Guerra in Ucraina

Drone di Kiev su deposito petrolio a Bryansk. Von der Leyen: a marzo nuova strategia su Difesa Ue

Nato, esercitazione con 90mila soldati. Stati baltici: grano russo nel pacchetto di sanzioni Ue. Sondaggio: solo il 64% dei rifugiati ucraini spera di tornare. Lavrov, preoccupa mancata condanna nazismo di Italia e Germania. La cronaca, giorno 695
Drone di Kiev su deposito petrolio a Bryansk. Von der Leyen: a marzo nuova strategia su Difesa Ue
reuters
Deposito petrolifero russo prende fuoco dopo l'abbattimento di un drone ucraino - governatore

Zelensky: relazioni con Regno Unito rimarranno forti chiunque sia a Downing Street

Le relazioni tra Regno Unito e Ucraina rimarranno forti chiunque risiederà a Downing Street. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervistato da Channel 4 News. Il premier Rishi Sunak ha visitato Kiev la scorsa settimana per annunciare un nuovo pacchetto di aiuti militari da 3,2 milioni di dollari e ha promesso di continuare a sostenere il Paese nella sua lotta contro la Russia. "Il Regno Unito è stato con noi dai primi giorni fino ad ora", ha affermato Zelensky, dicendosi certo che questo continuerà anche se il governo Tory dovesse essere sostituito.

Francia: Mosca "fortemente responsabile" degli attacchi sul proprio territorio

Il ministro francese delle Forze armate, Sébastien Lecornu, ha dichiarato che la Russia è "necessariamente responsabile" di ogni "escalation" e degli attacchi ucraini sul proprio territorio. "Se c'è un'escalation, questa è da condannare, ma è inevitabilmente la Russia ad essere responsabile. Dobbiamo stare attenti a non far passare la vittima per l'aggressore", ha detto Lecornu rispondendo a una domanda sui sempre più frequenti attacchi in territorio russo. 

Tajani: difendere l'Ucraina per scongiurare nuove minacce russe

"Mi auguro che non accada, spero che siano solo minacce politiche da propaganda elettorale per le presidenziali, ma il modo migliore per scongiurare questo rischio è difendere l'Ucraina. Se noi impediamo l'invasione dell'Ucraina, impediamo a Putin di guardare ad altri obiettivi". Lo ha detto il ministro degli esteri Antonio Tajani al Tg1 rispondendo ad una domanda sul rischio che la Russia apra un altro fronte al nord verso i Paesi baltici, che nel frattempo hanno rafforzato le proprie capacità di difesa. 

Estonia: Ue fornisca all'Ucraina i proiettili promessi

"L'Unione europea deve mantenere la sua promessa e fornire all'Ucraina un milione di proiettili. Sono convinta che se utilizzeremo le nostre riserve e stanzieremo denaro per nuovi appalti, saremo in grado di farlo". Lo ha detto a Tallinn la premier estone, Kaja Kallas, al termine dell'incontro con il commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton. Kallas ha sottolineato che l'Ucraina ha urgentemente bisogno di assistenza militare e che l'aiuto europeo rappresenta una
condizione necessaria perché l'Ucraina concluda vittoriosamente la guerra con la Russia.

L'ambasciatore italiano Zazo incontra il procuratore generale Kostin

L'ambasciatore d'Italia in Ucraina, Pier Francesco Zazo, ha incontrato il procuratore generale ucraino Andryi Kostin per discutere temi di interesse bilaterale nel settore della cooperazione giudiziaria. L'incontro ha consentito di sviluppare il supporto fornito dall'Italia, quest'anno presidente del G7, al sistema giudiziario ucraino con particolare riferimento al contrasto alla corruzione e al riciclaggio. È stato inoltre discusso lo sviluppo della formula di pace del presidente Zelensky, con un approfondimento su quanto sinora fatto per garantire il pieno accertamento di responsabilità per i crimini internazionali commessi durante l'aggressione russa all'Ucraina.

