Il patto mancato

Iran, riprende attività nucleari in risposta a risoluzione Aiea e a nuove sanzioni sui diritti umani

Nuove attività nucleari nelle centrali di Natanz e Fordow, in risposta alla risoluzione - proposta da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania - del consiglio dei governatori dell'Agenzia

Iran, riprende attività nucleari in risposta a risoluzione Aiea e a nuove sanzioni sui diritti umani
AP
Proteste in Iran

L'Iran ha avviato nuove attività nucleari nelle centrali di Natanz e Fordow in risposta alla risoluzione, proposta da Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania, del consiglio dei governatori dell'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea). Lo ha fatto sapere il portavoce del ministero degli esteri di Teheran Nasser Kanani.  

La Repubblica islamica a guida religiosa "risponderà - alla risoluzione ndr - con misure di reciprocità" ha avvertito Kanani. Secondo la risoluzione prodotta dall'Agenzia, Teheran non collabora nel dossier nucleare, mentre secondo il capo della diplomazia iraniana, la risoluzione è stata inserita nell'agenda da Stati Uniti e dalla troika europea con "obiettivi politici ed è inteso ad aumentare la pressione sulla Repubblica islamica dell'Iran", aggiungendo però che Teheran continuerà a sviluppare "il suo programma nucleare pacifico" in accordo con le esigenze del Paese.

La risoluzione, presentata dai quattro paesi di cui sopra, invitava l'Iran a prendere le misure necessarie per "fornire spiegazioni tecniche credibili" sulle tracce di uranio trovate in tre impianti che Teheran non ha mai dichiarato far parte del suo programma atomico.  Dettagli che saranno resi noti "compatibilmente con la situazione e le necessità", ha fatto sapere l'emissario degli Ayatollah, aggiungendo che l'Aiea è stata informata della situazione e i suoi ispettori erano presenti quando sono state avviate le nuove attività nucleari.  "Le misure prese dai quattro paesi" - Usa, Francia, Germania e Gran Bretagna - "mostrano come puntino ancora a danneggiare le attività tecniche dell'Iran e dell'Aiea attraverso il loro approccio politico", ha aggiunto il funzionario della Repubblica islamica.  

Oltre all'Iran l'Agenzia dell'Onu è impegnata in controlli in Ucraina Aiea, dopo i bombardamenti degli ultimi 2 giorni intorno alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.

Inghilterra Iran, coppa del mondo Qatar gettyimages
Inghilterra Iran, coppa del mondo Qatar

L'accordo sul nucleare iraniano (PACG)

L'Iran è al centro di sanzioni internazionali da quando gli Stati Uniti hanno deciso unilateralmente di abbandonare l'accordo sul nucleare iraniano nel 2018 meglio detto Piano d'azione congiunto globale o PACG (Joint Comprehensive Plan of Action, acronimo JCPOA) firmato a Vienna il 14 luglio 2015 tra l'Iran, il P5+1 (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite - Cina, Francia, Russia, Regno Unito, Stati Uniti - più la Germania) e l'Unione europea.

Grazie a quell'accordo internazionale le sanzioni verso l'Iran sarebbero cessate, se il paese a guida islamica avesse accettato di eliminare le proprie riserve di uranio a medio arricchimento, di tagliare del 98% le riserve di uranio a basso arricchimento e di ridurre di due terzi le sue centrifughe a gas per tredici anni. Nell'accordo l'Iran avrebbe potuto arricchire l'uranio solo al 3,67% per 15 anni. L'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA) era stata legittimata, sin dall'inizio, a monitorare il processo con il regolare accesso a tutti gli impianti nucleari iraniani.  Poi nel maggio del 2018 durante l'amministrazione Trump, la decisione tutta americana (senza l'appoggio di Francia, Regno Unito e Germania) presa su sollecitazione israeliana, di uscire da quel patto a causa della guerra in Siria dove i pasdaran erano accusati di appoggiare il governo di Bashar al-Assad, mentre ora la presidenza Biden, sempre dietro consiglio dell'Aiea e dei suoi componenti, vorrebbe ristabilirne gli equilibri.

inghilterra in ginocchio rai2
inghilterra in ginocchio

La rivolta del velo cominciata oltre 2 mesi fa in nome di Mahsa Amini, morte durante un controllo della polizia religiosa, che ora minaccia la teocrazia iraniana è maturata anche come conseguenza di quelle sanzioni che hanno affamato il paese nelle fondamenta creando forte dissenso popolare. Sostenere "rivoltosi e terroristi" in Iran non porterà alcun beneficio agli americani o ai paesi occidentali, ha detto oggi il presidente iraniano Ebrahim Raisi, parlando delle proteste. "Il ministero degli esteri ha ricevuto istruzioni per adottare strategie diplomatiche e legali e prendere le misure necessarie per annullare e affrontare in modo efficace la sedizione pianificata nei paesi stranieri", ha detto il presidente ultraconservatore, rilanciando l'accusa secondo cui gli Usa, i paesi occidentali ma anche Israele e l'Arabia Saudita avrebbero organizzato e provocato le proteste in corso nel paese. Nel frattempo, ieri sera il ministero degli esteri iraniano ha convocato, per la quarta volta in due mesi, l'ambasciatore britannico a Teheran Simon Shercliff per protestare contro una manifestazione organizzata da iraniani a Londra, davanti all'ambasciata della Repubblica islamica, in sostegno alle dimostrazioni in corso nel paese. 

Stando all'ultimo bilancio fornito dall'agenzia di stampa degli attivisti per i diritti umani (Hrana), che ha sede negli Stati Uniti, dal 16 settembre al 20 novembre sono almeno 419 le persone rimaste uccise in Iran, tra cui almeno 60 minori e 54 membri delle forze di sicurezza iraniane, mentre sono oltre 17.000 le persone arrestate, tra cui 540 studenti. Sangue che è tutt'ora versato per le strade iraniane e per il quale è stato avviato un nuovo pacchetto di sanzioni occidentali sul piano dei diritti umani.

Oggi in Qatar la seconda importante partita dei Mondiali di calcio tra Iran e Inghilterra, va oltre lo sport quando in cui i giocatori della squadra iraniana non cantano l'inno nazionale e quelli inglesi si inginocchiano prima del fischio di inizio, segno che la battaglia del popolo per i diritti di libertà e giustizia in Iran, non resta inascoltata.

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Inghilterra vs Iran - inno muto iran