8 anni dopo l'attentato a Parigi che costò la vita di 12 giornalisti

Charlie Hebdo sotto attacco: hackerato il sito e minacciato un vignettista italiano

Doppio attacco contro il settimanale satirico francese che nel suo ultimo numero ha messo alla berlina con le sue vignette il leader iraniano Khamenei, provocando anche la reazione furiosa di Teheran

Charlie Hebdo sotto attacco: hackerato il sito e minacciato un vignettista italiano
gettyimages
Charlie Hebdo, Francia

Fuoco concentrico contro Charlie Hebdo, oggetto di un doppio attacco oggi con entrambi i fronti questa volta provenienti “solo” dal mondo digitale. A quasi otto anni dall'attentato contro la redazione del giornale, il 7 gennaio 2015 nel cuore di Parigi, e in piena polemica con Teheran per le ultime caricature riguardanti il leader supremo Ali Khamenei, il sito del settimanale satirico francese è risultato hackerato. Su questo la giustizia francese ha aperto un'inchiesta dopo aver ricevuto denuncia da parte della stessa direzione di Charlie Hebdo.

Ma il giornale è stato raggiunto anche da minacce via social che hanno riguardato un vignettista italiano, autore di una delle immagini pubblicate nell'ultimo numero di Charlie e che hanno indotto le autorità italiane ad alzare i livelli di vigilanza intorno a lui. L'uomo, 59 anni, è uno dei 35 vincitori del concorso bandito dalla pubblicazione francese e una sua vignetta è stata pubblicata nel numero dedicato al regime iraniano che ha suscitato forti reazioni a Teheran. Secondo quanto appreso, le forze dell'ordine hanno avviato misure a tutela della sicurezza personale dell'uomo, che non sarebbe stato comunque raggiunto da minacce a livello personale.

Il periodico satirico francese è tornato dunque a far arrabbiare i fondamentalisti islamici con un il suo ultimo numero speciale, dedicato alla rivoluzione in corso in Iran con vignette che deridono in particolare l'ayatollah Khamenei (una delle vignette ritrae una donna gigantesca che urina sul leader). 

Questa volta, a differenza delle vignette che provocarono l'attentato di 8 anni fa c'è una novità: a venire ritratto non è più il Profeta dell'Islam, bensì la Guida Suprema della Repubblica, Ali Khamenei ha spiegato il direttore di Charlie Hebdo, Riss: "Il leader, a differenza di Maometto, non è un profeta, quindi possiamo disegnarlo quanto vogliamo". Eppure non è bastato: oltre agli ultimi due gravi episodi intimidatori, il regime di Teheran ha minacciato reazioni durissime e convocato l'ambasciatore francese.