Guerra in Ucraina

"Una mattina la terra tremò": le note di Bella Ciao diventano l'inno della resistenza ucraina

La cantante folk Khrystyna Soloviy ha dedicato il canto "a tutte le forze armate, ai nostri eroi e a tutti coloro che in questo momento combattono per la propria terra"

"Una mattina la terra tremò": le note di Bella Ciao diventano l'inno della resistenza ucraina
Screen/@Soloviyka
Khrystyna Soloviy canta Bella Ciao in Ucraino

Le note di "Bella ciao" sono diventate l'inno della resistenza ucraina. La popolare cantante folk, Khrystyna Soloviy, ha riadattato il canto partigiano al contesto dell'attuale conflitto con la Russia, dedicandolo - spiega sui social  - "a tutte le forze armate, ai nostri eroi e a tutti coloro che in questo momento combattono per la propria terra".       

Fin dal titolo - "L'ira ucraina" - la guerra entra prepotentemente nelle strofe. Non ci sono fiori, né monti, solo bombe, razzi e carri armati.

"Una mattina, all'alba/La terra tremò e il nostro sangue cominciò a bollire/I razzi dal cielo, le colonne dei carri armati/E il vecchio Dnipro urlò". 

La voce della giovane Soloviy, accompagnata dalla chitarra di Olexii Morosov, canta ancora:  “Nessuno ci pensava, nessuno sapeva/Quale fosse l'ira ucraina”. 

Il video dell'interpretazione ha già ottenuto su YouTube oltre 130 mila visualizzazioni. 

Bella Ciao era già stato accostato al conflitto ucraino negli scorsi giorni: a 48 ore dall'invasione russa, l'ex première dame Carla Bruni ne aveva pubblicata una sua cover sui social. E nei giorni successivi il canto è  stato spesso intonato nei cortei italiani contro la guerra.

In Ucraina era già risuonato nel 2014 nelle proteste di EuroMaidan con un testo riadattato contro il presidente Viktor Yanukovich, soprannominato Vitja: "Addio! Non ritornare! O Vitja ciao, Vitja ciao, Vitja ciao-ciao-ciao. Perché sia libera la nostra Patria fino alla fine noi lotteremo".

Le origini di Bella Ciao sono avvolte dal mistero e numerosi storici hanno seguito le sue tracce di cui una porta anche alla comunità ucraina ebraica di Odessa. C'è chi ne ha trovato le radici tra l’Appennino modenese e reggiano, chi l’ha collegata a un canto delle mondine o alla Brigata partigiana Maiella che dall’Abruzzo portò il canto in Emilia.

Certo è che è conosciuta in tutto il mondo ed è stata cantata da molti interpreti: da Milva a Manu Chao, da Claudio Villa a Yves Montand, da Woody Allen (che ne suonò una versione all'Auditorium di Roma) a Tom Waits, da Gaber a Bregovich. Fino a diventare la colonna sonora della serie televisiva La Casa di Carta. La versione Só Quer Vrau - MC MM feat DJ RD (KondZilla) ha più di 373 milioni di visualizzazioni su YouTube, mentre quella “originale” ne conta 94 milioni.

Diventata il simbolo della resistenza per le sue parole di pace e universali, Bella Ciao è diventata l'inno dei movimenti di protesta di tutto il mondo: da EuroMaidan alla primavera araba, dalla lotta contro i cambiamenti climatici (è stata cantata dai Fridays for Future) alla strage di Charlie Hebdo e ancora dai movimenti di piazza in Libano, Cile e in Turchia.