinformazione e terrore psicologico", avverte Hagari. L'accordo, aggiunge, non è "la fine del processo, ma l'inizio". Dopodiché, sottolinea il portavoce dell'Idf, "continueremo con i combattimenti. La restituzione degli ostaggi è a tappe e la campagna militare è a tappe".

 

Massicci bombardamenti di Israele su Jabalia, a nord di Gaza City

Israele: sotto allo Shifa distruggeremo i tunnel di Hamas

Israele si accinge a distruggere i tunnel di Hamas scoperti sotto all'ospedale Shifa di Gaza. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari. ''Non potremo consentire a Hamas di utilizzare un ospedale per attività terroristiche'', ha aggiunto. ''Quelle infrastrutture saranno distrutte. Dopo di che non avremo motivo di restare allo Shifa''. Secondo un giornalista di Haaretz, sotto alla Shifa è stata trovata una rete di tunnel di cemento armato, uno dei quali lungo 170 metri. In quell'area, secondo Haaretz, ci sono anche stanze climatizzate, utilizzate dai comandanti locali di Hamas. La corrente elettrica giunge dallo Shifa.

 

Israele bombarda scuola a Jabalia, 27 morti

Decine di civili sono stati uccisi in massa stasera in una serie devastante di attacchi aerei israeliani contro una scuola e quartieri residenziali nel nord e nel centro di Gaza. I corrispondenti dell'agenzia palestinese WAFA hanno affermato che 27 persone sono state brutalmente uccise e almeno altre 93 sono rimaste ferite nel bombardamento israeliano della scuola 'Abu Hussein' gestita dall'UNRWA a Jabalia, a nord della Striscia di Gaza. La scuola ha fornito rifugio a centinaia di persone sfollate.
Nel frattempo, almeno otto civili sono stati massacrati e altri feriti, per gli aerei da guerra israeliani che hanno bombardato le case nei campi profughi di Al-Bureij e Nusseirat, nel centro della Striscia di Gaza. Un altro attacco aereo israeliano ha colpito una casa nella zona di Ma'an, a est di Khan Yunis, nel sud di Gaza, provocando il ferimento di diversi civili. Oltre 14.300 palestinesi, la maggior parte dei quali civili innocenti, compresi bambini, sono stati uccisi e quasi 35.000 feriti dal 7 ottobre.

 

Gallant: "Sarà breve tregua, a Gaza prevediamo altri 2 mesi di combattimenti"

"Sarà una breve tregua, al termine della quale i combattimenti continueranno intensamente, e faremo pressione per riportare indietro altri ostaggi. Si prevedono almeno altri due mesi di combattimenti" a Gaza. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, parlando dalla base di Shayetet 13, l'unità per le operazioni speciali della marina. Lo riporta Haaretz.

 

Biden: bimba americana fra ostaggi rilasciati? Incrocio le dita

Fra gli ostaggi che domani saranno liberati da Hamas potrebbe esserci anche Abigail Edan, una bambina di tre anni con doppio passaporto israeliano e americano. "Incrocio le dita", ha detto a tal proposito Joe Biden. Lo riporta il Guardian. Il presidente americano ha aggiunto che non darà "alcun aggiornamento" in merito agli ostaggi nella Striscia di Gaza fino "alla conclusione dell'affare".

 

Ministro Esteri Iran vede Hanyeh: “Bene tregua e stop genocidio”

Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amir-Abdollahian, ha incontrato a Doha il leader di Hamas, Ismail Haniyeh. Lo riportano i media iraniani, precisando che il ministro ha accolto positivamente la notizia della tregua, aggiungendo che Teheran continuerà i suoi sforzi per mettere fine al "genocidio a Gaza".

 

Giornalisti nel tunnel sotto Shifa, Hamas operava da qui

Un gruppo di giornalisti è sceso nel tunnel lungo circa 170 metri che corre sotto l'ospedale di al-Shifa, il più grande complesso medico nella Striscia di Gaza: un 'mondo' sottoterra, costruito da Hamas e provvisto di stanze con letti, climatizzazione, bagni e cucinotto. "Non è chiaro se queste stanze fossero preparate per ricevere ostaggi, ma non c'è dubbio che fossero usate dai comandanti di Hamas, e che i combattimenti fossero diretti da lì negli ultimi round (di scontri), se non anche nella guerra attuale", scrive Yaniv Kubovich, reporter di Haaretz, noto quotidiano progressista.
Quanto alla "domanda se i dirigenti di al-Shifa fossero a conoscenza dei tunnel, delle munizioni e del quartier generale militare viene risolta nel momento in cui si scende nel tunnel con l'Idf - un tratto è lungo 170 metri. Non è possibile che gli amministratori dell'ospedale non sapessero cosa stava succedendo", afferma il giornalista, sottolineando che "si tratta di una lunga rete di tunnel realizzata interamente in cemento armato per difendersi dagli attacchi delle forze armate israeliane, piena di prese di corrente, linee elettriche e apparecchiature di ventilazione. Hamas ha sottratto energia all'ospedale".
Stamane i militari hanno arrestato il direttore del complesso medico, Mohammad Abu-Salmiya, accusandolo di aver consentito "l'uso dell'ospedale come quartier generale di Hamas". Israele nelle scorse settimane ha piu' volte accusato il Movimento islamico di utilizzare gli ospedali come nascondigli e centri di comando per le sue operazioni e il 15 novembre soldati hanno fatto irruzione in una parte del complesso di al-Shifa, rinvenendo armi, munizioni, droni, equipaggiamento e ingressi al sistema di tunnel. Oltre a questo, video delle telecamere a circuito chiuso hanno mostrato immagini di ostaggi portati li' dopo l'attacco del 7 ottobre e sul posto sono stati trovati uno zaino del Kibbutz Be'eri e un paio di sandali.

 

Appello dei familiari per il piccolo fan della juve ancora ostaggio di Hamas

Tra gli ostaggi il piccolo superfan della Juve, appello dei familiari

Sta facendo il giro del mondo la storia di Amit Shani, 16enne superfan della Juventus ostaggio di Hamas dal 7 ottobre. La sua vicenda è stata raccontata nei particolari dalla sua famiglia: Amit si trovava nel kibbutz Be'eri ed è stato separato dalla madre Tal, secondo quanto riporta lei stessa nella lettera datata 20 novembre. Da quel giorno "non sappiamo nulla di Amit" dicono i genitori. La famiglia con la sua lettera chiede alla Juventus di prendere posizione per il suo rilascio: Amit è un grande fan della Juve, spiegano, evidenziando anche che due t-shirt della squadra sono sopravvissute alla devastazione della loro casa nel kibbutz. Secondo quanto riferito dai genitori, Nir e Tal Shani, "il fan club della Juventus in Israele" ha chiesto alla Juve "il permesso di sventolare una grande bandiera con la foto di Amit durante Juventus-Inter che si giocherà il 26 novembre" al minuto 16, come l'età di Amit. "Pensiamo che sia importante separare la politica dallo sport (o da qualsiasi altro campo culturale) - dice la lettera -. Ma, e questo è un 'ma' significativo, non si tratta di politica. Si tratta di un bambino prigioniero e non esiste alcuna ragione giustificata o logica al mondo per rapire un bambino e tenerlo prigioniero, non importa dove o quando. È triste dover menzionare l'ovvio: rapire un bambino, un sedicenne, è un crimine contro l'umanità. E Amit, in quanto devoto tifoso della Juventus, merita il sostegno della Juventus per la liberazione di 'Uno Di Noi' (scritto in italiano nella lettera, ndr). Amit merita che la Juventus sia al suo fianco, come fa una famiglia". La lettera si chiude parlando del "dolore immenso" per non avere Amit vicino, e "non ci fermeremo per un secondo finché non lo riporteremo a casa".

 

Hamas: “Quasi 15mila morti a Gaza, oltre 6.100 minorenni”

Il governo di Hamas a Gaza ha annunciato oggi che il bilancio delle vittime nel territorio palestinese ha raggiunto quota 14.854 da quando è iniziata la guerra il 7 ottobre tra le forze israeliane e i militanti di Hamas. Il governo di Hamas ha affermato che tra le vittime ci sono 6.150 minorenni e 4.000 donne, mentre altre 36.000 persone sono ferite. Il ministero della Sanità  di Hamas aveva precedentemente affermato di non essere più in grado di fornire cifre esatte poiché gli intensi combattimenti hanno impedito il recupero dei corpi.

 

Al-Sisi: valico di Rafah sempre aperto da parte egiziana

"Il terminal di Rafah è sempre aperto da parte egiziana - ha detto il presidente Abdel Fattah Al-Sisi alla tv statale al-Qahera - è dall'altra parte che ci sono misure". "Non chiuderemo il valico di Rafah agli aiuti umanitari che entrano nella Striscia di Gaza e il terminal dalla nostra parte è aperto ininterrottamente" "Prima del 7 ottobre - ha aggiunto al-Sisi - ogni giorno entravano a Gaza 500 camion per soddisfare i bisogni della Striscia che comprende 2,3 milioni di persone.  Oggi, con questa grande crisi, chi può pensare che dovremmo chiuderlo?, Perché dovremmo farlo?" Al-Sisi ha poi spiegato di voler cosi replicare ad alcuni media e canali non egiziani che hanno paventato una chiusura del valico "per danneggiare la nostra immagine". 