Kuleba: ancora troppi "componenti occidentali" nelle armi russe

Una "scomoda verità" sembra venire a galla dall'analisi dei detriti delle attrezzature belliche russe distrutte nei combattimenti in Ucraina. Secondo quanto reso noto su X dal ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, in alcuni casi fino al 95% dei componenti essenziali di tali attrezzature proverrebbero dai paesi occidentali. Da qui la vera e propria tirata d'orecchi che Kuleba fa agli alleati. Per il rappresentante del governo di Kiev, infatti, è ora che le potenze occidentali "prendano sul serio" l'obiettivo di "strangolare la capacità della Russia di produrre armi". Kuleba in ogni caso sottolinea che a mettere in grado l'esercito di Mosca di mantenersi attivo ai livelli attuali è l'azione delle "aziende private" e non certo dei governi. Inoltre, "i componenti esportati in Russia" in grado di aiutare le forze armate del paese aggressore "non sono necessariamente prodotti militari, ma anche prodotti dual-use o prodotti civili, persino elettrodomestici" alcuni componenti dei quali sarebbero riutilizzati in chiave bellica. Dunque, aggiunge Kuleba, "Interrompere la fornitura di pezzi di ricambio da parte della Russia richiede sforzi concertati su larga scala sia da parte del settore privato che di quello pubblico. Ma salverà la vita di molti civili in Ucraina e distruggerà la macchina da guerra di Putin".

Domani Meloni da Erdogan, focus su Gaza, Ucraina e migranti

Un confronto sulla guerra a Gaza e sull'invasione russa contro l'Ucraina, anche alla luce della presidenza italiana del G7: sarà uno degli aspetti, a quanto si apprende da fonti italiane, dell'incontro di domani sera a Istanbul fra la premier Giorgia Meloni e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che arriva dopo i colloqui tra i due leader a margine degli incontri multilaterali di Bali, Vilnius, New York e Dubai. Prima missione internazionale per Meloni da quando è iniziato il G7 a guida italiana, con questa sua prima visita in Turchia si mira a confermare la strategicità del partenariato, a livello bilaterale, in ambito Nato e nel bacino Mediterraneo. Come spiegano le stesse fonti, al centro del colloquio ci saranno anche il rafforzamento delle relazioni economiche bilaterali e l'organizzazione prossima Commissione congiunta economica commerciale (Jetco). Si punta a continuare il percorso di rafforzamento della collaborazione in ambito migratorio, e si affronteranno anche le relazioni fra Unione europea e Turchia in ambito politico, economico e commerciale anche alla luce della Comunicazione congiunta della Commissione e dell'Alto Rappresentante Ue del 29 novembre scorso.

Zelensky sente Rama: prepariamo vertice mondiale per la pace

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel corso di un colloquio con il primo ministro, Edi Rama, ha ringraziato l'Albania per la "posizione ferma" assunta davanti all'"aggressione russa" e per il sostegno dato a Kiev in sede di Consiglio di Sicurezza Onu. "Il rappresentante albanese ha partecipato al quarto incontro sulla Formula di Pace a Davos. Il nostro compito attuale è preparare il vertice mondiale sulla pace e contiamo sulla partecipazione attiva dei nostri partner, compresa l'Albania", ha dichiarato Zelensky in un post sul social X. "Abbiamo anche discusso delle modalità per approfondire il dialogo Ucraina-Balcani e far avanzare la nostra cooperazione in materia di difesa - ha aggiunto - Ho anche sottolineato l'importanza di continuare ed espandere i programmi di addestramento dei soldati ucraini con la partecipazione dell'Albania".

Mosca convoca ambasciatore Francia, 'coinvolgimento in Ucraina'

L'ambasciatore francese in Russia è stato convocato al ministero degli Esteri, che gli ha notificato una protesta per "il crescente coinvolgimento" della Francia nel conflitto in Ucraina. Lo riferisce una nota citata dall'agenzia Ria Novosti. Il ministero della Difesa di Mosca aveva detto che in un bombardamento sulla città di Kharkiv le truppe russe avevano ucciso il 16 gennaio "oltre 60 mercenari stranieri" mentre altri 20 erano rimasti feriti, e aveva affermato che molti di loro erano francesi. Da parte sua il ministero degli Esteri di Parigi ha smentito. All'ambasciatore francese, ha sottolineato il ministero degli Esteri russo, è stato detto che "la morte dei suoi compatrioti pesa sulla coscienza" delle autorità di Parigi.

