Critiche da Washington

La Casa Bianca: "Siamo costernati per l'aumento degli insediamenti nella Cisgiordania occupata"

L'amministrazione Biden critica la linea di Israele. "Più armi ai civili e rafforzare gli insediamenti", era stata la risposta di Netanyahu ai recenti attentati

La Casa Bianca: "Siamo costernati per l'aumento degli insediamenti nella Cisgiordania occupata"
Ap
La nuova portavoce di Joe Biden

Gli Stati Uniti sono"profondamente costernati" per la decisione del governo israeliano di espandere l'attività di insediamento nella Cisgiordania occupata": lo ha detto la portavoce della Casa Bianca Karine Jean-Pierre. Tale attività, ha aggiunto, "crea fatti sul terreno che minano una soluzione a due stati".

Una critica esplicita e diretta alle recenti mosse del governo di Benjamin Netanyahu. Accelerare l'iter per il porto d'armi ai civili, rafforzare gli insediamenti ebraici con il dispiegamento di ulteriori soldati e poliziotti, revocare i benefici della previdenza sociale alle famiglie dei terroristi, queste alcune delle misure decise dal gabinetto di sicurezza convocato dal primo ministro per rispondere agli attacchi palestinesi a Gerusalemme. Il governo israeliano vuole anche una nuova legge per revocare ai familiari dei terroristi le carte d'identità israeliane. 

All'inizio della riunione d'emergenza, il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva promesso una risposta "forte" e "rapida" agli attacchi palestinesi degli ultimi due giorni. Di fatto le misure annunciate sono in linea con le proposte dei suoi partner politici di estrema destra che gli hanno permesso di tornare al potere alla fine di dicembre.

Lo stato di allerta è stato innalzato in tutto il Paese e 3 battaglioni aggiuntivi sono stati schierati in Cisgiordania, la polizia presidia tutti i luoghi pubblici del Paese. “Non vogliamo un escalation, ma siamo pronti a ogni nuovo scenario” ha chiosato il premier israeliano, mentre si stanno prendendo in esame anche azioni più forti anche contro le famiglie e gli amici dei terroristi.