 

Ministro israeliano accusa Haaretz di "propaganda disfattista"

Il ministro delle Comunicazioni israeliano, Shlomo Karhi, ha accusato Haaretz di "propaganda disfattista e falsa" contro lo Stato di Israele nel corso del conflitto, proponendo al governo di sospendere tutta la pubblicità con il giornale, anche se pagata, e di non stipulare nuovi accordi commerciali. Lo riporta il Times of Israel.
"Dall'inizio della guerra, il mio ufficio ha ricevuto numerosi reclami secondo cui il quotidiano Haaretz ha adottato una linea dannosa che mina gli obiettivi della guerra e indebolisce lo sforzo militare e la resilienza sociale", ha scritto Karhi in una lettera inviata al segretario di gabinetto Yossi Fuchs. Secondo il ministro, alcuni articoli di Haaretz potrebbero addirittura aver "superato la soglia penale", dicendosi certo che la questione verrà "esaminata dalle autorità competenti".

 

Imponente operazione della polizia in Germania contro i sostenitori di Hamas e Samidoun

La polizia tedesca ha effettuato oggi perquisizioni su membri e sostenitori delle organizzazioni Hamas e Samidoun - le cui attività sono vietate in Germania - in quattro Laender federali. Su ordine dei tribunali amministrativi competenti di Berlino, Bassa Sassonia, Nord Reno-Westfalia e Schleswig-Holstein sono stati perquisiti complessivamente 15 immobili. Lo ha riferito il ministero dell'Interno tedesco, come riporta Tagesschau. Solo a Berlino sono stati impiegati in servizio più di 300 agenti di polizia. Undici delle abitazioni e degli edifici perquisiti si trovano a Berlino, ha detto un portavoce. Sette perquisizioni a Berlino riguardano Hamas e quattro l'associazione Samidoun. Si tratta principalmente degli appartamenti dei sostenitori delle due organizzazioni e delle sedi di un'associazione palestinese. "Continuiamo la nostra azione coerente contro gli islamici radicali", ha affermato la ministra dell'Interno tedesca, Nancy Faeser. "Islamisti e antisemiti non possono e non devono sentirsi sicuri da nessuna parte qui" questi “estremisti devono aspettarsi il pieno rigore dello stato di diritto”, ha detto ancora la ministra. Lo scorso 2 novembre Faeser ha vietato le attività di Hamas e della rete internazionale Samidoun - Rete di solidarietà palestinese in Germania. In particolare, Samidoun Germany è stata bandita e sciolta.

Secondo le informazioni delle emittenti tedesche Ndr e Wdr, le perquisizioni a Berlino hanno colpito tra gli altri anche la Comunità palestinese tedesca (Pgd). La maggioranza dei suoi membri sono considerati sostenitori di Hamas. L''associazione, inoltre, avrebbe regolarmente indetto manifestazioni pro Palestina durante le quali ci sono stati slogan antisemiti e talvolta scontri violenti con la polizia. Esiste il sospetto che la Pgd sia una branca di Hamas e debba quindi essere bandita, riferiscono ancora i media tedeschi.
Secondo il ministero dell'Interno tedesco, Samidoun sostiene l'uso della violenza come mezzo per affermare opinioni politiche e sostiene le associazioni che minacciano attentati. In particolare, l'esaltazione del terrore di Hamas in seguito agli attacchi terroristici contro Israele dal 7 ottobre 2023 è particolarmente grave. Per l'Ufficio federale per la tutela della Costituzione, in Germania Hamas conta circa 450 membri, ha reso noto il ministero dell'Interno. Le loro attività, prima del divieto, includevano, tra le altre cose, propaganda e raccolta di donazioni. Non sono stati registrati atti violenti.

 

Egitto: “Israele e Hamas rispettino termini dell'accordo di tregua”

L'Egitto ha confermato che l'accordo di tregua raggiunto tra Israele e Hamas entrerà in vigore domani e ha invitato entrambe le parti a rispettarne l'attuazione. "L'Egitto ha ricevuto la lista di detenuti e di ostaggi sia dal lato palestinese che da quello israeliano, che dovrebbero essere rilasciati il ​​primo giorno della tregua venerdì pomeriggio", ha detto Diaa Rashwan, capo del Servizio di informazione statale egiziano.
"L'Egitto invita entrambe le parti della tregua a rispettare l'attuazione dell'accordo secondo il piano e quanto concordato", ha aggiunto, secondo l'agenzia governativa.

 

Hamas: “Perdite umane del nemico non sono ancora iniziate”

''Le perdite umane del nemico non sono ancora iniziate se decide di continuare la sua aggressione nazista''. Lo dichiara il portavoce delle Brigate Al-Qassam, braccio armato di Hamas, Abu Obeida, dopo l'annuncio dell'accordo per la tregua che entrerà in vigore domani mattina. "Ciò che il nemico ha accettato con la tregua temporanea e con l'accordo di scambio parziale è quello che avevamo proposto in precedenza", sottolinea Obeida affermando di essere "pronti a continuare lo scontro e ad affrontare il nemico, non importa quanto durerà l'aggressione".

Il portavoce delle Brigate Al-Qassam, ha chiesto in un  messaggio audio ''un'escalation contro l'occupazione sia in tutta Cisgiordania che su tutti i fronti della resistenza'', in riferimento al partito sciita Hezbollah in Libano. Abu Obeida ha anche sollecitato ''l'intensificazione di tutte le forme di resistenza popolare e di massa in Giordania'', aggiungendo ''salutiamo in particolare i nostri fratelli in Yemen, Libano, Iraq e su ogni fronte che lavorano per colpire il nemico''.

Unrwa: “Imminente epidemia a Gaza”

Nella Striscia di Gaza è "imminente" lo scoppio di un' "epidemia" dovuta alla mancanza di acqua potabile. Lo ha dichiarato il commissario generale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarine. A Gaza, "il sovraffollamento e le condizioni antigeniche portano a una significativa diffusione di malattie, in particolare malattie respiratorie acute e malattie della pelle", ha aggiunto.

 

Croce Rossa e Mezzaluna insieme per trasferimento ostaggi

La Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa hanno annunciato che parteciperanno al trasferimento degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza in Israele. Lo hanno riferito i media. Secondo l'annuncio, gli ostaggi varcheranno il confine con l'Egitto attraverso il valico di Rafah nel sud della Striscia e poi passeranno in Israele con l'assistenza dei due operatori umanitari.

 

Tra i 300 palestinesi rilasciabili ci sono 33 donne e 123 sotto i 18 anni

Nell'elenco diffuso da Israele dei 300 prigionieri che potrebbero essere rilasciati, in più fasi, sulla base all'accordo con Hamas per lo scambio degli ostaggi e la tregua ci sono 33 donne, 123 adolescenti sotto i 18 anni e 144 giovani sui 18 anni.
Tra questi detenuti 49 sono membri di Hamas, 28 della Jihad islamica, 60 del movimento Fatah del presidente palestinese Mahmoud Abbas e 17 del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp).

 

Ossevatorio diritti umani: quattro miliziani di Hezbollah uccisi in un attacco israeliano vicino a Damasco

Quattro cittadini siriani del gruppo libanese Hezbollah sono rimasti uccisi in un attacco israeliano lanciato ieri contro un sito del partito di Dio nei pressi di Damasco, in Siria. Lo ha riferito oggi l'Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo l'ong, le forze israeliane hanno colpito ieri anche obiettivi nei pressi dell'aeroporto internazionale di Damasco, "area dove si trovano quartier generali militari degli Hezbollah". In questa occasione è intervenuta la difesa aerea siriana, intercettando uno dei due missili lanciati dal Golan, secondo quanto riferito ieri dall'agenzia di stampa siriana Sana.

Fonti palestinesi: ostaggi alla Croce Rossa, poi in Egitto

Gli ostaggi israeliani liberati dovrebbero essere  "consegnati alla Croce Rossa per portarli in Egitto", al confine con la Striscia di Gaza, prima di essere affidati "alla parte israeliana". Lo ha riferito un funzionario palestinese, sotto anonimato, spiegando che la Croce Rossa procederà prima ad una visita medica "per accertarsi del loro stato di salute".

Iran: l'accordo Hamas-Israele è il primo passo per fermare il regime

L'Iran ha definito l'accordo per una pausa umanitaria e il rilascio dei prigionieri tra Hamas e Israele come "il primo passo sulla via per fermare completamente i crimini di guerra del regime" israeliano. "L'usurpatore sionista, assassino di bambini, donne e cittadini palestinesi ha preso in considerazione questo sviluppo come il risultato di oltre 45 giorni di indescrivibile persistenza da parte della resistenza palestinese", ha scritto su X il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Nasser Kanani, definendo l'accordo "il primo passo verso la vittoria" della Palestina.