Berlino: Putin potrebbe attaccare un Paese Nato in 5-8 anni

"Sentiamo minacce quasi ogni giorno dal Cremlino di recente di nuovo contro i nostri amici degli Stati baltici" e "dobbiamo quindi tenere conto del fatto che Vladimir Putin potrebbe un giorno attaccare perfino un Paese della Nato". Lo ha detto il ministro tedesco della Difesa, Boris Pistorius, in un'intervista a Tagesspiegel riportata da Dpa. "I nostri esperti prevedono un periodo di cinque-otto anni", prima che "questo potrebbe essere possibile", spiega Pistorius, secondo cui un attacco russo non è invece probabile oggi. Il ministro tedesco ribadisce inoltre la necessità che le Forze Armate tedesche diventino "adatte alla guerra" e spiega di voler rendere consapevole e "svegliare" la società tedesca in merito.

Stati Baltici: costruiremo sistemi difesa ai confini con Russia

I tre Stati baltici hanno concordato di dotare i loro confini con la Russia e la Bielorussia di "strutture di difesa" per contrastare eventuali minacce militari, nel contesto dell'invasione russa dell'Ucraina: lo ha annunciato il ministero della Difesa estone. I ministri della Difesa dei Paesi baltici hanno firmato un accordo in base al quale "l'Estonia, la Lettonia e la Lituania costruiranno strutture difensive anti-mobilità nei prossimi anni per scoraggiare e, se necessario, difendersi da minacce militari", secondo quanto riportato in un comunicato stampa.

Russia: chiesti 28 anni per Trepova accusata di attentato a Tatarsky

Sono stati chiesti 28 anni di detenzione per Daria Trepova, accusata di un attentato terroristico nel caffè di San Pietroburgo dove è stato ucciso il 2 aprile scorso il corrispondente militare Vladlen Tatarsky. Lo riferisce l'agenzia russa Tass. Il pubblico ministero ha anche chiesto che la donna paghi una multa di 800mila rubli e che le vengano imposte restrizioni alla sua libertà personale per 2 anni. Per Dmitry Kasintsev, accusato di aver dato rifugio a Trepova dopo l'attacco terroristico, il pubblico ministero ha chiesto una pena detentiva per 1 anno e 10 mesi.

Financial Times: possibile grande offensiva di Mosca in Ucraina nel 2024

La Russia potrebbe pianificare una grande offensiva sul fronte in Ucraina nell'estate del 2024. Lo sostiene il Financial Times in un articolo, citato da Rnc-Ucraina. L'articolo, che cita forze di sicurezza ucraine, scrive che l'obiettivo dell'offensiva potrebbe essere la completa occupazione delle regioni di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia. Inoltre, secondo le autorità, non è escluso un altro tentativo di occupare Kharkiv o Kiev.

Von der Leyen: a marzo nuova strategia su difesa Ue. Con la guerra in Ucraina dobbiamo ripensare questo dossier

"A marzo la Commissione europea presenterà la strategia per l'industria europea della difesa". Lo ha annunciato la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in conferenza stampa con il premier svedese Ulf Kristersson e quello finlandese Petteri Orpo. Dopo la guerra in Ucraina "dobbiamo ripensare tutta la nostra difesa e la nostra base industriale, non solo da un punto di vista militare ma anche dal punto di vista interoperabilità" degli eserciti dei Paesi membri.

Intelligence britannica: Mosca schiera nuovo aereo radar A50

Dopo l'abbattimento da parte delle forze ucraine di un aereo per il rilevamento radar A-50 sul Mare d'Azov, Mosca avrebbe schierato un altro velivolo dello stesso modello, considerato il ruolo chiave svolto sinora nelle operazioni militari in Ucraina. Lo scrive su X il ministero britannico della Difesa nel consueto aggiornamento di intelligence. Il nuovo velivolo, tuttavia, è mantenuto "all'interno del territorio russo, vicino alla regione di Krasnodar, a est dell'Ucraina", spiega il dicastero britannico. Questo, si legge ancora per report, "per preservare gli A-50 rimanenti, nonostante la loro efficacia complessiva sull'Ucraina".

