Documento pubblicato da Mosca

Il video dell’interrogatorio del colonnello Baraniuk, eroe dell’Ucraina catturato a Mariupol

Dato per morto in una sortita dall'acciaieria, l'alto ufficiale in un video registrato dai militari russi che lo tengono prigioniero chiama in causa i vertici politici e militari di Kiev. Che a loro volta accusano Baraniuk di codardia

I mass media russi hanno diffuso il video dell’interrogatorio del comandante della 36esima brigata dei marine ucraini, asserragliati ad Azovstal, l'"eroe dell’Ucraina" colonnello Viktor Baraniuk.


Il militare ucraino è stato catturato insieme con il suo capo di Stato Maggiore, il colonnello Dmitrij Kormiankov.

Catturato ad aprile in una sortita dall'Azovstal
La cattura è avvenuta nel mese di aprile ma, inizialmente, i russi hanno diffuso la notizia della morte di Baraniuk, facendo mostrare i suoi documenti e il giubbotto militare con il nastrino che riportava il suo nome.
La cattura è avvenuta durante il tentativo di Baraniuk e Kormiankov di sfondare, con alcuni mezzi blindati e un manipolo di commilitoni a seguito, le linee d’accerchiamento russi per ricongiungersi con le truppe ucraine all’estero di Mariupol.

Le parole del comandante prigioniero
Nel corso dell’interrogatorio il comandante ucraino, in uno stato evidente di stress e incalzato dall’uomo che lo interrogava, ha accusato i militari di Azov d’indietreggiare, ciò che ha causato pesanti perdite dei marines. Inoltre ha detto che Kiev, nelle comunicazioni interne, ha promesso l’invio degli aiuti per spezzare l’accerchiamento russo e salvare la guarnigione asserragliata ad Azovstal. Aiuti che però non sono mai arrivati, mentre i militari hanno sentito le dichiarazioni dei vertici ucraini che non era possibile salvare i difensori di Azovstal.  A spingerlo a tentare lo sfondamento delle linee russe dall’interno della sacca sarebbe stata la carenza delle munizioni. Secondo il colonnello Baraniuk, le ultime munizioni rimaste sarebbero state distribuite alla truppa il 7 e l’8 aprile.

Parole che seminano discordia a Kiev
Le dichiarazioni di Baraniuk hanno provocato reazioni controverse in Ucraina. Il consigliere del presidente Volodimir Zelenskij, Mikhail Podoliak, ha negato ogni addebito, affermando che la questione dello sblocco dell’assedio di Azovstal era l’esclusiva competenza delle Forze Armate ucraine (e non della leadership politica del paese).
Il comandante del reggimento Azov, Denis Prokopenko, ha affermato che la 36esima brigata dei marines avrebbe potuto resistere a lungo se il comandante Baraniuk non avesse preso la decisione di sfondare le linee russe all’azienda Iljic, per ricongiungersi con il reggimento Azov in Azovstal. Poi Prokopenko ha ammesso che uno dei battaglioni dei marines si era arreso ai russi, circostanza sempre negata in precedenza. Il responsabile dell’intelligence del battaglione Azov, Ilia Samoilenko invece, ha dato del codardo a Baraniuk, accusandolo di aver violato ordini, tentando la fuga con un gruppuscolo dei più stretti collaboratori.

 

La maledizione delle madri
Alla fine dello spezzone del video dell’interrogatorio diffuso dai russi, Baraniuk ha ammesso di sentirsi male poiché consapevole di essere maledetto da molte madri, i cui figli sono caduti a Mariupol.