Un nuovo video israeliano dei tunnel sotto l'ospedale al-Shifa (Video)

Israele: avvertiti i familiari degli ostaggi che verranno liberati

Le autorità israeliane hanno avvertito i familiari del primo gruppo di ostaggi che verrà liberato domani, in base all'accordo raggiunto con Hamas, e notificato a tutti gli altri che i loro cari non ci rientrano. Si tratta di un cambio di strategia: ieri le autorità avevano fatto sapere che non avrebbero avvertito i familiari coinvolti prima del rientro dei sequestrati per evitare false speranze nel caso ci fossero delle modifiche da parte di Hamas. L'ufficio del premier Benjamin Netanyahu ha esortato a "non diffondere voci e informazioni non ufficiali" e ha chiesto ai media di non divulgare i nomi dei sequestrati prima che abbiano effettivamente lasciato la Striscia e fatto ritorno in Israele.

Qatar: 13 donne e bambini della stessa famiglia saranno i primi ostaggi

I 13 ostaggi che saranno rilasciati da Hamas domani dovrebbero essere donne e bambini della stessa famiglia, tenuti in prigionia a Gaza. Lo ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri qatarino, Majed Al-Ansari. Israele ha deciso di non diffondere i nomi.

Il video dei miliziani di Hamas in azione a Gaza

Questo video diffuso il 22 novembre dal movimento islamista Hamas mostra la sua ala militare, i Mujahideen Al-Qassam, prendere di mira veicoli e soldati israeliani all'interno di Gaza. L'agenzia britannica Reuters, mettendo a disposizione queste immagini, è riuscita a confermare la geolocalizzazione confrontando un edificio e altri elementi urbanistici con le fotografie satellitari dell'area, mentre non è possibile datare le riprese con certezza. 

Hezbollah rivendica 21 attacchi contro Israele

Il gruppo libanese Hezbollah ha rivendicato 21 attacchi lanciati oggi contro Israele, all'indomani del raid messo a segno dalle forze israeliane a Beit Yahoun, nel sud del Libano, costato la vita a cinque miliziani, tra cui il figlio del capogruppo parlamentare Hezbollah, Mohammad Raad. "Un numero record" di attacchi dall'inizio del coinvolgimento di Hezbollah nel conflitto tra Israele e il gruppo estremista palestinese Hamas, l'8 ottobre scorso, ha rimarcato il quotidiano libanese L'Orient Today.
In un attacco di questa mattina, Hezbollah ha dichiarato di aver lanciato 48 razzi, sottolineando che è la prima volta che un numero così elevato viene lanciato in un'unica salva a fronte della "profondità" geografica dell'obiettivo, non al confine con il Libano e "in risposta" al raid israeliano di ieri sera. L'esercito israeliano ha riferito che sono stati circa 35 i razzi lanciati dal Libano, diversi dei quali sono stati intercettati.

Oxfam: a Gaza i neonati stanno morendo, la pausa non basta

Con gli ospedali e il sistema sanitario al collasso, a Gaza tantissimi neonati, con meno di 3 mesi di vita, stanno morendo per cause del tutto prevenibili come diarrea, ipotermia, disidratazione e infezioni. È l'allarme lasciato da Oxfam, di fronte alla catastrofe umanitaria in corso, che sta costringendo la popolazione a sopravvivere in condizioni sempre più disperate. "Tante madri in questo momento non possono contare su quasi nessun supporto medico e sono costrette ad andare avanti senza acqua, servizi igienici, riscaldamento e cibo - spiega Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia - Se anche la pausa umanitaria di quattro giorni sarà mantenuta, non basterà assolutamente per far fronte agli immensi bisogni della popolazione". Senza attrezzature vitali e supporto medico, i bambini nati prematuri e sottopeso hanno pochissime se non nessuna possibilità di sopravvivere, prosegue l'ong. Juzoor, organizzazione partner di Oxfam, tra le poche che ancora operano nel nord di Gaza riferisce di una situazione drammatica. Al momento ci sono 500 donne incinte tra le 35.000 persone stipate in 13 rifugi privi di acqua potabile e servizi igienici, con 600 persone costrette a condividere un solo bagno. Le nascite premature sono aumentate del 25-30% a cause delle condizioni di incredibile stress a cui sono sottoposte le donne: costrette spesso a fuggire e camminare per lunghe distanze per salvarsi dai bombardamenti o a sopravvivere in centri sovraffollati. In questo contesto, ad esempio, nel nord di Gaza i casi di distacco della placenta durante la gravidanza sono più che raddoppiati, mettendo a rischio la sopravvivenza di madri e figli. "Nell'ultimo mese abbiamo perso almeno un bambino in ogni rifugio, ed e' una cosa straziante. - aggiunge Umaiyeh Khammash, direttore di Juzoor - L'accesso agli ospedali è estremamente pericoloso o impossibile, per cui molte donne sono costrette a partorire nei rifugi spesso senza aiuto. Il cibo sta finendo e tra poco le scorte saranno esaurite. Gli ospedali e i centri per sfollati nel nord di Gaza sono senza riscaldamento e elettricita'. Intanto l'inverno sta arrivando e fa sempre più freddo. È una situazione disastrosa per tutti i pazienti, ma soprattutto per le donne incinte". La maggior parte degli ospedali nel nord di Gaza, spiega l'Oxfam,  in questo momento non riesce a fornire assistenza medica a causa degli attacchi in corso e i pochi rimasti in funzione nel sud sono presi d'assalto e privi delle attrezzature essenziali. Il tutto in un contesto, dove già prima del conflitto in corso, si registrava uno dei tassi di mortalità neo-natale più alti al mondo, pari al 68% di tutti i decessi infantili. "I nostri partner ci raccontano che in alcuni casi le madri sono costrette a partorire in stanze sovraffollate con fino a 70 persone stipate insieme, senza assistenza medica e condizioni igieniche minime, nessuna dignità. Quanto sta accadendo è semplicemente disumano e credo che su questo possiamo essere tutti d'accordo", conclude Pezzati. 

Egitto: domani scambio tra 13 israeliani e 39 palestinesi

Diaa Rashwan, capo dell'ufficio stampa del governo egiziano, ha confermato che la tregua concordata nella Striscia di Gaza inizierà alle 7 di domani mattina e che l'Egitto ha ricevuto gli elenchi dei detenuti e dei prigionieri palestinesi e israeliani, il cui rilascio è previsto nel pomeriggio. Una fonte ufficiale ha poi precisato alla tv statale Al-Qahera che domani saranno liberati 13 ostaggi contro 39 prigionieri palestinesi. "L'Egitto invita entrambe le parti ad impegnarsi ad attuare l'accordo di tregua secondo quanto previsto e concordato".

Il video israeliano dei combattimenti nel campo profughi al-Shati, a Gaza City

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno diffuso questo video dei soldati dell'unita' d'elite Egoz in azione contro obiettivi di Hamas nel campo profughi di al-Shati, nel cuore di Gaza City. I militari hanno fatto irruzione in siti del movimento islamico, avuto scontri a fuoco con i terroristi, hanno sequestrato armi ed equipaggiamento militare e fornito informazioni sulle strutture che sono state poi bombardate dai caccia. 

Hamas: durante la tregua 200 camion di aiuti al giorno a Gaza

Hamas ha affermato che 200 camion di aiuti consegneranno "aiuti umanitari e forniture mediche" a "tutte le aree della Striscia di Gaza" ogni giorno durante i quattro giorni di cessate-il-fuoco. Altri quattro camion consegneranno carburante e gas da cucina all'enclave ogni giorno della tregua, ha aggiunto.

Hamas conferma l'inizio della tregua da domani alle 7

Il braccio armato di Hamas, le brigate Ezzedine al-Qassam, ha confermato con un comunicato che la tregua a Gaza mediata dal Qatar "inizierà venerdì mattina alle 7" locali, le 6 in Italia. "Durerà quattro giorni a partire da venerdì mattina e comprende un arresto completo delle attività militari", afferma Hamas. Durante questo periodo, precisa la nota di Hamas, "50 prigionieri sionisti (ostaggi, ndr) donne e bambini sotto i 19 anni saranno rilasciati" in cambio, per ciascuno di loro, del rilascio di "tre prigionieri palestinesi, donne e bambini"

Netanyahu ha rivevuto un elenco preliminare degli ostaggi da rilasciare domani

L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato di aver ricevuto un elenco preliminare degli ostaggi che dovrebbero essere rilasciati domani. I funzionari incaricati stanno verificando i dettagli della lista e sono attualmente in contatto con tutte le famiglie. Lo riportano i media israeliani. 