Drone ucraino su deposito di petrolio a Bryansk (Video)

Cremlino: no rilancio accordo grano, rotte alternative pericolose

''Non c'è alcuna prospettiva di rilanciare l'accordo per l'esportazoone del grano nel Mar Nero'', dal quale la Russia si è ritirata l'anno scorso. Lo ha chiarito il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aggiungendo che ''le rotte alternative per la spedizione del grano ucraino comportano enormi rischi''. Nel corso di un briefing Peskov ha detto che ''i colloqui'' sull'esportazione del grano ''non si svolgono più, probabilmente non ci sono motivi per riprenderli. L'accordo non è mai stato attuato nella parte che ci riguardava e non ci sono prospettive di attuazione, non le vediamo''. L'Ucraina sta cercando di stabilire nuove rotte per l'approvvigionamento di grano, ma per Peskov ''sono pericolose, sono piene di rischi".

L'Ue valuta il tredicesimo pacchetto di sanzioni alla Russia

L'Unione Europea sta valutando di lanciare un "tredicesimo pacchetto" di sanzioni contro la Russia, in corrispondenza del secondo anniversario dell'inizio dell'invasione su larga scala dell'Ucraina, che cadrà il prossimo 24 febbraio. Lo spiega una fonte diplomatica europea, in vista del Consiglio Affari Esteri di lunedì prossimo a Bruxelles. E' però "troppo presto", dice, per sapere che cosa conterrà (il dodicesimo, approvato nello scorso dicembre, si focalizzava sull'import di diamanti). Intanto, aggiunge la fonte, gli Stati membri "stanno andando verso un consenso" sulla delicata questione dell'uso dei proventi generati dal congelamento dei fondi russi per aiutare l'Ucraina, ma "non credo che farà parte del 13esimo pacchetto di sanzioni". La questione è delicata, tanto che la Bce prima dell'estate aveva 'stoppato' la Commissione, temendo ripercussioni per l'euro, ma l'idea non è quella di usare i beni congelati alla Banca centrale russa per aiutare l'Ucraina, cosa che trasformerebbe il congelamento in un pignoramento, bensì quella di utilizzare i ricavi generati dal congelamento degli stessi e dalla loro permanenza nei bilanci delle camere di compensazione o clearing house (Euroclear e Clearstream) per aiutare l'Ucraina. In pratica, per esempio, i bond detenuti dalla Banca centrale russa e congelati nell'Ue per via delle sanzioni generano delle cedole, che normalmente verrebbero girate al titolare, ma che ora, per via delle sanzioni, rimangono nei bilanci delle società di clearing, le quali traggono utili da questa liquidità 'parcheggiata' nei loro bilanci. Quei proventi, vale a dire non le cedole bensì gli interessi generati dall'impiego di quelle cedole, potrebbero essere prelevati e usati per aiutare l'Ucraina, invasa dalla Russia.

Cremlino ribadisce accuse su mercenari francesi in Ucraina. Ieri Parigi aveva smentito

Il portavoce del Cremlino, Dmistry Peskov, ha ribadito oggi le accuse sulla presenza di mercenari francesi che combattono al fianco delle truppe ucraine, dopo che le forze russe hanno detto di averne uccisi molti in un attacco nella città di Kharkiv. "Abbiamo affermato più di una volta che ci sono molti mercenari stranieri che combattono per conto del regime di Kiev, e ogni volta questa nostra affermazione trova conferma", ha detto Peskov, citato dall'agenzia Tass. Ieri il ministero degli Esteri francese aveva smentito la notizia, definendola "una nuova grossolana manipolazione russa".

Kiev: 22mila soldati russi al confine nord con l'Ucraina

La Russia mantiene circa 21.800 militari vicino al confine settentrionale con l'Ucraina, dove la situazione è attualmente sotto controllo: lo ha scritto su Facebook il comandante delle Forze armate unite di Kiev, Sergii Nayev, come riporta Rbc-Ucraina. "Per ora la situazione nella Zona Operativa Nord resta sotto controllo", ha affermato Nayev. "Nel frattempo, sul territorio della Federazione Russa, l'avversario ha creato e mantiene un gruppo con un numero totale di circa 20mila persone - ha aggiunto -. Le unità nemiche conducono costantemente ricognizioni, bombardano le zone di confine e aumentano attivamente le attrezzature ingegneristiche e fortificate dell'area".