Qatar: gli ostaggi che appartengono alle stesse famiglie saranno liberati assieme

Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari, ha riferito che gli ostaggi che appartengono alle stesse famiglie verranno liberati insieme. Non è possibile rivelare informazioni sulle rotte attraverso le quali i sequestrati verranno portati fuori da Gaza per "motivi di sicurezza", ha aggiunto, sottolineando che l'"obiettivo principale qui è la sicurezza degli ostaggi. Ci concentreremo sul garantire che arrivino sani e salvi attraverso la nostra sala operativa". Quanto al rilascio degli ostaggi non israeliani, cioè diversi cittadini di paesi asiatici, "i criteri in base ai quali dare la priorità sono puramente umanitari e il nostro obiettivo era quello di portare donne e bambini fuori pericolo il piu' presto possibile". La speranza, ha concluso, è che "lo slancio portato da questo accordo ci aiuti a far uscire tutti in tempo e allo stesso tempo, ovviamente, a ridurre le difficoltà della popolazione di Gaza attraverso la pausa umanitaria" che entrerà in vigore domani mattina.

Hezbollah: Israele non riesce a liberare gli ostaggi con la forza

Gli israeliani non sono capaci di liberare i loro ostaggi con la forza e quindi non sono in grado di sconfiggere Hamas. Lo ha detto oggi nel sud del Libano Hashem Safieddin, presidente del consiglio esecutivo di Hezbollah, partecipando ai funerali del figlio del deputato e capogruppo parlamentare del Partito di Dio, Muhammad Raad. Suo figlio è stato ucciso ieri in un raid di Israele. "Se (il premier israeliano Benyamin) Netanyahu arriva a un accordo (per una tregua), vuol dire che è incapace di liberare con la forza i suoi prigionieri e di eliminare Hamas e la resistenza", ha detto Safieddin in riferimento al cosiddetto Asse della resistenza, guidato dall'Iran e di cui fanno parte Hamas, Hezbollah e il Jihad islamico.

Qatar: la tregua inizia domani all'alba, al tramonto saranno liberati 13 ostaggi

Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar  Majed al-Ansari, durante una conferenza stampa nella capitale Doha,  ha dichiarato che la tregua tra Hamas e Israele inizierà domani alle 6 ora italiana, le 7 locali. I primi 13 ostaggi nelle mani di Hamas saranno liberati domani alle ore 15 italiane, le 16 ora locale. Seguirà il rilascio dei detenuti palestinesi. Cinquanta degli ostaggi nelle mani di Hamas “verranno liberati entro i prossimi quattro giorni", i criteri con i quali sono stati scelti sono "puramente umanitari", ha inoltre specificato.

Gli Hezbollah iracheni: continueremo a colpire obiettivi Usa

Le Brigate Hezbollah in Iraq continueranno i loro attacchi contro le forze americane in territorio iracheno, ad ampliarne la portata e possibilmente  ad usare nuove armi. Lo ha detto il portavoce del gruppo, Muhammad Mohie, sottolineando, riferisce il quotidiano internazionale arabo Asharq al Awsat, che esso è in "confronto aperto con le forze americane" sin dall'invasione dell'Iraq nel 2003. Il Pentagono ha affermato ieri che le forze Usa hanno compiuto nuovi raid contro due siti in Iraq "in risposta" agli attacchi di gruppi filo-iraniani contro le forze Usa. Sempre ieri, un funzionario dei servizi di sicurezza iracheni ha affermato che "cinque membri delle Brigate Hezbollah sono stati uccisi da un bombardamento aereo nel settore di Jurf al-Sakhar". "Le forze americane - ha inoltre detto il portavoce Mohie - affermano di essere presenti nelle basi militari irachene come consiglieri e forze non combattenti, ma la realtà le smentisce. Le forze americane esistono in una forma militare e svolgono attività militari sul suolo iracheno per imporre la propria volontà sulla realtà politica, militare e di sicurezza irachena". 

L'agenzia giordana Petra: cinque morti in un attacco israeliano nel sud della Striscia

Cinque palestinesi sono stati uccisi in seguito a un attacco aereo israeliano in un quartiere a est di Khan Yunis, nella Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia di stampa giordana Petra. Ferito anche un numero imprecisato di palestinesi a est di Deir al-Balah, nel centro della Striscia

Unrwa: senza acqua potabile sono imminenti epidemia a Gaza

Un'epidemia a Gaza dovuta alla mancanza di acqua potabile è "imminente". Lo ha scritto su 'X' Philippe Lazzarini  Commissario generale dell'Unrwa, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. L'organizzazione mette in luce come ora stia arrivando l'inverno e alla popolazione "manca tutto". Il sovraffollamento e le condizioni antigeniche - viene spiegato - stanno portando a una significativa diffusione di malattie, comprese patologie respiratorie acute e della pelle.

Netanyahu a Cameron: speriamo di liberare gli ostaggi, ma le sfide non mancano

 "Speriamo di liberare i nostri ostaggi, non mancheranno le sfide, ma dobbiamo farlo, speriamo di far uscire questa prima tranche e poi ci impegneremo a farli uscire tutti". Lo ha detto il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, durante l'incontro con il ministro britannico degli Esteri, David Cameron. Lo riporta The Times of Israel. Netanyahu ha aggiunto che Israele intende andare avanti con i suoi "obiettivi di guerra", ovvero "sradicare Hamas, perché Hamas ha già promesso che lo farà ancora, ancora e ancora. Sono un culto terroristico genocida".

Wall Street Journal: il ritardo nel rilascio degli ostaggi dovuto a divergenze sul luogo

Il ritardo relativo al rilascio degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas sarebbe dovuto a divergenze sul luogo della loro consegna. Lo riporta il Wall Street Journal. Secondo la testata americana Israele vorrebbe che i prigionieri vengano consegnati alla Croce Rossa per poi trasferirli in patria mentre Hamas vorrebbe consegnarli direttamente all'Egitto.

Il presidente iraniano Ebrahi Raisi: Israele è stato distrutto dalla resistenza

"Se dovessimo fare un'analisi degli oltre 40 giorni passati dall'invasione sionista di Gaza dovremmo dire che il nemico sionista è stato distrutto". Lo ha affermato il presidente iraniano Ebrahim Raisi, come riporta Irna, aggiungendo che "il regime sionista non è stato in grado di raggiungere i suoi obiettivi, volevano neutralizzare la resistenza ma non sono riusciti a farlo". In riferimento all'accordo tra Hamas e Israele, il presidente iraniano ha affermato che "ora, con l'annuncio del cessate il fuoco, possiamo dire che la Palestina è vincitrice in questo conflitto". 

Wall Street Journal: l'Egitto ha ricevuto una di lista dieci ostaggi che saranno liberati

Il Wall Street Journal, citando un funzionario egiziano, ha detto che Il Cairo ha ricevuto l'elenco dei primi dieci ostaggi attualmente nelle mani di Hamas che verranno rilasciati in seguito all'accordo con Israele.

Intelligence israeliana: il direttore dell'ospedale al-Shifa arrestato per avere consentito le attività di Hamas

L'esercito israeliano e lo Shin Bet confermano l'arresto del direttore dell'ospedale Al-Shifa, Mohammad Abu-Salmiya, e accusano il medico di avere consentito "l'uso dell'ospedale come quartier generale di Hamas". La decisione sulla proroga della detenzione verra' presa in base ai risultati dell'indagine, si legge sui media israeliani. Secondo Israele, Hamas ha sfruttato molte risorse, compresa l'elettricita', per rafforzare il sistema di tunnel costruito sotto l'ospedale e per immagazzinare armi ed equipaggiamento da combattimento dentro e intorno all'ospedale. Dopo l'attacco terroristico del 7 ottobre, sempre secondo Israele, Hamas ha utilizzato l'ospedale come rifugio per i suoi militanti e vi ha anche portato prigionieri israeliani. Inoltre - ha continuato il portavoce militare - "dopo il massacro del 7 ottobre, terroristi di Hamas hanno cercato rifugio all'interno dell'ospedale, alcuni di loro portando con sé ostaggi provenienti da Israele. Una perizia patologica ha confermato anche che l'omicidio della soldatessa Noa Marciano è avvenuto all'interno dell'ospedale". "Sotto la sua gestione - ha proseguito il portavoce militare rigerndosi al direttore arrestato - si svolgeva una vasta attività terroristica di Hamas. I risultati del suo coinvolgimento in attività terroristiche determineranno se sarà soggetto a ulteriori interrogatori" delle forze di sicurezza.

Forze di difesa israeliane: combattimenti "fino a nuovo ordine"

Le forze di difesa israeliane si preparano ad attuare l'accordo per la restituzione di parte degli ostaggi detenuti da Hamas e il conseguente cessate-il-fuoco, ma il capo di Stato Maggiore ha dato istruzioni a tutte le forze di proseguire i combattimenti fino a nuovi ordini. L'accento è posto sul mantenimento della separazione tra il nord e il sud della Striscia e sulla prevenzione del ritorno dei membri di Hamas nel nord. L'esercito è dotato di apposite apparecchiature per il controllo della popolazione lungo il fiume Gaza, nel caso in cui gruppi di residenti del nord tentassero di tornare alle loro case. Inoltre, la decisione se proseguire le attività all'interno degli ospedali o in altre strutture sensibili verrà presa poco prima dell'entrata in vigore dell'accordo.

Croce rossa: spari a Gaza mentre consegnavamo aiuti umanitari

Il personale della Croce Rossa è finito sotto colpi di arma da fuoco mentre cercava di fornire assistenza umanitaria nel nord di Gaza. Lo ha dichiarato ad Al Jazeera un portavoce del gruppo umanitario. "Gli operatori sanitari godono di una protezione speciale ai sensi del diritto internazionale e stiamo facendo pressione per ottenere una protezione immediata per tutti i civili", ha dichiarato il portavoce, aggiungendo che gli ospedali si sono "trasformati in cimiteri e campi di guerra".

Hamas: lanciato un razzo da Jenin contro un insediamento ebraico

 Le brigate al-Ayyash, affiliate ad Hamas, hanno pubblicato un video sostenendo di aver lanciato un razzo da Jenin contro l'insediamento ebraico di Shaked, nel nord della Cisgiordania. Le immagini mostrano un campo di ulivi, con un abitato sullo sfondo, e il lancio abortito di un razzo che sembra cadere subito dopo essere stato sparato. In Cisgiordania non sono risuonate sirene ne' sono state registrati danni o feriti.

Il corpo di un miliziano di Hamas è stato trovato tra le macerie a Sderot

Il corpo di un miliziano di Hamas è stato rinvenuto tra le macerie della stazione di polizia di Sderot a quasi due mesi dagli attacchi del 7 ottobre nel sud di Israele. Lo riporta The Times of Israel. La stazione è stata teatro di una feroce battaglia durante e dopo l'invasione da parte di Hamas. I miliziani si erano rifugiati all'interno dell'edificio prima che le forze israeliane lo radessero al suolo. Secondo il comune di Sderot, il corpo è stato ritrovato durante i lavori per la ricostruzione del sistema fognario danneggiato dai combattimenti. Sul posto sono intervenuti la polizia e artificieri per rendere inoffensive le armi trovate sul cadavere.

Bbc: Hamas ha avanzato ulteriori richieste a Israele

Hamas avrebbe avanzato ulteriori richieste a Israele per concludere l'accordo sul rilascio degli ostaggi, anche se non è chiaro quali siano. Lo riferisce una fonte governativa dello Stato ebraico alla Bbc. L'accordo, che doveva iniziare stamattina alle 10 e prevedeva un cessate il fuoco temporaneo e il rilascio di alcuni ostaggi, è stato rimandato. Forse inizierà domani. 

Zuppi: il Papa non mette tutti sullo stesso piano

"Il Papa è attento e guardate che questo non è mettere tutti sullo stesso piano, il 7 ottobre è stata una tragedia, punto e basta. E' stata una tragedia. E quindi l'attenzione, la condanna. Poi c'è quello che sta succedendo a Gaza, perchè il Papa chiede il cessate il fuoco? Perchè c'è una sofferenza terribile, e guardando lontano mi sembra che spinga per un'altra soluzione perchè si combatta davvero il terrorismo,  togliendo tutto ciò che per certi versi paradossalmente lo può giustificare. 7 ottobre punto. Questa è la posizione del Papa e non è che non capisce le motivazioni del governo israeliano". Così il cardinale Matteo Zuppi."Tra i cattolici - premette con un filo di ironia Zuppi, videocollegato con la kermesse di Coldiretti in corso a Roma - dovrebbe essere che il Papa non si discute,  qualcuno che pensa di essere più cattolico del Papa ama divertirsi a far questo, a mio parere non è un bello sport, è sempre diabolico diciamo così, perchè la divisione è sempre diabolica". Alla domanda se auspichi il prolungamento del cessate il fuoco a Gaza, il presidente della Cei risponde: "Ma certamente perchè qui torniamo a come si combatte il terrorismo. Ecco, credo che se ho letto bene le cose che le autorità americane avevano indicato al governo israeliano, 'attenzione non fate gli stessi errori che abbiamo fatto noi dopo l'11 Settembre', credo che dobbiamo saper trarre grandi lezioni, altrimenti il terrorismo prevarrà sempre. E lo abbiamo fatto relativamente".  "Poi - aggiunge - è chiaro che i problemi non è facile risolverli però direi appunto,  come dopo la pandemia, no? Quando abbiamo capito che dovevamo mettere a posto delle cose altrimenti siamo vulnerabili, ecco dobbiamo accettare le conseguenze di queste terribili lezioni perchè in fondo è quello che ci chiedono le lezioni stesse, e cioè che non avvenga più così". 

Al Jazeera: 4 ore per l'evacuazione dell'ospedale Indonesiano

Al Jazeera riferisce che Israele ha notificato a Munir al-Bursh, direttore generale del ministero della Sanità di Gaza, che ha 4 ore per far evacuare l'ospedale Indonesiano della Striscia

Dieci ambulanze a Rafah per portare feriti negli ospedali egiziani

Dieci ambulanze sono entrate nella Striscia di Gaza per trasportare i feriti negli ospedali egiziani attraverso il valico di Rafah, aperto anche oggi per far uscire aiuti e far entrare malati, accompagnatori e persone rimaste bloccate nella Striscia. Lo riferisce la Mezzaluna rossa egiziana. Da Gaza sono a arrivati tre autobus che trasportavano oltre 200 persone con doppia cittadinanza. In senso opposto sono transitati 2 camion cisterna carichi di centinaia di migliaia di litri di carburante, portando il totale in uscita a 17 camion. In attesa, 200 camion umanitari in uscita e 335 cittadini stranieri in entrata, principalmente provenienti da Russia, Turchia e Germania, oltre a 210 egiziani.  Negli ospedali egiziani sono attesi 20 feriti e 22 accompagnatori.

Hamas: dopo l'arresto del direttore, sospesa l'evacuazione di al-Shifa

Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha annunciato la sospensione del coordinamento con l'Oms in seguito all'arresto del personale medico dell'ospedale Al-Shifa, compreso il direttore dell'ospedale, mentre si dirigevano verso la parte meridionale della Striscia. Per il Ministero, citato da Haaretz, ciò significa che l'evacuazione dei feriti e delle rimanenti squadre mediche è bloccata. Ha criticato il fatto che le squadre siano state arrestate nonostante la loro uscita fosse stata coordinata con Israele, aggiungendo di attendersi "un'azione rapida (dell'Onu) per affrontare la questione". 

L'ambasciatore israeliano a Mosca: cessate il fuoco da domani

 Il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza comincerà domani, 24 novembre, e il trasferimento degli ostaggi avrà luogo attraverso valico di Rafah, secondo quanto annunciato dall'ambasciatore israeliano in Russia, Alexander Bin Zvi, citato dalla Tass

Hezbollah: lanciati 48 razzi contro una base di Israele

Hezbollah ha affermato di aver lanciato 48 razzi Katyusha nel tentativo di colpire una base israeliana vicino a Safed, nel nord dello Stato ebraico. Lo riporta il Jerusalem Post secondo cui i miliziani libanesi, alleati di Hamas, hanno anche comunicato di aver condotto 11 attacchi, usando anche missili anticarro, contro una serie di postazioni dell'esercito israeliano vicine al confine tra i due paesi. Secondo Israele, tuttavia, Hezbollah avrebbe lanciato solo 35 missili oltre il confine.

Al Arabiya: Hamas annuncerà la tregua quando tutti i dettagli saranno concordati

Annunceremo la data della tregua quando tutti i dettagli saranno concordati e le cose si muoveranno in una direzione positiva". Questa la posizione di Hamas secondo quanto riporta il network saudita Al Arabiya citando un leader dell'organizzazione.

L'Assemblea dei rabbini d'Italia accusa: il Papa mette sullo stesso piano aggressore e aggredito

"Ieri l'incontro del Papa con i parenti degli ostaggi rapiti da Hamas, da tempo richiesto e sempre rinviato, è stato finalmente possibile perché è stato seguito da un incontro con parenti di palestinesi prigionieri in Israele, così come riportato dal Papa, mettendo sullo stesso piano innocenti strappati alle famiglie con persone detenute spesso per atti gravissimi di terrorismo. E subito dopo il Papa ha pubblicamente accusato entrambe le parti di terrorismo. Queste prese di posizione al massimo livello seguono dichiarazioni problematiche di illustri esponenti della Chiesa in cui o non c'è traccia di una condanna dell'aggressione di Hamas oppure, in nome di una supposta imparzialità, si mettono sullo stesso piano aggressore e aggredito". Lo afferma in una nota, l'assemblea dei Rabbini d'Italia (ARI).  "Ci domandiamo a cosa siano serviti decenni di dialogo ebraico cristiano parlando di amicizia e fratellanza - si legge ancora -  se poi, nella realtà, quando c'è chi prova a sterminare gli ebrei invece di ricevere espressioni di vicinanza e comprensione la risposta e' quella delle acrobazie diplomatiche, degli equilibrismi e della gelida equidistanza, che sicuramente è distanza ma non è equa". 