“Più aiuti militari a Kiev, Paesi Ue annuncino impegni 2024”

Gli Stati membri dell'Unione Europea "devono fare di più" per sostenere militarmente l'Ucraina nel 2024. Lo sostiene un diplomatico europeo alla vigilia del Consiglio Affari Esteri di lunedì prossimo, che servirà a preparare il vertice dei leader straordinario del 1 febbraio. dove la questione degli aiuti militari sarà all'ordine del giorno. La Germania, nel mentre, ha chiesto che sia condotta "una mappatura" dei contributi trasferiti nel 2023 e da parte di chi.
"I Paesi che non hanno annunciato impegni chiari per il 2024 saranno incoraggiati a farlo", precisa la fonte ricordando che la Germania ha già promesso 8 miliardi di euro e l'Olanda 2,5 miliardi. "E la Francia? Non pervenuta, al momento", aggiunge. "Le belle parole vanno bene ma devono essere seguite dai fatti, da chiari impegni finanziari, anche alla luce di quanto sta accadendo negli Stati Uniti". Per quanto riguarda la mappatura degli aiuti, secondo la fonte resta da vedere come si comporteranno "Francia Italia e Spagna", se forniranno i numeri - i Paesi non sono obbligati a farlo, ndr - "mostrando spirito di collaborazione". "Sarebbe importante - conclude - anche per capire cosa è stato fatto e dove si può fare meglio". 

 

Dombrovskis: “Da Mosca minaccia imperialistica a sicurezza Ue”

"In caso di successo, la Russia potrebbe desiderare di andare avanti continuando con altre guerre e altre aggressioni. Sembra quasi che una modalità imperialistica sia tornata di moda in Russia. Putin con uno slogan sta dicendo che i confini russi non hanno frontiere, non hanno fine" e questo rappresenta "una minaccia per gli Stati vicini, compresi i Baltici. Quindi l'aggressione russa riguarda non solo l'Ucraina ma tutta l'architettura di sicurezza europea. Lo ha detto il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ospite di Start a Sky Tg24 da Davos, sottolineando l'importanza di "fornire tutto il supporto necessario all'Ucraina". "E' fondamentale che a livello Ue possiamo continuare a rafforzare le nostre capacità di difesa congiunte", ha aggiunto.

 

Assemblea baltica adotta dichiarazione di supporto a Ucraina

Il Presidium dell'Assemblea baltica (di cui fanno parte Estonia, Lettonia e Lituania) ha adottato stamane una dichiarazione in cui esprime il pieno appoggio all'Ucraina fino alla vittoria e chiede un'azione europea immediata in tal senso.
Nel documento viene sottolineata l'importanza strategica di fornire tempestivamente all'Ucraina sostegno militare, finanziario e politico.
I membri dei parlamenti dei paesi europei vengono inoltre invitati a non sottovalutare l'impatto che la mancata vittoria dell'Ucraina eserciterebbe sulla stabilità del continente, sul funzionamento dei sistemi internazionali e sulla qualità stessa della libertà in Europa. Sottolineando l'importanza dell'integrazione europea ed euroatlantica dell'Ucraina, la dichiarazione ribadisce l'impellente necessità di elaborare degli strumenti legali che permettano l'utilizzo dei beni russi congelati per la ricostruzione dell'Ucraina e auspica una più attenta applicazione da parte dei singoli stati delle sanzioni europee comminate alla Russia.  

 

Nuova dottrina militare Minsk: armi nucleari russe "necessarie"

Il ministro della Difesa bielorusso, Viktor Khrenin, ha definito il dispiegamento di armi nucleari tattiche russe in Bielorussia un importante elemento di deterrenza nei confronti del nemico.
"Il posizionamento di armi nucleari tattiche sul territorio della Repubblica di Bielorussia e' considerato una componente importante della deterrenza preventiva di potenziali avversari dal far scattare un'aggressione armata contro il Paese, e' stata una misura necessaria", ha detto Khrenin in un briefing a Minsk dedicato alla nuova dottrina militare nazionale.
Secondo il ministro, le misure riflesse nella dottrina aggiornata "mirano a prevenire l'escalation della situazione politico-militare" e pone l'accento sulla deterrenza dello scoppio di conflitti militari. Questa, ha spiegato, "si realizza costruendo un sistema di relazioni che limiti l'emergere di contrasti tra Stati, mantenendo l'equilibrio tra gli interessi nazionali della Repubblica di Bielorussia e gli interessi di altri Paesi, garantendo stabilita' e convivenza pacifica", ha detto Khrenin.
Il ministro ha tenuto a ricordare che il messaggio da Minsk e' chiaro: "Siamo pronti a difendere il nostro Paese con tutte le nostre forze e i nostri mezzi, compresi i nostri alleati militari nello Stato dell'Unione e nella Csto".
 

 

Il fumo ed il fuoco dalla strada Russia, drone di Kiev sul deposito carburante a Bryansk Telegram
Il fumo ed il fuoco dalla strada Russia, drone di Kiev sul deposito carburante a Bryansk

Kiev rivendica attacco a deposito petrolio in Russia

Droni ucraini hanno effettuato con successo un attacco a un deposito di petrolio russo nella citta' di Klintsi, nella regione di Bryansk. Lo ha detto una fonte nelle strutture di sicurezza all'agenzia ucraina Unian. "Operazione riuscita. Droni di fabbricazione ucraina", ha dichiarato la fonte, secondo la quale l'operazione e' stata organizzata dalla Direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa. Il governatore locale russo aveva riferito in precedenza che i droni erano stati respinti ma che uno era riuscito a sganciare munizioni che hanno provato l'incendio del deposito, appartenente alla societa' Rosneft, ancora in corso.  

 

Ucraina, 1 morto e 5 feriti negli ultimi raid russi

E' di 1 morto e 5 feriti il bilancio dei raid russi nelle ultime 24 ore in Ucraina. Nell'oblast di Kharkiv, le forze russe hanno attaccato la città di Kupiansk con l'artiglieria, uccidendo una donna di 57 anni e ferendo due uomini, di 56 e 62 anni, secondo il governatore Oleh Syniehubov. I due uomini sono stati ricoverati in ospedale. Gli attacchi hanno danneggiato anche un edificio a più piani.
Gli attacchi russi nell'oblast di Kherson hanno ferito tre persone, ha detto il governatore Oleksandr Prokudin. La città di Kherson è stata colpita almeno 11 volte. Le forze russe hanno anche attaccato le regioni di Zaporizhzhia, Sumy, Dnipropetrovsk, Mykolaiv e Donetsk, causando danni agli edifici, ma nessuna vittima. 

 

Dombrovskis, il rischio maggiore resta la guerra in Ucraina

"Il più grande rischio", anche per l'economia e lo scenario globale, "continua ad essere l'aggressione russa all'Ucraina. Se non la fermiano la prospettiva è che vi sia una guerra sempre più aggressiva": lo ha detto il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, intervistato da Bloomberg tv a margine del World economic forum. La Ue, ha spiegato, "deve lavorare per rafforzare la difesa e continuare ad aiutare l'Ucraina".   

 

Tajani, da Putin su Baltici "propaganda da non sottovalutare"

"Mi auguro che quelle di Putin sui Paesi baltici siano solo frasi di propaganda che comunque non vanno mai sottovalutate". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, riferendosi agli avvertimenti lanciati di recente dal leader del Cremlino ai Baltici per le nuovo politiche migratorie con cui rischiano l'espulsione numerosi russi. "Dobbiamo difendere il diritto dell'Ucraina a non essere invasa dalla Russia perche' una sconfitta militare di Kiev significherebbe dare alla russi possibilita' di allargare la loro capacita' di penetrazione a danno di altri Paesi", ha aggiunto Tajani intervistato da Radio 24. "Non siamo in guerra con la Russia, lavoriamo a livello diplomatico, ma dobbiamo impedire che la situazione degeneri".  

 

Isw, Mosca tratta con Centrafrica per base militare nel Paese

La Russia e la Repubblica Centrafricana (Rca) hanno avviato colloqui per la creazione di una base militare russa nel Paese: lo ha detto l'ambasciatore russo nella Rca, Alexander Bikantov, come riporta l'Istituto per lo studio della guerra.
Bikantov ha aggiunto che attualmente i ministeri della Difesa dei due Paesi stanno selezionando il luogo in cui verrà realizzata la base. Secondo quanto aveva riferito martedì scorso l'agenzia Africa Initiative, sostenuta dal Cremlino, il consigliere presidenziale della Rca - Fidel Ngouandika - vuole che Mosca costruisca una base militare nel Paese e il governo ha "già fornito un sito a Beringo, a 80 km da Bangui, dove c'è un aeroporto internazionale".
Non sono ancora note, precisa il centro studi statunitense, le dimensioni del potenziale contingente russo nel Paese, né la data del suo arrivo. Secondo quanto riferito, il sito di Beringo può ospitare fino a 10.000 persone.  