Il governo egiziano: tregua in vigore domani, consultazioni in corso

"La tregua, con tutte le sue condizioni, entrerà in vigore domani, venerdì": lo afferma il capo dell'Ufficio stampa del governo, Diaa Rashwan, sul sito ufficiale. "Le comunicazioni e le consultazioni egiziane continuano con tutte le parti riguardo alla tregua concordata nella Striscia di Gaza". Ciò su cui ci si sta attualmente consultando "sono le procedure esecutive dettagliate che entrambe le parti dell'accordo dovranno implementare e rispettare".

Forze di difesa israeliane: 35 razzi lanciati dal Libano entrati oggi nel nord di Israele

Le forze di difesa israeliane affermano che circa 35 razzi lanciati dal Libano sono entrati nel nord di Israele. Si tratterebbe della più importante salve di razzi dall'inizio della guerra. Hezbollah ha affermato di aver lanciato 48 razzi. Le difese aeree israeliane hanno intercettato diversi razzi e non ci sono notizie di feriti negli attacchi. I militari di Israele affermano di aver colpito i lanciarazzi in risposta. Inoltre, diversi missili anticarro e mortai sono stati lanciati dal Libano verso aree lungo il confine con Israele.

Croce Rossa "non informata" di un accordo per consentire visite agli ostaggi

Il Comitato internazionale della Croce Rossa ha dichiarato di "non essere stato informato" di alcun accordo stipulato tra Israele e Hamas per consentire al personale della Croce Rossa di visitare gli ostaggi a Gaza. "Se dovesse essere concordata una visita, il Cicr è pronto a effettuare queste visite", ha detto alla Cnn la portavoce del Fatima Sator.

Il ministro degli Esteri dell'Iran ha incontrato il leader di Hezbollah in Libano

Il ministro iraniano degli Esteri, Hossein Amir-Abdollahian, ha incontrato in una località sconosciuta del Libano il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. Lo riporta The Times of Israel, citando i media libanesi. Per Abdollahian si tratta della seconda visita nel 'Paese dei cedri' dopo l'inizio della guerra tra Hamas e Israele. Al suo arrivo ha avvertito che se l'accordo per il cessate il fuoco non dovesse reggere "la guerra si espanderà".

Tajani: i paesi del G7 non sono caduti nella trappola di Hamas

 Hamas ha compiuto "l'attacco criminale" del 7 ottobre contro popolazione civile "con l'intenzione di compiere una strage che avrebbe avuto un effetto mediatico superiore a quello di un semplice attacco terroristico", anche con l'obiettivo "di far saltare qualsiasi possibilità di accordo tra Israele e Paesi arabi, di far coalizzare tutti i paesi arabi contro Israele, e di mettere in difficoltà le relazioni tra mondo arabo e G7, i grandi Paesi dell'occidente". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo al XXI Forum Internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione, organizzato dalla Coldiretti, specificando che questo “tentativo non è riuscito, però il disegno c'è. Grazie alla nostra diplomazia siamo riusciti a scongiurare questo disegno. I paesi del G7 si sono schierati a favore della pace e non sono caduti nella trappola di Hamas, mi auguro che anche Israele non lo faccia. Ora  bisogna politicamente scongiurarlo, e credo che l'Italia che avrà la guida del G7 da gennaio stia svolgendo un ruolo di grande importanza proprio per le relazioni che ha non solo con Israele, che è nostro alleato, ma anche con tanti paesi del mondo arabo che sono nostri interlocutori privilegiati. Abbiamo sempre fatto una netta distinzione tra palestinesi e Hamas, i palestinesi non sono Hamas e Hamas non sono i palestinesi". Il cessate il fuoco temporaneo a Gaza "è un primo passo positivo. È importante che il primo gruppo di ostaggi possa raggiungere le proprie famiglie", ha proseguito, "dobbiamo lavorare anche durante questa fase di sospensione degli scontri sul futuro di Gaza e della Palestina il diritto di Israele a difendersi è sacrosanto come il diritto dei palestinesi di avere uno Stato per loro per vivere in pace con Israele. Nonostante le difficoltà dobbiamo seguire questo percorso con grande determinazione". E ancora "noi siamo fortemente impegnati per la pace in Medio Oriente e ne abbiamo parlato anche ieri, a lungo, durante il vertice italo-tedesco: c'è una visione comune con la Germania. Il voto del parlamento europeo non è vincolante, la tregua è un buon segnale e procediamo sulla direzione" della pace. L'Italia ha sempre mantenuto relazioni costanti e "voglio ringraziare il Qatar e l'Egitto per il lavoro che hanno svolto" per la liberazione dei primi ostaggi israeliani. "Noi abbiamo sempre sostenuto l'azione degli Stati Uniti che andava in questa direzione. Ritengo dunque che il nostro ruolo sia stato importante".

Il presidente israeliano Herzog ai primi ministri di Spagna e Belgio: Israele ha diritto a difendersi

Il presidente israeliano, Isaac Herzog, ha affermato di aver ribadito che Israele ha diritto a difendersi, nel suo incontro con il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez e con il primo ministro belga Alexander De Croo a Gerusalemme. "Ho ricevuto oggi" Sanchez e De Croo, "due importanti leader in Europa e sulla scena mondiale, che condividono il nostro profondo dolore dopo il barbaro attacco terroristico di Hamas. In queste ore critiche, mentre preghiamo e lavoriamo per il ritorno dei nostri ostaggi tenuti prigionieri a Gaza, ho chiarito che Israele ha il diritto di difendersi e che siamo impegnati a rispettare il diritto umanitario internazionale, così come siamo impegnati a lavorare per un futuro migliore per il popolo di Israele e per l'intera regione", ha affermato Herzog su X.

Hezbollah: 85 combattenti uccisi dall'8 ottobre

Hezbollah ha comunicato stamani l'uccisione, da parte di Israele, dell'85mo combattente libanese nella guerra avviata dal Partito di Dio l'8 ottobre scorso in seguito all'offensiva di Hamas dalla Striscia di Gaza. 

Sanchez, Israele rispetti il diritto internazionale

Israele rispetti il diritto internazionale nella risposta agli attacchi di Hamas e consenta l'arrivo di umanitari a Gaza. Lo ha dtto il capo del governo spagnolo, Pedro Sànchez, incontrando il presidente di Israele, Isaac Herzog, a Gerusalemme. Sànchez ha sottolineato che la Spagna condivide il dolore di Israele per gli attacchi di Hamas che condanna e ha chiesto che sia consentita la liberazione di tutti gli ostaggi.

Ha sottolineato che Israele ha il diritto di difendersi ma deve rispettare il diritto internazionale e che la risposta non deve comportare la morte di civili a Gaza. "Chiediamo che tutti i civili siano protetti e che gli aiuti umanitari entrino immediatamente a Gaza. C'è il rischio - ha avvertito - che le persone muoiano nell'immediato". Secondo Sanchez l'Autorità Nazionale Palestinese deve avere un ruolo nella guida di gaza dopo la Guerra e la migliore soluzione al conflitto è la coesistenza di due Stati, Israele e Palestina.

Tajani: ruolo dell'Italia importante per la liberazione degli ostaggi

"Il voto del parlamento europeo non è vincolante, la tregua è un buon segnale e procediamo sulla direzione della pace. L'Italia ha sempre mantenuto relazioni costanti e voglio ringraziare il Qatar e l'Egitto per il lavoro che hanno svolto per la liberazione dei primi ostaggi israeliani. Noi abbiamo sempre sostenuto l'azione degli Stati Uniti che andava in questa direzione. Ritengo dunque che il nostro ruolo sia stato importante". Così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine del Forum internazionale dell'agricoltura e dell'alimentazione organizzato a Roma da Coldiretti, e The European House - Ambrosetti.

Hamas: 13 mila morti e 6 mila dispersi a Gaza

Sono più di 13 mila i morti e circa seimila i dispersi nella Striscia di Gaza dall'inizio dei raid israeliani. Lo dice il ministero della Sanità di Gaza, gestito dal governo guidato da Hamas, che ha ripreso il conteggio dettagliato delle vittime della guerra. Il direttore del ministero della Sanità, Medhat Abbas, ha detto che sono stati documentati più di 13.000 decessi. L'ultimo conteggio si basa sui dati aggiornati degli ospedali del sud e sui dati dell'11 novembre degli ospedali del nord. Il bilancio reale, ha agginto, è probabilmente più alto. Secondo il ministero della Sanità altre 6.000 persone risultano disperse e si teme siano sepolte sotto le macerie. Il ministero palestinese aveva smesso di aggiornare i suoi dati l'11 novembre dopo l'interruzione dell'accesso e della comunicazione nel nord di Gaza

Hezbollah rivendica 6 attacchi contro l'esercito israeliano

Il movimento sciita libanese ha oggi rivendicato sei attacchi compiuti nelle ultime ore contro postazioni dell'esercito israeliano lungo la linea di demarcazione tra Libano e Israele e nella profondità territoriale dell'Alta Galilea. Lo si apprende da una serie di comunicati diffusi dal Partito di Dio tramite la tv al Manar

Uno dei sei attacchi compiuti stamani è stato diretto contro una caserma dell'esercito israeliano nei pressi della città di Safad. circa 20 km a sud della linea del fronte con Hezbollah. 