 

Kiev, 374.520 militari russi morti da inizio guerra

La Russia ha perso 374.520 soldati in Ucraina dall'inizio della guerra, il 24 febbraio 2022. Lo ha riferito lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Il numero comprende 920 vittime subite dalle forze russe nell'ultimo giorno.
Secondo il rapporto, la Russia ha perso anche 6.167 carri armati, 11.445 veicoli corazzati da combattimento, 11.831 veicoli e serbatoi di carburante, 8.854 sistemi di artiglieria, 966 sistemi di razzi a lancio multiplo, 654 sistemi di difesa aerea, 331 aerei, 324 elicotteri, 6.929 droni, 23 imbarcazioni e un sottomarino.

 

Mosca, drone di Kiev contro deposito petrolio di Bryansk

Un drone delle forze armate ucraine è stato intercettato dai sistemi di difesa russi nella regione di Bryansk e, una volta distrutto, ha sganciato munizioni su un deposito petrolifero provocando un incendio. Lo ha riferito su Telegram il governatore della regione, Alexander Bogomaz, aggiungendo che l'attacco era finalizzato a colpire obiettivi sul territorio di Klintsy.
Il capo regionale ha affermato che il rilascio di munizioni sull'area del deposito petrolifero di Klintsov è avvenuto durante la distruzione di un obiettivo aereo mediante sistemi di guerra elettronica. Secondo Bogomaz, non ci sono state vittime. 

 

Guterres incontra Lavrov a New York, prossima settimana

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha in programma di incontrare il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, durante la visita di quest'ultimo a New York la prossima settimana. Lo ha annunciato il portavoce di Guterres, Stephane Dujarric. "Lo incontrera'", ha detto Dujarric in risposta a una domanda dei giornalisti. Guterres e Lavrov discuteranno "tutto cio' che il ministro degli Esteri desidera discutere", ha detto, aggiungendo che "si puo' facilmente immaginare il numero di punti all'ordine del giorno che dovremo affrontare". La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha detto in precedenza che Lavrov partecipera' ai dibattiti aperti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su Ucraina e Medio Oriente dal 22 al 24 gennaio.  

 

Isw, Mosca tratta con Centrafrica per base militare nel Paese

La Russia e la Repubblica Centrafricana (Rca) hanno avviato colloqui per la creazione di una base militare russa nel Paese: lo ha detto l'ambasciatore russo nella Rca, Alexander Bikantov, come riporta l'Istituto per lo studio della guerra.
Bikantov ha aggiunto che attualmente i ministeri della Difesa dei due Paesi stanno selezionando il luogo in cui verrà realizzata la base. Secondo quanto aveva riferito martedì scorso l'agenzia Africa Initiative, sostenuta dal Cremlino, il consigliere presidenziale della Rca - Fidel Ngouandika - vuole che Mosca costruisca una base militare nel Paese e il governo ha "già fornito un sito a Beringo, a 80 km da Bangui, dove c'è un aeroporto internazionale".
Non sono ancora note, precisa il centro studi statunitense, le dimensioni del potenziale contingente russo nel Paese, né la data del suo arrivo. Secondo quanto riferito, il sito di Beringo può ospitare fino a 10.000 persone.  

 