Ieri gli Hezbollah avevano annunciato l'uccisione nel sud del Libano, in un raid di Israele, di uno dei figli di Muhammad Raad, deputato e capogruppo parlamentare del movimento islamico libanese.

Cameron in Israele, visita subito il kibbutz Be'eri

Il neo-ministro britannico degli Esteri, David Cameron, è arrivato in Israele. Lo riporta The Times of Israel. Cameron, secondo foto pubblicate sui social media, ha visitato il kibbutz Be'eri, vicino al confine con la Striscia di Gaza, preso di mira da Hamas nell'attacco del 7 ottobre. Durante la sua visita dovrebbe incontrare funzionari israeliani e palestinesi. Incontrando ieri a Londra leader arabi e islamici, Cameron aveva parlato dell'accordo per una tregua temporanea nella guerra come di una "importante opportunità per liberare gli ostaggi e fornire maggiori aiuti a Gaza per aiutare il popolo palestinese".

Media: dal Libano lanciati oggi 30-50 razzi verso la Galilea

Tra 30 e 50 razzi sono stati lanciati questa mattina dal Libano verso l'Alta Galilea, nel nord di Israele, nella più grande raffica da quando è iniziata la guerra il mese scorso. Lo scrivono i media israeliani, secondo cui non risultano vittime.

Capo dell'Idf: la tregua non mette fine alla guerra, avanti fino alla vittoria

La tregua tra Israele e Hamas "non sta mettendo fine alla guerra". Lo dice il capo di stato maggiore dell'Idf, tenente generale Herzi Halevi, parlando alle truppe, secondo quanto riportano i media israeliani. "Stiamo cercando di collegare gli obiettivi della guerra, in modo che la pressione dell'operazione di terra porti alla possibilità di raggiungere anche l'obiettivo di questa guerra, creare le condizioni per il rilascio degli ostaggi rapiti", ha detto Halevi agli ufficiali della 36esima divisione durante una visita nella Striscia di Gaza. "Non porremo fine alla guerra. Continueremo finché non saremo vittoriosi, andando avanti e proseguendo in altre aree di Hamas", ha aggiunto.

Raid dell'esercito israeliano a Nablus, nelle strade mezzi blindati e ambulanze (Video)

Iran: il cessate il fuoco è una grande vittoria palestinese

Israele "non ha raggiunto nessuno dei suoi obiettivi" in più di 40 giorni di guerra contro Hamas. Lo dice il presidente iraniano, Ebrahim Raisi. "Se vogliamo fare un'analisi dopo 40 giorni, è perché il nemico è stato sconfitto", ha detto Raisi in un discorso citato dall'agenzia di stampa ufficiale Irna. E con "il cessate il fuoco temporaneo dobbiamo dire che il popolo palestinese e la resistenza hanno ottenuto una grande vittoria", ha aggiunto.

La Corte suprema di Israele boccia due ricorsi contro l'accordo

La Corte Suprema israeliana ha respinto due ricorsi contro l'accordo di scambio di prigionieri tra Israele e Hamas, stabilendo che non vi è alcuna giustificazione per l'intervento della corte, data l'ampia discrezionalità che il governo detiene nelle decisioni di chiara natura politico-securitaria, lo scrive Haaretz

Nella sentenza, i giudici David Mintz, Alex Stein e Yechiel Meir Kasher hanno respinto le affermazioni di alcuni firmatari, comprese le vittime del terrorismo, secondo cui il governo discrimina tra gli ostaggi. Hanno stabilito che l'azione del governo dimostra che esso punta alla liberazione di tutti gli ostaggi ed è Hamas a separarli.

Sanchez e De Croo in Israele, incontro con Netanyahu

Il premier spagnolo Pedro Sanchez e l'omologo belga Alexander De Croo, sono in Israele come prima tappa del loro viaggio in Medioriente. Sanchez ha incontrato questa mattina, nello storico King David Hotel di Gerusalemme, Cochav Elkayam-Levy, la direttrice della commissione che indaga sui crimini contro donne e bambini durante l'attacco di Hamas del 7 ottobre. 

Nell'agenda dei due leader è previsto poi, sempre a Gerusalemme, l'incontro con il presidente di Israele, Isaac Herzog, e con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Successivamente i due leader si sposteranno a Ramallah, in Cisgiordania, dove incontreranno nel pomeriggio il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas. Venerdì Sanchez e De Croo saranno in Egitto, dove avranno colloqui con il presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi, e con il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit. Successivamente si recheranno al valico di Rafah.

Esercito Israele: attacco contro lanciatore di missili in Libano

Le forze di difesa israeliane hanno attaccato con droni e bombardamenti di artiglieria un lanciatore di missili anticarro nel sud del Libano, vicino alla comunità settentrionale di Zar'it, dopo il lancio di diversi razzi dal Libano verso il Nord di Israele stamattina.

Arrestato dalle forze israeliane il direttore dell'ospedale Al-Shifa

Khaled Abou Samra, capo del dipartimento dell'ospedale al Shifa di Gaza City, ha annunciato l'arresto del direttore del nosocomio, attualmente sotto il controllo dell'esercito israeliano: "Il dottor Mohammed Abou Salmiya è stato arrestato insieme a diversi altri dirigenti sanitari". Salmiya aveva ricevuto un "ordine" di evacuazione il 18 novembre dopo averne rifiutato uno precedente, scrive Afp. L'esercito israeliano ha affermato di aver evacuato centinaia di pazienti e sfollati dall'ospedale su "richiesta" dello stesso dottore.

Sirene d'allarme al nord di Israele al confine con il Libano

Le sirene di allarme anti razzi stanno risuonando nel nord di Israele, al confine con il Libano. Lo ha detto il portavoce militare segnalando in particolare l'allerta nel kibbutz di Sasa, il villaggio agricolo di Betzet, Shlomi e Arab al-Aramshe. 

Esercito Israele: attacchi contro 300 obiettivi in Striscia Gaza in 24 ore

L'aeronautica israeliana ha effettuato attacchi contro circa 300 obiettivi nella Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore, lo affermano le Forze di difesa israeliane (Idf) aggiungendo che i siti colpiti sono centri di comando, tunnel, depositi di armi, siti di produzione di armi e postazioni di lancio di missili anticarro.

Le operazioni di terra nella Striscia di Gaza sono continuate durante la notte, il 215esimo reggimento di artiglieria ha colpito diversi obiettivi a Jabaliya, nel nord di Gaza, mentre le truppe di terra continuano ad operare nell'area, aggiunge Idf. Inoltre, è stato effettuato un attacco con droni contro un gruppo di agenti di Hamas che si dirigevano verso le forze israeliane. In un altro evento, carri armati e un drone israeliani hanno colpito una cellula di Hamas nel mezzo di uno scontro a fuoco guidato dalla Brigata Golani.

Timelapse: un giorno di raid israeliani su Gaza (Video)

Fonte israeliana ai media: ritardo per questioni amministrative, non per rottura colloqui

Un funzionario israeliano, vicino ai negoziati, ha dichiarato ad Haaretz che il ritardo nell'attuazione dell'accordo sugli ostaggi e sulla tregua deriva da questioni amministrative "che sono in fase di risoluzione", quindi "non c'è motivo di preoccuparsi". "Il ritardo non deriva da una rottura dei colloqui, ma piuttosto dalla necessità di risolvere le questioni amministrative, che sono in fase di risoluzione", ha aggiunto.

Gaza: 15 palestinesi uccisi da raid israeliani nella notte

Gli attacchi israeliani su Gaza sono continuati durante la notte. I media palestinesi - citati dal Guardian - riferiscono che aerei e artiglieria israeliani hanno colpito la città meridionale di Khan Younis in almeno due ondate e che 15 persone sono state uccise. Sono stati segnalati attacchi anche in diverse altre parti di Gaza, tra cui il campo profughi di Jabaliya, a nord di Gaza City, e il campo di Nuseirat nel centro di Gaza. Israele ha detto ai palestinesi di spostarsi a sud per sicurezza, ma ha continuato a colpire aree come Khan Younis.

Ieri circa 160 palestinesi - tra cui 50 appartenenti ad una stessa famiglia - sarebbero stati uccisi. Wafa, l'agenzia di stampa palestinese, ha detto che 81 persone sono state uccise dalla mezzanotte di mercoledì quando le loro case sono state prese di mira nel centro della Striscia. Si ritiene che altri 60 siano morti dopo i bombardamenti a Jabaliya e dintorni.

Qatar: annuncio su inizio tregua nelle prossime ore

Il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid bin Mohammed Al Ansari, ha affermato che l'annuncio dell'inizio della tregua tra Israele e Hamas, parte dell'accordo sul rilascio di ostaggi e prigionieri, potrebbe arrivare nelle prossime ore. Lo scrive Haaretz. La tregua e il rilascio degli ostaggi dovevano iniziare oggi ma sono stati rinviati a domani per mancanza di garanzie e dei nomi dei rapiti da liberare da parte di Hamas.

Esercito israeliano: sirene suonano ad Ashkelon e Kerem Shalom

L'esercito israeliano ha reso noto su Telegram che le sirene d'allarme sono risuonate nella città di Ashkelon, nel Kibbutz Kerem Shalom e nelle comunità vicine al confine con la Striscia di Gaza.

Esercito israeliano: "Trovato un altro tunnel di Hamas sotto un'abitazione civile" (Video)

USA: Ritardo nella tregua dovuto a cause logistiche, per ora non preoccupa

L'amministrazione Biden spera che il processo di rilascio degli ostaggi inizi domani mattina, mentre le parti elaborano "gli ultimi dettagli logistici", ha detto ieri sera in una dichiarazione la portavoce del consiglio di Sicurezza nazionale americano Adrienne Watson.

"L'accordo è stato concordato e resta concordato. Le parti stanno elaborando i dettagli logistici finali, in particolare per il primo giorno di implementazione - ha affermato la Watson, citata dai media Usa: "Crediamo che nulla debba essere lasciato al caso quando gli ostaggi iniziano a tornare a casa. Il nostro obiettivo primario è garantire che vengano riportati a casa sani e salvi. Tutto ciò è sulla buona strada e speriamo che l'implementazione inizi venerdì mattina".

Un alto funzionario statunitense ha spiegato che si è reso necessario più tempo per appianare i dettagli relativi alla posizione e al percorso di ciascuno degli ostaggi, nonché alla logistica del loro spostamento ed è stata presa la decisione di aspettare un giorno in più per minimizzare il rischio che le cose andassero male. Ha aggiunto che Israele ha preso la decisione insieme a Qatar ed Egitto, e che gli Stati Uniti sono stati consultati e hanno concordato. Il funzionario ha anche affermato che il fatto che Israele non abbia ancora ricevuto i nomi del primo gruppo di ostaggi da liberare non è un problema serio, ma ha aggiunto che sarebbe preoccupante se entro stasera non fosse ancora disponibile un elenco. 
 

Parla una giovane palestinese dopo l'incontro con il Papa: "Il Pontefice vuole fermare il genocidio"

L'Onu: Israele ostacola un convoglio di ambulanze con i feriti di Al Shifa

L'esercito israeliano ha "ostruito" un convoglio di ambulanze che trasportava 190 tra feriti e malati dell'ospedale Al Shifa facendo sì che il viaggio durasse quasi 20 ore, secondo un rapporto dell'Ufficio per il coordinamento degli Affari Umanitari (OCHA) dell'Onu, citato dall'emittente Al Jazeera.

Il lungo ritardo al checkpoint militare israeliano che divide il nord e il sud della Striscia di Gaza ha "messo in pericolo la vita" dei pazienti, afferma la mezzaluna rossa palestinese.
 

Eric Salerno a Rainews24 parla di cosa succederà dopo la tregua tra Israele e Hamas

Nave militare USA nel Mar Rosso abbatte droni lanciati dagli Houthi dello Yemen

Il cacciatorpediniere americano Uss Thomas Hudner ha abbattuto diversi droni da attacco lanciati dall'area controllata dagli Houthi in Yemen.
Lo afferma il comando centrale statunitense, sottolineando che i droni sono stati abbattuti mentre la nave era di pattuglia nel Mar Rosso. La nave e il suo equipaggio non hanno subito danni e non ci sono stati feriti. Il comunicato non dice se i droni fossero lanciati verso la nave americana o verso Israele, come accaduto giorni fa.
 

Le immagini di un bombardamento israeliano su Khan Younis, nel sud della Striscia

Tregua rimandata, Haaretz: "Hamas non ha ratificato"

Una fonte israeliana ha riferito al quotidiano Haaretz che non ci sarà una tregua nella striscia di Gaza fino a quando non verranno finalizzati i tempi per l'attuazione dell'accordo con Hamas. Il giornale israeliano cita inoltre una fonte politica israeliana che spiega che il ritardo nell'attuazione dell'accordo sul cessate il fuoco è dovuto al fatto che Hamas non ha ancora presentato l'elenco dei cittadini israeliani che intende rilasciare, né ha ratificato l'accordo raggiunto con il Qatar, che dovrebbe garantire che tutte le parti rispettino i termini concordati. 

Raid israeliano in Libano uccide il figlio di un deputato di Hezbollah

Il figlio di Mohamed Raad, importante membro di Hezbollah al parlamento libanese, è stato ucciso oggi in un raid israeliano nel sud del Libano. Lo riferisce all'Afp una fonte vicina alla famiglia. Il figlio del deputato, capogruppo del partito filo-iraniano in parlamento, "è stato ucciso, insieme ad altri membri di Hezbollah" in un bombardamento su una casa nel villaggio di Beit Yahoun, ha precisato la fonte, che ha richiesto l'anonimato. 

Israele: nessun ostaggio liberato prima di venerdì, si tratta ancora

Il consigliere della sicurezza nazionale di Israele, Tzachi Hanegbi, ha detto che l'inizio della liberazione degli ostaggi è attesa non prima di venerdì.

"I negoziati per il rilascio dei nostri prigionieri procedono e continueranno tutto il tempo", ha sottolineato Hanegbi in un comunicato diffuso dall'Ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu. Il consigliere ha poi aggiunto che la fase del rilascio dell'accordo di cessate il fuoco va avanti come programmato e che la prima parte degli ostaggi israeliani sarà liberata venerdì.

Netanyahu: "La guerra continua anche con l'accordo"

"La guerra continua. Continueremo questa guerra finché tutti i nostri obiettivi non saranno raggiunti, incluso il ritorno dei nostri prigionieri e l’eliminazione di Hamas e garantendo che il giorno dopo Hamas, Gaza non sarà sotto il controllo di alcun partito che si impegna nel terrorismo o insegna il terrorismo". È quanto ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu, parlando in conferenza stampa. "Garantiremo la sicurezza e l’incolumità dei nostri cittadini sia nel nord che nel sud", ha aggiunto, "stiamo vincendo e continueremo la lotta fino alla vittoria completa".

L'Onu: "Gaza è il luogo più pericoloso al mondo". Rabbia di Israele

Davanti al Consiglio di sicurezza dell'ONU, a New York, Israele ha accusato pesantemente l'Unicef e UN Women, agenzie ONU, che ha accusato di schierarsi dalla parte di Hamas e di ignorare i dati che fornisce il governo israeliano. Il tono dell'ambasciatore israeliano, Gilad Erdan, è stato cosi' aggressivo nei confronti dei due direttori - Catherine Russell dell'Unicef e Sima Bahous di UN Women - che l'ambasciatore cinese e moderatore del dibattito, Zhang Jun, ha esortato il diplomatico a mostrare "il dovuto rispetto" nei suoi interventi. Le agenzie ONU avevano illustrato, dinanzi al Consiglio, il grave impatto che la guerra di Gaza sta avendo sulle donne e i bambini palestinesi: in particolare Russell ha detto che "Gaza è oggi il luogo più pericoloso al mondo per chi è un bambino". 

Macron: si utilizzi la tregua a Gaza per un cessate il fuoco durevole

L'accordo fra Israele e Hamas per liberare ostaggi detenuti dal movimento islamico palestinese deve essere "amplificato" e la "pausa umanitaria" che prevede deve essere "utilizzata" per lavorare ad "un cessate-il-fuoco duraturo": questa la posizione della presidenza francese, comunicata a Parigi questa sera.
Il capo dello stato francese, Emmanuel Macron, che ha ricevuto oggi pomeriggio i ministri degli Esteri di diversi paesi arabi e musulmani, ha detto loro che questo obiettivo "implica che la sicurezza di Israele sia presa in considerazione in modo completo da tutti".

Fonte egiziana: lo scambio di ostaggi avverrà al valico di Rafah

Lo scambio tra ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi dovrebbe avvenire gradualmente attraverso il valico di Rafah, tra Egitto e Striscia di Gaza. Lo hanno riferito fonti della sicurezza al valico, ricordando che l'ultima volta che c'era stato uno scambio di prigionieri era avvenuto con le stesse modalità. Gli ostaggi nelle mani di Hamas dovrebbero essere consegnati a Rafah ai servizi di sicurezza egiziani, e poi trasferiti in ambulanza al vicino valico di Karem Aboul Salem. Lì verrebbero poi affidati alla parte israeliana.

Meloni: “Soluzione dei 2 Stati per svelare il bluff di Hamas”

Con la Germania "sosteniamo Israele e il suo diritto a difendere la sua sicurezza, i suoi cittadini e i suoi confini dalla minaccia di Hamas, come siamo concordi nel dire che è necessario rispettare il diritto internazionale e proteggere la vita dei civili. Crediamo che Hamas si faccia scudo della causa palestinese e che il modo più efficace per svelare questo bluff sia lavorare per una soluzione strutturale del problema, quella dei due popoli e due Stati". Così la premier Giorgia Meloni, parlando in conferenza stampa a Berlino dopo il vertice intergovernativo italo-tedesco.