Lavrov, preoccupa mancata condanna nazismo di Italia e Germania

Il ministro degli Esteri russo Serghiei Lavrov, nella conferenza stampa odierna, è tornato ad attaccare Italia, Germania e Giappone, le potenze dell'Asse nella seconda guerra mondiale, per non aver votato per due volte una risoluzione all'Onu proposta da Mosca sulla inammissibilità della "glorificazione del nazismo". Già a dicembre e ancora prima a settembre Lavrov aveva messo insieme i tre Paesi, che sostengono l'Ucraina, definendo "allarmante e "deplorevole" che non avessero votato per la risoluzione di Mosca. Aggiungendo di esprimere dubbi sulla "sincerità del pentimento" di Germania, Italia e Giappone per quanto commesso nella Seconda guerra mondiale.
Le accuse in particolare all'Italia erano state rilanciate nei giorni scorsi anche dalla portavoce di Lavrov, Maria Zakharova, commentando la vicenda di Acca Larentia. "L'Occidente appoggia Kiev anche perché in Ucraina al potere sono saliti i neonazisti, così amati e coccolati nei Paesi della Nato. È per questo che tutti tacciono quando, ad esempio, per le strade delle capitali sfilano in marcia i reduci della Waffen SS", era stato il suo commento su Telegram il 12 gennaio, in riferimento al corteo di estrema destra svoltosi a Roma il 7 gennaio.

Gli Stati baltici propongono di includere il grano dalla Russia nel pacchetto di sanzioni dell'UE

Gli Stati baltici sosterranno l'inclusione delle importazioni di grano dalla Russia e dalla Bielorussia nel pacchetto di sanzioni dell'UE, lo ha dichiarato il ministro lituano dei Trasporti e delle Comunicazioni Marius Skuodis. Il ministro aveva rivelato che il grano russo transita per la maggior parte attraverso la Lettonia Un mese fa anche il capo dell'Associazione lituana dei produttori di grano, Aušrys Macijauskas, aveva sostenuto che grandi volumi di grano russo venivano trasportati attraverso la Lettonia. Da parte sua, il ministro dell'Economia lettone Viktors Valainis ha dichiarato la scorsa settimana che tutte le sanzioni, comprese quelle nazionali, dovrebbero avere un effetto, quindi se le importazioni di grano russo sono vietate, non dovrebbero essere vietate solo in Lettonia, ma in tutta l'Unione Europea.

Preoccupazione per la libertà di stampa in Ucraina

I giornalisti investigativi ucraini hanno subito due attacchi nel corso dell'ultima settimana, uno con una minacciosa visita a domicilio e l'altro con una sorveglianza segreta. I due incidenti sono gli ultimi di una serie di campagne di discredito contro i media ucraini indipendenti, spesso sostenute da canali Telegram anonimi e filogovernativi, che sollevano preoccupazioni per la crescente pressione sulla libertà di stampa nell'Ucraina in guerra. "Non si tratta di casi in cui i giornalisti vengono ostacolati dalle guardie di sicurezza di qualcuno, o non possono andare da qualche parte", ha dichiarato al Kyiv Independent Oksana Romaniuk, responsabile dell'Institute of Mass Information, una ONG ucraina che monitora le violazioni della libertà di parola. "Si tratta di un lavoro sistematico volto a screditare i giornalisti, rendendoli una sorta di nemici del popolo, in modo che non ci si possa fidare di loro e delle loro indagini", ha dichiarato Romaniuk. Gli ultimi attacchi ai giornalisti si inseriscono nel contesto di una già crescente pressione sulla libertà di stampa in Ucraina, dovuta alla guerra su larga scala della Russia, che ha portato limitazioni a ciò che i media ucraini possono coprire, soprattutto per quanto riguarda gli argomenti di carattere militare, e agli sforzi del governo per unificare la copertura mediatica.

Sondagio: solo il 64% dei rifugiati ucraini spera di tornare

Lo studio, condotto da Vox Ukraine, ha rilevato che il 64% degli intervistati ha dichiarato di avere intenzione di tornare in Ucraina, la maggior parte dei quali sono persone non sposate. Alcuni hanno espresso preoccupazione per il fatto che la grande quantità di ucraini residenti all'estero acceleri la fuga dei cervelli e potenzialmente paralizzi ulteriormente la nascente democrazia. I rifugiati che dichiarano di voler tornare sono attratti da migliori prospettive di lavoro in Ucraina, dai prezzi degli immobili e dal desiderio che i loro figli studino nella loro lingua madre. Le persone provenienti dalle regioni occidentali dell'Ucraina sono più propense a tornare a casa grazie a una situazione di sicurezza più stabile rispetto alle zone orientali del Paese devastato dalla guerra. I cittadini ucraini sono liberi di lavorare nell'UE grazie alla direttiva sulla protezione temporanea che dà agli ucraini diritto a un alloggio, all'assistenza sanitaria, all'istruzione e all'occupazione.